Recensioni per
Figlia della Tempesta
di Eilan21

Questa storia ha ottenuto 100 recensioni.
Positive : 100
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/09/21, ore 00:30
Cap. 14:

Siamo arrivati alla fine e devo dire che sono emozionata e anche un po' triste nel pensarci, ma tanto ho ancora tante delle tue storie da cominciare. Che bello che Cathryn e Gunhild si siano riunite, e che gioia vedere che lei è diventata la badessa, mi fa veramente piacere, perchè è sempre stata leale e affettuosa e credo si notasse subito che aveva una sincera vocazione, e l'ho riscontrato ora perchè deve aver avuto da Dio il dono di leggere nel cuore altrui come fa con Gunhild. Ok ora sto forse per dirti qualcosa che non ti piacerà, ma Gunhild è diventata alla fine proprio come sua madre, ossia totalmente incentrata sul suo futuro sulle basi di come andrà il suo amore per un uomo, al punto che se Alain fosse stato sposato, aveva già deciso di ritirarsi in convento. Posso dire che sinceramente forse considerato quanto poco abbia dato Gunhild è stata fin troppo amata sia da Alain il Rosso che da Alain il Nero e perfino da Bridgit? Se ci pensi bene si sono tutti in qualche modo sacrificati per lei e che ha fatto per ricambiarli? Sul marito ho già detto più volte come la penso, ha fatto di tutto per farsi perdonare e le ha dato tutto quello che poteva desiderare, senza contare che si avvertiva che avrebbe voluto veramente diventassero una coppia, ma lei si è sempre rifiutata con la scusa del conflitto sassone/normanno; sul cognato (della stessa fazione del marito ma guarda un po' qui gli scrupoli svaniscono magicamente) non ne parliamo questo poveraccio fa voto di castità per più di 20 anni dal momento in cui l'ha incontrata non ha fatto che soffrire, e lei che fa, gli concede una notte d'amore tradendo il marito (fratello del suo amante) facendo venire anche i sensi di colpa ad Alain il Nero, mentre lui invece la sposa, rinuncia a titoli ed eredi, e si vuole persino ritirare in una landa sperduta per compiacere lei, mi sembra veramente troppo; persino la dama di compagnia non si sposa pur di restare al suo fianco. Insomma tutti l'hanno amata a mio parere ben più di quanto meritasse senza dare niente in cambio. Poi sembra quasi che sia felice della morte del marito e che non vedesse l'ora di toglierselo dai piedi per sposarne il fratello, infatti questo matrimonio così precipitoso francamente lo trovo di pessimo gusto e molto irrispettoso, sembrano due avvoltoi che danzano sulla carcassa del cadavere ancora fresco di Alain il Rosso, nessuno sembra muovere una sola obiezione al riguardo. Gunhild che si vantava di essere così diversa dalla sorella in quanto a vanità femminile ora sembra un'altra, sembra quelle signore di una certà età che vogliono essere ragazzine, inseguendo sogni perduti di gioventù, e si domanda che direbbero la nonna e il padre, autoconvincendosi che sarebbero felici per lei, solo perchè deve mettersi a placare la coscienza pensando di aver sposato l'uomo che ama, ma che agli occhi della famiglia sarebbe sempre e comunque un nemico. Gunhild francamente mi pare la peggior nemica di se stessa, e ha fatto di tutto per fare la scelta sbagliata dal momento in cui è stata rapita. Detto questo chiaramente è un personaggio che hai descritto molto bene nelle sue contraddizioni, insicurezze e convinzioni, purtroppo credo di essere troppo di parte, perchè come sai avendo apprezzato tanto Alain il Rosso vedere il fratello e la moglie che se la spassano alla faccia sua che è morto senza conoscere la felicità perchè sua moglie ostinatamente gliela negava, mi fa una grande tristezza, ma Gunhild è comunque un personaggio sfaccettato e molto reale nel tuo modo di scrivere, e posso solo augurarmi di immergermi nella prossima storia, e amarne i personaggi tanto quanto questa. Scusa spero di non averti arrecato delusione con queste mie parole che non incidono assolutamente sulla profonda stima per te e il tuo talento di scrittrice. Ci vediamo alla prossima storia

Recensore Master
29/08/21, ore 19:21
Cap. 13:

