E io cosa dovrei dire adesso? Il problema quando ricevi regali del genere - dediche del genere - è che nessun ringraziamento è abbastanza, pertanto il mio tentativo è destinato a fallire in partenza - ma devo provare, se non altro per ribadirti quanto ti voglia bene e quanto ti sia grata.
La prima cosa che voglio fare, ancor prima di dirti grazie, è rivolgerti i miei più sentiti complimenti. Te li meriti tutti, perchè questa storia è meravigliosa. E non lo dico perchè me l'hai dedicata, lo dico perchè lo penso davvero, perchè lo è e mi ha dato tantissimo, sin dalle prime battute. Ti ho già detto quanto male mi abbiano fatti quei versi, te lo ripeto qui: mi hanno fatto malissimo. Mi hanno letteralmente scavato una voragine nel petto. Sono perfetti e ti scaraventano nell'endverse, in quell'atmosfera cupa fatta di dolore e disperazione. Questo è uno degli aspetti che più ho apprezzato di questa storia, la fedeltà con cui restituisce quella cornice e tutto ciò che contiene e di cui è fatta. L'inizio è bellissimo nella sua crudezza e nella sua icasticità: vedi i cadaveri e l'accampamento e le baracche e senti il silenzio, e tutto quello che vi rimbomba dentro - rassegnazione, sofferenza, rabbia ormai sopita. Mi son sentita assolutamente calata nella storia, coinvolta, gravata dal peso di un ambiente così deteriorato.
E poi quello scambio. Quelle due battute. Ricordo ancora la sera in cui costruisti questo Head Canon e me le comunicasti. Rimasi impressionata da quanto riuscivano a dire, dalla precisione - spietata, oserei dire - con cui inquadrano il Dean e il Castiel del 2014. Due persone sconfitte, devastate, piene di rimpianto, i fantasmi di quello che un tempo sono stati. Sai qual è il dettaglio che mi ha mandato in visibilio? Il fatto che Castiel si penta subito di quello che ha detto ma, malgrado desideri andare da Dean e ritrattare, non trovi la forza per farlo. Questo, secondo me, è l'emblema della condizione in cui versano. Non c'è più la forza - nè la voglia - per fare nulla, nemmeno per tirar fuori le parole. È terribile quest'apatia, questa totale incapacità di agire e reagire, ed è esattamente ciò che ho sempre associato all'endverse. Tu l'hai raccontato benissimo, dimostrando ancora una volta grandissima sensibilità ed una capacità innata di interpretare nel modo giusto fatti e personaggi.
Hai racchiuso l'endverse in due battute e, credimi, è una cosa che mi ha colpita tantissimo. Adoro questo contesto e sono sempre alla ricerca di storie che lo raccontino come si deve. Tu non solo me ne hai scritta una ma me l'hai persino dedicata. E mi hai detto cose bellissime che m'hanno fatto squittire come uno pterodattilo in calore ed arrossire fino alla punta dei capelli.
Ormai è da molto che mi rallegri le giornate, è da molto che condividiamo dolore, feels e fangirling e deliri venefici e questo - il nostro rapporto - è una delle cose più belle che SPN mi abbia regalato. E niente, ti voglio veramente bene, e non lo dico con leggerezza o come frase di circostanza. Te ne voglio davvero tanto, e il pensiero di tutto quello che abbiamo condiviso e che condivideremo in futuro riesce sempre a strapparmi un sorriso, anche nei momenti di tristezza - e non parlo solo di quando penso all'endverse e al patto con Crowley e a Mary, ma anche dei momenti no della vita vera che purtroppo non mancano mai.
Grazie di cuore e tantissimi complimenti, ma davvero tanti tanti tanti. E se per caso dovessi ritrovarti un ammasso di carne gocciolante sulla scrivania è il mio cuore sanguinante.
Adesso passo in modalità attesa - sai bene di cosa *ghigna* Non vedo l'ora di poter riversare altro amore sui tuoi lavori ** |
