Recensioni per
Il Vittorioso Signore del Tempo
di flashmary97

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/02/15, ore 11:19

Quinta Classificata al contest "Da ieri a oggi" di Stareem
Grammatica e sintassi: 18/20 
Stile e lessico: 14,8/15 
Attinenza al tema e utilizzo della citazione: 10/10 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 10/10 
Approfondimento dei personaggi/IC: 9,8/10 
Totale: 62,6/65 
Grammatica e sintassi 
Grammatica e sintassi sono buone: non ci sono errori gravi, e pochi errorini minori che ti segnalo: 
-Pensai che era giunta la mia ora Questo non è un vero e proprio errore, perché sia il congiuntivo sia l’indicativo sono accettati. A livello di “suono”, però, quel “che era” stona un po’. Io metterei “che fosse”, perché scorre leggermente meglio. 
-Ma il Tempo non ce l’avrebbe fatta a sconfiggermiQui non mi convince del tutto quel “non ce l’avrebbe fatta”: è molto colloquiale, e stona un po’ pronunciato dal Dottore. E’ un po’ troppo da “linguaggio parlato” per lui. Io lo sostituirei con “non sarebbe riuscito”, che è più preciso. 
-Anzi, meglio, avevo il TempoAnche qui, quell’”anzi, meglio”, suona un po’ colloquiale e non sta molto bene in un testo scritto. Io toglierei quell’anzi, che è superfluo e appesantisce la frase. 
-Mi ero auto innalzato Anche qui, non mi convince del tutto il registro della frase: l’espressione “auto innalzato” non è molto professionale, è parecchio colloquiale. Io la sostituirei con un “avevo innalzato me stesso”, che più si adatta, secondo me, al modo di esprimersi del Dottore. 
-che io stesso mi ero creato con ciò che non era altro che polvere. Questa frase è molto, molto contorta. Va riletta almeno un paio di volte per poter essere compresa, e questo rallenta la lettura. Io la riscriverei, semplificando soprattutto la fine, per renderla meno ridondante. 
-creando un mio mondo che si sottomettesse alla mia volontà, basandomi sul mio più grande errore, Qui c’è una ripetizione di “mio” che dopo un po’ appesantisce la frase. Io toglierei il primo “mio”, che secondo me è superfluo. 
- la cosa più semplice e umile presente in quella stanza, stava segnando inevitabilmente l’arrivo di ciò di cui avevo paura. La virgola dopo stanza non dovrebbe esserci, perché sarebbe meglio non mettere mai la virgola fra soggetto e predicato. 
-tutti quei compagni che avevano fatto un pezzo di strada con me, a ringraziarli diciamo, a modo mio Quel “a ringraziarlo diciamo, a modo mio” stona nella frase, e non è necessario. Io toglierei il “diciamo”, lasciando tutto il resto in modo da renderla più scorrevole. 
Stile e lessico 
Lo stile è adatto per un’introspezione: è ben equilibrato, drammatico, bilanciato. È scorrevole e vario, in modo da non rendere mai la storia “piatta” e da non far calare l’attenzione del lettore, e per questo dà dinamicità alla storia, compensando alla mancanza di azione dovuta al genere. In questo modo, il lettore non rimpiange scene descrittive e movimentate, perché già l’introspezione contiene una carica emotiva, dovuta principalmente allo stile, che gli impedisce di annoiarsi e di distrarsi. 
L’unica cosa che non condivido fino in fondo sono i punti esclamativi nella riflessione, che secondo me abbassano un po’ il registro. 
Anche il lessico è davvero buono: a parte i due casi che ti ho segnalato, è quasi sempre appropriato e adatto al Dottore, coerente con il suo modo di esprimersi. È vario e audace, e contribuisce a tenere alta la tensione. 
Attinenza al tema e utilizzo della citazione 
