Ed eccoci qui.
Con un lieve slittamento sulla tabella di marcia, vero, ma l'importante è esserci. Perché non importa quanto io ti rassicuri sul fatto che le R18 ti vengano bene, bisogna ripetertelo all'infinito con affetto e pazienza.
Yucchan, è un buon lavoro e anche molto meritevole. Smettila di nutrire dei dubbi.
Ma concentriamoci sulla recensione vera e propria. Su questi due folli di cui è composta quella coppia che è la NijiHai. E sull'ambientazione che definirei perfetta, per i loro due caratteri. Perché così è.
Il fatto che Nijimura sia un soldato, che con tutta probabilità Akashi sia coinvolto (ma quando mai non lo è?) nella sua vita, o anche che semplicemente Haizaki si diverta a disordinare l'ufficio del proprio medico per il solo gusto di farlo arrabbiare. Un masochista, decisamente.
Ma la parte fondamentale, però, è quella su cui vorrei concentrarmi di più. Il p0rn. La parte erotica. Il bunga bunga. Potrei chiamarlo in qualsiasi maniera, il significato è sempre quello. E, tra di loro, dove la tensione sessuale si sente abbastanza, è espressa davvero bene in questo breve scorcio.
Trovo perfetto l'alternarsi del loro dialogo in "tempo reale" mentre Haizaki sembra rimuginare sulle proprie perverse fantasie, delle quali non si sente minimamente pentito tra l'altro. Non è una passione travolgente e vagamente amorevole (come tra un certo roscio e il suo arcobaleno, per intenderci ❤) ma piuttosto animalesca che si basa sulla mera attrazione fisica. E tra loro due è orribilmente verosimile una cosa così.
E' una fantasia che si basa sulle rapide occhiate e su una grande immaginazione - oltre che a un certo disturbo psichico, suppongo - e soprattutto sul fatto che col cavolo che Haizaki va a raccontare a Nijimura questi sogni. Non credo che "mi sogno te che mi sbatti sul letto" [finesse du Haizakì] migliorerebbe la sua situazione.
Insomma, è un buon lavoro. Una buona PWP - devo continuare a ripetertelo finché non te ne accorgerai. Perché, se sviluppi questo filone di perversione, potresti produrre delle vere pepite d'oro tra dieci chili (per fare un paragone che rende l'idea).
Io ci spero in altre, di queste storie, e ti dico come sempre che fai un bellissimo lavoro. |