Recensioni per
Adesso volo anch'io.
di Kary91

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/06/16, ore 13:02

Ciao!
Ho trovato questa storia per lo scambio delle recensioni e devo dire che ne sono molto contenta.
In relativamente poche righe hai saputo rendere perfettamente sia l'ambiente - ho quasi sentito il raggio di sole che sfiora il padre di Ivan - sia il profondo calvario che una persona che soffre, per qualunque motivo, deve affrontare.
Hai preso questo argomento e l'hai trattato con una delicatezza meravigliosa e struggente, ci tengo a farti i miei complimenti per questo.
Mi è salito il magone, nel leggere, nel sentire i sentimenti di quest'uomo che con la sua sola forza di volontà si sforza di andare avanti, guarda suo figlio - la sua ragione - e compie l'impossibile.
Brava, brava davvero, è una delle cose più emozionanti che abbia mai letto.
Un abbraccio,
B.

Recensore Veterano
19/04/16, ore 21:27

Ciao! Sono qui per il "contest" delle uova di Pasqua.
Ho letto questa flashfic più che volentieri, lo dico sinceramente. Mi è piaciuta davvero, davvero tanto, sono rimasta senza parole. Hai espresso in una storia così piccola una problematica davvero delicata, ma l'hai fatto benissimo, riuscendo a commuovere chiunque abbia avuto il piacere di leggere questa storia. Sono riuscita a fare mio il dolore del padre di Ivan, il suo sentirsi troppo poco per il figlio, quasi inutile in un certo senso. Vorrebbe volare con il figlio, ma le sue ali sono rotte. Questa semplice frase mi ha fatto venire i brividi, ha espresso il concetto base della storia alla perfezione.
Il finale poi, in cui lui si lascia andare e pur di rendere felice il figlio inizia a volare nonostante le ali rotte è stato stupendo.
Non ho nient'altro da dire, se non che sei stata davvero bravissima e che questa storia è stupenda.
Miky.

Recensore Master
21/03/16, ore 19:40

Buonsalve! *-*
Ricordo quando mi avevi parlato di questa flashfic e del significato che ha per te, e rileggerla a distanza di tanto tempo mi fa sempre un po’ commuovere (non troppo, eh, lo sai che io ho il cuore di pietra). Poi è passata da poco anche la festa del papà… è proprio un segno, eh?
 
Comunque, forse è meglio passare a cose serie. Anzi, no, prima devo farti la paternale perché dici di non saper scrivere storie originali ma questa è di gran lunga meglio di molte cose che ho trovato in giro sul sito – magari anche cose scritte da gente che scrive solo originali. Dovresti smettere di sottovalutarti, ché sei praticamente in grado di scrivere tutto ciò che vuoi. Magari a fatica – tipo le scene lime e lemon – ma poi una volta scritte sono perfettamente scorrevoli, e la fatica non si nota affatto.
Fine della paternale. Passo alla storia.
 
Una cosa che ho trovato un po’ curiosa anche dopo questa rilettura, e che voglio citarti subito, è lo stile: hai usato la prima persona, e credo che non sia facile per una storia dall’argomento così spinoso. Mi sembra che il protagonista faccia fatica – anche se alla fine della storia si avvia verso l’accettazione – ad accettare/ pensare/mettere a fuoco la propria disabilità, per cui è un’immagine molto forte quella della narrazione in prima persona.
Generalmente sono io la prima a preferire la terza (e anche tu, mi sembra), però hai fatto bene a fare questa scelta, nel caso di questa flash, perché è forse la più azzeccata: dà un impatto più forte sia nella prima parte – più cupa – che nella seconda e nel finale.
Ovviamente, da questa frase si capisce anche che l’uso che hai fatto del prompt è molto bello. Avevo partecipato anch’io al contest, vero? Con la flash su Emma… be’, chi si ricorda :’)
 
Non so perché questa flash ti faccia così schifo, comunque (sono ripetitiva, lo so). Secondo me hai rappresentato un momento molto importante, una specie di giro di boa per una persona che si trova in questa situazione: chi nasce senza la possibilità di camminare, in un certo senso, non può sapere cosa si provi – sebbene abbia una grande sofferenza, innegabilmente –, ma chi si vede negata la possibilità di correre insieme al proprio figlio, quando fino a poco tempo prima magari ha fantasticato su questo (scusa, la frase è orribile, ma non riesco a dirlo meglio), forse si trova in un disagio ancora maggiore.
E anche la figura di Ivan è importante: lui non vede l’incapacità del padre, semplicemente lo incita a fare del suo meglio, perché vede il lato positivo, come ogni bambino, e sa che non tutto è perduto. Credo sia una specie di lanternina per suo padre, un faro nella nebbia – so che il faro ha un significato per te, quindi uso questo paragone di proposito :3
 
