Recensioni per
Sdrucciolevole
di LuciaDeetz
Ciao <3 |
Buongiorno, carissima! |
Eccomi qua, cara. |
E' veramente bella e tu sei davvero brava... All'inizio pensavo al mito e mi chiedevo... Sleipnir, che età ha Thor? comunque funziona molto melgio così: due estranei al mondo di Asgard, belli nel loro, tutti e due, eppure che non si adattano proprio perfettamente e che non possono passare inosservati. |
Ciao ^.^ |
Ciao, sono Makoto e vorrei invitarti a cena, così ti viene qualche altra ispirazione del genere. |
Ma che magnifica fanfiction.
Ho letto molte versioni di "riadattamento", diciamo, della mitologia norrena che immagina Loki come "mamma" di Sleipnir, e la linea di pensiero che più mi piace è proprio quella di un'eventuale amicizia tra i due. La tematica non mi è quindi nuova, ma la tua versione mi è parsa decisamente originale. Trovo IC un Loki così curioso (sappiamo che ha allegramente esplorato i Nove Regni scoprendo passaggi segreti anche a Heimidall, dunque...), così eccitato all'idea d'infrangere le regole, ma al tempo stesso lucido e paziente, abbastanza da attendere il momento propizio per attuare la sua bravata. Questo perché Odino, da buon genitore qual è, conosce bene suo figlio e sa perfettamente che dicendo a Loki "Non puoi fare questo" lui s'ingegnerà subito per farlo. Lo sa, ovviamente. Comunque, mi è piaciuta molto la dinamica che ha portato alla nascita di un'amicizia tra i due: Loki che vuole stabilire un contatto con quel puledro - scuro come lui e, anche se non lo sa ancora, "reliquia" come lui - e che non demorde di fronte alla sua indiferenza (ironicamente, sembra uno specchio di ciò che ci sarà tra lui e Thor: Thor che non si arrende, che cerca di avvicinarlo, solo che anziché ricevere indifferenza riceve disprezzo), riuscendo infine a ottenere ciò che desiderava. Ispira tenerezza il primo passo di avvicinamento, il puledro che pare attendere il suo arrivo, una volta trascorse cinque notti, nonostante non si lasci ancora nutrire. Ma l'amicizia è un legame che si costruisce piano piano, bisogna sistemare un mattone per volta, e Loki continua ad andare avanti, paziente nonostante sia solo un bambino. E poi la carezza, il primo contatto tra i due, che finalmente si sono avvicinati, ed è a quel punto che subentra Thor. Ho trovato perfetta la dinamica tra i due: la prima cosa che Thor fa è minacciare il fratello di fare la spia, e questo non significa che non lo ami, semplicemente rende realistico il loro interagire. Nella sua boria di bambino, poi, Thor, che si vede in qualche modo in "svantaggio" rispetto al fratello, probabilmente (perché Loki gli dice che sta agitando il cavallo, come fosse un esperto e lui solo un elemento di disturbo), tenta d'infastidire Loki, riuscendovi senza troppi problemi. Ma Loki è Loki, quindi contrattacca immediatamente, mente e "manipola" Thor, che ovviamente si fa rigirare come un calzino. Ho trovato azzeccato anche il suo non voler orgogliosamente domandare scusa, e quel pensiero quasi maturo, ma anche indispettito, perché Thor non merita la sua fortuna, non merita quel bellissimo cavallo: "Un futuro re non frigna, né dovrebbe farsi abbindolare." Poi il salto temporale. E qui comincia l'angst e la mia sofferenza. Non so come commentare esattamente la "conversazione" (sarebbe forse più corretto definirlo monologo) che Loki sta avengo con Sleipnir, posso solo dire che ogni parola e gesto sono stati scelti con un'accuratezza tale da far apparire la scena perfetta. La lacrima, Loki che sottolinea la sua condizione di mostro (nei film dice spesso questa parola, per lui molto importante) e il fatto che essere suo amico - perché tutto era cambiato nella sua vita e non oso immaginare come debba essersi sentito nel vedere che quel cavallo, quello strano ma bellissimo animale, lo avesse riconosciuto, in barba gli anni trascorsi e tutto quello che era cambiato in lui... Magari, in mezzo a tanti (apparenti?) cambiamenti, il tocco della sua mano era sempre lo stesso - sia la sua colpa. Significativo che decida di essere se stesso, mentre cavalca Sleipnir, riuscendo tra l'altro in ciò in cui suo fratello tempo prima aveva fallito. Magnifici i pensieri di amicizia, sul possibile tradimento, a braccetto con la diffidenza di Loki, e sul fatto che un amico non sia mai un peso. E' un'amicizia pura la loro, speciale, di quelle che resistono anche ad anni di lontananza. E' amicizia vera quella che, nonostante la separazione, una volta riunita non s'incrina. E in contrasto con tutto il tempo che Loki ha impiegato per avvicinare Sleipnir, in pochi istanti il cavallo si fa montare, e dona un po' di spensieratezza al tormentato Dio degli Inganni. La conclusione di questo mio sproloquio frammentario e decisamente troppo lungo è la seguente: una storia magnifica, corretta da ogni punto di vista, che parla di amicizia, di tenerezza, senza però togliere nulla all'IC di Loki e anche di ogni altro personaggio dal ruolo più marginale (Frigga, per esempio, mi è parsa perfetta nel suo rimproverare Loki per il suo errore e accarezzare invece la testa di Thor). Un bellissimo lavoro. A presto :) |