La citazione è inserita con tanta abilità e precisione da rendere impossibile individuarla se non la si sta cercando. È posta nel modo giusto al momento giusto, fungendo da perfetta continuazione delle riflessione del Dottore. Si inserisce magnificamente nella narrazione, senza stonare né per stile né per contenuto, ma integrandosi in modo assolutamente naturale con il segmento in cui è inserita. Ho trovato geniale l’idea di accostare quella frase al personaggio del Dottore, perché è assolutamente adatta a lui e a quei due momenti in particolare. Ho inoltre apprezzato moltissimo il fatto che in effetti sia la frase a fare da “ponte” fra i due momenti separati nel tempo, collegandoli: nella frase è contenuto il momento di “apice” e il momento di “crollo”, sintetizzando perfettamente il contrasto fra i due momenti. 
E i due momenti, di per sé, sono sviluppati in modo magistrale. Ho trovato davvero magnifico il modo in cui hai deciso di accostare le due scene, perché creano un contrasto assolutamente efficace e devastante dal punto di vista emotivo. Vediamo il decimo Dottore nel suo momento di gloria (secondo lui) più intenso e nel suo momento di caduta, in cui deve rispondere per ciò che ha fatto. Ha raggiunto l’apice, e deve cadere. Deve andarsene, anche se non vuole. 
Mi è piaciuto da morire il riprendere il tema del “vittorioso signore del Tempo” nei due momenti, ribaltandolo: il fatto che il Dottore si renda conto che questa definizione gli si adatta non perché ha il potere di piegare il tempo ma per ciò che ha vissuto e per coloro che ha incontrato è davvero magnifico, l’ho trovato un ragionamento davvero geniale e sviluppato in modo emozionante e coinvolgente. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale 
La trama è sviluppata in modo coerente e lineare, perfettamente comprensibile. I due momenti sono legati con sapienza e in modo davvero efficace, e sono molto incisivi anche presi singolarmente. 
La storia è ben equilibrata, e riesci davvero a rendere le introspezioni dense di emozioni dalla prima all’ultima riga. Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui hai sviluppato le due scene, e la decisione di arrivare fino alla fine nel secondo momento, fino all’ultimo addio, è ottima: dà un senso di conclusione alla storia, come un evento cominciato e giunto al termine, come un fenomeno ciclico che deve finire per poter ricominciare. 
Approfondimento dei personaggi/IC 
Hai avuto un grandissimo coraggio nel decidere di utilizzare il Dottore come narratore interno, perché è un personaggio complicatissimo e maledettamente difficile da gestire. Ha un equilibrio fra stravaganza e follia, serietà e divertimento, saggezza e impulsività delicatissimo. Basta una piccolissima sbavatura per compromettere quell’equilibrio e farlo diventare OOC. Tu sei riuscita a gestire questo equilibrio in maniera davvero eccellente, con grandissima abilità e naturalezza. Non solo: riesci ad approfondire i suoi pensieri non in una situazione di calma, ma nei due momenti forse più intensi e significativi per questo Dottore. Non condivido proprio fino alla fine la velocità con cui “dimentica” la donna che si è uccisa praticamente di fronte a lui, ma ho capito quale fosse il tuo intento e ritengo che tu abbia fatto una riflessione assolutamente valida e realistica, proprio come fai riflessioni valide e realistiche per tutta la durata della storia e le traduci in una resa totalmente plausibile e “viva” del Dottore. Non solo lo mantieni fedele all’originale, ma riesci a far entrare il lettore nella sua testa, condividendo prima il delirio di onnipotenza, poi il dolore davanti al suo mondo che crolla e poi la rassegnazione serena, quando si rende conto di aver compiuto il suo viaggio e di poter permettere a quella vita in particolare di finire, anche se non vuole. Ho trovato davvero ottima la ripetizione di “Tempo”, perché ti permette di rendere il tempo non solo un elemento della storia ma un vero e proprio personaggio con cui interagire e da considerare, che risulta fondamentale e quasi tangibile. Un’ottima idea. 

