Recensioni per
Nel samsàra
di HellSINger

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
18/09/14, ore 23:07
Cap. 1:

Avevo già letto questa tua poesia quando l'avevi inserita nella tua antologia, ma non avevo avuto il coraggio di commentare. Era troppo bella, era difficile trovare qualcosa da dire. Era troppo triste.
Rileggendola oggi l'ho trovata persino più bella. Direi che, fra le tue poesie che ho letto finora, questa è la più bella di tutte.
Lo sai, trovo che il tuo stile sia particolarissimo, difficile da seguire, credo sia una diretta conseguenza del tuo modo di pensare. In questo siamo diversissimi ed è evidente dal modo di scrivere: così pulito e razionale il mio, così asimmetrico e quasi confusionario il tuo. Tu sai fare ciò che io non sarò mai capace di fare, tu sei completamente libera, non hai bisogno di sentirti audace per tentare una metafora azzardata. Le connessioni che crei sono spontanee e naturali, è un flusso di coscienza continuo quello in cui sei immersa e da cui estrapoli frammenti che poi plasmi in splendide poesie. E questo è un dono, un privilegio, ma anche una condanna. Le tue poesie sono più difficili da leggere, più ostiche, ci sono troppi fili da seguire, ci si perde là in mezzo senza la matassa sfilata d'Arianna.
Non so, magari mi sbaglio, eppure ogni volta che leggo ciò che scrivi ho queste sensazioni e t'invidio da morire, invidio il tuo essere così sfuggente, così lontana dal mondo, da ogni barlume di logica.
E lontana mi sembri in questa poesia, lontana dal mondo - prendi per mano la gente intorno e cammini verso il baratro; a differenza loro, tu sai dove ci dirigiamo, ma cosa importa? Hai provato a fuggire, ma c'è solo questo mondo e nient'altro intorno per anni luce. E più scorrono i versi, più mi sembri distaccata, i versi s'assottigliano e con loro le tue speranze, come in un'allegoria della vita umana che tramonta ostentando orgoglio, un orgoglio che maschera le promesse infrante della gioventù. Forse davanti alla fine si è fieri di ciò che si è fatto perché la morte annulla tutto, quella morte che danza come un'ombra in questa poesia (e chissà perché hai deciso di toglierla dall'antologia), come l'indifferenza. Sembra una poesia così rassegnata, così apatica, così... malinconica.
La trovo meravigliosa, I swear. E vorrei chiederti una cosa difficilissima. Se dovessi, tu, parlare di questa poesia, cosa diresti? Senza metafore.Quelle non valgono.

Complimenti!



ps.

"volteggia questa sàmara"

indendevi samsàra, giusto?