Nulla… ricrediti su queste cinquecento parole, perché sono bellissime. ♥

Recensore Master
14/12/15, ore 22:51

Ciao, Kary91!
Babbo Natale è qui, e ti porta in dono una recensione. ^^

Or bene, credo che per scrivere storie simili ci voglia una certa dose di sensibilità. E tu sei stata rispettosa, attenta e molto dolce. Questo spaccato di vita mi è piaciuto tantissimo. A modo suo fa commuovere, tocca corde interiori delicate e hai affrontato l'argomento con maturità e realismo. Mi sono piaciuti i sentimenti espressi da entrambe le prospettive e ti assicuro che arriva ogni loro sfumatura. Scende una lacrimuccia quando li vedi volare insieme. Tra l'altro, nel mio immaginario i colori predominanti sono il verde tenue mischiato al celeste, e di per sé trasmettono una bella sensazione. Sappi che ammiro cosa hai creato. Tanti complimenti, per tutto, anche la forma del testo, così ben scritto, scorrevole e piacevole. È stato un piacere...

Un saluto ~ Melinda Pressywig.


[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love].

Nuovo recensore
04/05/15, ore 21:24

Premetto che ho una particolare inclinazione al pianto compulsivo, ma questa one-shot mi ha davvero commossa nel profondo.
Un' altra mia pecca è lo stufarsi presto, in una storia troppo lunga. Credo che questa, invece, abbia la lunghezza perfetta. Non si dilunga in descrizioni o spiegazioni particolari, anche il fatto di non inserire continuamente nomi è una cosa che ho apprezzato.
Amo molto il tuo modo di scrivere, è equilibrato, né troppo semplice né pomposo.
Mi piace come in questa storia affronti un argomento delicato in maniera dolce, semplice.
Come un bambino, senza pensarci troppo, tiri su di morale il padre, lo incoraggi, mi ha davvero fatto sciogliere il cuore.
Continua così, storie come queste sono davvero preziose.

Alla prossima!

Acid City
(Recensione modificata il 04/05/2015 - 09:25 pm)

Recensore Veterano
13/11/14, ore 20:05

Lo so che dovrei arrivare strisciando, e in effetti mi vergogno davvero per il mio ritardo. D:
Fatta questa mini-premessa: ma ciao! ♥
Allora, sappi che qui bisogna fare un altarino al sindaco dello schifo posto dove abito perché ha deciso di chiudere le scuole, e quindi ho trovato occasione di passare a leggere/recensire questa meraviglia. ♥ *prepara altarino aiutata da un sirenetto mezzo nudo a caso*
Premetto che io… non so davvero come recensire questa piccola perla. Davvero, non riesco a trovare le parole. Ho finito di rileggerla mezzora fa e ancora sono qui a riflettere su come scrivere una frase che riesca ad esprimere tutto ciò che ho provato.
È breve, ma estremamente intensa; dolce, ma al contempo intrisa di una sorta di malinconia che mi ha lasciata… non so nemmeno io dire come.
Partiamo dalle cose semplici (?), ossia dal fatto che adoro il nome del bambino! Ivan è un nome che mi è sempre piaciuto; ho un debole per i nomi un po’ slavi, russeggianti (?) come questo.
E… io già non so più che dire, mannaggia a te che con le tue stupende storie mi togli le parole di bocca. u.u
Vediamo se riesco a fare una recensione sensata partendo dall’inizio del racconto.
Mi è piaciuto moltissimo come hai introdotto il tutto, con una personificazione del sole che sembra imbronciato, così come l’opposizione tra l’attenzione dell’uomo a queste piccole cose e il bambino che – spensierato – continua a giocare, incurante di tutto ciò che gli accade intorno.
Ecco, qui devo fermarmi a farti i complimenti perché ho adorato come hai rappresentato i due personaggi in così poche righe.
Ivan è fantastico, sul serio.
Non smetterò mai di dirti che amo come caratterizzi i personaggi bambini. In poche righe sei riuscita a farmi adorare questo piccolino!
La scena successiva, quando Ivan invita suo padre a fare una corsa – a volare – mi ha spezzato il cuoricino, ma mi ha fatto anche sorridere, in un certo senso.
Il bello dei bambini è questo: spesso si dimenticano di cose così brutte, non ci fanno caso perché sanno trasformare tutto in qualcosa di “positivo” o almeno ci provano.
A ogni passo di Ivan il niente che mi riempie le gambe diventa più intenso: non sento nulla, eppure fa male. Questa frase mi ha lasciata per qualche minuto ferma, mentre gli occhi non smettevano di leggerla.
È a dir poco meravigliosa.
Non so dirti cosa mi abbia colpito tanto; forse il contrappunto delle gambe che in pratica ci sono, ma è come se non ci fossero, eppure fanno male lo stesso.
Non trovo davvero le parole per descriverla perché mi ha lasciata commossa, infatti a rileggerla anche adesso sento gli occhi lucidi.
Una cosa che mi è piaciuta molto di tutta la storia è stato il fatto che sei riuscita a trasmettermi un mare di emozioni con poche, semplici frasi.
Il tuo stile è semplice e diretto e questo gioca a favore perché fa arrivare subito le cose al cuore di chi legge, infatti le tue storie mi emozionano sempre tantissimo *///*
La scena finale, poi, è stata tutto un mix di così tante emozioni che non riesco davvero a scrivere qualcosa di sensato!
Sei riuscita a trattare un tema delicato come questo con una dolcezza incredibile e con poche parole mi hai fatta sorridere, commuovere, pensare.
Non so che altro dirti, se non: bravissima ♥
Infine, scusa ancora per il ritardo! Spero di recuperare tutto ciò che mi manca presto!
Mille complimenti e vai fiera di questo piccolo capolavoro ♥
Un abbraccione,
Alaska. ~ e Finnick il Sirenetto u_u

