Recensioni per
Father and Son
di Yellow Canadair

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/11/14, ore 09:24

Adoro quella canzone! E' semplicemente magnifica, come questa storia. Si adatta alla perfezione al nostro amato bugiardo e a suo padre, che tra l'altro ho trovato molto, molto IC. Ottimo lavoro, Regina delle Song-Fic! A presto!

Recensore Master
29/11/14, ore 21:52

Ciao Yellow Canadair!
Tralasciando il fatto che ero già in un brodo di giuggiole dopo aver letto l'introduzione, voglio precisare che non ho mai letto qualcosa di interamente dedicato ad Usopp.

E dire che è il personaggio che meglio può rappresentarci, perché non ha poteri magici, non ha muscoli come Zoro e Sanji (anche se si, dopo i due anni qualche muscolo ce l'ha, ma sempre meno degli altri), e ha ogni paura che una persona qualunque può avere.
Insomma, noi ci rispecchiamo in lui.

In questa One Shot mi è piaciuto vedere come suo padre ha spiegato il perché è partito, il suo amore non solo per la famiglia ma soprattutto per il mare, che l'ha spinto a partire e non fare più ritorno.
Ho apprezzato anche il dolore di Usopp, davanti alla madre morente, che mi ha fatta commuovere un'altra volta. Perché sì, One Piece mi fa sempre piangere.
Ma poi, ho amato il momento in cui Usopp ha compreso il gesto del padre, in cui si è comunque vantato, e il modo in cui, poco dopo, è quasi morto di paura davanti all'isola successiva, è stata diciamo la ciliegina sulla torta.

Hai completato in maniera perfetta ciò che è stata la sua infanzia, e per quanto riguarda il padre, beh, l'impressione che mi ha lasciato è sicuramente positiva e possibile anche nell'opera originale.
I miei complimenti, alla prossima!

ShinigamiGirl

Recensore Master
29/11/14, ore 11:04

Esageratamente bella e vera! Perché, dannazione, questi sono davvero loro! Ok che di Yasop sappiamo poco o niente, ma sono dannatamente sicura che non avrebbe detto niente di diverso. Il suo rammarico per aver lasciato la famiglia, l'irrefrenabile desiderio di libertà che prevale sul resto... Come può non essere lui?
Pure Usop è perfettamente IC (e qui mi domando perché hai sempre paura di mandarli OOC... Non l'hai mai fatto!). Il suo essere spaventato da ciò che lo circonda (giustamente aggiungerei! Io mi sarei già rintanata in un bunker e tanti saluti!), il suo coraggio che esce allo scoperto per i suoi compagni, le sue simpatiche bugie... Cioè, è lui!
Ed è davvero bello lo stacco dei pensieri di un bambino spaventato e triste, a quelli di un ragazzo maturo, di un giovane uomo, che ha deciso di abbracciare la stessa libertà che sognava il padre.

Probabilmente tutto quello che ho scritto ha poco senso e non rende neanche lontanamente ciò che avevo intenzione di dire, ma Stephan Lochner e la sua simpaticissima Vergine mi stanno fottendo il cervello o.o
In conclusione, giusto per rendere chiaro il concetto, è stata la perfezione! Complimentissimi! Non deludi mai :3