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!! Destino infame. Non volevo crederci leggendo, ma subito dopo ho pensato che se i due amanti Alain il Nero e Gunhild volevano avere una possibilità, l'unica era togliere il terzo incomodo. Partiamo però dall'inizio. Ti confesso che mi piaceva l'idea di Waltehof che sposa Matilda, ma a quanto pare il destino è stato diverso. La storia di Matilda che viene data in moglie al miglior amico del padre, mi ha ricordato quella di Giulia, figlia molto bella si dice di Giulio Cesare, che all'epoca alleato di Pompeo sancì l'alleanza dandogliela in sposa, pur essendo lui molto più vecchio di lei come per Walter e Matilda. Pompeo e Giulia si dice ebbero un matrimonio estremamente felice pur se combinato e s'innamorarono davvero, e da quanto ho letto la frattura tra i due amici Cesare e Pompeo in un certo senso avvenne proprio dopo la morte di Giulia, dalla quale nessuno dei due si riprese mai completamente. Qui Matilda e Walter anche si sono innamorati, e devo dire che ho pensato subito che Gunhild in fondo fosse invidiosa della buona sorte della figlia, che l'aveva graziata di un matrimonio d'amore come il suo non era stato, anche se ripeto come ti ho scritto più volte seppure Alain il Rosso avesse sbagliato, buona parte della responsabilità ce l'ha anche Gunhild che non è mai riuscita a superare i suoi pregiudizi divenuti dopo anni francamente puerili. Mi è dispiaciuto leggere della storia di Gytha. Aveva atteso tanto di sposarsi e ha vissuto i primi 10 anni felici, donando ben 5 discendenti maschi al marito, per poi vedersi messa da parte e umiliata davanti a tutti, mi ha fatto molta pena, soprattutto perchè per sposarsi aveva dovuto abbandonare la sua seconda patria ormai la Danimarca. Alain il Rosso fedele per 23 anni? Caspita ragazzi sicuramente delle avventure le avrà avute, ma che sia rimasto fedele per 23 anni ad una donna che sostanzialmente lo disprezzava, a mio avviso è solo la riprova di quanto lui ammirasse, rispettasse e secondo me in fondo si era anche innamorato della moglie, seppure a modo suo, e dopo averla costretta con l'inganno al matrimonio. Sicuramente è amore anche quello di Alain il Nero per Gunhild, ma seppure contrastato in apparenza, è a mio avviso più "facile", in quanto spinto dalla passione dei sensi e l'affinità emotiva che si vede corrisposta dall'altra parte, come dici anche tuquando Gunhild pensa che lei è stata più fortunata del marito, invece Alain il Rosso ha continuato ad amarla " a senso unico" per tutti questi anni non chiedendo mai niente in cambio, e se non è una forma di amore il più alto questa non saprei davvero a quale pensare. Anche Matilda quindi poi sa tutto della storia dei genitori mi sembra di capire visto che le chiede perchè nemmeno in punto di morte vuole avvicinarsi a lui. Mi ha fatto una grande tenerezza Matilda per tutto il capitolo, mi sembra una ragazza molto dolce, tenera e sensiibile, sia verso la madre, che verso il marito, profondamente attaccata sia al padre che al fratellone come lo chiama lei. Hai scelto sì un modo inusuale di farlo morire, ma tutto sommato credibile, perchè non era insolito morire a quei tempi in incidenti di caccia, tanto è vero che spesso si organizzavano attentati per eliminare scomodi rivali proprio in quei frangenti. Waltehof ho amato che sia rimasto così attaccato ai suoi genitori adottivi che hanno finito per amarlo più della sua vera famiglia, ed è normale che lui li abbia ricambiati dando i loro nomi ai suoi figli, e soffrendo visibilmente per non aver potuto vedere un'ultima volta suo padre o colui comunque che l'ha cresciuto e gli ha voluto bene. Io per esempio non ricordo l'ultima volta che ho visto mio padre prima di morire, perchè fin da quando ero piccola lui entrava e usciva dall'ospedale per diversi problemi di salute per lo più però cardiologici, e non era una novità per me che fosse in ospedale, e quindi capitava che non andassi tutti i giorni a vederlo, anche perchè col lavoro avevo orari difficili da gestire, e così non ricordo l'ultima volta che l'ho visto o cosa ci siamo detti. Ero abituata a vederlo star male e perciò mi dicevo che alla fine per quanto male sarebbe tornato a casa come sempre, ed invece.....Comunque io sono ufficialmente innamorata ora ancora di più di Alain il Rosso, perchè con quel suo Perdonami che ha trovato il coraggio di pronunciare pur soffrendo come un cane, ancora una volta ha messo davanti a sè sua moglie, che purtroppo ora soffre di rimorsi probabilmente per non averlo perdonato prima, o essersi resa conto per meglio dire che non lo odiava più. La simpatica famiglia poi giunge a catter cassa, ed ora dopo 20 anni Gunhild si vedrà di nuovo con Alain il Nero, che non sappiamo se si sia sposato e abbia avuto figli nel frattempo, o se l'abbia continuata ad amare in questi lunghi 20 anni. Waltehof per proteggere la madre, e rendere omaggio alla memoria di Alain il Rosso vuole scortare Gunhild a Richmond, ma ho come la sensazione che andrà male, e poi a questo punto mi chiedo se Alain il Nero dovesse essere ancora solo, niente più gli impedirebbe a questo punto di subentrare al posto del fratello e non solo al titolo ma anche nel ruolo di sposo per Gunhild. Ma sarà davvero così? Povero Alain avrebbe meritato un po' più di felicità, perchè per quanto è vero che abbia seminato dolore, si è anche prodigato per espiare e per rendere felici le persone attorno a lui e che amava. In fondo ho sempre amato quegli uomini risoluti e ambiziosi che però sanno essere devoti alla famiglia. 

Recensore Master
21/08/21, ore 22:55
Cap. 12:

Ed eccoci finalmente al grande passo: alla fine è successo. Intanto partiamo dall'arrivo a palazzo con il re Guglielmo subito che fa una gaffe, e Alain il Rosso cerca di mitigare, mentre poi interviene la regina Matilda che conduce via Gunhild. Mi ha fatto sorridere il commento di Gunhild sulle due principessine, e sul fatto che lei nemmeno così piccola avrebbe potuto seguire questa formale etichetta che a loro sembra riuscire naturale, forse in fondo non era nata per essere principessa alla fine è questa la verità! La regina mi sembra una persona riflessiva, comprensiva, ma acuta e sensata oltre che molto lungimirante. Una persona pratica ma che conserva in sè uno spirito capace di leggere nei cuori delle persone, come ha fatto con Gunhild, capendone a pieno lo stato d'animo. E' stata sincera e nella sua posizione decisamente non le si potrebbe chiedere di più, e sopperisce alla mancanza di tatto del marito. Anche a me fanno pensare le parole della regina, quando dice a Gunhild che anche lei potrebbe aver ricavato qualcosa di buono dal suo matrimonio. Sicuramente Alain il Rosso la ricopre di vestiti e gioielli per l'occasione per sfoggiarla a corte, ma lo fa perchè se ne sente anche orgoglioso probabilmente, però questo lascia Gunhild totalmente indifferente. Mentre non è indifferente per niente al rivedere il cognato che mi fa ridere quando nella conversazione che fanno durante il banchetto le dice che non onorerà il fratello che l'ha portata via da lui. Secondo me hai le idee un po' confuse Alain il nero: ok era un rapimento, ma la sposa era comunque per tuo fratello, non per te, lui non ti ha portato via niente, semmai ha portato via Gunhild dal suo convento e dalla sua famiglia, anzi a dire il vero sei tu che stai portanto via la moglie a tuo fratello, quindi sei tu in torto semmai. Anche Gunhild ok capisco la passione, l'amore e tutto, ma rischiare così tanto per una singola notte? Perchè sappiamo bene che una storia tra loro due è impossibile, e quindi viene da chiedersi "ma perchè mai sei andata a cercarlo? solo per soffrire e farlo soffrire?" Era meglio fare finta di non averlo visto a questo punto, perchè secondo me anzi dopo una notte come quella e le parole che si sono detti, semmai è pure peggio, perchè quando non conosci la felicità allora non la puoi rimpiangere, ma così invece.....saranno lacrime per tutta la vita al pensiero di quello che non potrai mai avere. Mi sembra una crudeltà inutile, anche farsi queste promesse, che tornerà da lei e la sposerà. Mi sembrano parole al vento. Ma come? Hai dimenticato volutamente che è già sposata con tuo fratello che state tradendo alla bene e meglio alle spalle, dopo quello che ha fatto per voi? Ricordiamoci sempre che sì Alain il Rosso ha ordinato il rapimento, ma è Alain il nero che l'ha portato a termine, quando avrebbe potuto farla scappare invece che eseguire gli ordini, se proprio ci teneva a lei, però di questo Gunhild non sembra di tenere conto, ha deciso di odiare il marito a vita, sebbene lui stia passando il resto della vita a comportarsi bene con lei e a fare ammenda cercando di essere un marito comprensivo e permissivo. Come dicevo una crudeltà inutile tanto più quando sai che devi continuare a vederti fin quando saranno tutti a corte, vedendosi tutti i giorni dopo quello che è successo, e che poi dovranno risepararsi. Se non sapessi che la storia è comunque romantica e che il cognato è davvero innamorato, io a freddo penserei che volesse solo rubarla al fratello per portarsela a letto, e ora che si è tolto la voglia tanti saluti, alla faccia della scema che invece si è innamorata e ha gettato la maschera della donna tutta d'un pezzo che alla prima (no ok alla terza) occasione si getta tra le braccia del primo uomo che le mostra gentilezza (visto che quelle del marito non le calcola e a quelle degli altri uomini è avvezza), ed alla faccia del fratello che ignaro si fida bonario non sapendo che i due se la intendono sotto il suo stesso naso. Per fortuna poi ha Bridgit di cui potersi fidare, perchè in affari del genere è indispensabile avere qualcuno che sappia tenere la bocca chiusa, e lo dico per esperienza perchè c'è una mia amica che tradì a suo tempo l'ex marito, e più di una volta, e noi sue amiche la coprivamo, benchè lei sapesse che io non ero d'accordo, ma chi sono io per giudicare? Più che consigliarle che per me sbagliava, non posso certo essere io a programmarla la vita. Però era dura considerando che poi l'ex marito lo vedevo fare la gnorri, perchè lui poi era una brava persona, e di lei si fidava, e devo dire che non mi piaceva quello che faceva, ma le volevo bene allora e le voglio bene adesso, e quindi a me come alle altre non restava che coprirla, anche se mi sentivo io in tensione per lei, al pensiero che fosse scoperta. Ecco perchè io non potrei mai tradire, non perchè non potrei averne voglia, ma perchè il senso di colpa e la paura mi ucciderebbero, e non mi farebbero godere nemmeno quei momenti che dovrebbero essere felici perchè in teoria starei seguendo la passione e il cuore. Sono ansiosa la prossima volta di leggere del salto temporale. Ho l'idea che che i ragazzi saranno cresciuti, e ci sarà la svolta con Alain il Rosso che vorrà far sposare Waltehof e Matilda. Mi chiedo come reagirà Gunhild e se i ragazzi la vedranno come un'imposizione ingiusta, o se magari nel corso degli anni l'affetto è diventato altro per entrambi. 

