Ti ho già detto cosa penso, e mi ripeto: bravissimo, anche se questo Salusstio è un po' "ciceroniano" nel suo amore per la res publica, lo trovo molto, molto ben fatto. E ti dico che la farà leggere a mia mamma, che è l'arbiter per questo genere di cose =P poi ti dico ^^ blavo ragazzo! =***

Bella come al solito... hai modificato il tuo stile per questa tua storia, hai messo le tue parole in bocca ad altri personaggi... e questo mi è piaciuto. Forse avresti dovuto metterla nella sezione "storico", ma anche qui và più che bene. Il lessico è ben usato, ma trovo qualche punto vagamente forzato... non che questo comprometta il bellissimo racconto... ma forse l'avrebbe reso un pò più scorrevole.
P.S. ho visto dalla recensione di Erika che poco fà era il tuo compleanno... beh... auguri allora.

Oh-mio-Dio-Invader. Mai letto niente del genere. Mi ha entusiasmato, mi ha fatto brillare gli occhi, mi ha coinvolta, quasi - no, di più! - come "Dolce come il veleno". Mamma mia, sono senza parole, assolutamente senza parole. Proprio ieri studiavo Sallustio e... mamma mia, l'ho ritrovato qui, su questa pagina, era lui ed io ero quasi commossa...

Ieri mentre andavo a dormire e mi ricordavo la data, mi è venuto in mente che in questi giorni (ieri?) doveva essere il tuo compleanno. Mi pareva avessi detto così in chat^^. Di conseguenza, come ti avevo promesso, ti faccio una recensione. E' una buona ripresa dello stile che avrebbero usato gli antichi per comunicare. Non dico perfetta perché ad essere sincera ci sono state un paio di parti in cui, non saprei nemmeno dirti perché, ho avuto l'impressione che fossero discorsi più tipici dei giorni nostri. Tuttavia una ricostruzione di questo tipo io non avrei saputo farla per niente (cioè, non avrei saputo immaginarmi l'enfasi di talune espressioni, l'importanza data a certi argomenti futili, che tu invece hai saputo riproporre). A parte lo stile, il contenuto è quantomeno interessante, visto con gli occhi di oggi, di chi sa che era proprio quello il periodo in cui veniva data l'ultima pugnalata alla Res Publica tanto amata da Sallustio.

perfetta. davvero ^_^.

X Maki: Non ho mai letto l'epistolario Mishima- Kawabata ^^ Mi sono ispirato semplicemente alle cose che sapevo su Sallustio, tutto qua ^^

Mi dispiace scriverti una recensione negativa ma sinceramente questo tuo lavoro non mi ha lasciato niente dentro... A parole sei bravo, hai un linguaggio forbito non c'è che dire... ma purtroppo non basta solo questo: il problema è che nel tuo racconto non trovo partecipazione. Cerchi di mantenere lo stile di un grande scrittore della letteratura latina ma la missione non è riuscita molto... lo stile di Sallustio è rapido, accattivante alla lettura, di immediata efficacia contrariamente al tuo. In pratica utilizzi metafore fin troppo elaborate che non vedo appropriate al legame di amicizia che c'è fra i due... L'unico consiglio che posso darti è quello di cercare di trovare un tuo stile abbandonando quello dei grandi autori del passato... è vero a scrivere sei bravo ma in questo caso da un punto di vista prettamente stilistico, adesso dovresti lavorare un minimo su cosa vuoi trasmettere al lettere perchè almeno ai miei occhi queste sembrano elaborate righe buttate giù senza un significato profondo. Liberissimo di non accettare ne i consigli ne la critica. In pace, Ayumi

Questo è un commento, sono le mie impressioni e non una recensione: Credo che questo sia uno dei pezzi che più mi hanno fatto ridere negli ultimi due mesi :D sai mi ha ricordato in alcune parti la corrispondenza epistolare fra Mishima e un altro di cui mi sfugge il nome (l'esame di coreano colpisce!), ma non è che ti sei pesantemente ispirato a qualcuno pure tu? Ma proprio parecchio parecchio? Ops, dimenticavo, sono la Maki, come si capisce dalle parole :D Non riesco a loggarmi da settimane

O_O. Ti giuro che non riesco a tirar fuori un commento più intelligente ed esplicativo al riguardo di ciò che sto pensando che quella faccina. Ma è perfetta, cacchio, dal linguaggio, alla conoscenza della storia, alla metafora SUBLIME, al clima, alle similitudini, all'ineccepibile introspezione. E'.. è perfetta O_O! Mi ritiro ._.

gli eventi dirompenti che cambiarono la storia sono lo sfondo appena visibile, ma sempre presente, di questo splendido ritratto psicologico, che tracci con grande abilità.
Ho molto apprezzato il tentativo di vedere, dietro al grande storico, un uomo con le sue passioni, i suoi tormenti, e il suo amore per la res publica tipicamente romano. Ineccepibili i riferimenti storici, suggestive le metafore. Un lavoro magistrale, in magico equilibrio tra storia e introspezione.