Recensioni per
Maelström
di WarHamster

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/08/15, ore 13:51
Cap. 1:

Recensione premio per la tua infinita pazienza

Ero sicura di aver finito di consegnarti tutte le recensioni che, ormai da tempo davvero immemorabile, ti dovevo per quel vecchio contest. E invece, ho scoperto che mi mancava proprio questa! E io che l'avevo letta, diversi mesi fa, e avevo pensato di averti scritto cosa ne pensavo! La mia stupidità rimane tuttora un mistero qualitativamente e quantitativamente incommensurabile. 
Questa storia mi è piaciuta soprattutto per lo stile che hai usato: oltre ad essere ricercato (ma non eccessivamente) e molto preciso (l'unico errore di battitura che ho trovato è stato alla fine, dove per sbaglio hai scritto "un bugia"), è assolutamente adatto ad una storia di pirati come questa, ho trovato che alcuni dei termini fossero appropriati in maniera veramente brillante. È un mondo rozzo, volgare e semplice, e questo si rispecchia nel tuo stile, che a volte presenta termini sfumati con un'amara ironia e si mostra sempre piuttosto "verista".
Inizialmente, tutto questo realismo in una storia fantasy mi aveva spinto a desiderare un po' più di elementi soprannaturali, tuttavia la scena finale con le sirene (che tra l'altro secondo me hai descritto molto bene) mi ha lasciato complessivamente soddisfatta.

So qualcosa sui pirati, perché ho avuto un periodo in cui mi ero fissata, ma come al solito le mie conoscenze sono sempre superficiali: non avevo nemmeno idea che esistesse il rapporto tra matelot e che le coppie omosessuali potessero così unirsi civilmente, è un dettaglio che ho molto apprezzato nel tuo racconto e che mi ha sorpreso, quindi grazie anche per avermi insegnato questa cosa nuova.
I personaggi mi sono piaciuti, anche loro sono molto realistici, parlano e agiscono in modo assolutamente plausibile e, pur senza scene che lo mostrano esplicitamente, si vede il forte legame che lega Tyrone e Reamon. Tuttavia, il mio preferito è Linden. Non so perché, forse perché amo il personaggio del ragazzino, forse per l'accuratezza con cui l'hai descritto, forse per il dettaglio dei ninnoli che si porta dietro... insomma, lui è stato quello che ha attirato maggiormente la mia simpatia. 
Mi sembra di aver detto tutto, ti ringrazio di nuovo per la pazienza e ti faccio i complimenti per questa bellissima storia. Ho visto che non pubblichi da molto, e mi dispiace perché mi piacerebbe leggere qualcosa di nuovo dalla tua penna (dire tastiera è troppo triste). Terrò d'occhio il tuo profilo, sappilo! 
A presto :)

Amahy

Recensore Junior
08/08/15, ore 18:05
Cap. 1:

Contest "Storie già raccontate... per essere riascoltate!"
Quarto classificato
Maelstrom, di Frandra 
Grammatica : 6.80 \ 7 
Ti dico, con molta soddisfazione di giudice, che la tua storia è scritta veramente bene dal punto di vista grammaticale e non presenta molti errori. L'appunto che vorrei farti riguarda, però, la punteggiatura. Ci sono molti, moltissimi errori. 
In molti punti sembra quasi messa a caso, con virgole che sostituiscono i due punti e viceversa. In altri, ancora, la punteggiatura è assente. 
Ti faccio alcuni esempi : 
“La mano di Reamon sulla sua spalla lo riscosse dai suoi pensieri, doveva essere sobrio da non più di qualche ora, a giudicare dal tremore delle sue dita, e non doveva aver dormito molto, le cicatrici sembravano quasi sparire nel pallore emaciato del suo volto”. - Questo periodo, già molto lungo di suo, è interrotto sempre dalle virgole, che purtroppo non sempre vanno bene. La forma corretta è questa : “La mano di Reamon sulla sua spalla lo riscosse dai suoi pensieri; doveva essere sobrio da non più di qualche ora, a giudicare dal tremore delle sue dita, e non doveva aver dormito molto : le cicatrici sembravano quasi sparire nel pallore emaciato del suo volto”. (-0.2) 
“Ne era passato di tempo dall’ultima volta che il Vichingo aveva messo piede a Curaçao, era come tornare fra le braccia di una vecchia amante.” - stesso problema di prima. La virgola al posto dei due punti di specificazione. - “Ne era passato di tempo dall’ultima volta che il Vichingo aveva messo piede a Curaçao: era come tornare fra le braccia di una vecchia amante.” (-.0.1) 
Ci sono molti, moltissimi errori riguartanti la punteggiatura. Ti toglierò 0.10 punti complessivamente. Qualora desiderassi che te li segnalassi tutti, lo farò. Ho deciso di non farlo per ogni singolo errore perché questa è una delle ultime storie che correggo e dovrei modificare la valutazione di ogni singolo racconto. Come ho detto agli altri, però, se volessi un'analisi completa di ogni singola virgola te la farei senza problemi. 

Un altro esempio è questo : “ Non era difficile credere che la ciurma di Reamon lo odiasse, il Vichingo scrollò le spalle” - “Non era difficile credere che la ciurma di Reamon lo odiasse. Il Vichingo scrollò le spalle”. 
“Forse, con il senno di poi, Reamon avrebbe fatto meglio a raccontargli tutto, molte cose sarebbero state diverse, ma la lista di ciò di cui il Vichingo si sarebbe poi pentito era già cominciata da un pezzo.” 

Ti consiglio vivamente di rivedere la punteggiatura. 

Così come era arrivato, il maelstrom si placò, il vento divenne una brezza leggera e il Capitano Bell riaprì gli occhi seppur solo per guardare Reamon e dirgli silenziosamente non sono pazzo. - e dirgli che non era pazzo. (-0.10) 
Avevano issato l’unica vela che fosse rimasta – che era rimasta. (-0.10) 

