Correttezza grammaticale: 4,5
Attinenza al tema: 4
Capacità di gestire i personaggi: 3,5
Originalità: 5
Totale: 17
La cosa che più ci ha colpite di questa storia è senza dubbio la forza delle tue descrizioni.
Riesci con poche espressioni poetiche a 'far vedere' al lettore l'immagine che hai nella mente scrivendo. E' questo il caso dell'alone d'acqua circolare lasciato dal fondo del vaso bagnato, dei petali di rosa che cominciano a sfiorire, della fontana di pietra, della freschezza dell'acqua. Ecco, crediamo sia un privilegio di pochi autori riuscire a far vedere non solo le immagini, ma anche le sensazioni, come appunto la freschezza del getto d'acqua. E' splendido il passaggio in cui parli di Sakura e delle cugine che bevono l'acqua di fonte, con la madre di Sakura che stacca le bottiglie mezze vuote dalle loro bocche con quel rumore così particolare, che solo il vetro a contatto con le labbra può produrre. E' un istante di splendore letterario, diremmo, c'è tutta la purezza e la felicità del racconto in quel breve tratto di descrizione.
Anche la menzogna della vita eterna è toccante. E lo è anche l'infantile ribellione di Sakura, ribellione che però non riesce a concretizzarsi fino in fondo. Lei sa, sa benissimo che non è vero che quelle rose vivranno per sempre, che anche se lasciate seccare al sole moriranno pian piano, che il tempo passa ed è inutile illudersi del contrario. Però non riesce a sfidare questa madre così forte rispetto a lei, questa madre capace di fermare il tempo, questa madre dalla personalità debordante.
L'immagine delle rose appese al filo dei panni lascia a bocca aperta. Ha qualcosa di macabro e bellissimo insieme, non sappiamo definire cosa sia di preciso. L'unica pecca di questo racconto è, nostro malgrado, la scarsa aderenza al fandom di Naruto. Non c'è nulla che definisce Sakura in quanto Sakura protagonista del manga, non c'è una relazione che possa riallacciarsi agli eventi che costellano la sua vita. C'è il rapporto con sua madre, vero, ma basandosi sul manga non è deducibile uno sviluppo di questo genere: Kishimoto non ha mai preso in esame la madre di Sakura, ci è sconosciuto perfino il suo volto.
Il punteggio sarebbe sicuramente stato più elevato se si fosse 'ancorata' di più la figura di Sakura al contesto del Narutoverse, senza astrarla completamente come invece è successo qui. Basterebbero un paio di piccoli accorgimenti e questa storia si potrebbe senz'altro leggere come un racconto originale, per questo purtroppo abbiamo dovuto penalizzarti.
Ci dispiace, perchè resta comunque un lavoro eccellente e godibile, che porta con sé l'alone impalpabile dell'inusitato che si respira in ogni tua storia.
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