Ciao!! Sono la giudiciA sostitutiva del Kink&Plot contest. Ecco la valutazione come recensione! A presto!!
Grammatica, Stile
Eccomi qui per la tua storia. Questa voce mi ha messo un po’ in difficoltà. Ho trovato qualche errorino e qualche sbavatura (soprattutto l’ultimo un po’ più importante), ma niente di grave. Vado a elencarteli velocemente:
- “Quello che agli altri faceva paura, a lui provocava un’eccitazione tale da fargli dimenticare quanto pericolose fossero quelle persone, quanto il suo desiderio di incontrarne uno, un giorno, fosse folle. La sua passione lo portava a cercare foto, a studiare la psicologia che c’era dietro a quegli omicidi, indizi che potessero permettergli di anticipare le mosse degli assassini, così da poterli intercettare, un giorno.”
In questa frase viene avvertita come una ripetizione “un giorno” che utilizzi due volte, anche se in modo abbastanza distanziato. Ciò che mi preme dirti, però, è che è un po’ macchinosa da leggere a causa della lunghezza e della molteplicità di concetti che esprime. Gli incisi, soprattutto, la rendono poco scorrevole (e te lo dice una che abusa degli incisi e che sa di doversi migliorare su questo punto, quindi ti capisco perfettamente!).
- “Per te non vale lo stesso di scorso?”
Qui c’è semplicemente uno spazio (scappato) in “discorso”
- “L’uomo, sorridendo appena, si avvicinò a Steve, allungando una mano e presentandosi. «Ryan» disse, stringendogli la mano con forza. «Ora sei tu lo sconosciuto.»”
Anche qui una ripetizione, ossia la parola “mano”, che rende la lettura ridondante.
- “Steve rimase sorpreso dal fatto che Ryan non solo non era scappato, ma gli stava pure dando corda”
Non sarebbe meglio scrivere “non solo non fosse scappato, ma gli stesse pure…”?
Come avrai capito non sono queste piccolezze ad avermi messa in difficoltà quanto lo stile. Perché è un giudizio difficile da dare, soprattutto in modo oggettivo. Ho cercato di ricavare, quindi, i punti oggettivi delle mie varie osservazioni tentando di fare dei discorsi comprensibili.
Il tuo stile non è un “brutto” stile, però è leggermente acerbo. A volte è troppo semplice, ma appare come una semplicità non voluta. Se dovessi scegliere un aggettivo direi uno stile “inesperto”, privo delle furbizie e delle malizie di uno scrittore più allenato. Quindi non prendere questa valutazione come negativa, perché è l’unica storia tua che ho letto e posso valutare solo da questa. Ma posso dirti che la base per uno stile più ricercato c’è, è solo da allenare.
Uso del pacchetto
Hai utilizzato tutti gli elementi del pacchetto e, ho letto dalle note, che questo è stato un punto problematico avendo tu cambiato pacchetto a storia già scritta. Devo ammettere che non sono del tutto convinta di alcuni accorgimenti che hai utilizzato. Sembrano, come spiegherò nella voce trama, inseriti in modo quasi forzato. Nonostante questo li hai pienamente utilizzati, seguendo tutte le indicazioni del contest. L’unica pecca è che non hai utilizzato l’immagine, che potevi inserire semplicemente parlando della strada che porta al cimitero, o comunque in qualche altro punto, senza per questo sconvolgere la trama. Ma si tratta di un misero punticino, quindi niente di cui preoccuparsi eccessivamente.
Sviluppo della trama
La trama è lineare, tanto che ci si aspetta subito che l’uomo incontrato da Steve sia il serial killer. Inoltre l’elemento soprannaturale è inserito come “a posteriori”, per spiegare con una sorta di scorciatoia come mai i poliziotti non abbiano mai visto gli omicidi, senza un’approfondita coerenza e analisi. Il lettore si trova un po’ stranito davanti a questa spiegazione.
La stessa analisi manca anche là dove dovevi spiegare il rito dell’impalamento. L’idea di un serial killer che profana i cadaveri solo per scena e non per qualche psicosi è interessante, ma è parsa ancora una volta una scorciatoia, proprio perché non è stata approfondita e ben comunicata al lettore.
Di contro hai spiegato molto del passato di Ryan, anche per accontentare la curiosità che Steve dimostra nella storia. Mi lascia perplessa, come scelta, quella dei veleni o comunque delle sostanze che lui ha usato in passato. Non per la scelta in sé ma ancora una volta perché avresti dovuto essere più comunicativa nei confronti del lettore, fargli capire meglio e, allo stesso tempo, spiegargli meno meccanicamente cos’è accaduto. Mi rendo conto che suona complicata questa valutazione, ma sono pronta a rispondere ad eventuali dubbi. Esiste una via di mezzo precisa che permette al lettore di capire gli avvenimenti senza che essi vengano spiegati per filo e per segno ed è questo che una storia, a mio parere, deve fare.
Un punto decisamente forte di questo racconto è il finale, con la morte di Steve. Questo perché è una personaggio di cui ci si affeziona. La storia è narrata dal suo punto di vista e quindi appare naturale impersonificarsi in lui. Ma c’è una voce apposita e ne parlerò lì.
Caratterizzazione
Come detto a Steve ci si affeziona, si guardano gli avvenimenti della storia con i suoi occhi e non si può fare a meno di provare tristezza alla sua tragica morte. Ho trovato davvero interessante il suo rapporto di accettazione con Ryan, il suo amore verso l’uomo che Ryan è e il suo interesse per il serial killer che dimostra invece di essere. Alla fine non si vorrebbe la sua morte e, fino all’ultimo, si attende un ripensamento che non accade, lasciando il lettore piacevolmente emozionato.
Ryan di contro è abbozzato in maniera un po’ più “superficiale”, lasciando intendere al lettore alcuni aspetti ma non abbastanza per comprendere il personaggio. A volte le sue azioni non hanno spiegazione e questo va bene perché è una scelta, di contro è penalizzante perché rischia di apparire come una semplificazione eccessiva della mente umana. La sua morte, che avviene quasi in sordina, non emozionerà mai quanto quella di Steve ma è la giusta conclusione, perché ci comunica quanto forte fosse diventato quell’amore.
In ogni caso un finale da togliere il fiato! |