Recensioni per
Quattro rintocchi a mezzanotte
di indiceindaco

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
10/04/16, ore 17:09

Ho letto questa piccola raccolta tutta d'un fiato, e penso che scrivere una recensione in proposito equivalga quasi a sminuire tanta bellezza, però ci tengo comunque a farti sapere che, dopo circa un anno e mezzo, c'è qualcuno che l'ha trovata, letta ed amata. Non ho molte parole per descrivere la miriade di sentimenti che questi quattro capitoli mi hanno trasmesso, perciò mi limiterò a dire che li ho amati. Il finale è stato dolorosissimo, ma è comunque il miglior finale che potessi scrivere per questa storia.
I miei complimenti, davvero <3

Recensore Master
17/12/14, ore 02:38

Mi chiedo come ancora io mi ostini a leggere i tuoi scritti, pur sapendo che alla fine rimarrò sempre fregata, sempre con le lacrime agli occhi.
Non mi pento, però, questo mai e poi mai, né ora e né mai.
Non mi pento nemmeno di aver spezzato le recensioni, né di non aver ancora detto nulla sulle citazioni.
Io... io veramente, non so più che fare con te.
Ti rendi conto di quanto sia complicato trovare sempre qualcosa di diverso da scriverti?
Qualcosa che non risulti banale, né già detto in altre recensioni, per di più.
Qualcosa per farti capire cosa i tuoi scritti si portano via di me, e cosa io mi porterò di loro.
Parto dalle citazioni. Questa volta parto da Hemingway.
Semplicemente meraviglioso. Di una delicatezza, forza, intensità e sentimento che io rimango senza fiato.
Non avendo mai letto nulla all'infuori de "Il vecchio e il mare" (che dovrei rileggere, forse, per apprezzare), non posso far altro che ringraziarti, per avermi/ci/ti donato queste sue parole.
Come non spendere, poi, "una" parola anche per le musiche? So di averlo già fatto, più o meno chiaramente/bene nelle recensioni degli scorsi rintocchi, ma ora, con il quadro completo, è un po' diverso.
Un percorso, ecco come lo definirei, quattro rintocchi, quattro melodie... un po' come le quattro stagioni.
E stai pur certo che non saranno più qualcosa da "le ascolto perché mi capita" ma perché avrò voglia di ricordarmi un po' come ci si sente quando si legge di te.
Se i primi due rintocchi mi hanno profondamente toccata, e il terzo mi ha gravemente commossa, questa volta sono arrivata alle lacrime. Sono arrivata al sussurrare "no", come se fosse la prima volta che leggessi della sua morte (o della sua attesa. cosa mi consigli di dire?). Mi sono ritrovata con lo stesso dolore della prima volta che ho scoperto quale destino aveva riservato per lui J.K. e... Diamine! pensavo ne avesse già passate abbastanza, no?
Sono tentata di alzare la pagina, scorrere in alto fino a ritrovare le tue parole, ma ho paura di rileggerle, perché le lacrime bruciano ancora i miei occhi e non vorrei aggravare la situazione (insomma, ho ancora tanto lavoro per portarmi in pari con te, non posso farmi fermare proprio all'inizio), quindi non lo faccio e provo ad andare un po' a memoria.
E ti dico che a memoria non ricordo uno scritto tanto "breve" quanto intenso.
Una volta, riferito alle drabble, mi è stato detto: "ma io proprio non ne capisco il senso". Ecco, io vorrei far leggere questi rintocchi, poi vediamo se le idee non cambiano, se le convinzioni non vacillano. Se forse si arriverà a capire che è vero che nella botte piccola sta il vino buono e che per quanto sia complicato gestire un capitolo lungo e articolato, lo è maggiormente risultare così intensi in così poche parole.
 
"Io rimango qui.
Sono sempre stato qui.
"

Oh, caro mio, sono sicura di aver scordato così tante cose che avrei voluto dirti che teoricamente troveresti una modifica alle recensioni al giorno. Ma immagino tu abbia molto altro da fare che stare dietro alle mie dimenticanze, quindi qui ci salutiamo, con una me piena di emozioni.
Grazie.
W.

