Recensioni per
Padre, secondo te, esistiamo?
di tilia
Ciao! Rieccomi qui a recensire anche questo capitolo che con mio grande piacere hai deciso di pubblicare. Comincerei col dirti che qui ho apprezzato molto alcune scelte stilistiche da te utilizzate, in primis la personificazione del cuore di Mario, molto azzeccata per rendere la forte emozione da lui provata in quei momenti di rabbia e paura in cui teme che Bowser abbia approfittato della principessa a cui sembra tenere fin troppo. La scena in cui entra nella sua camera da letto come una furia aspettandosi il peggio, salvo poi sorprenderlo in un momento di fragile quotidianità, l'ho trovata strabiliante per quanto sia stata descritta in un modo realistico e convincente, seppur vagamente comico. Concentrandomi su Mario in particolare, devo ammettere che la cosa che mi è piaciuta di più è stato l'evidenziare questo suo senso di riluttante riverenza che ha dimostrato nei confronti del suo nemico. È così che immagino il loro rapporto nel Canon videoludico, una antipatia sicuramente sincera che però in qualche modo è solo "di facciata", in quanto nasconde un profondo rispetto. Sentimento sicuramente ricambiato da Bowser, nonostante la sua posizione di "cattivo strafottente" gli impedisca di esternarlo, ma ampiamente dimostrato nel momento in cui ha ricambiato gli auguri natalizi senza incenerirlo. Su Bowser, anche qui abbiamo avuto la conferma di ciò che avevamo già visto nei precedenti capitoli, come anche evidenziato dalle riflessioni di Peach e confermato poco dopo da lui stesso, sono la sua arroganza e la sua avidità che lo portano a compiere degli errori fondamentali di cui i suoi figli, in particolare Ludwig che è il maggiore, sono poi costretti ad affrontare le conseguenze. È una situazione avvilente, ma in realtà ahimè molto comune. Parlando per frasi fatte, è maledettamente vero che nessun genitore "nasce imparato" e che nel momento stesso in cui nasce un figlio nasce anche un genitore. Non tutti sono capaci di reggere tale ruolo e con una personalità come quella di Bowser, di certo la tendenza di nascondere -o per lo meno di non far notare- i propri errori sarà inevitabile. Come hai scritto nelle note conclusive, non vi è un modo facile per rimediarvi, ma sicuramente il fatto di aver riaperto con il proprio figlio un dialogo che sembrava ormai chiuso per sempre può essere un ottimo punto di partenza. Chiuderei con altri complimenti per come stai rendendo bene i personaggi, che rimangono tutti sempre ben riconoscibili e coerenti con loro stessi. Spero di poter leggere presto un altro capitolo. |
sono passati 80 anni... |
Heyla qui è Pok che scrive. |
Ciao! |
Ulalà, eccoti qua! |
Dove finiscono le maniere ponderate e il contegno signorile di Ludwig iniziano il linguaggio colorito e l'atteggiamento ribelle di Roy. Nonostante le loro indoli siano spesso in conflitto, è un sollievo che il terzogenito sappia mostrare solidarietà al maggiore nel momento del bisogno. Il bello dei bowserotti è proprio la loro unicità non solo fisica e che tuttavia sappiano muoversi in armonia tra loro come piccoli ingranaggi a far funzionare quella famiglia di scalmanati, con papà Bowser in testa alla banda. Al di là dei bisticci quotidiani, la famiglia Koopa è molto più unita di quanto non sembri, grazie in buona parte all'aiuto del principino più maturo e giudizioso che veglia sui fratelli quando il padre è troppo distratto dalle sue ossessioni. |
Non mi ero mica dimenticata di questa Fanfic, appena ho visto l'aggiornamento ho cliccato sul link. |
... Ludwig è stato descritto in modo molto affascinante. |
Roy fa spanciare dalle risate! |
Oh cielo, vorrei correre dai Bowserotti e stringerli in un unico, grande abbraccio! |
Ciao, è un piacere rivederti operativa con un nuovo capitolo in cui, sarò onesta, non speravo più tanto. Capisco perfettamente però quando ci sono altri impegni di mezzo o semplicemente non si trovano più le parole giuste per portare avanti una storia, visto che nemmeno io scherzo quando si tratta di lentezza nell'aggiornare :] |
Ciao! Visto che ho mostrato interesse per questa fanfiction già da un po', mi sembrava opportuno cominciare anche a recensirla pian piano. |
E rieccomi qui. Questo capitolo è stato molto interessante, i personaggi erano perfettamente differenziati e ben descritti, sia nei loro pensieri che nelle loro azioni. A modo suo, ogni Bowserotto (a parte Ludwig) si rivela essere sempre caotico ed egocentrico, dal comportamento bizzarro ed esagerato... in alcuni casi forse un po' più esagerato di quanto avrebbe dovuto essere, ma comunque questo ha reso la lettura più esilarante, facendo emergere quanto Bowser debba faticare per star dietro a ognuno di loro, cosa che gioca però a suo favore, facendone rivalutare sempre più il ruolo di genitore. Il canto di Peach per lui è stato quasi una ricompensa. Su questo sei stata brava, niente da dire. |
Bellissimo! Mi è piaciuto davvero tanto e immaginare la scena dell'insolita compagnia impegnata nei canti natalizi è stato troppo divertente! In realtà anch'io credo che Peach sia portata per la musica, anche se non avevo mai pensato che fosse così brava a cantare. Però hai saputo renderla credibile e finalmente Ludwig ha avuto una piccola soddisfazione accompagnandola al piano. La parte migliore comunque è sicuramente una pietosa versione di Jingle Bells interpretata da Mario e Bowser, entrambi terribilmente stonati. Wendy e Peach, fatevi valere! |
Ludwig è un po' come me: quando non mi sento bene mi viene la nausea al solo guardare il cibo. |