Trama : 8.5\10 
Questa storia ha una trama senza dubbio originale e ben sviluppata. L'unica pecca è che, secondo me, è un po' confusa all'inizio. Non ti nego che nei primi paragrafi ho avuto un po' di difficoltà a distinguere i vari personaggi ed ho dovuto leggere più volte alcuni passaggi. 
Mi piace il fatto che hai affibbiato caratteristiche spaventose alle sirene, che sono raffigurate, di solito, come creature meravigliose ed innocue e sei stata molto brava anche nelle descrizioni degli ambienti in cui si muovevano questi pirati. Sei riuscita ad aprire una vera e propria finestra sul loro mondo, sulla loro mentalità e sulle loro credenze. Davvero brava. 
Caratterizzazione dei personaggi : 10 \ 10 
La caratterizzazione dei personaggi è il tuo punto forte ed è senza dubbio la cosa che ti è riuscita meglio in tutta la storia. Come ti ho detto prima, ho dovuto rileggere più volte alcuni passaggi per poter inquadrare i tuoi personaggi, ma poi tutto è diventato più chiaro ed ho iniziato ad apprezzare del tutto questo racconto. 
Hai delineato il profilo psicologico dei due protagonisti, Tyrone e Reamon, in un modo così approfondito da sembrare reale. 
Prima ti ho parlato di una “finestra sul mondo” dei pirati, e mi riferivo in particolar modo alle scene iniziali, in cui nessuno credeva alle storie di Tyrone e tutti gli davano del pazzo. 
La scelta di Reamon, di affidarsi al suo compagno e di lanciarsi in una sanguinolenta avventura pur di credergli, è, a mio parere, la forma più sincera dell'amore. Anche la scena finale, che credo sia la migliore in assoluto, fa capire quanto sia forte il sentimento che unisce questi due uomini all'apparenza così duri e -concedimelo- spacconi. 
Quando hai parlato delle loro storie, del loro passato e di ciò che si vociferava anche del loro passato ho avuto la sensazione di conoscere i tuoi personaggi. 
Che dire, sei stata davvero brava! 

Gradimento personale : 9\10 
Una bella storia, con dei personaggi e degli ambienti ben descritti. Sei riuscita a convincermi : non è molto f acile farmi piacere un fantasy, dato che spesso non sono per nulla realistici. Il tuo, nonostante il genere, è spiegato così bene che non ho davvero nulla da dire, se non che sei davvero una brava autrice. Complimenti. 
Totale : 34,30 \ 37 
Storia vincitrice del premio speciale per la miglior storia di genere fantasy.

Recensore Veterano
27/04/15, ore 18:47
Cap. 1:

Recensione premio
Ecco la recensione premio che ti devo per il contest "Un lampo di orginalità"! Arriva un po' in ritardo perché avevo aspettato di ricevere i suggerimenti degli autori per dare le recensioni ma, visto che non me ne hai dati, ho pensato di fare di testa mia. Spero di non aver scelto una storia "sbagliata", ma questo racconto mi ha incuriosita molto da quando ha partecipato al contest "Legendary Tales", e ne ho approfittato per leggerla e commentarla.
La tua fic mi è piaciuta davvero moltissimo, a partire dallo stile che hai usato - piratesco, ma non per questo faticoso da seguire o, al contrario, troppo semplice - e non mi pare di aver trovato nemmeno un errorino, né di grammatica, né di lessico, né di altro, cosa che ovviamente non posso dire con certezza, dal momento che ho solo letto la tua storia, non soffermandomi sui particolari. 
Di per sé la ricerca delle sirene da parte di alcuni pirati non è molto originale ma, sinceramente, questo mi è importanto relativamente poco se si conta l'intreccio perfetto della storia: sono rimasta con il fiato sospeso fino all'ultimo, sempre più curiosa di sapere di più sui due protagonisti e su Linden e anche se, purtroppo, sulla loro storia personale non sono riuscita a scoprire molto, lo svolgimento della trama è stato tale da non ritenermi nemmeno un po' insoddisfatta. In linea di massima però - mero desiderio personale, da prendere per quello che è: opinione di lettrice innamorata follemente dei tuoi personaggi - mi sarebbe piaciuto capire di più del rapporto fra Bell e il Vichingo: certo, ho visto la loro relazione di amore-odio e ho visto il loro addio, ma mi sarebbe piaciuto capire qualcosa di più in particolare su Tyrone che, a quanto mi è parso di capire, aveva perso parte dell'amore nei confronti del suo compagno, anche se sicuramente anche lui teneva alla loro relazione, e si capisce anche solo nella piccola parte che hai utilizzato nell'introduzione: se non crede a Bell nemmeno Reamon, chi altro può farlo?
Comunque sia - e mi sembra che si sia capito -, la tua storia mi è davvero piaciuta molto, anche perché proponeva un fantasy un po' differente dal solito. Un'ultima noticciola vorrei darla all'addio dei due protagonisti: mi hai uccisa, dico sul serio. Mi ero affezionata a loro, e vedere la loro separazione è stato devastante T_T
Ancora complimenti e a presto,
Aturiel

Recensore Master
12/12/14, ore 22:22
Cap. 1:

Ciao!! Sono la giudiciA sostitutiva del Kink&Plot contest... ecco la mia valutazione!! ^__^

Grammatica, Stile
Non esistono errori, non esistono sbavature, non esiste niente che sia “negativo” da riportare in questa voce. Avevo deciso di riportare due passaggi che non mi convincevano molto, ma erano assolutamente giusti. In quanto scelta stilistica ho deciso di evitarti un’estrema pignoleria. Fossero stati di più, numericamente parlando, l’avrei fatto (com’è capitato in altre valutazioni) ma qui erano proprio due parole e ho deciso di tenere la mio opinione personale (perché di questo si sarebbe trattato) per me. Se apro altre parentesi ti autorizzo ad insultarmi. 
La storia è scritta bene, quindi, ma anche qualcosina in più. È scritta in modo “interessante” e questo non è da tutte le storie. Sembra narrata, e immagino fosse il tuo scopo, proprio in una delle bettole che descrivi, davanti ad un boccale di birra. Una leggenda da pirati, insomma. 
Ammiro molto quando lo stile e il lessico riflettono il contenuto (forse perché è una dote che mi manca). Non posso che darti il massimo in questa voce, in conclusione. 

Uso del pacchetto
Hai usato tutto, in modo corretto. Hai preso qualche licenza poetica (in effetti entrambi hanno problemi con l’alcool e non c’è una scena in cui uno cerca di uccidere l’altro, quanto piuttosto un continuo riferimento a questa possibilità), ma hai utilizzato fondamentalmente gli obblighi e certamente il kink. 
Dell’immagine, poi, hai sfruttato appieno le possibilità. Che dire della storia delle sirene e dell’avventura dei due protagonisti? Fantastica. 

Sviluppo della trama 
Qui vorrei scrivere all’infinito, il che denota quanto la tua trama fosse ben sviluppata e gestita. Si arriva alla fine con una smania di sapere incredibile, con la suspance (“l’acqua alla gola? XD) e le descrizioni delle azioni che catapultano direttamente nella vicenda narrata. Dal viaggio, fino al climax dello scontro con le sirene e la conclusione, tutto è stato magistralmente orchestrato per un racconto confezionato alla perfezione in ogni suo aspetto. 
So che queste possono sembrare considerazioni personali ed in parte certamente lo sono, ma la tua storia è oggettivamente bella, quindi non posso che entusiasmarmi anche “soggettivamente”… spero questo discorso abbia senso rileggendolo. 

