Recensioni per
Les ames maudits de Paris.
di December Moon

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
17/03/15, ore 11:25

Ciao carissima amica mia! Come richiesto, ho letto la tua storia, ed ora ti lascio la mia personalissima opinione.

Innanzitutto, sai benissimo che non è assolutamente il genere di storie che preferisco, quindi non saprei darti un parere competente riguardo la caratterizzazione dei personaggi, come li hai inseriti nel contesto e tutto il resto.
Ma mi sembra corretto farti sapere che ho letto questo capitolo con piacere: la storia sembra un po' scontata in apparenza, il figlio che si ribella e fugge dal padre per la disperazione di una madre molto legata, ma nel contesto in cui si svolge la vicenda, questa struttura un po' usurata assume nuove sfaccettature: potremmo dire che in Julien si può identificare ogni francese dell'epoca se non la Francia stessa, che dopo la rivoluzione ha sempre fatto fatica a trovare una propria identità, una propria strada.

Sul tuo modo di scrivere, poco da dire: personalmente, ineccepibile. A parte qualche perdonabile errore di distrazione (fare uno due errori di grammatica in un capitolo così lungo io lo attribuisco ad una distrazione, la prossima volta basta stare più attenti) la tua scrittura è perfetta. Piccola nota: avrei preferito un uso più moderato di un linguaggio elevato come quello ottocentesco, magari nelle descrizioni degli ambienti, dove il lettore meno esperto non riesce magari a creare nella sua mente il giusto scenario.

In ogni caso, complimenti, continua su questa strada!

Recensore Master
28/09/14, ore 11:03

Buongiorno, anzi Bonjour!
E piacere di conoscerti: io sono Auros :D
Partendo con la recensione, devo dirti che era da un sacco di tempo che non leggevo slash (giusto... due giorni fa? Ho cominciato a leggerne una.) quindi non so, questo clima vagamente familiare mi sa di casa e, in un contesto storico come quello che mi hai presentato, è anche innovativo (è un parere personale, so già di libri con relazioni omosessuali e storici :') ).
Mi è piaciuto lo stile con cui hai raccontato i fatti, un po' "di vecchia data", elaborato e attinente al contesto descritto: mi hai fatto ricordare i momenti in cui leggevo Dorian Gray (soprattutto quando la madre parla del quadro che ha fatto per il figlio e anche quando descrivi i lineamenti gentili e fanciulleschi del ragazzo) e, dato che a me quel libro è piaciuto molto, come poter non apprezzare questo primo capitolo di questa storia che si preannuncia altrettanto bella quanto elaborata?
La storia per il momento, non ha conosciuto grandi sviluppi: lungo tutto il prologo si è parlato della vicinanza del figlio alla madre e di questa conflittualità -giustificata- con il padre, uomo burbero e conservatore che personalmente non mi è dispiaciuto come figura.
Diciamo che sono una dai gusti un po' strani e senza quell'uomo, non so, la vita del giovane Julien, così come questo capitolo, non avrebbe avuto senso: io sono una grande sostenitrice dell'arte, ma ho visto in quella figura, una specie di "rafforzatore" per la spinta di innovazione che Julien vede in quel viaggio a Parigi.
Senza Maximilien, secondo me, il concetto innovativo e curioso del ragazzo sarebbe stato meno forte.
La madre invece, al contrario del padre, non mi ha lasciato nulla dentro: il suo amore sconfinato per il figlio e il paragonare gli altri tre a meri portieri di casa perché tutti "figli dell'industria" me l'ha fatta sembrare quasi cattiva.
Non prendertela a male, non è una critica, sono io, che, ripeto, ho gusti strani: certo, anche lei era necessaria alla formazione del figlio, ha covato questa sua passione per l'arte, l'ha sostenuto.
Ma non so, il padre continua ad essermi più simpatico :')
Per quanto riguarda Julien invece, mi pare proprio un figlio dell'arte, in tutti i sensi: il viso angelico, l'armonia di forme del suo corpo e quel carattere così "Romantico" (anche se so che siamo un po' fuori epoca, se non ricordo male, il Romanticismo finiva verso la metà del XIX secolo, vero?) che lo rendono il perfetto protagonista di questa avventura.
Ci sono i suo pro e i suoi contro anche nella sua figura, ma sono così armonizzati in questo gioco artistico che vengono mitigati e resi perfetti nelle loro imperfezioni.
Ho trovato, purtroppo, un piccolo errore, che ti segnalo qui: "Se finalmente si fosse deciso a intraprendere quella strada non avrebbe mai più potuto tornare indietro"
Ci vuole "Sarebbe", non "Avrebbe".
Aspetto il prossimo capitolo.

