Buonasera!
Avevo voglia di sbirciare un po' fra le tue storie per cercare qualcosina sul pargolo del White Realm e... Helios!
Ma ma ma... Ma come si fa a non adorarlo?
Ma... Credo che questa sia in assoluto una delle tue storie che più mi ha colpita, fra quelle che ho letto fino ad ora. Sarà che ho sentito Helios vicinissimo per via del suo amore dell'autunno, perchè è anche la mia stagione preferita e mi incanta sempre sentirne parlare *___*
Ho amato tantissimo questo frammento di introspezione così malinconico, che mette a nudo i pensieri di questo ragazzino destinato a diventare ciò che non desidera essere. L'innocenza spiazzante con cui racconta strappa un sorriso, ma poi viene da piangere nei momenti in cui lui è costretto a mettere da parte i suoi sogni, le sue aspirazioni, per compiacere gli altri. E fingere di essere ciò che non è. Viene quasi domandarsi se non siano più comprensivi i "cattivi", che non i "buoni" con i rispettivi pargoli. Uncino e la sua banda sono un manipolo di borbottoni, ma se non altro Nerissa con loro riesce ad esprimersi, a essere se stessa. Anche se si sforza di reprimere emozioni che non le si addicono, come il pianto, è comunque più libera di agire. Helios, invece, è bloccato da questo senso di colpa che avverte quando non è più che per fetto e questo mi stringe il cuore :/
Però... però Helios non poteva far a meno, quando arrivava il vento d'autunno, di sorridere così, senza una ragione, quasi a mo' di scusa, mentre i cortili si coloravano di rosso e di giallo e il profumo delle castagne arrivava ovunque.
[...]
Perché la primavera era veramente molto bella, e il cavaliere molto coraggioso. Ma non erano Helios.
Questo pezzo mi è piaciuto veramente tanto, avevo un nodo in gola.
Che dire? Adesso sono sempre più curiosa di conoscere l'Helios adolescente! E me l'hai fatto piacere ancora di più!
Un abbraccio e a presto!
Laura |