Caratterizzazione 
E veniamo al punto che ho preferito in assoluto. 
La parte “romantica” di me avrebbe voluto sapere/vedere di più, ma questa è una mia preferenza che cercherò di tener fuori dalla valutazione (perché quando vedo la scritta “slash” il mio cuore batte più forte). 
I personaggi con cui hai giocato in questa storia sono ben pensati, ben costruiti, tridimensionali anche nel loro essere “stereotipi” di pirati. Hanno alle spalle delle vicende (di cui dai qualche sapiente accenno ben piazzato) che li rendono chi sono, hanno un legame particolare, curioso, che fa simpatizzare il lettore all’istante. Insomma non voglio scriverti troppe complimenti, ma se non li volevi dovevi scrivere una storia peggiore. Perché anche in questo punto non c’è altro da dire se non che tutto è perfetto. 

Recensore Veterano
10/12/14, ore 20:58
Cap. 1:

Giudizio "Heal my wounds"

Quinta Classificata
Grammatica e sintassi: 20/20
Stile e lessico: 11/15
Attinenza al tema/utilizzo dei pacchetti: 19/20
Sviluppo della trama: 10/10
Approfondimento dei personaggi/IC: 9/10
Punto bonus: +1 Sì
Totale: 70/76
Grammatica e sintassi
Grammatica e sintassi sono perfette: non c’è alcun errore nella costruzione delle frasi né grammaticale. Entrambi gli aspetti sono curati in modo eccezionale, senza alcuna sbavatura. C’è soltanto un errorino di battitura, che ti segnalo: nubi rosse si spandeva sotto il pelo dell’acqua. Qui hai scritto “spandeva” invece di spandevano. Ma è un errore solo e minuscolo in una storia estremamente lunga, quindi non è assolutamente rilevante, secondo me. Solitamente annetto il giudizio sulla punteggiatura a questa sezione, ma in questo caso preferisco lasciarti qualche appuntino da questo punto di vista nella sezione “stile e lessico”, perché in ogni singolo caso che ti segnalerò non si tratta mai di una questione di correttezza, perché le regole della punteggiatura vengono rispettate alla perfezione in tutta la storia. Si tratta infatti di qualche piccolo “intoppo” nella scorrevolezza della narrazione, per come le frasi sono legate fra loro, e per questo giudicherò questa voce insieme allo stile.
Stile e lessico
Il lessico è straordinario. Assolutamente eccellente, sotto ogni punto di vista: è preciso, accurato, vario e audace. E io amo le storie in cui il lessico è audace, perché trovo che osare con la scelta dei vocaboli incida moltissimo sul coinvolgimento e sulla vivacità della storia. Tu hai fatto un lavoro incredibile: ogni parola è esattamente dove dovrebbe essere, e passi da espressioni estremamente tecniche (ma mai troppo altisonanti o pesanti, perché non carichi le frasi di questi termini), soprattutto per quando riguarda il linguaggio nautico, a espressioni colloquiali che sono straordinarie per la caratterizzazione dei personaggi. Fra l’altro, anche dove sei tecnica non diventi mai pesante o enciclopedica, ma riesci a dare una connotazione “poetica” anche a termini molto specifici. Non si ha mai la sensazione di leggere un trattato tecnico, ecco. Questo è sicuramente dovuto al un giusto senso di misura (è una storia molto, molto lunga, e queste espressioni sono presenti nella giusta quantità. In una storia più corta, forse avrebbero stonato), alla varietà del lessico e all’alternarsi con espressioni colloquiali. Accanto ai termini tecnici usi anche parole ricercate e rare, sempre abbinandole a espressioni del linguaggio parlato che danno il giusto equilibrio alla narrazione. Ad esempio, quando, all’inizio, ho incontrato l’espressione “rispettabile battona” avrei voluto costruirti un monumento: è geniale. L’accostamento, il modo in cui suona, il contrasto che rispecchia perfettamente l’ambiente della vicenda. E porto questo esempio, ma potrei portarne molti altri simili.
Per quanto riguarda lo stile, mi ritrovo a essere un po’ combattuta. Ci sono dei tratti che mi fanno venire voglia di prostrarmi di fronte a te e venerarti, perché sono di una perfezione rara. Sono coinvolgenti, scorrevoli, poetici e chiari al contempo. Utilizzi un ritmo che è incredibilmente affascinante e ammaliante, soprattutto nella parte finale. E ci sono invece altri punti in cui le potenzialità sono davvero infinite, ma a causa della punteggiatura la fluidità della storia viene interrotta e le frasi perdono così un po’ del loro fascino. Utilizzi moltissimo le virgole, componendo periodi lunghissimi, che risultano d’intralcio alla lettura. Sono tutte frasi assolutamente meravigliose, ma che tuttavia non esprimono del tutto il loro potenziale perché il lettore arriva alla fine del periodo quasi in apnea, per la mancanza di punti fermi o altri segni interpunzione diversi dalle virgole.
Ti segnalo ognuno dei casi a cui mi riferisco spiegandoti perché in essi la punteggiatura non mi convinca del tutto :)
- Il vecchio ponte di New Providence non veniva sollevato da anni, non c’era più nessuno che si mettesse alla fonda nel Cantiere, si rischiava di non uscirne più. Questo periodo risulta molto lungo e un pochino pesante perché le varie parti sono collegate fra loro sempre da virgole. Essendo il secondo segmento del periodo una spiegazione della prima affermazione, io approfitterei di questo per inserire i due punti che spezzino un po’ la ripetizione delle virgole, così: Il vecchio ponte di New Providence non veniva sollevato da anni: non c’era più nessuno che si mettesse alla fonda nel Cantiere, si rischiava di non uscirne più.
- Io le ho viste» il brusio si fece ilare Di solito, se la frase che segue la chiusura delle virgolette non è una didascalia riferita al discorso, il discorso dovrebbe finire con un punto fermo e la frase successiva cominciare con la maiuscola.
- Tyrone Bell era nato e cresciuto a New Providence, figlio di una rispettabilissima battona e di una canaglia con qualche grado militare, era stato un problema sin da subito. Anche qui la frase risulta un po’ lunghetta. Io la spezzerei, così: Tyrone Bell era nato e cresciuto a New Providence, figlio di una rispettabilissima battona e di una canaglia con qualche grado militare. Era stato un problema sin da subito. Mi sembra che risulti un po’ più scorrevole (anche se, ovviamente, si tratta di un parere del tutto soggettivo)
- a vent’anni era uno degli uomini più ricercati dei caraibi, era stato allora che aveva conosciuto Reamon, il Vichingo Anche qui spezzerei, facendo una cosa come: a vent’anni era uno degli uomini più ricercati dei caraibi. Era stato allora che aveva conosciuto Reamon, il Vichingo[…]
