Recensioni per
La vera natura del Capitano Hadrian Kramer
di ManuFury

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/06/16, ore 23:08

Che soggetto insolito e interessante!
Ti dirò, questo racconto mi ha gettato in ambasce, per così dire: mi piace moltissimo l'ambientazione che hai scelto, ma non sopporto i vampiri.
Quindi che fare, leggere o non leggere?^^
Alla fine la tua gradevolissima prosa ha prevalso e ho deciso di leggere. E devo dire che non me ne sono pentito: il tuo vampiro non è uno di quegli stucchevoli adolescenti "mister perfettini" che mi fanno venire il latte alle ginocchia, ma una figura tormentata, con un suo spessore tragico. Che ha capito che fare un videogame in god mode, passami il paragone, alla fine è solo noia e ripetitività.
Una persona sola, consapevole che lo sarà per l'eternità, e per cui alla fine la vita eterna sembra una maledizione più che un dono, ma che kantianamente svolge i suoi compiti secondo i precetti dell'Imperativo Categorico.
Un unico dubbio, alla fine del mio sproloquio: visto che tu non fai nulla a caso, c'è un motivo per cui un von Qualcosa è solo un caporale?

Recensore Veterano
07/03/16, ore 22:13

Oscars EFPiani 2016 - Storia vincitrice

Migliori Costumi
Sif Styrjordottir: Per me è stato difficile votare i migliori costumi, ero indecisa tra la tua storia e un’altra. Ti confesserò che il mio voto finale è andato all’altra storia, ma non è stato facile. Credo che le divise naziste siano le più belle divise militari mai fatte, se anche i loro ideali fossero stati all’altezza di quelle divise ora ne avrei una nell’armadio, ma direi che non è il caso xD Hai descritto bene la divisa del Capitano e le differenze con le divise di altre divisioni, mi sono piaciute molto, quindi, voto o non voto, sono contenta che tu abbia vinto questo premio, complimenti!! 

SigynFreyadottir: Ammettiamolo, le divise Naziste hanno sempre avuto un certo fascino, non certo per l'ideologia che rappresentavano, ma dal punto di vista estetico, se esistesse una "moda militare" sarebbero di sicuro sul podio. Il fatto poi che Hadrian Kramer dia rilievo alla sua divisa in quanto simbolo del suo essere Capitano, ha fatto sì che dopo votazioni sofferte, si aggiudicasse questo Oscar a parer mio il più difficile da assegnare in questa edizione. Congratulazioni! 

Thief Alchemist: Posso dire che amo le uniformi militari, e quelle naziste in particolare? Sei riuscita a rendere bene l’eleganza, ma anche l’efferatezza di quelle uniformi in maniera molto precisa, al di là della mera descrizione del vestiario. E soprattutto sei riuscita, tramite la descrizione della divisa, a rendere anche una parte dell’animo del personaggio, più di qualsiasi dissertazione o flashback, quindi i miei complimenti! 

 

Recensore Master
19/05/15, ore 16:33

Prompt rispettato.
Decisamente è un vampiro. Un capitano vampiro amante della guerra e dell'essere capitano a quanto pare.
Avrei preferito che lui pensasse meno alla propria vita e agisse di più, ma dopo tutti quei secoli, il tempo gli deve sembrare relativo.
I miei complimenti come sempre.
Correzioni:
tenente, maggiore, colonnello, generale; in cui aveva dato e ricevuto ordini, in cui aveva deciso vita e morte come un piccolo Dio sceso sulla terra [Terra].
attraversati dalle scure ombre [del] terrore più puro.
Si muove [mosse] sicuro nel buio della casa, solo un’ombra tra le altre ombre, avvertendo il battito calmo e rilassato di un cuore al piano di sopra, dove c’erano le camera da letto.
(Recensione modificata il 20/05/2015 - 02:21 pm)
(Recensione modificata il 20/05/2015 - 02:21 pm)

