Recensioni per
Spectrum
di Iama

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/07/15, ore 23:02
Cap. 1:

Recensione per il contest "Cento giorni di introspezione, fantasia e romanticismo"
 
Grammatica e forma: - 0,5
La storia è in generale corretta e si vede che l'hai riletta molto attentamente, ma ci sono comunque degli errori, anche se non molti.
La cella era gelida, e dall’unica finestrella non entrava che un debole fascio di luce insufficiente a riscaldarla → in genere non mi faccio problemi per la virgola prima della congiunzione "e": so che è considerata sbagliata, ma è in atto un processo che la sta rendendo sempre più diffusa nella lingua scritta e, quando veicola una sfumatura di significato particolare o dà un certo ritmo, la considero una licenza poetica. In questo caso, però, non mi è sembrata proprio adeguata;
I capelli lunghi e sporchi gli ricadevano davanti agli occhi, e la barba ispida completava un volto incavato e giallognolo → anche qui, credo non sia giustificabile come scelta stilistica;
Non seppe dire con precisione quanto tempo rimase immobile prima che qualcuno arrivasse → non seppe dire con precisione quanto tempo fosse rimasto immobile;
L’estasi venne interrotta dalla ragazza che strappò bruscamente il braccio da quella morsa gelida e perentoria → l'estasi venne interrotta dalla ragazza, che strappò bruscamente il braccio […];
Oltrepassò la porta, e Izar la seguì senza fiatare → anche qui non mi ha convinta come scelta;
I loro sguardi s’incrociarono, e l’uomo le strinse la mano
Izar mi raccontò di lui, ma non volle dirmi cosa lesse in quel libro → non volle dirmi cosa avesse letto;
Le morti aumentarono a dismisura in tutti i paesi del reame, e allora capì di avere sbagliato. Quei ragazzi, da prototipi di combattenti erano diventati tristi mietitori. 
Per questo il Re decise di catturarli. E ucciderli. → anche qui, mi sembra che ci sia un problema con i tempi dei verbi. Non rendi il rapporto di anteriorità e forse sarebbe stato meglio usare il congiuntivo trapassato. Inoltre, c'è di nuovo una virgola prima della "e" che non mi convince come scelta stilistica (sto diventando noiosa a ripeterlo, lo so);
Erano entrati da una finestra della casa, e si erano poi spostati nella bottega → anche qui c'è lo stesso problema delle frasi segnalate sopra;
Non seppe dire per quanto aveva corso. → non seppe dire per quanto avesse corso;
Ricordò il giorno che erano scoparsi i suoi genitori → ricordò il giorno che erano scomparsi i suoi genitori.
 
 
Stile e lessico: 13/15
 
 
La cosa che mi piace di più del tuo stile è che sia semplice e al contempo molto descrittivo: non lasci le scene al caso e cerchi di mostrare tutto quello che puoi, rendendo l'atmosfera più vera e coinvolgente. È una qualità che apprezzo moltissimo, in una storia. Le scene che descrivi sono vivide e il tuo stile è molto trasparente, in grado di catapultare il lettore nella storia senza distogliere la sua attenzione con costrutti singolari o troppo artificiosi. Ci sono due punti in cui secondo me avresti fatto meglio a soffermarti:
 
Con non poche difficoltà Izar venne liberato dalle catene
Con non poche fatiche riuscì a togliere anche la barba
 
L'espressione "con non poche difficoltà" è vuota, non dice niente. Se non è importante la difficoltà nel compiere queste due azioni dovresti ometterla; se invece è un particolare importante dovresti descrivere.
 
Tutta la prima scena mi è sembrata descritta in modo un po' freddo, statico, forse per via della frequenza delle pause forti, che hanno rallentato un po' il ritmo della lettura. Capisco in effetti la scelta per mostrare la situazione di immobilità di Izar, l'apparente ineluttabilità della sua morte, ma credo che tu abbia calcato la mano un po' troppo. Anche in altri punti, come ad esempio quando il boia tira fuori Izar dalla cella, hai usato questa tecnica, ma anche in quel caso secondo me hai esagerato, mettendo troppe pause. È soltanto la mia opinione, ma nel corso della lettura mi sono fermata a rifletterci.
 