Recensore Master
20/01/15, ore 22:13

Ciao mary XD
e finalmente sono arrivata anche qui! 
allora... che ti posso dire di qst storia? quello che penso lo sai già qnd eccoti qui il mio personalissimo parere:
Dal punto di vista narrativo devo dire che molto bella. mi ha colpito molto il tuo stile, fluido e centrato nel suo argomento! è scritta molto bene, è toccante, a tratti struggente e sicuramente molto malinconica. ti faccio i complimenti. credo che con il passare del tempo il tuo stile si stia affinando sempre di più e tu stia diventando sempre più brava ^.^
Quando poi ho capito che era scritta tutta in prima persona e dal pov di Ten... difficile! 
Si, ho pensato che tu stessi facendo qualcosa di complicato, non tanto per la prima persona, quanto perchè stiamo parlando di un momento della vita del dottore abbastanza ingarbugliato e pieno di sentimenti... però, per quanto io non sia un esperta di Ten, posso dirti che non credo che tu sia finita OOC anzi! credo che il tuo Dottore sia molto veritiero nei suoi pensieri che si accavallano, che si contraddicono e che alla fine lui riesce a prendere coscienza di quello che è e ad affrontare il futuro senza paura. I due episodi a cui ti riferisci li ho riconosciuti molto e mi è piaciuto anche il modo in cui li hai collegati all'interno della narrazione. 
molto brava insomma ^.^ sempre sopra le righe e mai banale!
che altro?
rinnovo i complimenti per l'impegno che ci metti in ogni storia che scrivi, sembre molto sorprendenti e toccati! spero tu possa migliorare sempre di più.
in conclusione ti faccio un gigantesco in  bocca al lupo per il contest!
A presto :-)

Recensore Veterano
20/01/15, ore 21:11

*Recensione Premio*

Ciao! :) Immagino fosse questa la fanfiction che mi dicevi che avresti pubblicato sul Dottore, perciò sono qui a consegnarti il tuo premio, oltre ad essere la prima a recensire questa storia u.u
Che dire... Beh, innanzitutto che mi è piaciuta. Ho apprezzato tutte le citazioni e i riferimenti alle varie puntate, ai vari momenti con Ten e alle cose che può aver pensato, al Maestro con i suoi rintocchi e a tutti i compagni che sono stati con lui (in modo particolare mi è piaciuto quando hai definito il TARDIS "la più fedele tra le compagne", ci sono affezionata a quella piccola cabina blu :') e tu le hai reso giustizia). La puntata con la rigenerazione del Decimo Dottore mi ha colpito soprattutto per la parte in cui va a salutare personalmente tutte le persone che l'hanno accompagnato, è stato un trauma ç.ç
A mio parere sei riuscita bene, anche se in breve, a ricreare quell'atmosfera, e la narrazione in prima persona è perfetta per il tuo scopo, dato che ci fa entrare nella mente del Dottore (che pensa in modo agitato, proprio adatto a lui).
A mio parere in una fanfiction come questa non si può parlare di "rovinare" un momento di una storia: è un'interpretazione personale di ciò che il Dottore secondo te può aver pensato, e così dev'essere letta.
Si nota molto che hai usato la ripetizione di “tempo” come parola chiave, e sei riuscita secondo me a dare una sorta di ritmo tramite questo ripetersi del termine, quasi un rendersi conto in crescendo, da parte del Dottore, di essere in grado di controllarlo fino a credersi quasi Dio, senza però considerare che la realtà non si curava di lui e continuava a scorrere.
Mi è piaciuto molto anche il timore che hai fatto esprimere al Dottore quando sente avvicinarsi “la sua ora”, perché lui non ha mai affrontato con indifferenza le sue rigenerazioni.
Forse l’unico punto in cui la ripetizione è pesante e stona un po’ è questo:

“Il Tempo si sarebbe piegato al mio volere perché io governavo il Tempo, io ero il Tempo, io ero il Vittorioso Signore del Tempo!”

Trovo che “tempo” sia ripetuto un po’ troppe volte in questa frase, il pezzo che dice “io ero il tempo” mi piace molto e non avrebbe senso consigliarti di toglierlo, perciò ti suggerisco di cambiare in: “ Il Tempo si sarebbe piegato al mio volere perché io lo governavo”, e lasciare invariato il resto della frase :)
Negli altri punti, come ho già detto, l’uso ripetitivo del termine è efficace.
Non ho trovato nessun errore grammaticale o di battitura, solo una virgola mancante nella seguente frase:

“Certo, forse ero l’Ultimo Signore del Tempo eppure mai come in quel momento ero il Vittorioso Signore del Tempo.”

In genere non do molto peso alle virgole e non le segnalo, ma qui si sente che manca una pausa prima di “eppure”. Potresti anche mettere i puntini di sospensione, secondo me ci starebbero bene anche quelli, vedi tu.
Concludo qui perché non ho nient’altro da dire, anche quest’altra tua fanfiction su Doctor Who mi è piaciuta molto (anche se la mia preferita rimane quella su Martha ewe) e spero di leggerne altre, un giorno.
Alla prossima! <3

Amahy