Recensore Junior
09/03/15, ore 19:56

Yay nazi vampiri.
Mi ricordo che c'era una su DeviantArt che trattava un argomento simile e quindi ero curiosa di leggere questa storia (anche se nessuno batterà i nazi zombie di Død Snø). Non sono rimasta delusa, anzi, mi è piaciuta. Un piccolo appunto puramente grafico è di non mettere il testo allineato a sinistra: va bene per le citazioni, va bene se scrivi in arabo o ebraico ma è un po' fastidioso questo salto che si ripete più volte (però ripeto, per le piccole citazioni fa figo).
Hadrian è la figura centrale, laterale e con quarta dimensione che non solo fa da perno la storia: è lui la storia. Si comporta da essere eterno e che ha vissuto troppo a lungo, le sue reazioni sono talmente credibili da risultare umane. Poi è uno stronzo per vari altri motivi, ma va be'. Mi piacerebbe che tu facessi altre storie su di lui, magari approfondendo sulla sua precedente esperienza militare, oppure descrivendo il suo futuro nel mondo moderno (o viene ucciso dai militari?). Insomma, è un personaggio che sa incuriosire in una storia breve, figuriamoci se scavato più a fondo.
Molto d'effetto la scena fiale in cui scopre la sua vera natura, quei canini che lo contraddistinguono.
Insomma, grande introspezione e caratterizzazione. Anche gli intermezzi sono d'effetto e indicano uno stile proprio ed elaborato.
Poi anch'io mi sono interessata ai militari in generale e ho apprezzato la ricercatezza nelle informazioni di base (il mio interesse è finito dopo essere stata in un campo base militare svedese nel Circolo Polare a spalare neve per tre giorni - ma questa è un'altra storia).
E niente, bel lavoro.

Recensore Master
18/01/15, ore 12:13

GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «CHILDREN OF THE NIGHT»
«LA VERA NATURA DEL CAPITANO HADRIAN KRAMER» DI MANUFURY
Era a conoscenza del sopranome con cui era conosciuto in tutto il Reich e, forse, oltre. Vampiro. Era così che veniva chiamato: Il Vampiro. E sapeva che qualcuno rideva di quell’appellativo, qualcuno lo disprezzava, qualcuno affermava che era un nomignolo derivato dalla sua carica: lavorava sempre di notte, sempre da solo.