Un bacione
Kiki~

Recensore Junior
28/11/14, ore 22:49

Non mi hai delusa, lo sapevo.
Bella accoppiata, innanzitutto, buona scelta sulla canzone. E bella interpretazione, considerando anche quanto sia pessimistica, in realtà, la parte del padre made in Cat Stevens. Mi riferisco soprattutto a quella frase che mi colpisce immancabilmente tutte le volte: "for you will still be here tomorrow, but your dreams may not".
Interessante la scelta, interessante davvero e mi viene sempre più in mente il perché. Perché in entrambi i casi si tratta di una scelta, perché si tratta della scelta di andare e del rifiuto, benché sofferto, del costruirsi una vita. Interessante perché l'argomento è proprio quello, ma le parti sono quasi capovolte. Infatti, da un certo punto di vista, si potrebbe dire che è stato Yasop a trascinare il figlio nella vita piratesca. Non che non sia stata una sua scelta, ma l'influenza è fortissima.
Abbandonando questi pensieri confusi da primo impatto non ragionato, passiamo alle altre considerazioni. Beh, l'accoppiata Yasop/Usop ha maturato per me un fascino, specie in questi ultimi mesi, di cui abbiamo già parlato in varie recensioni e innumerevoli risposte. Ed è qui che ti dico, con tutto il cuore: non mi hai delusa, lo sapevo.
Avevo delle aspettative su questa fanfiction. Non mi aspettavo che l'associassi ad una canzone e a dire il vero non me la immaginavo affatto, volevo che mi sorprendessi... e lo hai fatto!

Affascinante la parte su Yasop, ma, ti dirò, la parte su Usop l'ho trovata anche migliore. Perchè Usop è un personaggio interessante, con i suoi mille volti, con il coraggio che lo pungola alle spalle e la realtà spesso effettivamente spaventosa che si ritrova di fronte. A ben vedere è il più "nostro" dei personaggi. E' quello che probabilmente noi, o io almeno, saremmo in quel momento. E' una persona normale, non un mostro come gli altri, o almeno così pensa lui. Perché secondo me ha grandi potenzialità, alla fine, e mi fa rabbia ultimamente vederlo fare da macchietta da quando siamo nel Nuovo Mondo. Spero che in Dressrosa e seguenti si riprenda, ma non dirmi niente. Insomma, è un personaggio che ha un certo fascino. Ultimamente mi rileggevo, a tal proposito, alcune parti di Water Seven e riflettevo che alla fine è uno di quelli che possono vantarsi di aver avuto un confronto con il futuro re dei pirati. Cosa che non può vantare Nico Robin o Sanji che io ricordi, e nemmeno poi così tanto Zoro (tra loro ricordo solo una scaramuccia - vinta per altro da Nami - a Wiskey Peak). Niente male, per uno che tutti considerano l'ultima ruota del carro.
Ma torniamo più propriamente alla tua storia.
Su Yasop, bene. Ben reso il contrasto interiore, quel piccolo grande senso di colpa, ma quell'immenso "sono felice, maledettamente felice, dannazione" che è immenso e come frase da' da sola tutto il senso di libertà che è proprio del personaggio. Libertà sofferta, pagata, ma infinitamente liberatoria. Immensa, veramente. Interessante il confronto sui compagni che "hanno bisogno di me", detto da entrambi, chissà vero fino a che punto, sul limite. Tu come lo intendi?
Su Usop, come dicevo prima, meraviglioso. Contrastato, soprattutto, esattamente come deve essere. L'agitazione di Usop da piccolo, con la madre malata e la sostanziale incapacità di capire ed accettare la cosa di per sè. E, di botto, quel "tsk", da uomo maturo... o almeno più maturo di prima. E la decisione e le piccole bugie che presto si trasformano nell'ennesima malattia inventata e i soliti dettagli della ciurma, sempre più o meno uguali, quasi un rito ormai. Il nostro Usop, quello che conosciamo da tanti anni. Riassunto in fretta, con stralci di impressioni veloci e la situazione che gli scappa subito di mano. E noi lo sappiamo che si inventerà qualcosa anche questa volta.
Usop, la versione decisamente più accattivante e insieme, a suo modo, delicata del modello lanciato da Mister Satan e forse anche altri prima di lui. Con molti più assi nella manica però. Questa storia gli fa decisamente onore, cosa rara. Rara perché il personaggio è sottovalutato da una parte e complesso dall'altra. Ma chiudo qui, ci terrei davvero ad essere la prima a recensire questa volta.
Bella bella, davvero.

Alla prossima,
Ram.
(Recensione modificata il 28/11/2014 - 10:50 pm)