Ps: questa recensione l’ho iniziata ieri e l’ho completata oggi. Uccidimi pure. xD

Recensore Junior
25/10/14, ore 20:25

Non so bene cosa dire, tranne che mi ha fatto sorridere. Non so mai come commentare questo genere di storie, perché sono sempre molto reali. Non che altre non possano esserlo, ma queste ti ricordano un qualcosa che esiste davvero e con cui molte persone hanno veramente a che fare.
La reazione di Ivan è stata così dolce. Quasi che un bambino cercasse di confortare un adulto, come se fosse l'adulto il bambino e non lui.
Complimenti, davvero.

Salomea.

P.s. Ho solo un consiglio: rivedi l'impaginazione. Da me si vede come se fra un paragrafo e l'altro ci fossero spazi enormi ed appare un po' brutto, meglio ridurli.

Recensore Veterano
30/09/14, ore 20:53

Valutazione ottenuta al contest "Brighter than a thousand suns" sul forum di EFP


Quarta classificata 
Adesso volo anch'io, di LilyLuna
 
Grammatica e sintassi: 20/20 
Stile e lessico: 14/15 
Attinenza al tema/utilizzo della citazione: 10/10 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 10/10 
Approfondimento dei personaggi/IC: 10/10 
Totale: 64/65 
Grammatica e sintassi 
Sia la grammatica sia la sintassi sono totalmente impeccabili, senza alcun errore. L’ortografia e la grammatica sono perfette, e lo stesso può essere detto anche per la costruzione dei periodi. Anche la punteggiatura è eccellente: non c’è una virgola di troppo o un punto mancato. Le frasi sono costruite in modo armonioso e sapiente, mai troppo lunghe né troppo brevi. Il ritmo della storia è eccellente. C’è solo un piccolissimo errore di battitura, che ti segnalo ma per cui non mi sento di toglierti dei punti, perché è una sciocchezza: Sembra arrabbiato e il mondo nervoso[…], qui hai scritto “mondo” invece di “modo” 
Stile e lessico 
Lo stile è molto, molto buono. È chiaro e immediato, oltre che molto piacevole da leggere. Anche il lessico è davvero buono, vario e piuttosto azzeccato. L’unica cosa che non mi convince fino in fondo sono un paio di espressioni che secondo me suonano un po’ “costruite”, un po’ poco naturali (“il suo sguardo vivace finisce presto per rabbuiarsi”, dove secondo me un semplice “si rabbuia” sarebbe più immediato, “ ad allungare a sufficienza il braccio per riprenderle”, dove “a sufficienza” non è necessario e “finalmente mi convinco a compiere qualche movimento”, dove “a muovermi” forse suonerebbe più naturale, più scorrevole). Non si tratta di errori, però. Sono solo una manciata di espressioni che non hanno la stessa fluidità del resto della storia, e per questo stonano un poco. Forse togliendo qualche parolina e rendendole più dirette la lettura diventerebbe leggermente più scorrevole, come poi è già il resto della storia. Detto questo, a parte queste pochissime espressioni sia lo stile sia il lessico sono davvero eccellenti, di un livello altissimo. 
Attinenza al tema/utilizzo della citazione 
Il tema è stato rispettato in pieno, e rielaborato in modo originale e molto coinvolgente: il contrasto fra oscurità=momento di difficoltà, in cui si rimane incagliati e non si sa cosa fare/luce=riuscire a uscire da quel brutto momento con atteggiamento positivo è eccellente, mi piace moltissimo. Oltre a essere molto realistico, è anche molto incoraggiante e manda un messaggio forte e profondo. Mi piace molto il fatto che la citazione sia presente fisicamente all’interno della storia, mi dà l’impressione di rafforzarne l’atmosfera. E mi piacciono anche i piccoli riferimenti al concetto di luce, che rafforzano il legame con la frase. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale 
Questa storia è un piccolo frammento di vita quotidiana che risulta davvero straordinario: affronti un tema delicato con un tatto e una dolcezza incredibili, costruendo una storia davvero ben pensata e ben articolata. La trovo estremamente originale: credo che tu abbia avuto un’idea magnifica, e la storia è stata davvero molto, molto piacevole da leggere. Mi ha prima fatto commuovere (ti confesso che alla frase “Papà non può volare” ho sentito un nodo in gola) e poi sorridere, provando un’ammirazione profonda per il protagonista della tua storia che è in grado di non farsi schiacciare dalle difficoltà ma riesce a ribaltare un momento negativo, trasformandolo in un momento dolcissimo e profondamente significativo. La storia è strutturata e concepita davvero bene: non posso farti alcuna osservazione sul modo in cui l’hai gestita, perché è assolutamente impeccabile. 
Approfondimento dei personaggi/IC 
Trovo incredibile il modo in cui hai costruito il tuo protagonista e Ivan. Ivan è assolutamente perfetto, con il suo modo di fare allegro e giocoso e la tendenza tipica dei bambini a imbronciarsi quando le cose non vanno come vorrebbero, anche se il loro broncio risulta fuori luogo. Non si rende conto che suo padre vorrebbe giocare con lui, non si rende conto di quanto gli dispiaccia non poter partecipare. Il padre è altrettanto ben costruito: in pochissime righe sei riuscita a costruire un personaggio completo, che ragiona e agisce come una persona vera. È un personaggio che ha una forza profonda e intensa, e il modo in cui riesce a ribaltare la situazione è davvero eccellente. 
L’affetto che prova per Ivan, poi, è quasi tangibile: lo guarda e pensa a lui con una tenerezza e un amore che in tutto e per tutto vengono trasmessi al lettore, facendogli provare ancora maggior commozione per la storia. Un lavoro davvero ottimo! 
 