- Correvano voci che le avesse già quando era sbarcato da un vascello olandese, ma la ciurma si era rifiutata di proferir parola, dicono che li abbia terrorizzati a morte.
Ad ogni modo il Vichingo sembra un agnellino se preso a confronto con il suo compare, c’è molta gente che deve ringraziarlo se non si è presa il pugnale di Bell fra le costole, ma il vecchio Bill Burke non è fra questi. Anche in questi due casi non sono del tutto convinta dalla punteggiatura. Secondo me suona un po’ più fluido qualcosa come: Correvano voci che le avesse già quando era sbarcato da un vascello olandese, ma la ciurma si era rifiutata di proferir parola: dicono che li abbia terrorizzati a morte.
Ad ogni modo il Vichingo sembra un agnellino se preso a confronto con il suo compare. C’è molta gente che deve ringraziarlo se non si è presa il pugnale di Bell fra le costole, ma il vecchio Bill Burke non è fra questi.
- Sembrava che Bell avesse sempre la pressante necessità di raccontargli quel che era successo, come se lui non lo sapesse già, anche tra i fumi dell’alcol riusciva a ricordare il resto del racconto. In questo caso la parte finale del periodo cambia punto di vista rispetto alla prima parte, aggiunge un’informazione che secondo me starebbe leggermente meglio da sola. Io farei qualcosa del genere: Sembrava che Bell avesse sempre la pressante necessità di raccontargli quel che era successo, come se lui non lo sapesse già. Anche tra i fumi dell’alcol riusciva a ricordare il resto del racconto.
- «Senti, perché non vai al Cantiere, stai un po’ dietro alla tua nave, ti tieni occupato e magari ti si snebbia la mente» Ti segnalo un punto esclamativo mancante :)
- «E allora andiamo a cercarle, le tue maledette sirene» sentiva quell’insopportabile prurito alle mani che gli veniva quando era ubriaco e l’indistinto reboare del sangue nelle orecchie, flebile come la risacca delle onde «Una ciurma e la mia Linnorm, cerchi quello che hai da cercare. Qui ti segnalo due punti fermi saltati, uno subito prima della chiusura delle virgolette e uno subito prima dell’apertura di quelle seguenti.
- Il vento spirava a favore e Reamon si godeva la brezza tiepida sul castello di poppa, non aveva mai dato molti ordini lì sulla nave, aveva un buon timoniere e un quartiermastro altrettanto sveglio, passava il tempo a sbronzarsi sotto il sole cocente, alla ciurma stava bene purché fosse in testa quando c’era da sbarcare. Questo periodo è lunghissimo. È anche davvero meraviglioso, perché si tratta di una descrizione/sintesi fantastica, e proprio per questo io lo dividerei in due parti per valorizzarlo al meglio. La mia proposta è questa: Il vento spirava a favore e Reamon si godeva la brezza tiepida sul castello di poppa. Non aveva mai dato molti ordini lì sulla nave, aveva un buon timoniere e un quartiermastro altrettanto sveglio e per questo passava il tempo a sbronzarsi sotto il sole cocente. Alla ciurma stava bene purché fosse in testa quando c’era da sbarcare.
- Tyrone restava impettito a prua, non gli aveva ancora rivolto la parola da quando erano partiti, qualche mozzo si era fatto scappare una battuta, ma i più adulti l’avevano raddrizzato subito, non ci si guadagnava mai niente di buono a farsi beffe di Bell. Anche questo periodo risulta molto, molto lungo. Ho notato che usi quasi esclusivamente virgole per unire le frasi, e questo pur non trattandosi di un errore vero e proprio rallenta moltissimo la lettura: il lettore così arriva alla fine del periodo trattenendo il respiro dopo aver fatto una scorpacciata di informazioni, e deve per questo rileggere la frase per assimilarne il contenuto. Non dico assolutamente che sia necessario utilizzare solo frasi brevissime, al contrario, però periodi così lunghi suonerebbero meglio se frammentati un po’. Qualcosa come: Tyrone restava impettito a prua. Non gli aveva ancora rivolto la parola da quando erano partiti. Qualche mozzo si era fatto scappare una battuta, ma i più adulti l’avevano raddrizzato subito: non ci si guadagnava mai niente di buono a farsi beffe di Bell.
- Bell riprese a tacere, aveva quell’intima sicurezza di star andando incontro ad un’immensa tempesta, eppure non voleva rinunciarvi, non aveva a cuore le conseguenze, tutto ciò che gli sembrava importante era provare di non essere pazzo. Personalmente trovo qui alcune delle virgole potrebbero essere sostituite, così: Bell riprese a tacere. aveva quell’intima sicurezza di star andando incontro ad un’immensa tempesta, eppure non voleva rinunciarvi: non aveva a cuore le conseguenze, tutto ciò che gli sembrava importante era provare di non essere pazzo.
Attinenza al tema/utilizzo dei pacchetti
Partirò dall’attinenza al tema, per poi passare allo sviluppo del contenuto dei pacchetti. E partendo da qui, mi ritrovo a esprimerti tutta la mia ammirazione e farti i miei più sentiti complimenti: la trattazione del tema è straordinaria. Non solo straordinaria: è profonda, complessa, ben sviluppata. Si parte con una ferita subdola, una sofferenza che pare marginale ma che in realtà sta lentamente sopraffacendo Tyrone: si tratta della cicatrice lasciata dalla perdita dei suoi compagni e dall’isolamento in cui si è trovato contro la sua volontà, causato dalla reputazione di folle che ormai lo precede. Quel maelstrom l’ha distrutto, gli ha portato via ben più dei suoi marinai: gli ha portato via una parte di se stesso. Ed è una ferita che continua a tormentarlo, annientandolo nei momenti di debolezza. Poi, la ricerca della guarigione: c’è Tyrone che accetta la sfida di Reamon sia per dimostrare di aver ragione sia, forse, perché in fondo è guidato da una punta di speranza che tornare nel luogo in cui tutto è cambiato per sempre possa aiutarlo a riprendere a vivere – o a smettere di vivere, ponendo in ogni caso fine al suo dolore. E poi c’è Reamon, che a modo suo vuole aiutare Tyrone a guarire: nonostante la natura bizzarra del loro rapporto, perché si amano tanto quanto si odiano, nonostante il difficile carattere di entrambi, nonostante l’incredulità del Vichingo. Reamon vede che l’esperienza a Curaçao ha segnato Bell in modo indelebile, lasciandogli una ferita che lo sta a poco a poco consumando e lo sta portando via da lui. Allora accetta di mettersi in viaggio, incurante dei pericoli. Ma la conclusione della vicenda è ben diversa da quella che Reamon aveva immaginato: si ritrovano alla fine entrambi segnati da cicatrici troppo profonde, si trovano ad aver vissuto e condiviso una sofferenza troppo profonda per poterne guarire. Dopo aver cercato la guarigione, si trovano più sofferenti di prima, dilaniati a tal punto da non riuscire più a portare avanti quel rapporto che era stato loro di conforto, che aveva permesso a entrambi di non smarrirsi. E, alla fine, si smarriscono davvero.