Recensione per il Gioco di Pasqua indetto sul gruppo Facebook “Il Giardino di EFP”
Ciao!!
Wow, cavoli, non sono abituata a leggere originali, di solito vago di più nella sezione delle fan fiction, ma di quelle che ho letto questa è stata una delle mie preferite. Mi è piaciuta veramente tanto.
Iniziamo col dire che mi sono letteralmente innamorata di Bill e, anche se non è un tuo personaggio e forse proprio per questo era una cosa ancora più difficile da fare, trovo che la caratterizzazione sia ottima, sembrava davvero uscito da Alice nel Paese delle Meraviglie – a proposito, ho amato i riferimenti.
Non ho particolare dimestichezza col poker e per questo posso dire che la descrizione della partita è molto buona perché, dal poco che so, sono riuscita a capire come fossero le diverse situazioni dei giocatori.
In generale i personaggi mi sono piaciuti tutti – quelli principali, si intende – e una menzione speciale va ad Annabelle perché il risvolto del suo personaggio mi ha colpito molto: prima ragazza dalla testa di vetro soffiato – bellissima espressione tra parentesi – ad accorta ladra improvvisata che non è affatto stupida come sembra. Poi c’è da dire che il suo lato opportunista si mescola perfettamente con il suo desiderio di scappare e di non dipendere da nessuno. Ho trovato adorabile la sua gioia alla fine per del semplice pane immangiabile.
Per quanto riguarda lo zio Sam – e anche qui carinissimo il riferimento – mi ha intrigata molto e credo che mi piacerebbe saperne di più su di lui. Di certo l’avarizia, la paranoia, l’aggressività non sono qualità – no okay, non si può usare questa parola – caratteristiche che passano inosservate ma, anzi, sono tra quelle che spesso rendono un personaggio migliore di altri in quanto a complessità.
Bill però rimane sopra agli altri perché rispecchia perfettamente quello che è il mio gusto – un po’ malato – in fatto di uomini; non so resistere alla spavalderia e alla strafottenza, per non parlare della furbizia e dell’intelligenza.
Sono rimasta col fiato sospeso per tutto il tempo del furto: troppo bella la sequenza frenetica e dettagliata per cui ad ogni problema e conseguente soluzione ne seguivano altri. Fantastici gli espedienti con cui i protagonisti sono riusciti ad uscirne, soprattutto quello dei dadi – me lo sentivo che non fossero dei semplici porta fortuna.
Ho amato veramente tantissimo le tue descrizioni e il tuo stile fluido, scorrevole, piacevole e assolutamente chiaro; sono davvero rimasta incollata allo schermo finché non ho terminato la lettura.
Volevo farti i complimenti in particolare per una frase che mi è rimasta impressa e che mi ha colpito più delle altre: Cazzo, quell’uomo aveva le mani foderate di dolore. Bellissima, sul serio. Da sola questa frase può far capire l’intera psicologia dello zio Sam o, perlomeno, a me è sembrato di vederlo nella sua interezza.
Ti faccio ancora una volta i miei più sinceri complimenti perché la storia mi è piaciuta tantissimo, ho amato ogni passaggio e sul colpo di scena finale – non me l’aspettavo proprio che Bill avesse già rubato le vere perle – sono rimasta con la bocca spalancata.
Molto brava, davvero!
Un bacio,
Ghillyam |