Cavolo.
Cioè non sarà il massimo come esordio in una recensione, eppure mi sentivo in dovere di dirlo.
Clarice è un personaggio dalle mille sfumature, che mi ha immediatamente colpita nella serie. Ciò che apprezzo di lei è la sincerità, il non piegarsi di fronte al tradimento del marito, a rimanergli fedele finchè questi non andrà a Napoli, e a quel punto Carlos sarà per lei una via di fuga. Una donna che ha saputo farsi valere e non si è mai scoraggiata, a mio parere, anche quando le veniva sbandierata la presenza di Lucrezia come amante del marito.
Volevo dunque farti i complimenti, perchè hai descritto alcuni attimi della sua vita con scioltezza, come fossimo lì accanto a lei, a condividere la sua tristezza, malinconia, forse rimorso per non aver fatto di più per sè stessa, per aver pensato alle figlie, alla preoccupazione di non poter ancora dare un figlio a Lorenzo e per il suo amore incondizionato verso di lui, sempre e comunque, almeno per come l'ho percepita io.
Credo sia bello come Firenze, seppur non sia la sua città, le sia rimasta vicina come un'amica, una sorella, una confidente anche nei momenti peggiori, più tristi; e non sapevo fino ad ora che Lorenzo non fosse stato presente alla sua morte, nè al suo funerale, mi documenterò.
Ti rinnovo i miei complimenti, ho adorato lo stile conciso e immediato, perchè credo sia nella natura stessa di Clarice, essere sicura di sè dopotutto, diretta e precisa, senza preoccuparsi di nascondere i suoi pensieri al mondo.
Dopo questo insormontabile poema sulla tua shot, non potrò non guardarla in modo ancor più diverso di prima in senso positivo, perchè penso sia una donna che ne ha passate tante, se non troppe.
Alla prossima, un bacio,
fireslight. |