Recensioni per
Call me back.
di LittleWillow_

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/07/15, ore 22:05

Buonasera.
Voglio precisare che per me è molto raro andare alla ricerca di fanfiction di musicisti da leggere (nonostante me ne piacciano un sacco che sono presenti qui, inclusi gli stessi Beatles) ma comunque ho voluto dare un'occhiata anche per sperimentare e voler cercare di godermi sempre delle buone letture da analizzare e da vivere.
Direi che con questa storia mi sono sentito anche io come una sorta di falena con la sua luce, nel senso che l'idea è molto carina e nonostante si ripeta stilisticamente con i giorni, mesi e anni differenti da quando vengono lasciati i messaggi, la storia riesce comunque a scorrere con il crescente ed angosciante epilogo che tutti noi sappiamo e anche perché sembra che Paul non riesca proprio a convincere John a parlare e a farsi richiamare per fare una chiaccherata chiaritoria e che avrebbe sicuramente reso le cose in maniera diversa.
Purtroppo però evidentemente la storia è molto più complessa del dovuto e del resto noi come sempre ne possiamo conoscere solo una parte e le due versioni, ma i riferimenti di "How do you sleep?" e i ricordi che hanno costellato il loro rapporto durante il loro sodalizio ci dovevano stare e hanno reso senza dubbio narrazione e messaggi più avvincenti, come "lettere bomba" volutamente efficaci per giungere all'obiettivo, l'abitazione e sostanzialmente il cuore di John.
Mi è piaciuta la parte del 1974 perché mostra un Paul veramente più umano e "vittima" del tempo, che lo ha fatto riflettere e far deporre l'ascia di guerra e tutto il resto che ha poi portato allo scioglimento dei Beatles e carriere lontane, si comprende come veramente Paul desiderebbe che ricevesse una telefonata dalla sua metà artistica (e non solo, considerato non solo gli avvertimenti e la loro stima e le differenze che li caratterizzavano).
Inutile dire che si aspettava proprio quel dicembre 1980 per vedere un po' come avresti organizzato e devo dire che la reazione di Paul è umana, da me quasi aspettata (non per questo banale, sia chiaro): dato che hai compreso che mi è piaciuto l'accostamento falena-luce, sapere anche solo della morte di Lennon poteva significare qualcosa di veramente dolente e un inceppamento di quel modo di rapportarsi con lui a distanza, vagare alla ricerca di qualcosa al buio senza trovare più qualcosa di effettivamente migliore.
È un'immagine forte, che fa comprendere bene la reazione di Paul, il suo singhiozzo, il suo rassegnamento al fatto che la vita ha dato un lieto fine a lui diverso, ma comunque non trascurabile: la sua posizione, il suo lavoro, sua figlia, il ricordo dolce di sua moglie, molto ben rappresentato anche nel momento del 1974, probabilmente il mio preferito prima della morte di John Lennon.
Difatti dopo quell'evento, tutta la concezione emotiva di Paul si trasforma e prende una piega per lui inaspettata, e se ne accorge anch'egli guardando le foto di loro con Ringo e George, quando arriva il compleanno quasi tre anni dopo il brutto fatto, i ricordi in generale, che stanno lì e resistono, se ne vale davvero la pena.
Come probabilmente avrai capito, le emozioni angst e tristi (ma reali) le hai estrapolate veramente tutte anche con questi accorgimenti, con ambientazioni sufficienti a far capire un'azione e il suo svolgimento.
La sintassi è buona così come la creatività messa in luce grazie all'idea di fondo della chiamata e di tutta la storia post-Beatles che li ha portati a fare ed essere ciò che sono (molto intriganti quando Paul si immagina le emozioni di Yoko e John genitori), la grammatica anche (anche se a volte qualche virgola manca qua e là, specie nei dialoghi) e l'ortografia è lineare, anche se un paio di parole sono errate (infondo e lietofine si scrivono staccate).
Comunque sia, è giusto che ti dica che hai fatto un lavoro introspettivo intrigante, capace veramente di emozionare e coinvolgere la vita aldilà dalla band di due uomini che, in un modo o nell'altro, hanno affrontato tante situazioni con coraggio, determinazione e crescente umanità... e si spera che un giorno si possano incontrare, bere qualcosa, chiacchierare e litigare come ai bei vecchi tempi per mettere un po' di zizzania in paradiso.
Complimenti, bel lavoro.