Recensore Master
13/08/21, ore 22:05
Cap. 11:

Sarà pure un capitolo di passaggio come dici tu ma a me è piaciuto molto, perchè traccia alla perfezione la vita quotidiana di Gunhild coi due figli. Ci sono anzi molte cose nel corso della lettura che mi hanno colpito. Intanto il rapporto materno che Gunhild ha stabilito con Waltehof e quello fraterno che il ragazzino ha stipulato con la piccola Matilda. Poi devo dire che l'immagine di Feran dalle dimensioni tutt'altro che esili che fa da "guardia" a Matilda mi ha fatto molta tenerezza, c'è poco da fare c'è un rapporto privilegiato tra cani e bambini l'ho sempre pensato. Gunhild è rimasta sola con loro e Bridgit e Arleigh a Middleham lontano dalla vita di sempre e soprattutto dal marito facendone un suo rifugio personale, e devo dire che ancora una volta sono stupita dall'evoluzione di una scelta puramente politica e di convenienza, in quanto Alain sebbene abbia preso con sè Waltehof per scopi come al solito egoistici come fece a suo tempo con la moglie, alla fine si è affezionato al ragazzo. Alain non cerca più intimità con la moglie dopo la nascita della figlia, tuttavia la rispetta e continua a trattarla come se comunque cercasse sempre il suo appoggio e la sua amicizia. Continuo a chiedermi ma ha ancora senso per Gunhild trattare in quel modo il marito? Non può dire sia più l'odio verso il nemico, perchè alla fine invece con Alain il nero questo problema non le è sorto. Credo che la sua sia più una ferrea convinzione e un semplice fatto di principio dovuto alle modalità in cui si sono sposati, però credo che questo ormai non abbia più molto senso, per diverse ragioni: 1) ormai non si possono più cambiare le cose; 2) il marito la tratta con ogni riguardo e ha cercato in tutti i modi di farsi perdonare, e anche quell'accesso d'ira dovuto all'impossibilità per la moglie di concepire ancora si è smorzato, e mentre un altro marito al suo posto gliel'avrebbe rinfacciato ogni giorno, lui si dimostra tollerante e paziente; 3) comunque le ha dato "due" figli, insomma a conti fatti poteva andarle secondo me davvero molto peggio. Non metto in dubbio le sue ragioni ma capirei questa suo ostruzionismo se avesse altre possibilità, ma a questo punto io cercherei comunque di trarre il meglio da quella situazione, anche se probabilmente Gunhild è convinta che sua nonna le direbbe di comportarsi così. Anche quando nel capitolo dici che tenta di andarci d'accordo, non è mai allo scopo davvero di superare i dissidi ma solo di fare buon viso a cattivo gioco, e se il tradimento della memoria del padre non può essere mi rendo conto una bella cosa, nemmeno l'ipocrisia credo lo sia, e a questo punto non so quanto anche suo padre le direbbe che si sta comportando nella maniera più saggia. Finalmente notizie di Gytha che diventerà regina di Russia, anche se dubito che questo re Vladimir sia davvero bello, è quello che veniva detto a tutte le giovani spose, anche perchè chi vuoi che fosse disposta a sposarsi dopo che le viene detto che il promesso e futuro marito è un rospo? Sicuramente ne ha passate meno di Gunhild, però come dice anche lei nella lettera credo che non sia proprio una passeggiata di salute stare tre anni lontana dai propri cari (si ok il cugino e la matrigna e i fratellastri ma non è la stessa cosa morta la nonna) in un paese straniero, chiedendoti per me sempre se davvero puoi fidarti fino in fondo delle persone che ti si professano amiche. Per un attimo ho pensato che il cugino ritardasse sempre un suo fidanzamento perchè in realtà la voleva per sè Gytha, ma abbiamo appurato che non è così, e se anche fosse a quei tempi quale amore non era sacrificabile in confronto ad un'alleanza che avrebbe fatto sicuramente la differenza? Bridgit ha toccato il tasto dolente di Gunhild che molto poco coerentemente non può amare il marito normanno che ne ha ordinato il rapimento e costretto a sposarla, ma ne può amare il fratello del marito sempre normanno che se ricordo bene era comunque coinvolto nel rapimento o ricordo male? Certo anche la visita al Re e il pensiero di dover fare la riverenza a chi ha ucciso il padre, non credo possa esistere una sensazione simile che nessuno di noi possa comprendere, deve essere atroce, e ti senti doppiamente umiliata. Waltehof mi ha preso il cuore te lo dico, è troppo dolce e sfortunato questo ragazzino, farebbe intenerire anche il più spietato degli assassini. Intanto come si preoccupa di essere abbandonato anche da coloro che chiama la sua nuova famiglia, e alla fine devo dire che loro 4 se volessero davvero potrebbero essere una famiglia felice. Spero solo che Alain davvero poi non lo sacrifichi per i suoi scopi. Ti dico con Matilda è così affettuoso e dolce, che in fondo sarebbe anche bello pensarli insieme questi due, alla fine potrebbe davvero venirne qualcosa di buono da tante disgrazie. Sono ansiosa di leggere quando arriveranno a Corte perchè credo che lì davvero scatterà la follia e il degenero. Grazie per la storia che mi hai fatto scoprire e amare. TVB

