Recensioni per
Crash
di Love_in_London_night

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
25/09/14, ore 01:21
Cap. 1:

E' da un po' che volevo leggere questa storia, da quando ho trovato il link in un gruppo fb, e finalmente eccomi qua. Che dire? Con poche, efficaci parole sei riuscita a catapultarmi indietro di 12. è come se in quel backstage con Shan e Jared ci fossi anch'io. Leggendo mi sembrava di vederli, di percepire la tensione. Bella davvero, complimenti.
 

Nuovo recensore
20/09/14, ore 15:24
Cap. 1:

Io boh davvero non so esprimermi, mi hai lasciato senza parole.
Vorrei dire che è bellissima, fantastica; ma in realtà questi aggettivi non la rappresentano a pieno. Ipnotizzante, forse è quello che gli si avvicina di più.
Già dopo i primi righi, mi sentivo come se stessi là in un angolino a guardarlo, mentre si struggeva al volere che tutto fosse perfetto, che tutti là fuori capissero quello che lui aveva disperatamente bisogno di condividere pur non sapendolo spiegare a parole; ma solo con musica e note.
Mi si è stretto lo stomaco; ho avvertito su di me la sua tensione e la sua -e mia- voglia di scacciare quella morsa e di esseri finalmente liberi. Quella libertà che nasce appena mette piede sul palco e mano al microfono.
Sei riuscita a rendere a parole, quella profondità d'animo che gli ho sempre invidiato. Quell'intelligenza così fuori dagli schemi e così vasta, profonda, che quasi sembra assurdo appartenga ad una sola persona. Ad un solo essere umano.
Solo dal caos nascono le stelle; ed dal suo caos interiore ne è nata una splendente, che riesce a far brillare se stessa e noi di luce riflessa, fin quando quella stessa luce non ci porterà a trovare la nostra strada e a farci brillare di luce propria.
Ed è un po' quello che hanno fatto con me; non so ancora quale sia la mia strada per trovare finalmente la mia luce e la mia libertà -e tu lo sai bene- ma mi hanno aperto gli occhi, come mai niente è riuscito a fare in circa 20 anni.
Mi hanno aiutato a rompermi -Crash- per poi iniziare a ricostruirmi con le loro canzoni, con le loro parole, ma soprattutto con i loro sogni.
Jared -così come anche Tomo e Shannon- sono l'esempio lampante che con tanti sacrifici e credendo nei propri sogni, niente è impossibile.

"«E tu cosa vuoi rompere?» un solo angolo della bocca alzato, i capelli spettinati. Shannon era più furbo di quanto volesse mostrare.
«Le regole» rispose sincero Jared.
Tutto vestito di bianco, eccetto il simbolo della Mythra in rosso, così come i braccialetti su cui spiccavano i glyphics. Anche lo smalto era candido. La purezza su cui spiccava il colore del sangue, a rappresentare i peccati che avrebbero dovuto ancora commettere. La fenice a ricordare quelli che avevano già compiuto e forse mai del tutto scontato.
Impuniti, ma lanciati verso l’alto, verso il cielo di stelle a cui solo un pianeta rosso sangue poteva aspirare."
Ho letto la shot tre volte e questo pezzo non quante volte, Crì, te l'ho detto credo un'infinità di volte che sei bravissima e credo che non mi stancherò mai di ripetertelo: SEI BRAVISSIMA, ficcatelo in quella testolina. xD

E concludo dicendo, quindi, che possiamo dar credito alla teoria di mia zia, perchè questa è una delle cose migliori che ho letto ultimamente. ;)

Un bacio -non-Danno :*

Nuovo recensore
19/09/14, ore 13:23
Cap. 1:

Prima di tutto, quando hai detto che era una FF old school, mi ci sono tuffata più in fretta che ho potuto! Detto questo, sono felice che la foto in pagina ti abbia ispirato questa flash fic breve ma intensa (un po' come Welcome to the Universe). Mi sono sentita immediatamente trasportata in quell'epoca che tutti noi avremmo voluto conoscere, ma purtroppo non abbiamo potuto! La spiegazione su "Crash" è fantastica, tu hai questo modo di scrivere che mi fa pensare che qualsiasi frutto della tua fantasia sia vero, te lo giuro. E questo è un vero dono, ma d'altronde tu sei una scrittrice nata. E ancora oggi, i Mars rompono le regole e irrompono con prepotenza nei nostri cuori finché non diventeranno tutta la nostra vita! Grazie per questo regalo, Cris.

Recensore Veterano
19/09/14, ore 11:57
Cap. 1:

Questa è la quarta volta che tento di inserire questa recensione e spero che stavolta funzioni.
Provo a riscrivere le stesse parole che ti avevo lasciato all'inizio.

