Settima classificata al contest "I'll look after you"
Grammatica: 17,75/20.
Hai dimostrato una grandissima padronanza della grammatica, se non fosse per qualche errore di distrazione e qualche piccolo scivolone; nello specifico:
• “La casa era silenziosa.” = considerando che il tempo verbale che hai adoperato per tutta la narrazione è il presente, la frase avrebbe richiesto la forma “è” (La casa è silenziosa);
• “Per un attimo sono tentato nello sfilarle il cellulare delle mani e avvinghiarmi su di lei...” = qui ci sono un paio di errori, cioè l’uso della preposizione “nello” al posto della preposizione “di”, l’uso di “delle” al posto di “dalle” e l’uso di “su” invece di “a” (...sono tentato di sfilarle il cellulare dalle mani e avvinghiarmi a lei...);
• “...di quante scartoffie gli abbia propinato...” = visto che parlavi di Merlen, avresti dovuto usare “le” (...le abbia propinato...);
• “È lo stesso che mi corre del sangue...” = in questo caso avresti dovuto usare “scorre nel sangue”;
• “Iniziò a correre...” = anche in questa frase avresti dovuto usare il presente (Inizio a correre...);
• “Da qui non ci uscirò più.” = il “ci” è di troppo (...non uscirò più).
• “...col le braccia...” = qui hai commesso un errore di distrazione, avresti dovuto scrivere “con le” (personalmente, la preposizione articolata non mi piace molto, ma questa è una nota personale, avulsa dal contesto);
• “Sento la mia mano che mi stringe...” = qui hai utilizzato “mia” al posto di “sua” (...la sua mano...);
• “...ma casa nostra è diventato...” = anche qui ho ipotizzato si trattasse di un errore di distrazione (...è diventata... poiché si riferisce a “casa”);
• “Le mi sta ancora aspettando...” = qui c’è chiaramente un errore di battitura (Lei mi...);
• “...non riesco più a vederne la sua luce.” = qui c’è una ripetizione concettuale, in quanto o il “ne” o il “sua” è di troppo (...non riesco più a vederne la luce/vedere la sua luce).
Inoltre, c’è un’espressione che non ho ben inteso: “, è scivolata sui polmoni”. Non so spiegarti il motivo, ma mi ha lasciato perplessa; avrei preferito qualcosa come “è strisciata dentro i polmoni”, in ogni caso non ho sottratto nulla al punteggio per quest’ultima osservazione. Oltre a questi dettagli, non posso dire altro se non bravissima: in un testo così lungo non è facile riuscire a beccare tutti gli errori di distrazione e tu sei riuscita a farne pochi, ottimo lavoro!
Stile: 13,75/15.
Hai uno stile davvero impetuoso, capace di suscitare forti emozioni con frasi brevi, ma incisive; la lettura risulta fluida e potente, intensa in ogni singola parola. Anche l’uso della punteggiatura è oculato, capace di creare pausi puntuali all’interno del testo. C’è stata solo qualche scelta che non mi ha pienamente convinto, cioè:
• “Normalmente non avrei lasciato la luce del sole, filtrare dalle finestre...” = avrei omesso la virgola, considerato che in seguito ce n’è in abbondanza;
• “I vetri non appannati, non racchiudevano...” = qui o avrei omesso la virgola oppure ne avrei posta un’altra dopo “vetri”;
• “La mia vita senza di lei, era un cielo senza stelle...” = anche qui vale lo stesso discorso di prima, avrei evitato la virgola o ne avrei messa un’altra dopo “vita”;
• “...desse tutta se stessa, anche il cuore in un compito che riguardasse...” = qui avrei aggiunto un’ulteriore virgola dopo “cuore”;
• “I suoi occhi di topazio azzurro, scrutavano la mia anima...” = in questo caso invece avrei eliminato quella virgola;
• “Merlen, finì per migliorare me. Non fui io, a darle la parte migliore di me, ma fu lei che con la sua costanza e con la sua semplice essenza riuscì a tirare fuori il meglio di me.” = qui ci sono un paio di virgole che avrei cambiato, precisamente avrei tolto le virgole dopo “Merlen” e dopo “io”, mentre ne avrei inserite due rispettivamente dopo “che” ed “essenza”;
• “Sento che è esattamente quello, il tempo che è passato nell’altro mondo...” = in questo caso avrei tolto la virgola;
• “Tu, allora ti rigiri dal mio lato...” = anche qui avrei evitato di usare la virgola;
• “Il sole, che mi ricanta ancora la nostra canzone.” = pure qui avrei omesso la virgola;
• “...mentre la sua coda come impazzita, dondola da una parte all’altra.” = infine qui avrei tolto la virgola, oppure ne avrei inserito un’altra dopo “coda”.