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei pacchetti, devo farti altrettanti complimenti: amo la citazione all’inizio. In generale mi piacciono da morire le citazioni in apertura, perché mi danno l’idea di contestualizzare da subito la storia, di arricchirla e darle una particolare atmosfera. In questo caso specifico, poi, la frase costituisce una vera e propria premonizione, un indizio sullo sviluppo della storia. ed è perfetta, sia per il punto in cui è stata posizionata sia per il modo in cui la trama della storia si riallaccia al suo significato.
Il prompt è stato utilizzato in modo altrettanto efficace: dopotutto, l’intero viaggio è accompagnato dal dubbio, dall’incertezza del ritorno. Tyrone soprattutto non è certo di riuscire a fare ritorno a casa, ma il desiderio di fare ritorno è forte e dà loro l’energia di cui hanno bisogno per combattere, per non soccombere. E poi, alla fine, il ritorno a casa c’è davvero, anche se diverso da come probabilmente i due personaggi l’avevano immaginato.
La battuta di dialogo è stata utilizzata molto, molto bene: è perfetta per il contesto, e trovo che sia stata inserita in un punto perfetto. Forse io l’avrei posta all’interno di un dialogo un po’ più lungo, per “fonderla” meglio con la storia, perché così isolata salta un pochino all’occhio. Forse se “incorniciata” fra due frasi pronunciate da Tyrone invece che affiancata a una soltanto si sarebbe inserita ancora con più fluidità nella narrazione. Ma già così il lavoro è eccellente. Non era facile trovare il momento giusto per far pronunciare una frase simile a un personaggio così complesso, e trovo che tu abbia individuato proprio la situazione giusta.
Sviluppo della trama
La trama è straordinaria. È ben concepita e ben sviluppata, e ho amato follemente la ricchezza di dettagli e lo sviluppo. Sei riuscita a ricreare l’ambiente in modo assolutamente impressionante, al punto che il lettore ha davvero la sensazione di trovarsi in quel brutto locale, in quel porto, su quella nave e in mezzo a quel maelstrom. La precisione con cui hai ricreare il periodo storico, pur senza infarcirlo di dati, e il mondo dei pirati è eccellente. Questa storia è preziosa, perché è ricca di informazioni senza sembrare un saggio storico. È appassionante, emozionante, e allo stesso tempo fornisce un quadro estremamente dettagliato del periodo e dell’ambiente in cui i personaggi si muovono. Mi ha permesso di scoprire informazioni sui pirati che mai e poi mai avrei immaginato, né avrei trovato da sola. È davvero una storia splendida, perché unisce la precisione storica all’elemento fantastico e a un profondo coinvolgimento emotivo.
L’idea di fondo è eccellente: Tyrone che non riesce a rassegnarsi, che non vuole accettare che la gente non gli creda, ma soprattutto non vuole accettare che Reamon non lo sostenga e condivida i dubbi di coloro che credono che Bell abbia perso il senno e nient’altro. È convinto di ciò che ha visto, tanto convinto da essere disposto a mettere in pericolo la sua stessa vita e la vita di chi gli è accanto per dimostrare di avere ragione. Parte per quello che sa essere un viaggio verso il baratro, verso la fine, verso la tragedia, ma parte comunque. Parte perché è certo di non essere pazzo, e non può sopportare di perdere il rispetto di chi lo circonda. È c’è Reamon che accetta di seguirlo, perché vuole costringerlo a lasciarsi alle spalle quella faccenda, perché vuole che Tyrone guarisca da quella ferita ancora aperta.
E il finale mi ha lasciata senza fiato: ho amato con tutta me stessa la descrizione del maelstrom e l’arrivo delle sirene, e quel senso di ineluttabilità che pervade tutta la storia. Fin dall’inizio il lettore potrebbe sapere cosa accadrà alla fine, perché Tyrone ce lo dice fin dalle prime righe. Noi che leggiamo siamo avvisati, ma come Reamon e gli altri siamo scettici, e allora proseguiamo. E alla fine, la prova che Tyrone aveva ragione. L’arrivo del maelstrom è stato così inaspettato pur essendo stato previsto sin dall’inizio, l’attacco delle sirene denso di fascino, crudeltà e poesia. Ho letteralmente amato la descrizione della disperata resistenza di Reamon e Tyrone, che non vogliono essere sconfitti. E resistono fino alla fine, fino a uscirne vincitori almeno in apparenza.
Il finale è stato tanto brusco quanto magnifico: appena terminato l’attacco delle sirene, il lettore si illude che questo simboleggi un lieto fine, ma si sbaglia; in realtà, essere vivi non equivale a stare bene, e le ferite che Reamon e Tyrone hanno subito, più nella mente che nel corpo, sono troppo profonde perché si possa guarire. Per questo, trovo che la conclusione sia geniale: è incredibilmente realistica e ben pensata. La trovo davvero eccellente.
Approfondimento dei personaggi/IC
I due protagonisti (e non solo loro) sono delineati con una tale precisione da essere spaventosi: sono completi, costruiti con assoluta cura. Sono personaggi in tutto e per tutto, e sono assolutamente unici. Sono dei personaggi davvero straordinari, perché caratterizzati da personalità forti. I contrasti fra di loro sono eccellenti: adoro il modo in cui è reso il loro rapporto, fatto di fratture e riconciliazioni silenziose. Forse la natura del sentimento che li lega non è proprio spiegata fino in fondo, nel senso che manca un pochino di background che approfondisca la loro relazione: proprio perché hanno un rapporto molto particolare, un misto di violenza e affetto, qualche esempio in più, qualche interazione in più che spiegasse a fondo questo “strano” sentimento che li lega avrebbe avvicinato ancora più il lettore alla loro storia, accentuando maggiormente l’amarezza finale per la loro separazione. Già così, tuttavia, entrambi e personaggi lasciano un segno profondo nel cuore del lettore.