Recensore Master
05/08/21, ore 23:00
Cap. 10:

Ok qui assistiamo ad un capitolo che dovrebbe definitivamente smontare qualsiasi simpatia si potrebbe provare per Alain il Rosso, compresa quella della sottoscritta cara la mia Eilan21. Ti darò una grande delusione lo so, però io continuo ad avere un certo debole per questo personaggio, forse perchè in generale nei film, romanzi e persino negli anime mi sono sempre piaciuti i personaggi maschili quelli che sono strategici e calcolatori. Però vi invito a riflettere. Sicuramente il ragionamento che porta Alain a scegliere quando gli viene chiesto tra la salvezza della moglie o del figlio, non è esattamente un ragionamento basato sul sentimento o sull'emozione, ma d'altronde se ci pensiamo bene è vero lui ha rapito e costretto Gunhild a sposarsi, e lei gli porta giustamente rancora, ma è anche vero che ha provato in tanti modi ad avvicinarsi a lei e la tratta tutto sommato da principessa qual'è, senza aver mai ricevuto in anni un gesto di affetto o rispetto dalla moglie, che anzi continua a tenerlo a distanza sopportandolo per quieto vivere. In pratica lui sa che la moglie non lo amerà mai e che il loro rapporto non potrà mai evolversi in una storia d'amore e quindi pensa giustamente alle proprie convenienze, come alla fine ha fatto anche Gunhild finora. Quindi non c'è da stupirsi secondo me a questo punto anche della reazion avuta alla scoperta che ha avuto una femmina e non un maschio e che Gunhild visto il parto difficile non potrà avere altri figli, quando sappiamo che se non avevi un erede maschio in quei tempi eri spacciato. Alla fine secondo me nel tempo finirà per voler bene anche alla figlia che ho già letto è rossa come lui, se non altro credo che l'orgoglio paterno in questo caso avrà la meglio nel vedere riconosciuti i suoi tratti somatici nella piccola, e la trasformerà in un'arma per stringere alleanze in futuro con il matrimonio. Vi invito a riflettere anche su un'altra cosa. Un altro uomo avrebbe potuto tranquillamente ripudiare Gunhild, non sarebbe stato il primo nè l'ultimo, ok forse è ancora bloccato per via del lignaggio della sua sposa che resta la figlia di un ex sovrano, o avere dei figli illegittimi (ma considerati i fratelli illegittimi nella sua famiglia di provenienza dubito che Alain propenderebbe per una soluzione del genere), ma corre a i ripari diversamente, di fatto adottando il figlio di un "traditore" di colui che sarebbe un suo nemico, dimostrando ancora una volta che forse tuttavia a conti fatti a lui interessano poco questi schieramenti, e molto di più i suoi interessi pratici. Il problema sarà quando e se finirà tutto nelle mani di questo bambino divenuto adulto, e lì Gunhild tirerà sicuramente le unghie fuori per sua figlia, anche se secondo me prevedo un matrimonio futuro in vista per Matilda con Waltehof, magari crescendo insieme finiranno per innamorarsi. Comunque per quanto cinico mia cara Gunhild sei così sicura che anche Alain il Nero in circostanze simili come qualsiasi altro uomo di quel tempo non vrebbe reagito così e ragionato sulla scelta più razionale sebbene all'apparenza più spietata? Le vite delle donne in quei tempi erano alla fine di poco valore se non potevano andare in spose o procurare eredi ai casati, anzi se ci pensi bene che certi retaggi ci sono ancora oggi in certe culture dove una figlia femmina è vista come un problema, mentre un figlio maschio come una benedizione cosa possiamo pretendere da un uomo del Medioevo? Il bambino mi ha fatto una pena infinita ma Gunhild sembra essere stata molto brava ad entrare in contatto con lui, e sono sicura che a prescindere dai vili conti fatti durante il travaglio Alain continui ad apprezzare e rispettare la moglie e quel suo carattere fiero e che desidererebbe un rapporto diverso con lei. 

Recensore Master
28/07/21, ore 18:03
Cap. 9:

