Recensioni per
Non andartene docile in quella buona notte
di mamie
La tua capacità di scolpire piccoli spaccati dei vari personaggi colti nei momenti di "quiete" mi stupisce ogni volta Mamie! |
Sono senza parole... e quasi senza fiato. Struggente, profonda, intensa e coinvolgente questa tua composizione. Praticamente, una poesia. Una poesia che guarda in faccia la morte, senza temerla, senza odiarla. Ma, alla fine, ecco di nuovo una luce, la vita che vince su tutto: |
Il sepolcro dello spazio è forse una delle puntate più terrificanti di tutta la serie. In effetti sembra proprio che Harlock voglia gettare la spugna e lasciarsi andare, ma un conto è andare incontro alla morte combattendo e un conto è attenderla in silenzio senza poter far nulla, e il tempo scandisce inesorabile ogni istante che manca al momento della verità. E l'attesa pare eterna. Mi è piaciuta molto l'associazione che la morte per Harlock non è l'immagine del beffardo teschio ghignante disseminata per la nave ma ha il volto delle persone che ha amato e quindi sarà sempre un pensiero dolce e rassicurante per lui. Stupendo poi l'attimo in cui la nave sussulta e si scuote come un neonato che urla al mondo nei suoi primi attimi di vita. E poi che dire... ho adorato Interstellar e adoro pure Dylan Thomas, non è la prima volta che una sua poesia viene citata in un film di fantascienza ;) Sei sempre bravissima a descrivere in pochi versi profonde riflessioni. Stupende le frasi riportate dalla serie originale. E soprattutto Harlock lo sai rendere davvero molto vero! Complimenti! |
Cara Mamie io della serie classica praticamente non ricordo nulla...ero troppo piccola al tempo... l'unico episodio che mi era rimasto impresso da bambina era proprio la fine... quanti anni son passati? Eppure ricordo che chiedevo a mio fratello di tre anni più grande perchè Harlock andava via da solo... non mi piaceva proprio quella fine! |
Non ho (ancora) visto Interstellar, ma l'episodio Il sepolcro dello spazio è sempre stato di difficile comprensione, non perché assurdo, ma perché è così inaspettato fare i conti con un Harlock che non combatte ma si siede e aspetta. Come un antico samurai, forse. Ma non si sa per quanto e che cosa dovrà aspettare. |
- Ma non lo sai se sarà il cambiamento che ti permetterà di tornare a vivere o quello che segnerà l’ultimo rintocco dell’orologio.- |
Ormai dovrei esserci abituata, ma in realtà rimango sempre affascinata dalla tua capacità di racchiudere in poche righe e poche immagini un mondo di concetti complessi e profondi. Da dove comincio? Il parallelo tra il mare e lo spazio, immensi, misteriosi, affascinanti quanto inquietanti... il senso dell'ineluttabile... il confine sottile della possibilità, dove tutto può accadere, la morte come la rinascita... la morte che non è "il volto ghignante che è replicato ovunque su questa nave, ma il sembiante gentile di coloro che hai amato" (qui ti cito, perché non saprei dirlo in altro modo)... C'è questo senso di sospensione e di attesa, che mi ha fatto pensare al protagonista del "Deserto dei Tartari" (e non è la prima volta che mi viene da associare Harlock a questo personaggio)... fino allo scioglimento della tensione, con l'Arcadia che ritorna a vivere, con la prepotenza e la forza di un neonato. |
E' vero l'Universo è bellissimo, ammaliante, ma anche spaventoso, non fosse che per me rappresenta il concetto di eterno ed infinito, che racchiude in sé il più grande mistero su cui da secoli s'interroga l'uomo. Infatti mi affascina e mi spaventa allo stesso modo, io per esempio non sarei tra quelli che si precipiterebbero a fare un viaggio spaziale, se e quando ciò verrà esteso anche ai comuni mortali. Quindi mi è piaciuta molto questa fic così riflessiva che racchiude temi così cari del nostro capitano, la solitudine, i ricordi delle persone care, la morte (bello il parallelo che fai con chi egli ha perso), il suo silenzio cosmico, che racchiude in sé un serie di infinite di riflessioni, ma anche di irrisolti che forse sono proprio il motore che alimenta questo suo eterno peregrinare tra le stelle. |
Cara Mamie, questo momento di raffinata bellezza che ci hai regalato e' sottile e delicato come la prima brezza che chi comanda una nave spera di sentire dopo la bonaccia che tutto appiattisce. |
A me piacciono le tue storie e il tuo stile perché mi rasserenano e, al contempo, mi fanno riflettere e mi inquietano. |