Un abbraccio :)
Auros Mercer

 
(Recensione modificata il 28/09/2014 - 11:05 am)

Recensore Veterano
26/09/14, ore 21:49

Sono qui per lo scambio recensioni. Il primo commento che mi viene da fare è: "bella", non c'è che dire. Sei riuscita a delineare benissimo l'ambientazione, l'atmosfera dell'epoca con i suoi vari retroscena: nella mia mente riuscivo ad immaginarmi perfettamente le scene, in questa dimora lussuosa e decorata, coi vestiti tipici dell'epoca, il padre dall'aria composta ed imperiosa e Julien, bello, pieno di vita e con la voglia di viverla fino in fondo.
Mi dispiace un po' per il padre, perché pur litigando spesso con Julien per la sua mentalità arretrata, alla fine gli voleva bene e in fondo non è colpa sua avere una mentalità così: è frutto del suo tempo e la conflittualità padre-figlio è più che normale. Tuttavia non credo che anche portandolo in viaggio in Europa come aveva stabilito Julien avrebbe cambiato idea, anzi, scommetto che avrebbero litigato ancor di più... mi sarebbe piaciuto vedere come sarebbe andata!
Un'altra cosa che mi piacerebbe sapere è chi sia suo padre: il pittore italiano o il poeta russo? :) Sarebbe interessante scoprirlo...
Dal punto di vista tecnica avrei una piccolissima cosa da farti notare: "che vi avevano vissuto un secolo fa"... forse, essendo che stai narrando al passato, avrebbe dovuto essere "che vi avevano vissuto un secolo prima" perché credo che l'espressione "tot di tempo fa" sia più legato al presente.
A parte ciò, mi è davvero piaciuta e cercherò di continuare a seguire!!

Nuovo recensore
22/09/14, ore 12:54

Ciao Carissima,
come promesso, dopo aver letto il capitolo, sono qui a recensire.
L'idea di ambientare la storia nella Francia fine-ottocentesca è molto originale e devo dire carina.
Julien sembra quasi uno di quei ragazzi pronti ad esaltare se stessi e il proprio status quo in ogni luogo e maniera. 
Detto proprio sinceramente ora come ora sembra un ragazzo quasi diciottenne che deve ancora capire tantissimo della vita. Magari il suo modo di fare potrebbe ispirare ai dendy e alle oro usanze- nonostante queste fossero leggermente antecedenti al periodo di cui narri-.
In generale il capitolo mi ha colpito, mi è piaciuto eppure devo dire che qualche imprecisione l'ho trovata.
Prima di tutto, mi duole dirlo, ma non si riesce a capire proprio il filo dei dialoghi se non li poni tra virgolette ( se scrivi su un programma Word, tra i simboli ci sono anche le virgolette, giusto per precisare ) . In secondo luogo le descrizioni meritano più accortezza e più sintesi da parte tua.
Tuttavia il tuo capitolo mi è piaciuto, spero che tu segua i miei consigli, ti aspetto alla mia storia :)
un bacio
Giorgia TheStronglyGril

Recensore Master
22/09/14, ore 12:26

Ciao!