- Sviluppo della trama e dei personaggi
Il racconto si apre con una calma fittizia, quasi fosse atta a preparare il lettore come la calma prima della tempesta, mostrandoci a poco a poco i particolari e facendoci comprendere così la figura di Hadrian, Capitano di una divisione tedesca durante quello che, da quanto ho capito, è il periodo dopo la seconda guerra mondiale, visto che lui sembra averla vista con i suoi occhi proprio come le precedenti guerre vissute a capo o sotto gli ordini di ufficiali dell'esercito della Germania.
Poco a poco, la storia comincia a salire di qualche gradino e la calma iniziale viene spezzata dal viaggio solitario di Hadrian, il quale sta cercando la sua vittima e in cui il lettore comprende, parola dopo parola, qual è la sua vera natura prima ancora che venga spiegata; d'altronde, poco dopo, si accenna anche al fatto che venga chiamato il vampiro e che viva da solo e di notte, e lui stesso fa capire, passaggio dopo passaggio, che non è un normale essere umano come cerca di far credere, dato il suo continuo celare i denti quando fa anche solo l'accenno di un sorriso.
Non sono certa che il tuo intento fosse quello, anche perché mi sembra che il periodo non corrisponda, ma l'accenno all'esoterismo a cui credevano fosse legato Hadrian, e dunque un pizzico d'accenno a quella che mi è parsa di capire fosse la società di Thule, non l'ho disprezzato; magari non intendevi quello e ho fatto viaggi mentali assurdi - quando si parla della branca del Nazismo legata all'esoterismo penso a quella sopracitata società, la quale studiava anche l'alchimia ed elementi mistici in generale -, però questi sono piccoli accorgimenti che arricchiscono il testo e lo fanno rientrare in un certo qual modo in un contesto comune e attuale, mescolando l'immaginario al reale.
Ciò che non ho del tutto condiviso, ma queste sono scelte, è l'accenno al fatto che un vampiro possa avere figli, vivi o morti che siano. Ora, so che in certi romanzi viene inserito questo particolare in moltissimi e svariati modi - faccio un esempio accennando alla saga di Anita Blake o a quella di Black Dagger Brotherhood, dove a modo loro questo viene quanto meno spiegato e, nel secondo caso, i vampiri non sono esattamente dei morti viventi, bensì una sorta di razza superiore molto più longeva di quella umana -, ma ho questa convinzione che, per avere un figlio, indipendentemente dal fatto che il vampiro sia maschio o femmina, il sangue debba quanto meno circolare nei punti giusti, tanto più che io vedo strano persino un rapporto sessuale in cui venga coinvolto un vampiro senza la dovuta spiegazione al fatto. Insomma, senza sangue non c'è erezione, quindi il sesso, a meno che non si tratti dell'orgasmo mentale dovuto all'affondare i denti nella carne palpitante della vittima, non può esserci. Ma questo è un discorso a parte, atto però a spiegare perché mi ha fatto storcere un pochino il naso la presenza di questa inaspettata prole, per quanto essa morta fosse.
Hai comunque inserito vari e piccoli elementi che riportavano alle epoche vissute da Hadrian e hai dato un piccolo assaggio del suo passato, lasciando intendere quanto quella vita militare gli scorresse letteralmente nelle vene prima ancora di diventare un vampiro; si tratta di una figura autoritaria che sa cosa vuole e che sa come ottenerlo, senza mezzi termini e senza ripensamenti, ma al tempo stesso, pur continuando con quell'andazzo e cambiando grado dopo grado, secolo dopo secolo, non può proprio fare a meno di sentirsi esasperato da quella routine sempre uguale, da quei giorni che trascorrono nello stesso identico modo da quando quella vampira l'ha trasformato in ciò che è in quel momento. Il suo è un animo tormentato, la dimostrazione che la vita eterna è solo un continuo trascinarsi per inerzia ed oltranza, come se solo i veri coraggiosi o i folli di spirito possano prendere in mano le redini della situazione e porre fine a tutto nel solo metodo funzionale che potrebbe andare bene per i vampiri come lui; è coerente con se stesso e con le scelte che fa, nonostante più volte si ritrovi per l'appunto a chiamare monotona quella non-vita che gli passa dinanzi agli occhi senza che lui possa fare molto per cambiarla.
A ben pensarci, in certi momenti ho pensato che avrebbe potuto cambiare stile di vita, magari lasciare l'esercito e trovare un altro modo per percorrere la sua strada, ma, se ci si riflette molto più attentamente, Hadrian ha sempre vissuto in un complesso militare ed è la sola unica vera strada e vita che conosce, dunque abbandonarla sarebbe un po' come lasciarsi andare alla corrente e vedere fin dove lo porti il fiume, sprecando forse persino la sola chance che ha di procurarsi senza troppi problemi di sorta il cibo di cui si nutre. L'ho visto sì come un vampiro che si fa ben pochi scrupoli ad ammazzare qualcuno - era un soldato, e i soldati sono addestrati ad uccidere nelle situazioni più disparate: uccidere per non essere uccisi, è questa la sola regola da seguire in guerra se si vuole sperare di riportare a casa le chiappe -, però, e magari è solo e unicamente una mia impressione, l'ho visto meno subdolo di come queste creature vengono di solito raffigurate, cosa che, lo ammetto, non è che mi sia dispiaciuta poi molto. Diciamo che hai dato la visione di un vampiro che prima di tutto era un soldato, quindi le cose hanno seguito una loro determinata piega.
Non c'è molto da dire sugli altri pochi personaggi, dato che vengono presentati davvero in maniera superficiale, anche se si potrebbero spendere due paroline su Achill, che potremmo prendere come co-protagonista: è giovane e mi è parso ancora non molto avvezzo alla vita militare, tant'è vero che per poco non se la faceva sotto nell'incrociare lo sguardo di Hadrian e, com'era prevedibile, fila subito dal Colonnello, raccontandogli tutto per filo e per segno anche se non viene poi preso molto in considerazione.
Mi è sembrato un pochino strano che non si faccia effettivamente neanche una piega al fatto che tra le file dell'esercito ci sia un vampiro, solitamente figura associata alle leggende e quindi poco credibile, ma le parole del Colonnello mi sono al contempo parse coerenti con un ufficiale d'alto grado interessato più alle azioni che ai fatti stessi: quel cosiddetto vampiro è utile alla causa? Aye. Ha mai fatto qualcosa contro i propri commilitoni? Nay. Rappresenta una minaccia? Forse, dunque è meglio tenerlo dalla propria parte il più possibile e sfruttarlo contro il nemico. Questa è una scelta coerente, una scelta forse atta anche a difendere i propri uomini, quindi, per quanto avrei speso una qualche parolina sul fatto che nessuno si stranisca della presenza di un vampiro, l'ho trovata adatta al contesto e al clima un po' di terrore che si respira durante quegli anni di guerra.