Mi hai tolto il fiato. E prosciugato gli occhi.
Non sapevo nemmeno che avessi pubblicato (ormai lo sai anche tu che vivo in un altro pianeta), perciò immagina la mia faccia quando, poco fa, ho fatto la login ed ho notato che sopra Dive into the center of fate c'era un'altra storia.
Quindi... sì, beh. Non so che dire. Sono spiazzata. Questa storia è talmente wow da spiazzarmi. Sei grandiosa, Cri, riesci a dire e dare sempre così tanto anche in così poco.
Incredibile. Mi hai presa moltissimo, mi hai trascinata, mi sono sentita parte integrante: un attimo prima ero proprio lì ad ascoltare Jared e Shannon, e un attimo dopo ero dentro la mente di Jay, potevo vedere i suoi pensieri, potevo condividere i suoi ogni e le sue preoccupazioni. Ho sentito la sua stessa adrenalina, in un certo senso, quella buona e sana, come dici tu,
Per non parlare del rapporto fraterno che sei riuscita a tratteggiare in poche battute: hai descritto perfettamente tutto l'amore che questi due capoccioni provano l'uno nei confronti dell'altro.
Ora, io dovrei scrivere di più. Molto di più. Ma probabilmente non basterebbero neppure tutte le parole del mondo per farti capire quanto io stia amando questa fic perché, ahimé, quando si ha una testa bacata come la mia basta un minimo sovraccarico di emozioni per mandare il sistema in palla e rendermi difficile ogni forma d'espressione. E non sono di parte perché hai scritto di quello che probabilmente è uno dei miei periodi preferiti della band, ti giuro.
Sappi però che ciò che hai scritto è bello oltre ogni misura e che non cambierei una singola parola, o nemmeno un singolo punto.
In definitiva, sì, direi che anche tu hai spaccato i culi ;)
Un bacio,

Anna

Nuovo recensore
19/09/14, ore 08:56
Cap. 1:

Mi hai dato una scusa per accendere il mac che se ne stava spento da una settimana. Grazie moglia. E mi hai anche commossa di prima mattina, grazie anche x questo. Sì, perché hai catapultato la mia mente in un luogo e in un tempo in cui Jared era ancora agli inizi della propria teoria sui sogni, in cui il suo bagaglio interiore era talmente ricco di entusiasmo e speranza da rendere la sua energia un qualcosa di tanto potente da crashare per davvero il sistema emotivo di migliaia di persone…e come ci è riuscito? Semplicemente ha tenuto fede alle proprie parole, ha dimostrato che ce la si può fare. E l’ha fatto a suon di occhiaie, di trasformazioni fisiche drastiche, l’ha fatto impegnandosi in modo totale e completo…dedicando anima e corpo alla realizzazione del proprio sogno. Che poi mi sono posta delle domande, leggendo e dopo averlo fatto, e sono giunta di nuovo alla conclusione che il suo sogno non avrà mai realizzazione perché è dinamico come è lui. Il suo sogno è il potersi esprimere in ogni modo a lui congeniale, appunto per questo mi ci ritrovo un sacco con il pensiero di Shan in merito ai nomi usati da Jared per dare sfogo alla propria creatività…che è infinita e mutevole e non è abbastanza una sola “persona” a contenerla…e, ti dirò, mi sono commossa davvero…perché ci sono state delle piccole frasi che hanno come toccato dei fili scoperti. Welcome to the universe, appunto. Un viaggio di sola andata per ogni persona che li avrebbe conosciuti…e ancora…Impuniti, ma lanciati verso l’alto, verso il firmamento di stelle a cui solo un pianeta rosso sangue poteva aspirare. «Voglio dire qualcosa Shan». Una crepa nel muro di indifferenza che lo teneva lontano anni luce dalle proprie debolezze, almeno in certi momenti. «Vorrei essere capito, vorrei spaccare il mondo». «Ce la faremo…troveremo il nostro posto, ci faremo spazio a calci in culo pur di guadagnarlo. E non saremo soli»…una lacrima alla volta, una crepa nel cuore. Un universo che non è da tutti, che non è per tutti. Un universo per chi è in cerca di una casa in cui i muri riverberino le parole che noi stessi fatichiamo a dire, se non a formulare. Eccolo qui. E poi perché? Perché questo mondo è troppo piccolo e troppo grigio per noi che vogliamo vivere a colori, per noi che siamo liberi e vogliamo lasciare una traccia dello stesso entusiasmo di Jared che coviamo dentro, ma che non sappiamo come fare ad esprimere in modo che possa essere capito. Compreso. Immagazzinato. In modo che non sia tutto inutile, in modo che possa essere davvero la nostra chiave per aprire le porte del nostro futuro. E tu hai scritto di quella famiglia, di quei pazzi che si lanciano verso l’alto senza avere le ali…perché non servono perché le nostre ali sono la fantasia e la capacità di sognare. Tu hai scritto di loro, hai scritto di chi crede che la vita possa davvero essere come speriamo che sia...perchè forse tra tanti ci sarà qualcuno di noi che davvero riuscirà a spaccare il mondo. So di aver scritto di getto, ma ci tenevo a dire a caldo ciò che questo scorcio mi ha trasmesso…ed è la speranza che davvero un giorno il nostro posto nel mondo lo troveremo. Come hanno fatto loro. E ti ringrazio per aver scritto, per aver pubblicato, per avere le idee che hai e ti ringrazio anche per le emozioni che sei in grado di trasmettere…grazie moglia, per quella lacrima alla volta e per quella crepa nel cuore…non avresti potuto usare parole migliori. E grazie anche per aver parlato di loro ai tempi in cui lo smokey eye era d’ordinanza, perché credo che quegli anni contengano un bagaglio di emozioni e di entusiasmo che non si esaurirà mai. Grazie.