Ho aspettato a lungo una ff storica e shlash e finalmente è arrivata così, quando l'ho vista, mi son detta che dovevo leggerla.
Ho notato, che spesso, dopo alcuni dialoghi non chiudi i trattini, anzi vedo proprio che apri i discorsi e non chiudi il trattino che fa da virgoletta, iniziando a far parlare l'altro personaggio, come il padre. Dobbiamo andare un po' a intuito, quando le aperte e chiuse virgolette appaiono, (per i dialoghi, non quelle citazionistiche ovviamente) e queste servono proprio a far capire chi è che sta parlando in quel momento. 
Quando dici che Parigi è la culla, io avrei scritto della Francia e non di Francia.
Ho trovato alcune descrizioni lunghe e superflue, penso che tu potessi descriverle al momento adatto invece di dire come era la Francia nell'Ottocento.
Penso che le descrizioni andrebbero messe a poco a poco e non spiattellate tutte subito. 
Ho letto che tu insisti molto sul fatto che julien compirà diciotto anni. Non so se tu insisti per il fatto della maggiore età, ma se non mi sbaglio, a quei tempi la maggiore età era di ventuno anni, nel caso mi sbagliassi, ti chiedo scusa, però ti consiglio di controllare. 
La madre che dipinge il ritratto del figlio biondo per la sua immensa bellezza mi ricorda molto il ritratto di Dorian Gray, dove Besil, attirato e catturato dalla bellezza di Dorian, decide di imprimerlo su tela. A cosa ti sei ispirata per questa storia? Lo chiedo per curiosità, perché il periodo che descrivi è uno dei miei preferiti, quindi se ti sei ispirata a qualche poeta o scrittore, non può farmi che piacere saperlo.
Devo ripeterti però che molte descrizioni sono superflue, dopo un po' annoiano, ed è un peccato perché la storia potrebbe avere del potenziale se sistemi queste cosette,
perché, sennò, davvero, il troppo distoglie l'attenzione. 
La giacca a marsina l'hanno portata fino al 1821, ora se lui è veramente un dandy, dubito che indossi abiti così datati, a meno che non sia a un incontro che lo richiede per il puro piacere estetico. Anche se lui è di paese è comunque un anticonformista moderno, quindi a maggior ragione non indosserebbe abiti datati, ma anzi proprio perché si mostra convinto al padre, magari si metterebbe una giacca all'ultimo "grido" per di più viola, magari. 
Poi, julien mi sembra solo un vanesio più che un dandy... Però è giovane, è il primo capitolo e non voglio giudicarlo subito.
Poi, sua madre, sembra davvero la copia di Basil, il pittore di Dorian Gray.
"L'unico che tentó di rompere quel l'atmosfera, fu stato Daonatien..." Perché fu stato? .-. Non bastava fu? 
Sua madre è melodrammatica, troppo teatrale, supera l'istrionismo, poteva fare qualcosa o parlare in modo diverso, piuttosto che gettarsi in terra e soffocare i sighiozzi del pianto e julien che per attirare l'attenzione del padre, come hai scritto tu, pare un ragazzino di cinque anni, non di diciotto, menomale che quella sera si è risparmiato visto il putiferio che aveva scatenato XD 
Dopo questa recensione, mi sembra scontato dirti che sarà neutra, perché sennò sarei incoerente a riguardo... 
Detto questo, posso solo affermare che i miei sono stati consigli e accorgimenti, che spero tu ne faccia tesoro e che non ti offenda.
Leggeró, probabilmente anche il secondo capitolo, per vedere come si svolgerà la vicenda di julien a Parigi, magari cambiando idea sul suo conto chissà!
Alla prossima!

Recensore Master
21/09/14, ore 23:07

Ciao!
Ho trovato la tua storia in un gruppo fb e la trama mi ha incuriosita parecchio.
Incomincio la recensione dicendoti che scrivi molto bene, non ho notato errori grammaticali di nessun tipo (io non ne ho visti ma non sono la persona giusta per chiedere aiuto in materia XD) e il tuo modo di scrivere è comunque ricco di descrizioni e articolato. Mi sono piaciute parecchio molte frasi di questo capitolo, come ad esempio la prima frase con cui hai aperto il capitolo:
"Per me la poesia è una vocazione, un bisogno dell'anima". 
Ci sono altre frasi che mi hanno colpita, insomma, mi piace lo stile della tua scrittura. Mi è piaciuto anche la descrizione del "conflitto" tra il padre e lucien, questi tipo di divergenze tra padre e figlio sono abbastanza frequenti purtroppo. Il protagonista, Julien, mi ha fatto subito una buona impressione però so anche che è troppo presto per dare un giudizio ai personaggi, anche perchè questo era solo il primo capitolo. Beh, sono curiosa di vedere che cosa succederà al giovane poeta e concludo dicendoti che questa recensione non può che essere positiva per i motivi che ti ho elencato sopra. 

Metterò la storia tra le seguite. :)

Peace&Love
Shakana