Recensioni per
Il Mondo In Una Stanza
di The Sorrow
Ciao, ho letto in poco tempo questa storia e devo dire che mi è piaciuta molto! Hai saputo ben interpretare i pensieri e l'animo del ragazzo. Non sapevo nulla degli Hikikomori... |
Premio originalità al contest "pensami!" |
Ciao :) |
Salve. Chiedo venia per il mio ritardo nel recensire. |
Il finale mi soddisfa, sisi! |
Matteo esce dalla sua culla protettiva ma non può uscire da se stesso . |
FINALMENTE! |
Salve. Aspettavo con trepidazione questo capitolo, non vedevo l'ora di poterlo leggere. E' stato estremamente interessante, devo ammettere. Alcuni passi mi hanno molto colpita... Matteo esce dalla stanza, passeggia per la casa e dopo un anno si guarda allo specchio. Mi dispiace che la storia giungerà presto ad una conclusione, ma d'altronde è questo l'ordine naturale delle cose e prolungarla troppo probabilmente la rovinerebbe. Non ti nascondo ti essere estremamente curiosa di leggere l'epilogo. Ottima la scorrevolezza e la correttezza del testo. Odio essere ripetitiva, ma mi ritrovo puntualmente ad esserlo, perciò lo dirò ancora, è davvero notevole il modo in cui riesci a vestire i panni dei personaggi, così come è splendido il modo in cui tratti i temi su cui scrivi. La progressione psicologica del personaggio, in particolare, l'ho trovata ben riuscita e realistica. Complimenti per questa bella storia, sei davvero bravo. Attendo con ansia il prossimo capitolo. |
Shadow è stato tolto con la forza al suo autoisolamento: questo accade quando la cura è peggiore della malattia. Mi auguro che qui in Occidente un ragazzo hikikomori venga seguito con la giusta delicatezza e che non si verifichino più gli obbobri di Nagoya (quel direttore di istituto è un delinquente farabutto!). |
"Hanno deciso di abbattere il mio mondo con la forza ". |
Che dire? Ha proprio una testaccia dura questo Matteo! Ma questo mi ha fatto capire che l'unico antagonista di questa storia é protagonista stesso, e questo é interessante. |
Salve. Era da un po' che non recensivo questa storia a capitoli. Sinceramente, la tua abilità nel gestire i pensieri dei personaggi è strabiliante. Così come la tua capacità di coinvolgere il lettore, ogni capitolo risulta sempre molto interessante. Permettimi di consigliarti di rileggere il testo del capitolo, ho notato qualche errore, niente di grave, si intende. Adoro questo tuo scritto, mi incuriosisce e mi appassiona. Non vedo l'ora di poter leggere il seguito, mi chiedo come la storia proseguirà. |
Questa storia mi interessa ancora di più!!! Non ho capito se le ultime voci che ha sentito il protagonista siano quelle dei suoi genitori o degli "amici" come nel titolo, però questo mi induce ad aspettare impazientemente il prossimo capitolo,anche perchè voglio vedere come va!!! Complimenti stai riuscendo pian piano a interessarmi davvero tanto, e questa non è una qualità da sottovalutare, anzi: io nelle storie vedo soprattutto questo. Non conta di cosa parlano,se sono il mio genere o no, ma conta se mi fanno venir voglia di leggerle,se mi prendono. E tu ci sei riuscito eccome, caro mio!!! |
"Detesto gli occhi della gente, sono come dei proiettili": questa frase mi ha colpito allo stomaco, come un pugno.Un fondo di verità c'é. Per assurdo, qualcosa di vero esiste nel pensiero hikikomori: è vero che siamo obbligati, implicitamente, a svolgere determinati ruoli, nel vivere quotidiano. E' vero che la convivenza con i nostri simili ci costringe ad assumere certi comportamenti, certi schemi. Ed è vero che non sempre possiamo essere VERAMENTE noi stessi. Di solito, una persona non hikikomori, una volta che chiude la porta di casa dietro di sè, può finalmente tirare un sospiro e sentirsi libero. Libero dal capo, dai colleghi, dai parenti, dai vicini di casa. Però poi subentrano gli obblighi familiari e si ricomincia daccapo, con i ruoli: quello della madre/moglie, quello del padre/marito, quello della figlia, quello del figlio... non la smettiamo mai. |
Intanto son lusingata dai rigraziamenti,son felice che il sostengno di chi ti segue ti faccia sentire bene, e comunque sono meritati quindi grazie a te per questa storia in cui mi rispecchio tante volte! |