Ciao!
Non si dirti la felicità provata nel leggere la tua storia. Una felicità strana che reca al suo interno un vago sentore di malinconia, perché bene o male ha riportato alla mente dei ricordi che credevo aver allontanato e invece, eccoli qui, a galleggiare trasportati dal vento del Nord.
Mi piacerebbe sapere come mai hai scelto questo particolare vento per descrivere, se così si può dire, il tuo personaggio (a meno che non si possa dire il contrario, in ogni caso inverti pure la richiesta). Così come la ragione per la quale hai scelto la Terra del Sud per descrivere la coprotagonista (idem come sopra).
Spero di non essere finita sul personale con queste due domanda, se così fosse e se non ti andasse di rispondere, ti chiedo perdono, non sentirti obbligata a farlo.
Il tuo testo ha un non so che di poetico e ancestrale. Non saprei definirne la ragione, ma leggere il tutto è stato come esser trasportati su un vecchio sgabello ricavato da un tronco in un'altrettanto datata stanza per ascoltare la voce di un anziano raccontare le vicende del suo passato.
Ti sembrerà sciocco, ma ho sempre invidiato le persone in grado di suscitare in me tali emozioni. In cuor mio vorrei saper fare altrettanto.
L'idea di camminare al fianco di Paolo durante l'infanzia, l'adolescenza e, in seguito, l'età adulta ha contribuito a trasmettermi le sue sensazioni e la profondità del suo carattere. Carattere che hai saputo tratteggiare perfettamente con pochissime parole. Ho apprezzato moltissimo il rapporto di lui con sua madre, in particolare l'idea che gli fosse rimasta in testa una frase così insolita e dal significato poco chiaro per lui (fin quando non ha conosciuto Amaranta, ovviamente).
Anche di lei hai saputo rendere il carattere, anche se probabilmente non è la sua esatta rappresentazione,ma l'immagine di lei che Paolo ha ricreato nella sua mente. E ti ringrazio per averci regalato una piccola parentesi con quella che è stata la sua infanzia, sarebbe risultato quasi naturale, per me almeno, metterla in secondo piano senza un'aggiunta in merito.
Credo, a questo punto, di aver solamente due appunti da fare.
Ho trovato due errori, che suppongo essere di battitura:
- Una O al posto della A, in «Quando la mamma è morto, papà, il mare era bello come il Vento del Nord».
- Qui probabilmente intendevi "Giù", ma è probabile che mi sbagli, Era arrivata lì con la pioggia, nascosta in una barca in attesa del bel tempo, era saltata su quando l’acqua le era arrivata alle ginocchia.
E questo per quanto riguarda gli errori. Non ho apprezzato, invece, il fatto che tu abbia cominciato alcune frasi con un "che", il quale personalmente trovo sbagliato (sarebbe difficile, per me, non farlo avendo avuto una professoressa di italiano alle scuole medie che non faceva altro che ripetere quanto questo fosse sbagliato), ma so che determinate volte alcuni autori scelgono di utilizzarlo come forma contratta del "perché"; in questo caso non avrei nulla da obiettare.
Alcuni ritengono le ripetizioni noiose e fuori luogo, personalmente, visto anche lo stile utilizzato, le trovo più che azzeccate.
Per quanto riguarda la questione grafica, ti consiglierei di modificare la formattazione del testo. L'impaginazione non si adatta alla versione per smartphone e tablet. Rischi di perdere qualche lettore per questo. Probabilmente potresti (nel caso in cui tu abbia utilizzato l'HTML e non word, in questo caso non saprei come aiutarti) modificare le lunghezze o le distanze in pixel con delle percentuali, così il testo potrebbe adattarsi senza problemi anche alle dimensioni dei due supporti elettronici.
Non saprei che altro aggiungere se non ringraziare il fato per avermi assegnato questa storia e te per averla scritta.
Un abbraccio,
Siria.
P.s. hai scritto "Veisse" e "Consignare" nell'angolo autore, nel caso non avessi riletto e non te le fossi accorta :) (Recensione modificata il 08/02/2015 - 03:50 am) |