Recensore Junior
09/11/14, ore 12:43
Cap. 1:

Ciao! :)
Ho scovato  la tua storia grazie a un concorso sul forum di Efp e l'ho trovata davvero stupenda. Mi è piaciuto tantissimo come hai caratterizzato i personaggi e soprattutto lo strano rapporto tra Bell e Reamon. Tutta la storia è impregnata di drammaticità, che trova il suo culmine, come ci si poteva aspettare, nell'incontro con le sirene, ma anche nel finale, che è davvero triste ma adeguato.
Anche l'ambientazione è resa perfettamente attraverso le dettagliate descrizioni e l'uso di termini specifici.
E niente, non ho altro da dirti se non che sei stata bravissima e che la tua storia mi è piaciuta moltissimo! Va direttamente tra le preferite!
Baci,

Elisaherm

Recensore Master
04/11/14, ore 16:53
Cap. 1:

Valutazione al contest Legendary Tales

Secondo classificato: Frandra con Maelstrom
 
Grammatica: 10/10
 
Ho letto la tua storia la prima volta non appena sono riuscita a scaricarla dalla mail. Era sera, troppo tardi per poter notare se ci fossero errori o sviste, quindi mi sono immersa nella lettura, ma anche con gli occhi semi chiusi ho pensato, però niente male. Fila bene, si legge bene e non mi sembra di notare alcunché. Ovviamente non potevo stilare un giudizio dopo averla letta un’unica volta, quindi questa mattina ho riaperto il file, e ho atteso di essere sola e con poche distrazioni per poterla valutare bene.
La seconda rilettura è stata decisamente molto più accurata, ero sveglia XD, comunque non ho trovato errori di sorta, né di distrazione e battitura.
Quindi non ho appunti da fare, se non dirti che a livello grammaticale è scritta molto bene. Alcune frasi, personalmente le avrei costruite in maniera differente, ma è questione di gusti.
 
Lessico, stile ed espressività: 10/10
 
Il tuo stile mi piace, ammetto di non aver mai letto altri tuoi lavori, quindi il tuo modo di scrivere è stato una piacevole sorpresa.
Ho apprezzato moltissimo il modo in cui questa storia è impostata: alcune parti descrittive sembrano quasi auliche, piccole poesie, eppure non eccedi in descrizioni e paragoni, e non rendi le frasi ridondanti o troppo pesanti; il tutto dovuto anche alla maniera appropriata con cui usi la punteggiatura.
I termini sono usati con cognizione di causa, sia quelli marinareschi, che altri, alcuni dei quali sono ricercati, particolari, ma che non stonano con l’intera storia. La cosa che mi è piaciuta, più di ogni altra, forse perché io sono la prima a non riuscire a farla, e soprattutto perché sei stata veramente brava nel creare i tuoi personaggi, è il modo in cui li hai fatti interagire fra loro. Non hai ecceduto nel volgare, ma al tempo stesso sei riuscita a renderli veri. Sicuramente, visto l’ambiente, il lavoro dei tuoi personaggi e il periodo storico, non potevano essere tutti educati; e tu, con i loro discorsi, con i loro comportamento e il modo in cui li hai descritti, sei riuscita a renderli reali.
Sono bastate alcune frasi per farmi precipitare completamente nel periodo da te descritto, in un porto dove il rumore dei maestri d’ascia e degli operai si mescola all’odore del catrame. Mentre voci arrochite dal fumo e dal troppo bere mi parlavano e raccontavano.
Non dico che la tua storia mi ha fatto pensare a Pirati dei Caraibi, anche se l’ambientazione è più o meno quella, ma ho pensato tantissimo anche ad alcuni libri di Emilio Salgari che ho letto da bambina e ho gradito tantissimo questa similitudine, questa assonanza a quei libri.
Il tuo stile mi piace, come ho scritto sopra alcune parti sembrano quasi piccole poesie, ma al tempo stesso alterni bene le descrizioni, l’introspezione dei personaggi e gli avvenimenti che si susseguono, senza perderti mai durante la trama. Non eccedi troppo, e al tempo stesso sai dosare bene ogni frase. Non è da tutti, veramente brava.
 
Sviluppo della trama: 10/10
 
Hai creato una trama lineare, degna di ogni racconto di avventura. Una storia che ha inizio a New Providence, e sempre lì termina dopo un lungo cerchio di avvenimenti.
Ammetto che quando mi hai avvertito di aver creato una storia ambientata nel periodo dei corsari, sono rimasta perplessa e incuriosita al tempo stesso. Non ho specificato nel bando un genere preciso di storia, ma essendo le immagini tutte prettamente fantasy, non avrei mai pensato a qualcosa basato su miti e leggende, e soprattutto a un’ambientazione reale.
Gran parte della storia è ambientata nel porto di New Providence, ruota attorno a due personaggi in particolare Tyrone Bell e al suo compagno Reamon.
Ruota attorno a loro, al loro carattere, al legame che li unisce. Parla di Tyrone e di quanto è accaduto al suo equipaggio, e solo in seguito, di questa spedizione verso l’ignoto alla ricerca del luogo dove sono morti i suoi compagni e delle creature che li hanno ammaliati e subito dopo uccisi uno dopo l’altro.
Mi piace il modo in cui hai inserito l’elemento fantastico all’interno del racconto, però avrei preferito che gli dedicassi più spazio.
Sì, ne parli.
Sì, compaiono le sirene, ma questo solo verso la fine, quando mi sarei aspettata non so: una lunga avventura fantastica.
Lo so chiedo troppo, soprattutto perché hai usato la leggenda delle sirene e la loro comparsa in maniera ineccepibile. Ovviamente, partecipando la storia a due contest differenti forse avevi dei limiti di pagine, magari approfondendola un pochino di più non mi avrebbe lasciato alcuni dubbi.
Il primo, la cosa che mi ha lasciato alquanto confusa all’interno di tutta la trama, è la presenza di Linden. A fine storia, durante l’attacco delle sirene, aiuta Reamon a salvare Tyrone, ma per il resto la sua presenza mi sembra molto obbligata. Ha qualche parte per sé, lunghi periodi introspettivi; è l’unico a credere in quanto racconta Tyrone sulle sirene. Non è il ragazzo indifeso che all’apparenza sembra; ma al tempo stesso non lo riesco a legare bene all’interno della storia e anche agli altri due personaggi. Non so, la sua presenza mi sembra parecchio forzata.
Probabilmente allungando un pochino la storia, incentrandola, non solo sul rapporto fra Tyrone e Reamon, la presenza di Linden mi sarebbe stata più comprensibile.
Forse sono io che non sono riuscita a cogliere alcune sfumature e alcune parti della storia e soprattutto la sua presenza, eppure l’ho letta diverse volte ed ero sveglia ^^.
Il finale, proprio come tutta la storia è decisamente malinconico; mi ha messo addosso tanta tristezza. Il rapporto fra Tyrone e Reamon è così struggente, una sorta di amore e odio e un’eterna competizione. Si amano, e al tempo stesso sembrano odiarsi, e mi sarebbe piaciuto tantissimo sapere più cose su di loro: su come si sono trovati, come hanno deciso, così differenti di creare quello che è un legame duraturo, una sorta di matrimonio.
Il finale aperto della storia mi ha lasciato un sacco di dubbi; o meglio, il modo in cui si sono allontanati Tyrone e Reamon, come se quel viaggio alla ricerca delle sirene avesse rotto una sorta di equilibrio e anche la fiducia che c’era fra i due. Forse , se Reamon avesse creduto alla storia del suo compagno il finale sarebbe stato differente.
Mi è sembrato che il viaggio di ritorno, con un Tyrone segnato sia nel corpo che nell’animo, proprio come Reamon, siano stati i loro ultimi momenti insieme.
Sbarcati a New Providence, rotti nell’animo,  è come se avessero spezzato anche la loro storia. Poi magari Tyrone potrebbe ripensarci, potrebbe non allontanarsi e abbandonare il cantiere, ma questo non lo sapremo mai, visto che il finale è molto aperto, anche se lo stesso Reamon si è reso conto che fosse ora di lasciarlo andare.
Una cosa che forse mi è mancata all’interno della storia sono stati i pensieri di Tyrone. La storia è basata molto sulla relazione fra i due, sul passato dell’uno e dell’altro, e anche sul loro legame; ma procede tramite i pensieri di Reamon, mentre sono pochi, quasi nulli quelli dell’altro. È descritto dagli occhi degli altri, quando, essendo un personaggio molto particolare sarebbe stato interessante conoscere la sua mente.
E poi, essendo curiosa di natura, mi sarebbe piaciuto leggere, dal punto di vista di Tyrone, cosa pensa del suo rapporto con Reamon.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
 
