Recensioni per
PECCATI DI GIOVENTU' - Poesie e canzoni 2001-'03
di balakov

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/04/09, ore 23:08
Cap. 3:

scusa, gradirei recensire meglio questa poesia.... Ero molto presa e ho commentato troppo brevemente. Alloooora... Hem hem... E one, two, e one two three four... Bene, romantica, tenera e... Giovane. Si vede che è stata scritta da una mente fresca e tenera, di un romanticismo femminile (NON é UN'OFFESA) delicato e vero. Come posso dire. Una verissima... verità, tutto qui. E' scritta molto bene, lunga il giusto e chiara. come al solito, bravissimo!!!

Nuovo recensore
28/04/09, ore 18:55
Cap. 3:

Ma ... è dolcissima ed è stupenda! Sul serio. Wow ... se dovessi dirti quale verso mi è piaciuto maggiormente, credo proprio che ti riporterei l'intera poesia. Perché l'ho adorata dall'inizio alla fine. Mi hai trasmesso così tante emozioni, che malinconia, che amara tristezza ç_ç Okay, la smetto^^ Però davvero complimenti Ilario. BYE BYE hihihi

Recensore Junior
27/04/09, ore 21:27
Cap. 3:

Davvero dolcissima, impregnata di quel candore che solo l'immagine di un sentimento infinito può avere."Il domani non esiste/Oggi è tutto il tuo sorriso" e ancora"un incontro che è durato milioni di ore" ne danno una dimostrazione chiara. In fondo è proprio questo il mistero: perchè quando si è innamorati non ci si vede mai la fine? Alda Merini dice"A volte Dio uccide gli amanti per non essere superato in amore"E' incredibile questa frase perchè dentro ci trovi l'infinito, che può nascere dall'unione di due esseri finiti. Non è meraviglioso? L'idea di uccidere il tempo in due? (Come al solito mi dilungo in elucubrazioni mentali e voli pindarici). Ho trovato questa tua poesia molto dolce e molto intima, mi è piaciuta tanto. Ciao a presto. Bea

Recensore Veterano
25/04/09, ore 18:53
Cap. 3:

Il lascito di un amore Di un incontro estivo Che è durato milioni di ore... Alla fine cos'è una settimana se non 168 ore?

Nuovo recensore
23/04/09, ore 20:57
Cap. 3:

Io non so come fai. O le tue poesie le copi da qualke scrittore che non conosco, o sei veramente bravo. Ho trovato in questa poesia la versione "musicale" del vate amante: na nota un po' più amara percorre tutta la lirica. Volevo chiederti: hai fatto qualche studio specifico? che ne so, liceo classico, studi in lettere, qualche corso particolare? Non riesco a spiegarmi da dove vengono capolavori del genere.

Recensore Junior
23/12/08, ore 23:11

L’aria è come terra Sputata in faccia al sole incerto E l’aria si fa pesante Come un grembo troppo spesso L’aria si fa pesante Come il respiro soffocato dal sesso ...queste parole sono bellissime!! La prima poesia mi è piaciuta ma, obbiettivamente, questa mi è piaciuta molto di più. Mentre la leggevo mi è sceso un brivido, sopprattutto per quanto riguarda le strofe che ti ho riportato. Se proprio devo darti un consiglio, sebbene la poesia sia davvero bella anche così, io curerei un pò di più la fine, ma è proprio a voler essere precisi. Bravissimo, mi è piaciuta tantissimo! Un bacione a presto ciao

Recensore Veterano
23/12/08, ore 20:12

La paura più grande per me, è quella dell'ignoto. Quando fai un incubo e dici svegliati! Svegliati cazzo! Scappa! E non ti svegli. E continui a correre come un matto ma poi ti afferra ed ecco la spasmo dei muscoli che non vogliono più dormire, anche se tu, in fondo in fondo, vorresti sapere come va a finire. Un gioco masochista, forse è vero. Ma io, quando capitano questi incubi, vorrei sapere chi mi inseguiva e cosa mi avrebbe fatto una volta presa. Ho sognato che mi innamoravo del diavolo. Un ragazzo pallido con i capelli castano chiaro e gli occhi marroni. Giocava con la marea ed il giorno e la notte sottostavano al comando di un 18enne. Stavo fumando ( io non fumo) tra le macchine parcheggiate, quando un tipo mi chiese qualcosa, gentile. Tremavo, sentivo la paura della morte, non la mia però. Lui gli è piombato addosso e lo ha ucciso. Mi afferrato e mi ha stretto per le spalle, correndo via. Lottava contro la voglia di NON uccidermi e la voglia di amarmi. Avevo paura anche se ne ero attratta, non aveva odore. Mi sono svegliata, ma quanto avrei voluto sapere cosa sarebbe successo, magari mi avrebbe ucciso, magari sarebbe scappato, chi lo sa? Ecco cosa ho provato leggendo. Bella, toccante. Sei bravo, ilario. Molto.

Nuovo recensore
23/12/08, ore 15:08

Hai fatto bene a pubblicare questa raccolta. Anch'io quando ero docicenne scrissi una raccolta lunghissima che poi successivamente ho rinnegato, considerando quello che avevo scritto una schifezza. Oggi, che ho 18 anni, rileggendole trovo in certe poesie di quel periodo qualcosa di molto più poetico di certi componimenti odierni e poi le prime poesie aiutano a capire qual è stata la nostra evoluzuione e il percorso che abbiamo fatto.

Recensore Veterano
13/12/08, ore 17:43

Bella. Non so se il mio commento possa offenderti o lusingarti, comunque a me sembra un po' un incrocio tra "La canzone di Marinella" e "La guerra di Piero". Lo sai che mi fai quasi paura? Lo dico dopo il tuo ultimo commento: hai fatto centro su tutta la linea. Hai perfettamente ragione anche riguardo ad alcune cose di cui nemmeno io mi ero accorta. Ma caspita, hai letto davvero tutto quello che ho scritto? Comunque a quanto pare non sono l'unica ad avere qualche "corso e ricorso tematico": mi sembra che in questo scritto ritorni un po' il tema di "Regalo per Natale", o sbaglio? Questo senso del triangolo che non può che finire tragicamente. E' una cosa che fa riflettere...

Recensore Veterano
11/12/08, ore 18:47

LE rime mostrano un'ingenuità in via di fuga. MA il concetto dimostra un'assoluta maturità. A me piace.