Queste sono essenzialmente le mie impressioni, perciò prendile come suggerimenti e nulla di più: ognuno dà una sua cadenza al ritmo di lettura, per cui spesso queste considerazioni perdono di oggettività.
Per quanto riguarda il registro linguistico, sono rimasta a dir poco impressionata: hai scelto di non rendere il linguaggio eccessivamente “frivolo”, tuttavia non sei scivolata nella “pomposità”, mantenendoti quindi in una strepitosa via di mezzo che calza alla perfezione con il contesto. Il lessico risulta ricco e molto efficace, i sono imbattuta in pochissime ripetizioni evitabili (respirare...respiro...respiro; sole...sole; desiderato...desiderato; lacrime...lacrime) ma che nulla tolgono alla tua abilità. Insomma, complessivamente sei stata a dir poco impeccabile: bravissima!
Caratterizzazione personaggi: 15/15.
Non potevo non darti il massimo, hai fatto un lavoro di caratterizzazione strepitoso: ogni personaggio viene analizzato nel dettaglio, a partire dalle azioni più semplici fino ai pensieri più profondi. Così vediamo Arthur, debole e indifeso su un letto d’ospedale, che a dispetto delle apparenze lotta in tutti i modi per riprendersi e tornare dalla sua amata; il suo legame con Merlen è talmente intenso da superare qualunque barriera, anche quella della morte.
Splendida introspezione anche quella fatta sulla protagonista femminile, così devota al suo amore da sopportare qualunque angheria pur di combattere per l’uomo che ama; ciò che mi ha colpito tantissimo è stata l’ostinata resistenza che Merlen ha posto fino alla fine pur di non fare staccare la spina di Arthur, perfettamente in linea con la corsa contro il tempo della parte finale della serie.
Quella che però è stata la punta di diamante di questa storia è stata senza dubbi la caratterizzazione dei personaggi secondari: con pochissimi dettagli hai centrato la pragmatica freddezza di Uther e di Morgana, senza contare l’amore “canino” tra Gwen e Lancillotto. In una parola, chapeau!
Originalità: 14,75/15.
Esistono innumerevoli Merthur ambientate ai giorni nostri, persino con la trasformazione di sesso di Merlin, il che mi ha spinto a non darti il punteggio pieno. Tuttavia, la tua differisce dai suoi precedenti essenzialmente per un motivo: di norma, nelle AU che ho letto finora, Arthur sopravvive, come se le fan girls avessero scritto le loro storie per salvare il nostro principe. Tu invece hai cambiato le carte in tavola, cosa che ha certamente contribuito ad alzare il punteggio: sei stata bravissima a rendere ancora più originale la vicenda attraverso il tuo stile accattivante e al modo in cui hai sviluppato la trama, rendendola una vera e propria novità grazie ad escamotage come l’uso impeccabile del tempo presente. Insomma, cosa posso dirti oltre a fenomenale?
Gradimento personale: 15/15.
Non solo sei stata un fulmine, per di più hai scritto una storia bellissima: adoro le introspezioni profonde e drammatiche, ancor di più se alla fine c’è un colpo di scena. Fino all’ultimo istante ho sperato che Arthur si salvasse, finché non hai sciolto ogni dubbio ed io...mi sono sciolta in lacrime: non solo la vicenda è incredibilmente commovente, per giunta l’ultima scena mi ha fatto ripensare a “Il Gladiatore”, il che non poteva non accentuare il mio pianto! Hai toccato il mio cuore con una storia brillante, toccante e realizzata magnificamente: complimenti!
Totale: 76,25/80.
Vincitrice del premio speciale “The Fray’s Sign”
La tua storia è quella che più di tutte mi è sembrata in linea con la canzone, rispecchiava alla perfezione ciò che "Look after you" rappresenta per me: ottimo lavoro!
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