- Stile, sintassi & grammatica
Non ci sono molte cose da dire, se non che alcuni passaggi andrebbero un po' rivisti per la continua presenza di virgole anche dove magari potrebbero essere sostituite da un punto, così da spezzare un pochino la frase e non far risultare l'intero periodo troppo pesante o ridondante, facendolo leggere a gocce e senza strafare.
Ho notato anche che a volte dimentichi di mettere i gradi con la lettera maiuscola, ed essendo per l'appunto gradi militari sarebbe molto più corretto scriverli in questo modo; inoltre, alcune frasi che hai mandato a capo, possono tranquillamente essere riviste e portate sul rigo precedente, così da dare continuità al pensiero e non farlo risultare in questo modo staccato.
Per il resto, a parte quelle piccole sviste, il testo scorre che è un piacere e si riescono a figurare bene le scene, calando il lettore in quei vicoli bui illuminati solo parzialmente e in quelle caserme che, proprio come le divise, odorano di guerra e sangue e polvere da sparo.
Ti segnalo giusto un paio di passaggi, così potrai sistemare i periodi che intendevo pocanzi:

nera ombra tra le altre ombre, nient’altro che una macchia più scura nelle tenebre → Qui non c'è esattamente un errore, bensì quella che reputo un qualcosa in più. Dato che dici già che la divisa è “una nera ombra tra le altre ombre”, inserire anche “macchia più scura nelle tenebre” l'ho trovato ridondante. Giacché suona meglio questa seconda parte, eliminerei senza tanti problemi la prima
Sorrise, facendo scorrere la mano sulla giacca, correndo un attimo dopo sulla manica, accarezzando → La presenza di troppi gerundi, posti a distanza così ravvicinata, appesantisce un po' la frase. La alleggerirei un po', magari sistemandola in quest'altro modo: “Sorrise e fece scorrere la mano sulla giacca, correndo un attimo dopo sulla manica, dove accarezzò”
tutto era impeccabile, come sempre del resto → tutto era impeccabile; come sempre, del resto
era stanco, Hadrian, terribilmente → Hadrian era stanco, terribilmente
terribilmente/terribilmente → Userei un sinonimo per uno dei due
sottoufficiali → Qui ho sempre avuto qualche dubbio anch'io, ma credo si scriva “sott'ufficiali”
che riusciva ancora a sentire chiaramente il battito cardiaco di qualcuno, anche a distanza di metri, che tra i mille rumori che le sue orecchie captavano, avvertiva distintamente quello di passi amici in avvicinamento. → che riusciva ancora a sentire chiaramente il battito cardiaco di qualcuno, anche a distanza di metri; che, tra i mille rumori che le sue orecchie captavano, avvertiva distintamente quello di passi amici in avvicinamento.
benché la porta chiusa → benché la porta fosse chiusa
Ed era ben migliore di tutti gli altri gradi che fossero più alti o più bassi non contava → Ed era ben migliore di tutti gli altri gradi, che fossero più alti o più bassi non contava
Quello era il suo grado e fu il grado → In questo contesto, trovo suoni meglio “era stato il grado”
Hadrian respirò a fondo, riflettendo su quei pensieri che correvano nella mente come puledri impazziti e chiuse di nuovo gli occhi → Hadrian respirò a fondo, riflettendo su quei pensieri che correvano nella mente come puledri impazziti, e chiuse di nuovo gli occhi
sembrava quasi una fuga la sua, forse un po’ lo era, → la sua sembrava quasi una fuga e forse un po’ lo era,
Sapeva bene, il capitano, che non era → Il Capitano sapeva bene che non era
Quante altre volte nella sua vita gli erano capitate situazioni simili? → Quante altre volte, nella sua vita, gli erano capitate situazioni simili?
dall’Ufficio Centrale di Spionaggio, Dipartimento A e si trovò → dall’Ufficio Centrale di Spionaggio, Dipartimento A, e si trovò
Scosse con decisione il capo era il momento di andare avanti, di fare quello per cui era nato e per cui era stato scelto → Scosse con decisione il capo: era il momento di andare avanti, di fare quello per cui era nato e per cui era stato scelto