Nonostante questo, però, il tuo stile in generale mi è piaciuto molto, perché fluido, scorrevole e molto curato. Ho notato però un paio di espressioni che non mi hanno convinta, una perché ridondante e l'altra perché troppo pomposa: stonano con il resto della storia, che è invece molto sobrio ed equilibrato.
con la vista impedita e gli occhi ciechi → hai usato due espressioni che significano la stessa cosa; l'effetto è ridondante e secondo me non c'era bisogno di calcare la mano su questo passaggio;
 
Una lacrima rigò la guancia di una giovane donna in piedi nella radura. Un’unica lacrima. Volteggiò nell’aria, riflettendo la luce. Cadde tra l’erba, morendo così com’era nata. → anche questa espressione mi è sembrata leggermente esagerata rispetto al resto: troppo iperbolica, non mi convince.
 
 
Trama e originalità: 13/15
 
Hai ideato una trama molto intrigante e interessante, pervasa dall'angoscia, lasciando scoprire poco a poco la natura del protagonista e la sua intenzione di darsi la morte. Ho trovato in generale le varie scene in ottimo equilibrio tra loro e mi è piaciuto molto che tu abbia introdotto delle parole proprie della tua ambientazione e di essere stata in grado di farne intuire il significato senza doverlo spiegare, attraverso le parole della tua storia.
Ci sono alcune cose che non mi hanno molto convinta; ad esempio, mi sembra sinceramente un po' strano che Athala decida di salvare Izar e di rischiare di essere scoperta e morire soltanto per aver visto i suoi occhi: mi sarebbe piaciuto vedere una motivazione più significativa e concreta. In ogni caso la storia non è dal punto di vista di Athala, quindi all'inizio avevo pensato che potesse esserci un altro motivo, che lei non voleva rivelare ad Izar, ma mi sarebbe piaciuto, in quel caso, che lo rivelassi in qualche modo. Infatti nel finale, dopo la morte di Izar, lei si rende conto all'improvviso della sua identità (questo implica che non ne fosse al corrente da prima) e quindi, ammesso che avesse un'altra motivazione, non capisco di cosa si possa trattare. Se si trattasse soltanto degli occhi, insomma, come motivazione sarebbe molto debole, a meno che non la si contestualizzi in modo molto convincente, cosa che in questa storia sinceramente non ho trovato.
Una cosa che non sono proprio riuscita a capire è questa: come mai Izar getta via le pagine del libro? Insomma, quando l'ha fatto pensavo che avesse le sue ragioni, ma due pagine dopo se ne è pentito e non si capisce bene perché. Sinceramente, avrei insistito su questa dinamica e l'avrei spiegata in modo più approfondito: sembrava qualcosa di importante.
Mi è piaciuto il collegamento con la prima parte che hai inserito nel finale: quando il boia va a prendere Izar, gli dice che dovrà sorridere anche nel momento della decapitazione e, in effetti, Izar muore sorridendo, ma si tratta di una morte che ha scelto e non di una morte imposta da altri. Sarà una cosa da poco e ammetto di non essermene accorta, la prima volta che ho letto, ma mi fa comunque piacere che tu abbia voluto inserire questo piccolo richiamo.
 