Un abbraccio e buona domenica,

Watashiwa

Nuovo recensore
05/02/15, ore 23:22

Benvenuta, mia cara, nel magico mondo delle McLennon :D
Mi dispiace per te, perché non ne uscirai tanto facilmente, ma allo stesso tempo sono felice perché abbiamo bisogno di scrittrici come te. 
Anche io mi unisco alla tiritera delle mie colleghe, ci sono un paio di imperfezioni grammaticali, nulla di irrisolvibile, anzi. Però ecco, perché non provi a cercare una beta? Potrebbe essere un ottimo aiuto! Credo che ci sia pieno di scrittrici su questa pagina pronte a darti una mano!
E ora passiamo alla storia... io con l'angst ho un rapporto di amore e odio, quindi chiaramente mi è piaciuta e l'ho letta volentieri, ma qualcosa di fluff la prossima volta no eh? Per favoooore <3 
Devo ammettere che nel corso della storia ho sofferto con Paul, soprattutto in alcuni punti cruciali: l'inizio, durante la chiamata del 1980 e proprio sul finale. Quelli secondo me sono stati i tre pezzi più belli in assoluto della storia, il resto forse era eccessivamente rindondante. Inoltre mi è piaciuta molto la caratterizzazione di John dagli occhi di Paul, che è una cosa a cui siamo molto abituate per quanto riguarda le storie post-Beatles, ma che ti dirò, non stanca mai. Senza dimenticare che è terribilmente realistica, perché sappiamo bene com'era il rapporto tra questi due durante gli anni '70, purtroppo, e soprattutto com'era John in quel periodo. Sigh. 
Che altro dire? Continua così, non farti abbattere dalle piccole critiche e lasciati dire che hai del potenziale! Vogliamo leggere altro da parte tua ;)
Un abbraccio e a presto,
Anya

Recensore Master
05/02/15, ore 22:08

Ciao.
Che bello vedere che ti sei cimentata con una slash su John e Paul. E che bello vedere che c’è un grande potenziale in te.
Allora, ci sono alcuni errorini di grammatica e ortografia, che sono stati già segnalati, però ti consiglio magari di far betare il capitolo da qualcuno la prossima volta. ;)
Questa era la parte noiosa. Ora viene la parte bella.
Mi è piaciuta molto la struttura, con tutti questi piccoli momenti, queste piccole telefonate che Paul fa a John. Fanno tenerezza, anche se risulta molto triste.
Mi ha colpito particolarmente l’immagine della falena. Secondo me è molto realistica. Paul anche se soffriva continuava a ritenere indispensabile John. :’(
Mho trovato anche molto bella la telefonata alla morte di John, con Paul che si accascia a terra e sa che una parte di lui resterà sempre lì. È stato un passaggio molto potente e mi ha colpito. Non sono facile alle lacrime, ma ci siamo avvicinati. Sicuramente alla fine ero commossa. :)
Quindi complimenti davvero, un primo tentativo decisamente riuscito. ^_^
A presto
kia

Recensore Junior
04/02/15, ore 20:02

Ciao a te!
E così ce l'hai fatta, ecco la McLennon che avevo predetto!
Allora, c'è da dire che a me piace moltissimo il tuo stile, e forse le uniche correzioni che posso farti sono di tipo ortografico, come ad esempio "infondo" che non è molto corretto, è preferibile usare "in fondo" o il fatto che usi la maiuscola dopo i due punti.
A parte questo, non ho trovato altri errori sintattici, quindi brava.
La storia è basata su un'idea originale che mi è piaciuta molto, anche perché immaginavo John dall'altra parte che ascoltava quei messaggi e sorrideva, e poi richiamava Paul, con il filo del telefono fra le dita, riattaccando appena lo sentiva squillare, per paura.
Le scene sono tutte ben trattate, però forse avresti potuto tagliare alcune parti, per rendere la lettura più veloce e scorrevole. 
Ho trovato meraviglioso il finale, la piccola fiaba che Paul inventa per sé e per John, un micro universo in cui essere felici.
E ho apprezzato anche il fatto di vederlo rialzarsi in piedi, un po' instabile ma forte come sempre.
Mio dolce Paul.
Complimenti ancora, spero non ci farai attendere troppo per la prossima storia!

Un bacio.