Ed eccoci ad un capitolo cruciale. Gunhild si ritrova signora del castello e già incinta non appena ricongiunta al marito, sebbene ella non desiderasse un figlio da lui, ma chiaramente il suo destino per quanto lei continui inconsciamente a ribellarsi è stato segnato nel momento del matrimonio, e si è illusa di poter rifuggire da determinati obblighi imposti dal ruolo di consorte. Il fidato e sempre presente Alain il Nero con cui condivideva giornate anche a cacciare come si è potuto vedere, con cui sembra avere più cose in comune rispetto al marito, anche lui l'abbandona in quanto non riesce a restarle accanto ora che è con il marito e in attesa del loro figlio. Il cognato ci prova a farle capire che non deve incaponirsi nei suoi rigidi vincoli o nelle sue ristrette convinzioni che una donna che ama è una donna per forza di cose sottomessa e prigioniera, ma lei al momento di dover scegliere se ammettere i suoi sentimenti si tira indietro. Non ho ancora compreso appieno se sia solo per paura, per cocciutaggine, se davvero per lei è impossibile amare qualcuno che considera ancora suo naturale nemico, se in fondo il suo attaccamento ad Alain sia davvero amore. Sebbene la sua angoscia nel saperlo andato via sembri autentica, forse all'inizio ingenuamente auspicava che l'uomo dopo un periodo di lontananza in cui si sarebbe leccato le ferite, sarebbe poi ritornato non riuscendo a starle lontano, ma ha fatto male i suoi conti ed ora si ritrova sola. Perchè il mio dubbio sta nel fatto che più che amarlo senta che lui è l'unica persona a cui si sia sentita vicina in un periodo di profonda solitudine e che abbia sviluppato sì un attaccamento ma non un amore sincero e profondo. Più andiamo avanti e più entra nelle mie simpatie invece il marito che poveraccio sembra fare di tutto per farsi perdonare, le fa regali, è felice per la nascita del figlio, e sembra anche trattarla con ogni riguardo quando sono insieme, e mi ha fatto tenerezza la sua reazione alla notizia della gravidanza, e come parlava alla moglie nello studio. Insomma che deve fare quest'uomo? Purtroppo al cuore non si comanda, e paga il prezzo di essere partito con il piede sbagliato, quando si dice la prima impressione è tutto. Però mi spiace continuo a preferire lui ad uno che di nascosto fa la corte alla cognata, anche se devo dire che si è rivelato più onorevole nel prendere le distanze ora che lei è in dolce attesa, anche sicuramente in parte per non fare torto al fratello, considerato che credo sia l'unico che sembra avere una mente più diplomatica e strategica da suddividere responsabilità e titoli sicuramente per convenienza tra i suoi parenti, ma anche perchè Alain il Rosso lo vedo sinceramente un uomo che spera di vivere una vita pacifica e in armonia e che vuole il bene alla fine delle persone intorno a lui, perchè sa che tutto gli tornerà indietro anche come vantaggio per lui. Vedi il fatto di non urtare la nobiltà sassone, o di voler accontentare i vari fratelli, il progetto di fondazione ed espansione della città. Insomma secondo me Gunhild non dovrebbe lamentarsi troppo del marito, le sarebbe potuto capitare molto peggio. 

Recensore Master
21/07/21, ore 01:17
Cap. 8:

All'inizio del capitolo quando ho capito che qualcuno era arrivato al castello non sapevo che pensare: 1) Il marito è venuto a prenderla?; 2) Un assalto di nemici o banditi e un correlato bagno di sangue? Confesso che non avevo pensato ad Alain il Nero perchè forse incosciamente pensavo fosse sempre rimasto nei paraggi. Tutto un castello svegliato in piena notte, pensa a quei poveri servitori che dormivano, ed hanno dovuto alzarsi e preparare da mangiare, bagno, abiti asciutti, fuoco, insomma servire i nuovi arrivati nel cuore della notte, probabilmente al freddo in pigiama, stanchi dopo ore di lavoro, e senza poter avere il giusto riposo per il giorno dopo che dovranno ricominciare daccapo. Agnes è sempre più gelosa di Gunhild, e non solo perchè il marito le dedica attenzioni, ma perchè anche i suoi fratelli Alain il Rosso e il Nero la coprono di premure. Si vedeva benissimo che era indispettita di essere stata lasciata indietro quando il fratello non le ha reso omaggio per prima, come quand ha visto il regalo per Gunhild e non per lei, ma avendo Alain il Nero dato una spiegazione giustificata non può mostrare il suo risentimento ed invidia verso colei che sembra rapire tuti gli uomini della sua vita. Un pensiero amabile che ha avuto col cane, e mostra quanta delicatezza ci sia oltre che complicità tra i due. Non hanno bisogno di parlare, basta loro la reciproca compagnia in silenzio davanti al fuoco, e quando fue persone stanno bene insieme anche in silenzio, allora non c'è ritorno, ma si era già capito nei pensieri espressi da Gunhild che con lui si sente assolutamente a suo agio e in pace con se stessa, come se avesse fatto pace col mondo e col genere maschile per cui non nutriva particolare stima, a parte padre e fratelli. Questo viaggio per recarsi presso il marito sarà assolutamente fondamentale, perchè traccerà probabilmente la linea di non ritorno, e li spingerà definitivamente l'uno verso l'altra, facendoli crogiolare anche nel senso di colpa, di sicuro almeno per Alain il Nero, sebbene si sia comunque inteso che col fratello c'è comunque un rapporto di sudditanza dettato dalla linea ereditaria. Agnes ho paura spifferi qualcosa ad Alain il Rosso per farlo mettere contro i due. Alain il Rosso dovrà giocarsi bene le sue carte se vorrà tenersi Gunhild. 

Recensore Master
12/07/21, ore 12:23
Cap. 7:

Il lungo viaggio di Gunhild e del suo seguito fa parecchie tappe e si fermano all'abbazia dove ha modo di trovare l'abate che sembra amico della sua causa, e sembra serbare nel cuore affetto per il suo defunto padre, e almeno avrà il sollievo di sapere che sia sua nonna che suo padre avranno una messa in suffragio alla loro anima. Gunhild quando si ritrova da sola si lascia andare allo sfogo tanto a lungo represso, e qui al suo fianco troviamo di nuovo il cognato a consolarla. Ora dal loro colloquio capisco quando mi dicevi che di solito preferiscono tutte le tue lettrici Alain il Nero al fratello. Sicuramente ha dimostrato una sensibilità verso Gunhild non da poco, ascoltando prima lo sfogo per il dolore di aver perso la nonna, ma anche la confessione di non essere proprio dalla parte re anzi, e a ddirittura in tempi non sospetti quando ancora non si conoscevano ha compiuto un gesto, che ora si rivela parecchio onorevole ai suoi occhi e fa colpo giustamente su di lei, abituata a trattare con uomini di ben altro stampo. Già qui si intuisce comunque che il semplice legame di confidenza si sta tramutando piuttosto velocemente in una simpatia che va aldilà del legame parentale acquisito. I due fanno fatica a stare lontani e la naturalezza con cui il cognato l'ha abbracciata e carezzato i capelli equivalente allo slancio avuto da lei affidandosi a lui, mostra che il povero Alain il Rosso, che nonostante tutto ci prova ad essere un buon marito, ricevendola con tutti gli onori, e costruendo "un nido" per se stesso e sua moglie, deve iniziare seriamente a preoccuparsi. In fondo hanno passato più tempo separati che insieme, come spesso accadeva all'epoca quando i mariti magari si sposavano il giorno prima, e partivano per la guerra il giorno dopo, ritornando dopo anni accanto a moglie sconosciute e magari ad un figlio mai visto prima. E' vero Alain il Rosso non si è sicuramente comportato onorevolmente, ma tutto sommato come ti dissi in precedenza, continuo ancora a preferirlo ti dirò, perchè se non altro apprezzo lo sforzo che fa per entrare nelle grazie della sua sposa, e nel salvaguardare i suoi tempi e i suoi spazi non imponendole la sua presenza oltre il necessario, poi magari più avanti cambierò idea. Intanto che simpatica dama ci ritroviamo come cognata, mentre noto invece che anche quest'altro cognato sembra pendere dalle grazie di Gunhild e questo probabilmente non farà che incrinare ancora di più i rapporti già cominciati male in partenza con Agnes. Deve essere tremendamente imbarazzante vedere il proprio marito sbavare di fronte ad un'altra, specialmente quando sai che non hai armi per competere, perchè sei sconfitta in partenza. Immagino sia stato un problema di molte donne poco attraenti dell'epoca. Spero di leggere in futuro anche qualcosa su Gytha e che ne sia stato di lei.

