Recensioni per
I tre scrittori tristi
di Nahash

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/12/15, ore 10:03

Inutile dirti che questa storia ha catturato immediatamente il mio interesse. È come se, su di essa, avesse avuto un cartello con scritto "ehi, tu, leggimi!"
Hai catturato l'emblema del mio blocco dello scrittore: ogni giorno, per un po' (finché poi non mi sono arresa), attendevo l'ispirazione nei modi più disparati e la malinconia si sprecava davvero. 
Però hai anche raccontato di come ogni scrittore abbia il proprio mantra e la propria trafila di rituali per diventare lo scrittore che sa di essere - un po' come ogni supereroe - anche se poi non è detto che la cosa riesca sempre.
Di nuovo, ho apprezzato la brevità della storia e la narrazione così particolare che ha sì ricordato i Tre Porcellini (scusami, ahaha, ma ti parlo di ritmo), ma mi ha riportato alla mente anche la miniserie della BBC Desperate Romantics. Non so se l'hai mai vista... non era nemmeno tanto bella, ma c'erano questi tre artisti preraffaeliti costantemente alla ricerca della propria ispirazione. Sembrava davvero di leggere di loro, e quando guardavo loro mi sentivo in totale sintonia (anche se, be', non proprio in tutto... insomma, non erano proprio tranquilli). Per cui, per associazione di idee, sono convinta che in questa flash ci sia ancha un bel po' di me.
Bella, mi è piaciuta anche lei :3

Recensore Junior
30/09/14, ore 17:27

Sinceramente toccante, ogni parola preme sui miei nervi scoperti e provoca sensazioni di dejà-vu uniche. Sarà che mi ci ritrovo molto in questo piccolo scritto?
Tre poeti, tre modi diversi di vedere, tre vite separate, tre menti distanti, una sola ricerca. La ricerca del senso è quella che ci accomuna tutti, in effetti, ma chissà perché solo i poeti e i filosofi ne sono dannati vita natural durante. Solo i poeti hanno quella sensibilità intrinseca e quei sensi acuiti che percepiscono il minimo cambiamento esterno ed interno: i cambiamenti dell'anima, d'altronde, muovono anche l'esteriorità e ne consegue un mutamento anche esteriore. Anche Aristotele la pensava così!
E poi c'è Foscolo, l'autore del tormento, l'autore dell'arte romantica italiana, oltre che di quella neoclassica, l'autore della sera, appunto, come manifestazione del sentimento dell'essere umano. Non sai quanto ho apprezzato quest'inizio così travolgente. Fin da subito questa storia ti arpiona l'anima e ti trascina in un vortice di emozioni, pensieri e sensazioni di uno stralcio di vita vissuta, di un momento di ricerca e catarsi acuto.
Tre poeti alla ricerca della stessa cosa in tre modi differenti. Veramente originale, splendido e in qualche modo eccentrico, ma quasi normale nella sua eccentricità: in fondo, chi non si è mai messo alla ricerca di un senso o di un momento di pace? È una lotta continua, questa vita, è il mito di Sisifo, eppure nessuno di noi può fare a meno di portare il proprio macigno fin su e poi scendere a riprenderlo ogni volta che cade, nella vana speranza di raggiungere la cima una volta per tutte.
Grazie per aver scritto questa piccola storia, mi è piaciuta veramente da matti!
A presto, spero, tua

Sid.

Recensore Veterano
30/09/14, ore 15:45

Mi ci trovo, mi ci vedo.
Davvero bellissima e tu dai sempre il meglio quando metti giù riflessioni e pensieri.
È davvero bellissima, non ho parole. Ho adorato l'inizio quando hai citato Foscolo e come ti sei collegata con grande maestria ai tre scrittori tristi.
Fa bene questa OS, ti fa sentire triste ma nello stesso tempo da una certa speranza, la speranza che la tristezza, per quelli come noi, può essere solo un motivo per scrivere, per tirare fuori il meglio.
Grazie per questa storia, lo vedo come un regalo.
Grazie!
Falla diventare una long, ti prego.