Recensore Master
17/12/14, ore 02:04

Mi si è cancellata la recensione... Cielo, era già stato difficile trovar le parole per una recensione, ora devo pure capire come scriverne un'altra cercando di far passare lo stesso messaggio.
Dicevo: Appena aperto anche questo terzo rintocco, non ricordavo esattamente cosa ci fosse racchiuso al suo interno. Poi ho copiato il link della musica, e già da allora mi son detta: Ecco, è successo qualcosa. 
Inizio a leggere e sì, ricordo subito cosa mi sarei trovata scritta fino alla fine, o meglio, ricordo le sensazioni e le emozioni. Ricordo di aver pensato che tu fossi dannatamente bravo, bravo perché un attimo prima racconti di Amore, e quello dopo di Dolore e sono entrambi di un'intensità stravolgente.
Perché nessuno di loro due sarà più lo stesso e tu sei riuscito a racchiudere tutto (ancora una volta) in 110 parole, e per la miseria, anche meno, se si vuol prendere ogni paragrafo come scritto a sé stante.

"Hai lasciato che il richiamo si facesse attesa,
L’attesa domanda,
La domanda silenzio,
Il silenzio vuoto.

Mancanza
"

Questo è quello che ha straziato me, più di tutti gli altri.
E pensa un po', con queste parole mi hai dato il colpo di grazia, e ancora non ero riuscita a leggere tutta la Drabble.
W.

Recensore Master
17/12/14, ore 01:34

_"Qualcosa di te sussurrava àncora, ma non la tua bocca, sulla mia." --> su ancora ti è sfuggito l'accento sulla prima a.

Tanto intenso da far imbarazzare, colpire e sorprendere anche il Silenzio.
E non so (non credo) che quello che ho appena scritto abbia un senso, ma è l'unica cosa che riesco a dire per esprimere quello che sto provando.
Cielo... ma come diamine fai?
Come fai a parlare di Amore, in questo modo? 
Sottofondo più che perfetto. E qui non ci sono pareri, non ci sono impressioni o chiavi soggettive di lettura.
Le tue musiche sono sempre un incastro quasi genetico con quello che scrivi e... Dio, non trovo nemmeno le parole per dirti quello che sta succedendo ora dentro di me.
Anzi, sì: cuore e cervello sono d'accordo.
(E per l'amor del cielo... io ora sto scrivendo con in sottofondo le tue musiche, spero di essere lo stesso intensa anche se tu non lo stai facendo.)
Sai che son stata tentata di riportarti interamente la tua Drabble in questa recensione per l'incapacità che avevo di trovare un punto migliore di un altro?
Poi mi son resa conto che a quel punto avresti veramente iniziato ad odiarmi, o ti sarebbe venuta qualche intolleranza nei miei confronti (com'è che non l'hai ancora? =P), quindi, sai che faccio?
Ecco quello che faccio:


Era bastato quell’attimo.
Vorrei fosse stato per sempre. 



W.
 

Recensore Master
17/12/14, ore 01:19

Oh indice...
Sto pensando se scriverti parole per ogni Drabble oppure racchiudere tutto in una volta.
Ma ho preso una decisione.
è vero, sarà dispersivo, sarà anche meno intenso e forse più "scomodo", ma le note stanno guidando le mie mani e non posso far niente per impedire loro di scrivere quello che tu ora stai leggendo.
E parto proprio da qui. Dal sottofondo.
Sarò onesta: ho letto tutte e quattro le Drabble, poco dopo la pubblicazione, ma senza musica, poiché da cellulare, per quello passo solo ora da te.
Passo per dirti che non è la stessa cosa, per dirti che mentre leggevo, all'ennesima volta che il respiro mi si bloccava (e per la miseria, son solo 110 parole!) mi son chiesta: ma è mai possibile essere così intensi?
Ed evidentemente è possibile, visto che lo fai.
Passo anche per ricordarti quanto io possa odiarti e ammirarti al tempo stesso (non sia mai che te ne dimentichi).
Passo per dirti che "Lo ricordo come fosse adesso(*)." la prima volta che ho letto di lor, da te. Per dirti che "non c’è stato spazio per nient’altro che non fosse quell’istante, fragile ma perfetto.
E io non posso far a meno che emozionarmi e commuovermi e piangere come una bambina. Che loro siano i tuoi Sirius e Remus o siano quelli di qualcun altro.