Penso che il punto forte della tua storia siano i personaggi, come li hai creati, la loro introspezione e il modo in cui li ha caratterizzati.
Sei riuscita a creare due veri pirati, non due figure che si muovono su una nave, ma veri pirati dell’epoca.
Tyrone, nato e cresciuto a New Providence, non ha di certo avuto una vita semplice, e forse il suo passato, forse la prigione o il mondo che lo circondava, lo hanno portato ad essere quello che è. Sì, un pirata, ma anche un uomo privo di controllo, pronto a bagnare con il sangue ogni affronto fattogli.
È un uomo folle e orgoglioso, istintivo e sembra che ogni decisione che prenda sia dettata da questi lati del suo carattere.
Leggendo di lui l’ho immaginato con lo sguardo spiritato, quasi frenetico, pronto a scattare per un nonnulla. Mi piace come personaggio: è instabile, viene colto da questi attacchi d’ira, dalla rabbia che nessuno riesce a trattenere, nessuno tranne il suo compagno: Reamon. Ed è proprio per questo che sarebbe stato molto illuminante leggere parti della storia dal suo punto di vista su cosa pensa dell’altro.
 
Reamon il Vichingo è quello che ho preferito fra i personaggi di questa storia, anche se nelle prime battute può sembrare solo un pirata dedito all’alcol a cui piacciono le risse, è decisamente un personaggio profondo.
È molto più profondo rispetto a Tyrone, gli hai dato una buona dose di introspezione, e rispetto all’altro, pensa decisamente di più. Ha un passato misterioso, e anche il suo comportamento è strano, sembra sentirsi perennemente in colpa verso il suo compagno. Al tempo stesso sembra bloccato, non parlo dei suoi sentimenti, più che altro riguardo a rivelargli determinate cose. Mi domando cosa lo freni, forse il suo passato, o forse proprio il carattere di Bell; o semplicemente la domande che si pone frequentemente, ovvero, come loro due possano essere una coppia, e soprattutto cosa lo abbia spinto a scegliere l’altro come suo compagno.
Mi piace la perenne malinconia che gira attorno a Reamon, sembra avvolto in un velo di tristezza che caccia via con l’alcol.
Al tempo stesso è un uomo forte, non solo un pirata alcolizzato, ne da ampia dimostrazione a fine storia, quando tenta di salvare il suo equipaggio e anche se completamente ubriaco, prende in mano il timone della nave.
Ho adorato tantissimo Reamon, mi piace e un pochino mi è dispiaciuto per lui alla fine, mi ha dato l’impressione di essere molto più coinvolto lui con Tyrone che il contrario, e quelle ultime battute mi hanno fatto pensare ad una rottura, ad un allontanamento, dovuto anche a quanto accaduto.
Spero di no, mi affezioni alle coppie di cui leggo.
 
Linden è un personaggio alquanto particolare, come ho detto, mi è sembrato che sia stato inserito un po’ per forza all’interno della storia, ma è un’impressione mia. La sua presenza mi sembra un tantino forzata, eppure anche se forzata, ha una buona caratterizzazione.
Sono rimasta molto sorpresa da lui, soprattutto per l’immagine che hai scelto. Ho quel disegno da secoli nel pc, e il protagonista dell’immagine l’ho sempre immaginato uno studioso, un ragazzo gentile e pacato. Ed ecco che tu invece hai tirato fuori un giovane silenzioso, e alquanto misterioso. Linden è angelico solo in apparenza, difatti è un uomo privo di morale, per un certo verso molto più simile a Tyrone, rispetto a quanto lo possa essere Reamon. Sono uomini che amano uccidere, anche se Linden, rispetto a Bell, lo maschera meglio.
Mi piace il modo in cui lo hai descritto, è un personaggio molto introspettivo, essendo impossibilitato a parlare, lascia vagare i suoi pensieri, e questa cosa lo caratterizza molto. Ma anche grazie alle tue descrizioni e attraverso gli occhi degli uomini dell’equipaggio si comprende che persona è Linden, o meglio quello che nasconde del suo carattere e del suo vero Io.
 
Descrizioni delle immagini:10/10
 
Ed ecco arrivata all’ultimo punto della valutazione, quello che mi preme di più commentare. Non so bene se la tua storia sia nata prima di vedere le immagini e dopo sei riuscita ad adattarla, oppure è il contrario, ovvero sono state le immagini che ho postato per questo contest a far nascere l’ispirazione. Spero che anche loro siano state d’aiuto ^_^.
Ho apprezzato molto, il modo in cui hai usato l’immagine ambientazione: descrivendola come il ponte di New Providence, l’aria cupa della città, e tutt’attorno il porto e il cantiere dove vengono riparate le navi.
Sei riuscita a renderla molto bene, non entrando nei dettagli, ma riuscendo a descrivere l’atmosfera e le sensazioni che trasmette  e da lì, poi hai creato un mondo e dei personaggi che ruotano attorno a questo ponte, al porto e al cantiere.
Altro punto positivo è come hai riportato di tanto in tanto la descrizione del luogo, del ponte e del cantiere, ma ogni volta aggiungendo qualche dettaglio; ad inizio storia l’hai descritta, e in maniera differente verso la fine, quando Tyrone e Reamon rientrano dal loro viaggio, da quell’avventura che li ha segnati più di quanto pensassero e il ponte di New Providence si alza lentamente per farli entrare.
 