Caratterizzazione dei personaggi 12,5/15
Se avessi dovuto valutare soltanto la caratterizzazione di Izdar, probabilmente ti avrei dato il massimo. Nonostante non si tratti di una storia introspettiva, i suoi sentimenti traspaiono in modo molto naturale e ci si sente immediatamente legati a lui. Mi è piaciuto molto anche il modo in cui hai deciso di far trasparire la sua natura, che si intuisce nel momento in cui lui si trova vicino al laghetto e pensa "devo mangiare". Il primo pensiero è che sia stupido: se ha tanta fame, perché in prigione ha sempre lasciato stare il cibo? Tuttavia, questa sensazione dura solo pochi secondi, perché si intuisce che lui non abbia bisogno di cibo normale e torna in mente la scena in cui si avvinghia al braccio di Athala e si sente pervadere dall'energia. All'inizio pensavo potesse trattarsi di una metafora o di una suggestione, ma leggendo quel passaggio ho ricollegato tutto e la mia ipotesi è stata confermata dal fatto che lui abbia riportato delle bacche ad Athala, mentre prevedeva per sé ancora un lungo digiuno. Mi è piaciuto quindi questo far trasparire la verità senza svelarla subito, lasciando degli indizi nel testo e permettendo al lettore di raccoglierli: trovo che sia davvero una scelta adatta in questa atmosfera di angoscia e sospensione. Ho apprezzato molto anche il suo desiderio di porre fine alla sua esistenza "contronatura", il dispiacere per le vittime che non poteva fare a meno di prendere: nonostante la sua natura, è un personaggio di grande umanità. Il fatto che sia così taciturno non è che una conferma del fatto che non si senta più adatto alla vita, che si veda su un altro piano rispetto agli esseri umani, che si consideri un mostro nonostante non abbia colpa di ciò che gli è accaduto per colpa del desiderio di potere di un altro uomo.
Per quanto riguarda Athala, d'altra parte, non sono riuscita a inquadrarla bene. L'unico momento in cui traspare qualcosa di lei, del suo coraggio, è quando stordisce il boia e libera Izdar, ma per il resto della storia resta in ombra. Mi è sembrata anche una contraddizione ‒ o perlomeno qualcosa di lasciato un po' al caso ‒ il fatto che lei abbia dimenticato un amico di infanzia e che si ricordi di lui soltanto nel momento della sua morte in sé. Non perché debba trattarsi per forza di un particolare irrealistico, ma perché, non avendole dato abbastanza spazio, non si capisce il motivo di questa sua dimenticanza, né tantomeno l'improvviso ricordarsi di lui. Insomma, capisco che lei non fosse la protagonista, ma questi passaggi sembrano un po' incoerenti e lasciati a se stessi.
 
 
Giudizio personale 17/20
La tua storia mi è piaciuta molto, soprattutto per l'atmosfera affascinante  e cupa che sei riuscita a creare.
Mi è piaciuto molto il modo in cui hai caratterizzato Izar, per poi far scoprire, nel corso della storia, cosa lo tormenti davvero. Bello e suggestivo anche il tuo stile, anche se abbiamo parlato di quelle piccole cose che non mi hanno convinta. Era davvero molto tempo che non leggevo una storia come la tua: l'ho trovata molto leggera e facile da leggere, ma al contempo suggestiva e interessante, mentre di solito trovo una caratteristica o l'altra (o nessuna delle due, capita). Ho apprezzato quindi questa tua semplicità nel trattare un argomento che non è certo dei più leggeri.
Il fatto di rendere Izar non una creatura sovrannaturale, ma il risultato di un esperimento, mi ha davvero sorpresa: hai creato un'atmosfera a metà tra la guerra biologica (so che è un paragone stupido) e il mistero, la magia. Anche se solo attraverso degli accenni, hai trattato il tema dell'uomo che, per ambizione, crea degli abomini e fa soffrire le vittime dei suoi esperimenti, un po' come la storia del dr. Frankenstein, che, per provare a dare origine alla vita, ha rovinato la sua esistenza, quella della sua famiglia e persino quella del mostro. So che ti sembrerà un paragone leggermente azzardato, ma ho pensato subito a questo.
Un'altra cosa che ho apprezzato, nonostante tu non abbia descritto l'ambientazione in modo dettagliato, sono i nomi
Non ti ho dato più di sedici soltanto perché penso che i punti poco chiari della storia abbiano leggermente compromesso il mio coinvolgimento: alcune domande importanti restano senza risposta e credo che non avresti dovuto lasciarle così in sospeso, soprattutto per quanto riguarda la memoria di Athala, di cui abbiamo già parlato.
In ogni caso, si tratta di una storia davvero piacevole e particolare. Complimenti!
 