"Ed io ho smesso di essere me, e sono stato un altro,
Sono stato io, lungo il tuo sguardo.
"

"Soprattutto adesso(*)."

E siamo solo al primo rintocco.
Indice. Diamine, già concludere così la tua prima Drabble.
(*) perchè, non so te, non so cosa pensi, ma adesso fa un effetto completamente diverso che ora. E cavolo, se anche una singola parola può fr la differenza, stai pur certo, che tu sceglierai sempre la più intensa. Vuoi per istinto o coscenziosamente. Ecco perché sei così te stesso.
W.

Recensore Veterano
01/11/14, ore 23:18

Ho paura di scrivere questa recensione.
Ho paura di aggiungere qualcosa, soprattutto un intervento idiota, alla bellezza che hai regalato a me, proprio a me.
È stato un caffé nero, intenso e scuro, incredibilmente forte sulla lingua e il palato. E c'era dello zucchero, quei pochi grammi che hanno avuto a disposizione Sirius e Remus, e mi é finito in fondo al cuore, dov'é giusto che siano tenute al sicuro le emozioni private e struggenti.
Ti sei messo a sedere in un angolo delle vite di Remus e Sirius e mi hai regalato uno scorcio di loro, il più doloroso, il più dolce. Quello che sento mio. E che é tuo.
Sono quattro rintocchi, quattro pagine di vita. Quattro stille di colori a tratti delicati e sfumati, a tratti intensi e luminosi.
La tua penna è sempre incantevole nel senso più stretto del termine, M. Sai quanta magia mi hai donato sta sera? No, non lo sai. Non potresti.

Non so come dire grazie. Non so quanto sia assurdamente incapace di mettere su carta ciò che il mio Remus interiore sta sentendo.
Io so, dici.
So che amo incondizionatamente ciò che crei con le parole: i suoni, le sensazioni, la palpitazione. So che mi sento piccola, adesso.
Questa volta tocca a me chiedere: è davvero mia? Sono davvero io quella Ale? E che ho fatto di speciale per esserlo?

Sappi che l'ho riletta tre volte. Sappi che mi è sembrato di parlare a Sirius, a Remus, a me stessa.
Grazie. E perdonami, ma devo farlo, devo dire la parola con la G.
È preziosa e per i regali preziosi si può solo chinare il capo e ringraziare.
Ti abbraccio forte, M.
Forte più di quanto si possa sentire attraverso uno schermo.
Un'incredula Ale
(Recensione modificata il 01/11/2014 - 11:20 pm)

Recensore Master
01/11/14, ore 22:04

Posso? Posso?
Vorrei piangere e non lo faccio soltanto perché ho le lenti a contatto e il tutto diventerebbe alquanto patologico. 
Oh, signore. Mi mancavano le wolfstar scritte bene, mi mancavano gli omaggi a loro
E' così dolorosa, è così straripante d'amore che ho un nodo in gola e non se ne va, nonostante sia rimasta qui a fissare lo spazio bianco per la recensione in attesa che il mio cervello tornasse a funzionare.
Hai spazzato via ogni mia facoltà intellettiva, siine consapevole. Non ho mai letto qualcosa di simile, davvero. E' una raccolta che risuona veramente come un quattro rintocchi e le tue quattro drabble sono tanto intense che ogni parola pesa, e ferisce, e lascia il segno. 
Ti ringrazio per questa perla della sera,

Claire.