Recensioni per
Un posto all'ombra.
di Charme

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/11/14, ore 18:02

GNAAAAAAAAAAH MA QUELLO ZIO Ç.Ç
Indubbiamente Schnu e il suo trarre linfa vitale dal dolore e dalle disgrazie approveranno, ma io GNÒ.
E pensare che ero così felice quando ho letto dell'orso-Zione.
E niente, cosa vuoi che ti dica? Era tanto carina e pucciosa, prima che morissero tutti ç.ç
*va a pigolare in un angolo*

Recensore Veterano
11/11/14, ore 12:35

Ciao!
Direi che dopo tutti i nostri discorsi non potevo non passare a curiosare: ormai il "NESSUNO MI AMA" di Zio è leggendario e questa storia che hai ideato lo rende bene.
Finalmente incontra una donna che potrebbe donargli un po' di gioia (sebbene gli inizi non siano proprio dei più idilliaci!) e poco dopo lei muore.
Era ovvio che quell'orso fosse lui, così com'è adorabile il fatto che entrambi abbiano sbagliato l'orario nella speranza di incontrare l'altra persona. Molto carini.
La tua scelta di usare quell'albero come "punto d'incontro" non so perché, ma mi ha ricordato Rory e il suo "albero da studio".
(Probabilmente non era una cosa voluta!)
In ogni caso, la storia è molto piacevole da leggere! :)
Un bacio
Vale

Recensore Junior
09/11/14, ore 22:02

Cercavo proprio qualcosa di nuovo e mi sono imbattuta nella tua one-shot. Sono strabiliata! ^_^ 
Come autrice non ti conoscevo e sono proprio contenta di questa scoperta! Mi piace un sacco il tuo stile, l'ironia che ti contraddistingue è semplicemente favolosa e il lessico è misurato e forbito quanto basta. Mi piace anche tanto come hai tratteggiato Thorin, taciturno, scontroso ma in fondo anche romantico e capace di sentimenti profondi.
Adesso mi fiondo a leggere anche le altre tue storie. 
Ciao,

A.

 

Recensore Junior
08/11/14, ore 12:03

Spero di trovarti ancora cosciente dopo la prova della morte cerebrale.
Ma occhio che nessuno faccia la spia alla Nostra Signora, perché in questa storia c’è del comico. Però, dai, di’ la verità, dopo aver mandato giù il rospo dell’obbligo, non è stato così tanto tanto difficile. O sì?
Comunque le tue note sono sempre da leggere quanto la storia. Dovresti metterne di più.

qualunque cibo non se ne fosse precedentemente andato in giro da solo non valesse la pena di essere mangiato
So it is. XD Concatenazione di pensieri: mi sto di conseguenza immaginando un barbecue nanico. *guarda nel vuoto con occhi sognanti*

Thorin pensò che non aveva alcun bisogno di accamparsi lì per il resto della propria vita. Gli bastava resistere per il resto della vita di lei.
Se il paragrafo appena sopra è un perfetto spaccato della scontrosa testardaggine dei nani, questa frase è il coronamento, il condensato, il Bignami della testardaggine naninca.
…e mi figuro te con espressione “far over” mentre elabori i pensieri di Thorin. (…lol…)

Però che brutto colpo il finale. Ecco.

Adesso ributtati sul comico, ce n’è sempre bisogno!

Recensore Veterano
07/11/14, ore 16:36

Oh Mahal! Sono con il cuore a pezzi! Era già da un pò che non leggevo una tua storia, cara Charme, e oggi mi sono imbattuta in questo capolavoro! Ne ho ancora diverse da leggere...e lo farò...stai tranquilla...ma questa mi resterà nel cuore finchè campo...e non scherzo, credimi! Io sono Nana e le mie parole sono come pietra. Che meraviglia leggere dei loro primi incontri. La tua sottile ironia sorregge le parole come un morbido tappeto e ti fa sorridere anche quando vorresti piangere. "Quand'ecco che un giorno venne a mancare uno degli elementi più importanti nel rituale di Thorin II, vale a dire il corroborante balsamo della solitudine." Immagino l'espressione del giovane principe nel vedere occupato il suo posto prediletto...e quella loro reciproca antipatia che pian pianino si trasforma in un amore solido e roccioso come la loro amata Montagna. E poi quel rincorrersi silenzioso per arrivare prima dell'altro, sperando in fondo di trovarlo già lì...e quella lanterna che illumina il cammino di Vega e che da inizio ad una storia d'amore in grado di resistere alle fiamme di Smaug e al tempo che tutto cancella. E quell'orso...piccolo pezzo di legno che materializza la testardaggine e la caparbietà di Thorin...che quasi puoi toccare con mano...e che li unirà fino alla fine. Quel piccolo orso di legno che in principio li aveva uniti e che poi diventa lo strumento di una separazione fatale e definitiva. Vega torna indietro per riprenderlo e rimane tra le fiamme del drago. Che terribile destino! Mi ha molto colpito questo momento, questa perdita irreparabile...e non sapevo ancora cosa mi riservava la tua crudele fantasia letteraria! La ricerca di Thorin, infinita e instancabile, l'inesorabile mancanza di Vega e la maledizione dei Nani di amare una sola volta...quale amore potente e massiccio, devastante e doloroso! Ma almeno Thorin credeva fosse ancora in vita, lontana da Erebor insieme al padre...se mai questa debole speranza possa dare respiro ad un cuore affannato, almeno Thorin pensava che fosse salva! E invece no! Come una lama arroventata, hai infierito su noi povere lettrici e hai inserito quel tuo finale lacerante. Sono bastate poche parole..."e nessuno di loro notò che uno dei cadaveri stringeva in una mano la statuetta di un orso"...oh Mahal! Mi hai lasciato senza fiato! Sembra di avere un peso sul cuore...non riesco a respirae...credimi! Sono poche le storie che mi hanno fatto questo, che mi hanno costretta a smettere di leggere per riprendere fiato...e questa è una di quelle poche! Mi hai lasciato l'amaro in bocca! E' un finale spiazzante ma bellissimo! Non è banale nè prevedibile. E ti lascia lì...davanti al monitor...impietrita.
Non ho più parole...solo un turbine di emozioni contrastanti: tristezza, rabbia, confusione e tanto tanto amore per quelle due povere anime destinate a non incontrasi in questa vita terrena. Sei davvero brava! Mi hai completamente stesa!
Tornerò a leggerti presto...ho ancora delle storie in sospeso con te... ;)
Mukhuh Mahal udnîn zu ra sanzigil umkhûh zu!
Emilia
(Possa Mahal proteggerti e il Mithril trovarti)