Hadrian l’aveva avvertito avvicinarsi → Per una musicalità di frase, sostituirei quel “avvertito” con un “sentito”, dando così un tono molto più sobrio all'intero periodo
al nero nella sua divisa → al nero della sua divisa
che si tormentava le mani protette dai guanti; poi avanzò indugiando → mentre si tormentava le mani protette dai guanti; poi avanzò, indugiando
Ne aveva vista troppa in vita sua → In vita sua ne aveva vista troppa
Il tonfo di un corpo buttato lasciato cadere a terra e le spalle di Hadrian che si presentavano davanti agli occhi lucidi e impauriti del ragazzo → Rivedrei questa frase, poiché senza la dovuta punteggiatura risulta alquanto pesante da leggere
Sibilò solo e quello non se lo fece ripetere due volte. Si alzò di scatto, come una molla carica e scappò a gambe levate → Sibilò solo, e quello non se lo fece ripetere due volte. Si alzò di scatto, come una molla carica, e scappò a gambe levate
Come non ha intenzione di procedere? È impazzito per caso? → Come sarebbe a dire che non ha intenzione di procedere? È impazzito, per caso?
Si calmi caporale e cali i toni → Si calmi, Caporale, e cali i toni
Ma signore → Ma, signore
Che poi sia un diavolo, un angelo oppure un vampiro non è di nostra competenza → Che poi sia un diavolo, un angelo, oppure un vampiro, non è di nostra competenza
Per un attimo il ragazzo accarezzò l’idea di scappare → Per un attimo, il ragazzo accarezzò l’idea di scappare
al colonnello interessarono i risultati → Qui ho un dubbio. Volevi scrivere “interessano” oppure “interessassero”? Te lo segno per chiarire questo passaggio, dunque, almeno per il momento, è solo a scopo illustrativo
ancora/ancora → Trattandosi di una ripetizione, eliminerei uno dei due senza alcun problema
Nell’aria una risata sinceramente divertita → Nell’aria aeggiò una risata sinceramente divertita
Ho già avuto per questa sera → Ho già avuto, per questa sera
Certo, per quello che potrà servire il suo silenzio Achill, già tutti mi chiamano Vampiro → Certo, per quello che potrà servire il suo silenzio, Achill; già tutti mi chiamano Vampiro
Lo chiamò a un certo punto e quello si voltò verso di lui, facendo oscillare appena i capelli nerissimi → Lo chiamò a un certo punto, e quello si voltò verso di lui, facendo oscillare i capelli nerissimi
Hadrian non rispose, solo sorrise per davvero mostrando per la prima volta i canini bianchissimi e affilati → Hadrian non rispose, sorrise solo per davvero, mostrando per la prima volta i canini bianchissimi e affilati

- Parere personale
Hai unito due elementi a me molto cari, la figura del vampiro e quella della vita militare, mostrando in questo modo come Hadrian vivesse, secolo dopo secolo, all'interno di una caserma, sempre con regole abbastanza rigide e in un ambiente che gli permettesse di uccidere senza essere sospettato di molto, in particolar modo per il fatto che uccidesse per la maggior parte i nemici del Reich e per di più con un coltello.
Mi sarebbe piaciuto che tu ti calassi maggiormente nella natura di questo vampiro e nel contesto militare ma, sapendo effettivamente che avevo dato un numero di parole limitato per sviscerare troppo a lungo entrambi gli aspetti da me evidenziati, hai adattato il tutto per farlo rientrare nel limite, creando comunque un effetto abbastanza godibile e scorrevole, per quanto la storia ruoti, alla fin fine, solo e unicamente su Hadrian, rendendola un pochino statica su certi aspetti e punti di vista.
Ciononostante, però, è stata una lettura godibile che ha dato forma ad un aspetto che non sempre viene preso in considerazione, ovvero quello di un vampiro che era stato addestrato ad uccidere ancor prima di acquisire quella forma e che, dunque, ha una sua visione del mondo che lo circonda e che lo circonderà nei secoli avvenire.