Recensione ricevuta per il contest "Tutti i generi... più uno!"
Grammatica e Lessico: 10/10
Non ho trovato un singolo errore, né di battitura, né di punteggiaturà, né di lessico, né di grammatica... niente di niente! Di conseguenza il punteggio è massimo, senza esitazione.
Hai uno stile molto fluido e scorrevole, non troppo complicato e con un registro medio-alto (in questo caso più tendente all'altro, anche a causa dell'ambientazione, immagino). Le frasi non sono molto lunghe e nemmeno eccessivamente difficili, però il lessico più curato e aulico del solito mi proietta direttamente nell'Antica Roma, nelle arene dove si scontravano i gladiatori, dove davano spettacolo della loro forza e della loro violenza. E anche la violenza si sente nel tuo modo di scrivere: nonostante infatti questo sia molto elegante, allo stesso tempo è anche crudo e diretto, un po' “violento” anche. Insomma, hai fatto un ottimo lavoro!
Originalità: 13.5/15
Qui il punteggio non è massimo più che altro perché, se si pensa a un luogo dove la violenza regnava padrona, quello è certamente l'arena romana. Ricordo ancora quando a scuola mi avevano parlato di questi macabri spettacoli: da una parte ne ero affascinata, dall'altra inorridita. Però, comunque, ci sarebbero stati altri tremila modi per descrivere la guerra dei gladiatori, i loro combattimenti, la loro forza... e tu ne hai scelto uno che non ha nulla da invidiare a tutti gli altri, ma che al contrario si distingue per un semplice fatto: non parli del combattimento in sé, ti limiti a far riaffiorare ricordi, a descrivere ciò che Decio prova nell'uccidere, nel torturare i nemici. E non è semplice rendere la violenza anche solo tramite pensieri, quindi brava!
Utilizzo pacchetto: 10/10
Qui non ho assolutamente niente da dire di negativo: la violenza – che era il tuo pacchetto – trasuda in ogni frase, nel tuo stile, nelle parole, nei pensieri e nelle azioni compiute dal tuo protagonista. È lei che regna sovrana in questo racconto e quindi non posso che darti il massimo punteggio.
Gradimento personale: 15/15
Il gradimento è massimo! Mi hai emozionata con questa fic e, un po' come ha fatto la mia maestra, sia affascinata sia inorridita. Hai descritto benissimo tutti i ricordi di Decio, il fatto che lui sappia che, se vuole sopravvivere, deve essere il più violento possibile, il più cattivo e sanguinario possibile. E sa anche che, in fondo, questa cosa non lo disgusta più. Bello anche il paragone che fai fra passato – quando lui, contadino, disprezzava i gladiatori – e presente – dove lui stesso è un gladiatore ed è costretto a fare ciò che fa.
Adesso lui non è più debole, non è più l'uomo che ha perso la sua terra, e ne è consapevole. In fondo è felice di questa sua nuova condizione, o almeno non la ritiene così pessima come potrebbe sembrare.
La storia è molto introspettiva, emotiva e forte, cosa difficilissima da fare in così poche parole. Insomma, sei stata davvero fantastica e ti ringrazio davvero tanto per aver scritto questa fic!
Piccola nota a favore per il titolo: davvero azzeccato, perfetto!
TOT: 48,5/50 |