Recensore Master
06/11/14, ore 17:38

Ciao carissima Elena, come promesso eccomi qua ^^!
Perdona il ritardo, ma ero a lezione (e l’ho letta comunque subito, non ho resistito!)
Ma non perdiamo altro tempo e partiamo.
Non è la prima volta che sento parlare di questa dichiarazione di Armitage, sebbene non abbia mai avuto il piacere di vedere l’intervista a cui fa capo. L’idea che il principe ereditario di Erebor abbia perso l’amore della sua vita nell’inferno di Smaug è triste e straziante, considerando poi il fatto che come dici tu, i Nani amano una sola volta (Tolkien, quel romanticone <3!)
Le tue prime righe mi hanno fatta immensamente sorridere: la tua ironia è impagabile (e la invidio da morire) e viene fuori sempre e comunque, anche se non tratti il genere comico.
Come sono giovani, teneri e ingenui i due protagonisti! Fanno una tenerezza infinita. Quelle occhiate timide e imbronciate, le dichiarazioni silenziose di guerra, la testardaggine del voler a tutti i costi arrivare per primo..
Eppure, senza che nessuno dei due se ne renda subito conto, qualcosa di assai bello e profondo sta piano piano mettendo le radici nei loro cuori. Cuori che per fortuna sono più sinceri e coraggiosi di loro, e li portano a fare cose che non avrebbero mai immaginato fino a poco prima.
Thorin si ritrova a riflettere su qualcosa di totalmente diverso dalla politica, o le preoccupazioni per Erebor, e Vega scolpisce quasi inconsapevolmente nella statuetta a forma di orso, le fattezze del principe.
Alla fine però tutti i nodi vengono al pettine, e finalmente le cose tra i due diventano chiare.
Così quell’abete che inizialmente era il pomo della discordia, diventa il loro luogo ‘speciale’, il loro rifugio, il posto che li unirà per sempre, e che sarà testimone dei più bei momenti passati insieme.
Sembra l’inizio di un qualcosa di meraviglioso ed eterno, remore familiari a parte, ma la vita ha deciso di mostrarsi crudele con questi due sfortunati amanti, e presto tutto verrà distrutto dalle fiamme e dal fuoco. L’abete sarà il primo ad ‘andarsene’, in una lancinante e prolungata agonia, come se fosse un presagio di ciò che sarebbe accaduto in seguito.
La fine è davvero straziante, e ti dirò, non me l’aspettavo!
Il pensiero che Thorin non saprà mai cosa è successo davvero all’amata, che l’abbia cercata inutilmente per tutti quegli anni, condannato a rimanere solo per sempre..non so, mi stringe parecchio il cuore!
Ed è un finale superbo, pur nella sua immensa tristezza… lascia con l’amaro in bocca, ma non ti odio affatto per questo, nonostante tifavo per una sana scena di pianto sul corpo di Vega ^^.
Avrei voglia di gridargli “Fermo, torna indietro, non riconosci quella figura?!” ma ovviamente non posso farlo.
Ma è giusto così, e probabilmente più in linea con la caratterizzazione del personaggio, che ci viene mostrato sempre composto ed equilibrato in qualunque circostanza, triste o gioiosa che sia.
L’intera storia d’amore mi è piaciuta da morire: fatta di gesti, non di parole, perché a volte essi valgono più di mille frasi. Ed è così che mi immagino una qualunque possibile storia che possa avere avuto Thorin Scudodiquercia: silenziosa, rocciosa, eterna senza fronzoli, smielinature e inutili bla bla. Ma non per questo meno ‘vera’.
Non sono del tutto sicura che si sia capito tutto quello che volevo dire ma pace ^^”.
Tantissimi complimenti amica mia, e grazie per avermi emozionata anche stavolta!
In attesa di risentirti ti faccio i miei migliori auguri per tutto, e che Aule ti protegga.

Al prossimo incontro, con affetto

Benni

Recensore Junior
06/11/14, ore 16:59

Beh, che dire? Il tuo stile è talmente delizioso che deve essere piacevole leggere anche la tua lista della spesa. E' vero che dai il meglio di te nel tuo genere preferito, ma anche quando ti è imposto di essere romantica la tua essenza viene fuori, ed il risultato è una prosa lieve, raffinata, tenera e malinconica. Bellissimo.
Struggente la storia. Brava.
Bacio
Idril