Recensore Master
04/07/21, ore 19:15
Cap. 6:

Ecco spiegato chi era l'altro uomo nell'immagine ripetuta ad ogni capitolo, quindi si può intuire ci sarà un triangolo amoroso. Peccato per Gunhild perchè sembra aver sposato il fratello sbagliato, almeno aveva azzeccato col nome, ciò che l'ha fregata è il colore dei capelli. In tutta sincerità essendo entrambi nemici preferisco Alain il rosso, perchè sebbene quello che ha fatto alla fine si è comportato bene con la moglie, mentre uno che sembra porvarci con la cognata aggiunto al fatto di essere normanno non depone di certo a suo favore. Quindi c'è stato il matrimonio e mi sembra di capire che sia stato anche consumato, ma da allora sporadiche visite e nessun rapporto. Tutto sommato effettivamente la solitudine è una migliore compagnia di una compagnia indesiderata si potrebbe dire. Come in convento Gunhild ha trovato persone amiche come Bridgit  ed Arleigh e il momento in cui si sono avvicinate alla notizia che partiranno insieme è stato davvero di grande sensibilità, lealtà e complicità femminile. Ho scoperto alla fine che la madre di Gunhild è viva e non morta come credevo, e che però è andata dai suoi figli, e la figlia probabilmente non la vedrà mia più. Inoltre magra consolazione sapere che non è stata complice del suo rapimento, che come abbiamo potuto vedere aveva il benestare del re Guglielmo che si era già preparato a rispondere alle proteste del clero. La ricostruzione che ha fatto è stata così convincente che quasi ci credevo pure io. Alain il Rosso quindi ora è conte e aspetta la moglie a York scortata da questo fratello misterioso. La famiglia del marito è complicata almeno quanto quella della moglie comunque. Ora che anche i cognati di suo padre ovvero i suoi zii sono morti, credo che debba abbandonare ogni speranza di vedere rovesciate le sorti del regno. Comunque il marito la tratta come una principessa e le fa regali e ora la rivuole anche al suo fianco. Forse non pensava che inviando suo fratello tra i due potesse nascere qualcosa, ma la chiacchierata davanti al fuoco, il momento mancato della carezza e la preoccupazione e la gentilezza che le mostra Alain il Nero non è certo passata indifferente, e durante un viaggio così lungo e pieno di pericoli chissà che potrebbe succedere. Molto triste ovviamente scoprire della morte della nonna in quel modo, ma d'altronde ormai è la regola per lei, ed almeno sa che lei non ha mai smesso di pensarla come la sorella d'altronde, che mi chiedo a questo punto perchè non sia ancora sposata. Nonostante tutto Gunhild conserva intatto l'onore di principessa e il disprezzo e il risentimento verso gli usurpatori e come non potrebbe essere altrimenti, visto quello che ha subito sia lei che la sua famiglia. E' coraggioso e ammirevole questo suo non volersi piegare del tutto alle circostanze e al destino avverso. Mi domando se alla fine succederà qualcosa col cognato e a quel punto che farà il marito che per il momento ha pazientato. Magari si terrà entrambi e riuscirà a costruire anche un rapporto con Alain il Rosso nonostante tutto. Continuo a pensare che sei talentuosissima e che si legge in pieno da quello che scrivi la passione verso quello che fai, e verso questo genere di storie e letteratura. Mi affascina e mi perdo in essa leggendola. Sei bravissima senza ombra di dubbio alcuno!!!!!!!!

Recensore Master
26/06/21, ore 21:57
Cap. 5:

Ora capisco perchè quei personaggi nelle immagini ad inizio di ogni capitolo, l'uomo dai capelli rossi e Moragana di Merlin che dovrebbe rappresentare Gunhild, per altro ottima scelta come personaggio, l'attrice mi è sempre piaciuta moltissimo. La pace per Gunhild è ahimè finita. Credeva di essere al sicuro in monastero, ad un passo da essere consacrata come sposa del Signore ed invece alla fine il suo destino è stato proprio quello che aveva cercato di evitare entrando in convento. Posso dire che nonostante però la sua millantata intelligenza, ho trovato quanto meno sprovveduto per la figlia di un re, pur se ha vissuto lontano dal mondo per metà della sua giovanissima vita, cadere così facilmente nel tranello? Mi spiego meglio: al suo posto all'incontro con i presunti fratelli mi sarei presentata con il cancello chiuso, tanto per parlare bastava vedersi in faccia, ed una volta accertata la loro identità li varei fatti entrare, oppure avrei chiesto l'aiuto della madre superiora, facendo in modo che fosse presente qualcuno di quei rari uomini di cui si fa accenno frequentassero il convento. Inoltre anche una volta arrivata al cospetto di Alain crede ciecamente alle sue parole sebbene siano 5 anni che non vede la madre. Chi ci dice che la stia ricattando, ma in realtà la madre non sia già morta? Almeno come prova di buona fede avrei richiesto un incontro ed un colloquio con mia madre, per assicurarmi di non essere ingannata. Non lo so credo che gli anni in convento abbiano ammansito la piccola ed impavida Gunhild. Tra l'altro avrei creduto che una sorte simile sarebbe potuta toccare semmai a Gytha. Perchè mai prendersi la briga di andare a rapire una novizia in convento, quando basterebbe mandare un emissario con una formale proposta (ok sicuramente verrebbe rifiutata inizialmente, ma considerata la situazione non credo irrealistico che si fosse col tempo intavolare una trattativa forte della vita di Edith, altro motivo che mi fa pensare che la madre in realtà sia già bella che morta) per sposare Gytha? Tra l'altro mi ero fatta l'idea che in realtà Edith fosse diventata l'amante (non per sua scelta) di Alain, ed invece l'uomo appare più giovane di quello che credevo. Devo ammettere che se non altro sembra nonostante la situazione di una certa presenza e di buone maniere, meno rozzo di quanto si possa pensare, e sembra sinceramente colpito da Gunhild, che al contrario ovviamente non può esserlo altrettanto. Credo un po' come nei racconti della mitologia grca, che non fosse poi così strano che un matrimonio avvenisse a seguito di un ratto o peggio ancora di una violenza, considerati i tempi e la condizione femminile dell'epoca. Se è vero che i re erano felici di avere figli maschi che portassero avanti la discendenza, salutavano comunque con un certo gradimento le figlie femmine che venivano usate come pedine o merce di scambio per alleanze strategiche. Se poi la futura sposa si alzava una mattina in convento certa di diventare monaca tra un paio di settimane, e la sera si ritrova rapita a condotta con la forza da un uomo sconosciuto che il giorno dopo si ritrova a sposare con la forza poco importava. La frequenza e l'abitudine di queste pratiche penso che alla fine almeno per alcuni casi non impedisse di far nascere unioni tutto sommato solide e felici col tempo. Mi torna in mente una coppia che ho sempre considerato fulgido esempio nella letteratura di un puro amore coniugale che sono Ettore ed Andromaca, e solo recentemente ho scoperto che secondo la liturgia anche Andromaca fu rapita per essere portata a Troia per sposare il principe Ettore, e che al suo arrivo tra lei e il futuro marito ci fu il classico colpo di fulmine. Perdona le considerazioni personali senza senso, comunque devo dire che sebbene mi fossi aspettata che Gunhild avrebbe finito con lo sposarsi, non potendo mantenere il giuramento che si era fatta di restare nubile e indipendente, non avrei mai pensato sarebbe successo così. Mi hai anche incuriosito ancora di più sulla storia sia di Gunhild che della sua famiglia. Penso ai fratelli e al tradimento che hanno subito e che ha impedito loro di rovescire le sorti del loro regno, dovendo ripiegare non una ma ben due volte. Per tutta la famiglia sarà una triste notizia sapere che la piccola Gunhild è andata in sposa al nemico. 