 
Totale: 55/65

Recensore Junior
02/04/15, ore 09:49
Cap. 1:

Bonjour o bonsoir.
È una storia veramente ben fatta che mostra l'impegno che hai messo per scriverla. Non c'è un refuso manco a cercarlo col lanternino, non c'è una virgola fuori posto e se non hai fatto uso di un beta, be', davvero complimenti.
Per il resto, è una storia molto interessante dal punto di vista della trama e meriterebbe di essere esplorata un po' più a fondo. Apprezzo la scelta di mettere parti del diario all'inizio di ogni paragrafo; anticipa quel che succede senza svelare nulla e invoglia a continuare a leggere. Mancano un po' le descrizioni degli interni ed esterni abitati (case, biblioteca & affini) ma va buo', alla maggior parte di chi legge frega niente.
Tra tutti I personaggi spicca sicuramente Izar, col suo modo di fare quasi animalesco, con il suo corpo da "ho fatto le vacanze ad Alcatraz ma sono vivo yeee", e nonostante tutto si trascina fino alla fine della storia, stanco, strisciante e affamato.
Ho dimenticato quello che volevo dire quindi pazienza, arrivedonsi.
Comunque sì, storia veramente ben fatta. Brava.

Recensore Master
12/01/15, ore 21:16
Cap. 1:

Ciao ^^
Allora, mi stavo divertendo a bazzicare per il fandom quando mi imbatto bella tua storia.
Io ho sempre adorato il fantasy. Quindi mi sono “divertita” a leggere la tua storia.
Adesso mi spiego. Essendo le nove di sera non credevo di riuscire a leggere più di trenta righe di filata (sono sul cellulare) e invece eccomi qui, a recensire questa fantastica storia.
Mi hai strappato un sorriso. Giuro. Ho apprezzato tantissimo il tuo stile di scrittura. Ho trovato la trama davvero intrigante e originale. Quindi complimenti vivissimi.
E ho apprezzato tantissimo anche il fatto di non avere trovato errori 8) (non che io non ne faccia parecchi).
E ora a nanna... (prima di divulgarmi in cretinate)
Besos
Marty❤

Recensore Veterano
10/01/15, ore 12:05
Cap. 1:

Ciao!
Mi è piaciuta tantissimo questa tua storia.
Trovo che sia originale, intrigante, coinvolgente e con quella vena malinconica che la rende ancora più bella ed affascinante.
Bravissima, l'ho letta tutta d'un fiato e non c'è mai stato un momento noioso o banale.
Complimenti di cuore, scrivi benissimo e sei davvero bravissima.
Un abbraccione enormissimo,
Sara :)

Recensore Master
04/01/15, ore 18:09
Cap. 1:

Non sono un'appassionata di Fantasy, ma questa storia breve mi da davvero intrigato moltissimo.
Lessico impeccabile, capacità descrittive perfette. Non potrei dilungarmi oltre...le parole, spesso, rimangono mute di fronte alla bellezza.
Complimenti.
Federica.

Recensore Junior
03/01/15, ore 17:08
Cap. 1:

Salve.
Di solito non giro spesso nella sezione Fantasy ma oggi ho deciso di darci uno sguardo e così ho trovato questa storia.
Il racconto mi è piaciuto molto; è scritto bene, con uno stile ottimo e senza errori.
Ma il fattore che ho apprezzato di più in questo racconto è l'ottima introspezione dei personaggi: sono caratterizzati benissimo. In questo senso la scelta di costruire la storia come un racconto inserendo pezzi del diario di Athala è decisamente azzeccata poiché serve ad approfondire ancora di più questo personaggio.
La vicenda principale è ben sviluppata e, pur senza allontanarsi dal filone fantasy "classico", riesce ad essere molto coinvolgente.
Complimenti, spero di leggere altre tue storie in futuro.

The Sorrow.