Appropriato è il modo in cui hai descritto Tyrone e anche Linden; Il primo  lo hai fatto evolvere con l’andare avanti della storia: il suo aspetto, quelle strane orecchie a punta che lo facevano chiamare satanasso dagli altri, e poi più avanti il modo in cui ha perso la mano, e le cicatrici sul suo corpo.
Al contrario, Linden è descritto più fedelmente, il vestito, i gioielli che ha addosso, la cintura con il rubino, la spilla in argento e quel volto angelico che lo contraddistingue. Proprio questa descrizione fedele mi ha fatto pensare che fosse stato aggiunto all’ultimo momento come personaggio; poi hai fatto un lavoro magistrale sulla sua caratterizzazione, anche se, la sensazione, negli avvenimenti, come ho detto, che fosse un personaggio messo lì un po’ così, mi rimane ugualmente.
 
***
 
Ed eccomi qui alla fine di questo lungo commento. Innanzitutto ti faccio tutti i miei complimenti per la storia, anche se non è prettamente fantasy, sei riuscita ad incantarmi. Come ho scritto, forse avrei preferito una maggiore parentesi fantastica, non solo qualche accenno e la comparsa delle sirene solo verso il finale; ma alla fine sei riuscita a inserire i personaggi scelti, l’ambientazione e descriverli al meglio, quindi non ho nulla di cui lamentarmi.
Quest’ultima parte non ha un voto, come puoi notare, sono solo pareri personali, e volevo spendere due parole anche sull’immagine che hai scelto per Reamon, veramente molto bella; da come hai gestito il personaggio e da come lo hai descritto, ho come l’impressione che sia il tuo preferito, o quello con cui sei riuscita a relazionarti meglio.
Veramente una splendida storia, con degli ottimi personaggi; penso che, se alcune parti, quelle con Linden fossero un pochino più approfondite sarebbe perfetta.
 
Totale: 49/50

Ti ricordo che hai diritto ad un altro banner, oltre quello del secondo posto. Fammi sapere a quale storia, ciao e grazie di aver partecipato al contest.
 
(Recensione modificata il 05/11/2014 - 08:23 pm)
(Recensione modificata il 05/11/2014 - 09:54 pm)

Recensore Master
25/10/14, ore 17:45
Cap. 1:

Ciao!
Sono arrivata alla storia perchè attirata dal titolo (ho sempre trovato i maelstrom terribili, ma affascinanti) e ne sono rimasta soddisfatta, anzi, ho apprezzato molto anche ciò che ho trovato di nuovo. Infatti, non mi sarei mai aspettata di vedere anche una storia d’amore, oltre che una storia di pazzia e passione come quella che lega umani e sirene, queste creature ben lontane dall’immagine che ne hanno i bambini. Il mare è insieme bello e terribile e questo tuo racconto di amore e perdizione, corredato dalle citazioni all’inizio e alla fine e dalle note, è semplicemente perfetto.
Unica nota: provare a rileggere, perchè alcuni frasi non scivolano via benissimo u.u
Lady Viviana – Giudice sostitutivo

[Questa recensione fa parte dei premi del contest “L’amore ai tempi di Efp”, indetto da viktoria e giudicato da Lady Viviana]

Recensore Master
22/10/14, ore 16:40
Cap. 1:

Salve! Vorrei ringraziarti per aver partecipato al Contest indetto da me e la mia collega. Fa sempre piacere quando poi, alla scadenza, giungono delle storie.
Ci sono un paio di cose che vorrei dirti, soprattutto perché vorrei spiegarti il motivo della mia votazione, credo sia importante riportarti i miei commenti, così che, se poi avrai voglia, potrai controbattere e potremmo parlarne insieme.
In grammatica hai quasi il punteggio pieno, perché come già intuirai da te, non ho trovato gravi sviste e anche il numero è esiguo. Per questo posso anche permettermi di riportarteli qui, cosicché potrai cambiare poi il testo originale.
In un passo scrivi: ‘ …Tyrone lo liquidò con un gesto distratto della mano, fissava dritto l’orizzonte…’ credo che al posto di della volessi scrivere dalla.
Qui invece: ‘…ma aveva anche la sensazione avrebbe finito per essere lui quello ferito… ‘ manca un che tra le parole sensazione e avrebbe.
Più avanti ti sei dimenticata un accento: ‘…Fu solo quando il sole si stacco del tutto dal mare che il vento riprese a spirare…’ vedi? Hai messo stacco invece di staccò.
La storia, nonostante queste sviste, si segue bene fino alla fine. Una cosa che mi ha colpito è il non aver trovato frasi strane o parole senza senso. In realtà ti avrei messo errore reboare se non avessi tu stessa scritto nelle note che hai fatto una tua ricerca personale sul termine. Sono andata anche io a controllare, più per curiosità che per altro, e in effetti l’ho trovato ^-^
Ciò che purtroppo non c’è stato, o meglio, è stato piccino è il wow factor. Vedi, nel momento in cui si parla di pirati, di navi e tutto il resto, non è poi così inusuale leggere anche di sirene. Le quali poi sono state descritte come molto spesso ho letto di loro.
Vedi, nel wow factor entra in gioco quello che secondo me è il bagaglio culturale di lettura personale, e quindi non hai avuto un punteggio altissimo in questa voce.
E’ che m aspettavo quello che sarebbe poi accaduto.
Con questo non devi assolutamente demoralizzarti, perché come detto sopra è un commento personale e ognuno la vede un po’ come vuole o è abituato a fare 
Un’altra cosa che non mi ha convinto è la caratterizzazione dei personaggi, non degli ambienti o altro. Vedi, guardando l’immagine scelta, il modo in cui ne parlavi mi cozzava con la foto che avevo di fronte. Diciamo che dalla tua storia me li facevo più grandi rispetto all’età. Questo ti ha tolto un punto sul totale, perché mi rendo conto che è una cosa molto soggettiva.
E poi nella voce caratterizzazione di tutto il resto hai avuto il massimo 
Infine, come mi pare di aver accennato anche sopra, non hai avuto il massimo in originalità, perché molte parti le avevo già sentite e mi aspettavo un po’ quello che sarebbe accaduto.

Nel complesso la storia mi è piaciuta, anche dal punto di vista di scorrevolezza del testo. Perciò, ti ringrazio ancora di aver partecipato e spero di rivederti presto <3

-Hanna

Recensore Master
04/10/14, ore 20:27
Cap. 1:

Ciao! Sono passata a dare un'occhiata alla storia del contest e posso dire che mi è davvero piaciuta!
Appena sotto l’arco annerito dalle piogge stava la locanda di Rob il guercio, un omone che ci vedeva benissimo.
Questa frase vince TUTTO, saccisciliscilo! :D
Ma al di là delle "stupidaggini" complimenti, la storia è stupenda!
Mi è davvero piaciuta tanto tanto! <3
L'ambientazione piratesca è resa benissimo, in linea perfetta con i personaggi e vice versa sei stata magistrale!
Un saluto
Nem