Recensore Master
19/06/21, ore 01:37
Cap. 4:

In un capitolo il mondo è stato stravolto, e veniamo in un certo senso anche noi come Gunhild informati dei fatti indirettamente attraverso le lettere di Gytha. Come da me profeziato Edith ha rivisto solo da morto il marito, ammesso che si possa dire così, visto lo scempio che è stato compiuto sul suo cadavere. Gunhild deve purtroppo rimanere inerte di fronte alle sciagure abbattutesi sulla sua famiglia con l'arrivo di Gugliemo. La sua vita perlomeno al monastero per ora sembra sicura, e persevera nella sua decisione di non sposarsi mai, ma valuta sempre più l'idea del noviziato. E' tremenda tutta la sorte a cui è stata destinata la sua famiglia, sebbene per fortuna nel momento del bisogno ancora l'apporto di nonna Gytha è stato fondamentale facendoli ripiegare in Danimarca da suo nipote, dove sicuramente ben presto giungerà la notizia a Gunhild del matrimonio della sorella. I gemelli invece hanno ripiegato in Irlanda e per fortuna anche qui sembrano ben accetti e pronti a dar battaglia per vendicare il loro orgoglio inglese e riesigere magari il trono. Un personaggio che mi ha incuriosito e attirato parecchio è Cathryn l'amica di Gunhild così diversa da lei, che già mi fa simpatia, ma di solito proprio questi personaggi positivi vicini ai protagonisti fanno una brutta fine, speriamo proprio di no. Anche io tutta la mia vita sono stata una persona calma, anche troppo, paziente, riflessiva e molto seria, e per contrasto mi sono sempre finita per legare a persone all'opposto di me, ossia estroverse, socievoli, di carattere incisivo. Quello che potrebbe sembrare un semplice capitolo principalmente epistolare, è estremamente invece importante, perchè serve a delinearci il quadro degli eventi e dei cambiamenti, e la successiva posizione poi sia logistica che di alleanze di ogni singolo personaggio, in modo da sapere dove collocarli nel prossimo futuro attraverso i successivi capitoli. Sono semplicemente poi ammirata dall'accurata ricerca storica che hai condotto, scendendo anche nei particolari della battaglia di Hastings, come la durata di 9 ore, o della morte di Harold. Sei una grande c'è ben poco altro da dire o commentare

Recensore Master
11/06/21, ore 01:15
Cap. 3:

Non credevo che qualcos'altro potesse colpirmi come la morte di Magnus ma sbagliavo. Prima di scendere nel dettaglio una domanda perchè forse ho capito male io: ma sia la sorella di Harold che la prima moglie e madre dei suoi figli si chiama Edith? Ed ora veniamo proprio ad Edith la madre di Gunhild. Finora è apparsa una donna quasi sottomessa, e sempre all'ombra di quel marito che non vedevo ricambiare l'amore che lei così generosamente gli forniva senza aspettarsi niente in cambio, invece qui dimostra una forza, una saggezza e ancora una volta una fedeltà e una nobiltà d'animo liberando il marito dal loro vincolo che davvero mi ha toccato nel più profondo dell'animo. Sicuramente come racconta anche lei, conoscendo le dure leggi di casato del tempo, era preparata come dice a quel momento, ma ugualmente dopo venti lunghi anni e 5 figli, sceglie autonomamente di andare via abbandonando figli e marito, per lasciare che lui possa essere Re senza inimicarsi la nobiltà, e soprattutto continuando ad amarlo e senza covare il benchè minimo risentimento, anzi al contrario dimostrando proprio con quel suo gesto, il più estremo per quei tempi che una donna potesse fare probabilmente, l'amore più puro, disinteressato e autentico che un essere umano possa sentire. Ho pianto leggendo il suo discorso ai figli, in cui raccomanda loro di restare accanto al loro padre da principi e principesse e di non odiarlo e di accettare le sue scelte e la futura regina. Credo che questo abbia fatto cambiare completamente l'opinione che Gunhild aveva di sua madre fino a quel momento rivalutandola per il coraggio e l'altruismo dimostrato. Devo dire che all'inizio non credevo che la cosa avrebbe toccato Harold più di tanto, ma leggere anche della sua di sofferenza, scoprendo che per un giorno si rinchiude nella sua stanza struggendosi per il distacco dalla moglie che a questo punto comprendo anche lui amava, seppur non al punto da lottare per lei, oppure al punto di rinunciare alla corona, mi ha lasciato un po' stupita. L'ho immaginato rinchiuso un intero giorno da solo in quella stanza senza mangiare e dormire, ma solo ripercorrendo mentalmente tutta la loro storia dal primo incontro fino alla dolorosa separazione, struggendosi al pensiero di veder andar via la donna della sua vita. Mi sono detta che anche io però probabilmente sapendo di non essere bene accetta avrei fatto come Edith, mi sarei sacrificata per il bene del mio sposo e dei miei figli, ma forse avrei richiesto al mio unico e grande amore un'ultima notte di passione da portare con me come ricordo, per poi sparire alle prime luci dell'alba mentre lui ancora dormiva per risparmiarci un addio troppo doloroso. Certo è anche vero che Harold a differenza della moglie, e e come tutti gli uomini in generale non ci mette molto a consolarsi e arriva a sposare addirittura la donna che ha reso vedova, e questo mi fa chiedere che basi ci sono che questo matrimonio riesca davvero? Certo insieme hanno un figlio e sanno entrambi che è un matrimonio di Stato, e probabilmente nessuno dei due spera in altro, perchè hanno già conosciuto il vero amore prima, e quindi sono consapevoli di cosa li attende e non hanno nè voglia nè desiderio di essere una vera coppia. Avevi ragione quando poi mi dicevi che le vite delle due sorelle sarebbero cambiate. Gunhild dopo che la nonna la scuote dalla tristezza in cui è sprofondata realizza finalmente la sua più alta aspirazione di poter studiare e forse anche così si mette in salvo da possibili sue unioni matrimoniali future, mentre invece Gytha sono ansiosa di scoprire a cui verrà data in moglie, e spero non sia una persona crudele o meschina e che suo padre scelga bene per lei. Ti confesso che spero in futuro che Harold possa ritrovare Edith ma a questo punto credo le loro strade siano divise per sempre, e probabilmente si rivedranno solo in punto di morte di uno dei due. Mi sta piacendo sempre di più questa storia. Non so dirti a sufficienza quanto, ma spero che dai miei commenti tu riesca ad intravederlo davvero. 
(Recensione modificata il 11/06/2021 - 09:19 pm)

