ODDIO, ho dovuto guardare il nick due volte prima di rendermi conto che fosse il tuo!
Questa storia... tu hai un modo particolarissimo di raccontare. Spesso lurko il tuo profilo, ma non recensisco per ignoranza: la mia sensibilità può anche arrivarci, ma la mia cultura no. Il tuo stile è sempre ricco di immagini leggendarie, di figure evocative tratte da mitologia e folklore, di significati nascosti e simboli, simboli ovunque... è affascinantissimo da leggere, da "sentire", ma non ho idea di come recensirlo. Ovviamente, già in un racconto, quando utilizzi uno stile più narrato, riesco a discernere e capire, forse questa è la tua storia più "semplice" da molti mesi, senza nulla togliere alla sua bellezza.
La descrizione dei fondali marini con i loro abitanti, Lucius risucchiato in questo limbo di morte e rinascita... perché alla fine è questo, no? Lui, sulla riva, che ha un momento di senso di colpa, di pentimentimento, e precipita o si lascia cadere in acqua (proprio perché nessuno sarebbe mai caduto se non uno sciocco... oh, Lucius non ha perso il suo snobismo nonostante l'età!). Immaginarmelo come un anziano mi che trema e si confonde, a disagio davanti ad un bambino, mi ha fatto tenerezza, mentre la metamorfosi da uomo a tritone è da brividi, come anche (anzi, di più) ciò che causa la minaccia della Regina di tornare sulla terra (Oppure » sibilò « preferiresti tornare sulla terra – la schiena di Lucius si piegò – a strisciare come un’orrenda bestia rugosa – le ginocchia si spezzarono e i denti caddero come schegge di vetro – prima che ti dimentichino nella tomba? »). L'idea di questa sirena col sangue secco sotto le unghie, insoddisfatta dei cadaveri degli annegati e del marito-pastore che "non ha resistito a lungo", è regale e inquietante al contempo.
Wow, wow, wow. Per altro, ho sempre notato la tua fascinazione per il mare, i fiumi, i fondali marini, ne scrivi spesso, come anche dei singolari personaggi che li abitano. |