Buonasera.
Voglio precisare che per me è molto raro andare alla ricerca di fanfiction di musicisti da leggere (nonostante me ne piacciano un sacco che sono presenti qui, inclusi gli stessi Beatles) ma comunque ho voluto dare un'occhiata anche per sperimentare e voler cercare di godermi sempre delle buone letture da analizzare e da vivere.
Direi che con questa storia mi sono sentito anche io come una sorta di falena con la sua luce, nel senso che l'idea è molto carina e nonostante si ripeta stilisticamente con i giorni, mesi e anni differenti da quando vengono lasciati i messaggi, la storia riesce comunque a scorrere con il crescente ed angosciante epilogo che tutti noi sappiamo e anche perché sembra che Paul non riesca proprio a convincere John a parlare e a farsi richiamare per fare una chiaccherata chiaritoria e che avrebbe sicuramente reso le cose in maniera diversa.
Purtroppo però evidentemente la storia è molto più complessa del dovuto e del resto noi come sempre ne possiamo conoscere solo una parte e le due versioni, ma i riferimenti di "How do you sleep?" e i ricordi che hanno costellato il loro rapporto durante il loro sodalizio ci dovevano stare e hanno reso senza dubbio narrazione e messaggi più avvincenti, come "lettere bomba" volutamente efficaci per giungere all'obiettivo, l'abitazione e sostanzialmente il cuore di John.
Mi è piaciuta la parte del 1974 perché mostra un Paul veramente più umano e "vittima" del tempo, che lo ha fatto riflettere e far deporre l'ascia di guerra e tutto il resto che ha poi portato allo scioglimento dei Beatles e carriere lontane, si comprende come veramente Paul desiderebbe che ricevesse una telefonata dalla sua metà artistica (e non solo, considerato non solo gli avvertimenti e la loro stima e le differenze che li caratterizzavano).
Inutile dire che si aspettava proprio quel dicembre 1980 per vedere un po' come avresti organizzato e devo dire che la reazione di Paul è umana, da me quasi aspettata (non per questo banale, sia chiaro): dato che hai compreso che mi è piaciuto l'accostamento falena-luce, sapere anche solo della morte di Lennon poteva significare qualcosa di veramente dolente e un inceppamento di quel modo di rapportarsi con lui a distanza, vagare alla ricerca di qualcosa al buio senza trovare più qualcosa di effettivamente migliore.
È un'immagine forte, che fa comprendere bene la reazione di Paul, il suo singhiozzo, il suo rassegnamento al fatto che la vita ha dato un lieto fine a lui diverso, ma comunque non trascurabile: la sua posizione, il suo lavoro, sua figlia, il ricordo dolce di sua moglie, molto ben rappresentato anche nel momento del 1974, probabilmente il mio preferito prima della morte di John Lennon.
Difatti dopo quell'evento, tutta la concezione emotiva di Paul si trasforma e prende una piega per lui inaspettata, e se ne accorge anch'egli guardando le foto di loro con Ringo e George, quando arriva il compleanno quasi tre anni dopo il brutto fatto, i ricordi in generale, che stanno lì e resistono, se ne vale davvero la pena.
Come probabilmente avrai capito, le emozioni angst e tristi (ma reali) le hai estrapolate veramente tutte anche con questi accorgimenti, con ambientazioni sufficienti a far capire un'azione e il suo svolgimento.
La sintassi è buona così come la creatività messa in luce grazie all'idea di fondo della chiamata e di tutta la storia post-Beatles che li ha portati a fare ed essere ciò che sono (molto intriganti quando Paul si immagina le emozioni di Yoko e John genitori), la grammatica anche (anche se a volte qualche virgola manca qua e là, specie nei dialoghi) e l'ortografia è lineare, anche se un paio di parole sono errate (infondo e lietofine si scrivono staccate).
Comunque sia, è giusto che ti dica che hai fatto un lavoro introspettivo intrigante, capace veramente di emozionare e coinvolgere la vita aldilà dalla band di due uomini che, in un modo o nell'altro, hanno affrontato tante situazioni con coraggio, determinazione e crescente umanità... e si spera che un giorno si possano incontrare, bere qualcosa, chiacchierare e litigare come ai bei vecchi tempi per mettere un po' di zizzania in paradiso.
Complimenti, bel lavoro.
Un abbraccio e buona domenica,
Watashiwa |