Recensore Master
27/09/14, ore 10:26

Papappappà *musichetta introduttiva de "Il sabato delle polpette" :3*
Ciao picco :3 Eccomi qua a lasciare la mia polpettina *.*
Allora, questa storia, appena letta, è stata capace di provocarmi un mare di lacrime e.e E, anche adesso, rileggendola ancora, mi ha provocato ancora commozione :')
Lasciando stare tutto il retroscena privato (che conosco), è veramente una storia molto delicata, vera, immediata e densa di emozione. Sei riuscita a dare uno spaccato di vita vera in maniera semplice e incisiva e a caratterizzare in poche righe sia Ivan che il suo papà.
Ivan è un ragazzino e, come tutti i ragazzini presi da qualche gioco, "dimentica" per un istante che il suo papà ha una caratteristica particolare che lo rende un po' diverso dagli altri e lo invita a correre con lui...ecco che, poco dopo, rimane triste, rendendosi conto che la sua richiesta è in qualche modo impossibile da realizzare. Credo che qui ci sia nascosta una delle cose che mi hanno colpito di più nel leggere la storia: l'ingenuità dei bambini, in questo caso di Ivan, che sono gli unici a non vedere mai le differenze, a non vedere il diverso, lo strano, l'anormale. Ecco, Ivan vede suo padre come sempre, è il suo papà, e poco importa che sia seduto su una sedia o meno, lui se lo dimentica, perchè non è quella sedia a connotare che uomo sia suo padre. Ivan vede il sorriso del papà, la sua pazienza, il suo voler partecipare ai suoi giochi, le sue parole d'affetto, non quella sedia, che è poco o niente per lui.
E questo papà è tanto sensibile anche lui: vorrebbe compiacere suo figlio, ma sa di non poter essere come gli altri padri. Eppure, si ingegna, cerca di strappare un sorriso ad Ivan e ci riesce alla grande, dimostrando che spesso i limiti possono essere benissimo accantonati per un po', se non proprio superati.
Questa storia è stata una vera manifestazione di gioia e verità, di possibilità e vincita: l'ho adorata, perchè contiene un messaggio di speranza e di amore. 
Dire che mi è piaciuta sarebbe troppo poco, perchè mi hai regalato una bellissima emozione.
Sono tanto contenta che tu ti sia cimentata con quest'originale, per me sei capace di scrivere tutto ormai (non fare quella faccina diffidente u.u ...io sa! u.u). Davvero tanti complimenti, sei stata bravissima <3 <3
Alla prossima!

un mega abbraccio con spupazzata,Giraffetta

 

Recensore Junior
25/09/14, ore 20:17

Ok, questa storia è commovente e dolcissima allo stesso tempo.
Davvero, bella e scritta benissimo.