Recensore Master
02/06/21, ore 18:32
Cap. 2:

Ciao Eilan21 solo due capitoli e la storia mi ha già affascinata. Intanto Gunhild e il suo carattere sempre più anticonvenzionale, e credo sia stata alla fine la scelta più giusta imporle sì di frequentare le lezioni di buone maniere, ma alla fine cedere ad un compromesso permettendole di seguire le lezioni di tiro con l'arco, visto che le lezioni di combattimento con la spada per una nobildonna di quel periodo sarebbero state un po' troppo. Mi piace molto anche il rapporto con Gytha nonostante non potrebbero essere così diverse, e quel loro sostenersi a vicenda anche nel momento più buio per le loro così giovani vite. Purtroppo nel momento in cui ho letto di Magnus che saliva sullo stallone, sapevo in cuor mio che sarebbe finita male, e sicuramente una commozione cerebrale a quell'epoca era pressochè impossibile da curare, quindi sapevo che sarebbe morto. Ecco una cosa che sicuramente non invidio a chi viveva a quell'epoca la scarsa prospettiva di vita, dove potevi morire per i motivi e le malattie più stupide. Anche quel commento finale dove le due sorelle giurano di non separarsi mai, sembra profetico, e secondo me come già intuito nel capitolo Gytha sarà data in sposa, se sarà o meno un buon matrimonio però questo sarà tutto da vedere, secondo me purtroppo temo di no, finirà di sicuro con qualche crudele e bruto marito che finirà per picchiarla e trattarla come una schiava. Mi ha fatto davvero tenerezza Harold quando fa i complimenti alla figlia piccola accarezzandole i capelli come forse mai ha fatto in vita sua, essendo sempre via per la guerra, per il suo talento con l'arco, e anche Gunhild sembra molto emozionata di aver suscitato l'interesse e l'orgoglio paterno, oltre a quello della nonna, visto che invece la madre sembra delusa dalla sua personalità, carattere ed inclinazione così poco femminili secondo i criteri dell'epoca. Come promesso continuerò questa nuova avventura insieme, e credimi l'onore non è tuo ma mio. Grazie e un grande abbraccio

Recensore Master
26/05/21, ore 00:22
Cap. 1:

Ciao Eilan21 eccomi qui come promesso ho iniziato a leggere le tue storie originali partendo da Figlia della tempesta. Intanto ti dico subito che ho notato che molte tue storie sono storiche e già solo per questo hai la mia piena attenzione, perchè io sono una grande divoratrice di storie, film e serie storiche. Ho letto per esempio prima che hai letto la saga delle Nebbie di Avalon di cui ricordavo di aver visto la miniserie ed essermene innamorata per come aveva romanzato il ciclo arturiano in particolare per Morgana ( ho amato la Margulies in quel ruolo). Poi leggendo questo primo capitolo forse ammetto che seguire tutte le parentele coi nomi inseriti tutti insieme è stao difficile da assimilare tutto in una volta, quindi mi perdonerai se in futuro chiederà ragguagli, ma a parte questo, mi è sembrato un primo quadro familiare molto corrispondente a quello che doveva essere nella realtà del Medioevo. Io poi ho una passione per la Scozia e l'Irlanda e credo che semmai un giorno dovessi sposarmi (per quanto non ci tenga) farei lì il mio viaggio di nozze. Tra l'altro potrei credo facilmente passare per irlandese perchè ho pelle chiara, sono abbastanza alta e di fisico robusto, e ho i capelli rossi (anche se non naturali ma tanti non ci credono, devo aver scelto talmente bene il colore da abbinare alla mia carnagione e colore di occhi che sembrano rossi naturali evidentemente) e gli occhi grigio verdi. Finora abbiamo conosciuto la famiglia della protagonista, con il padre lontano raccontatoci più dalle sue gesta guerresche, la nonna che sembra essere il vero pilastro in assenza del capofamiglia, la madre bellissima ed eterea ma più almeno in apparenza forse dedita al marito e quindi più calata nel ruolo di moglie che in quello di madre, visto che sembra essere la nonna la vera artefice dell'educazione dei ragazzi. I gemelli vengono nominati, ma conosciamo in più il fratello maggiore Magnus che sembra la classica testa calda che finirà crescendo per creare problemi, e poi la sorella Gytha che sembra quella più saggia e posata in cui forse mi riconosco di più rispetto alla ribelle protagonista. Gunhild sembra avere le idee chiare e voler sfidare il destino che l'ha fatta nascere femmina in un mondo maschile, bisognerà vedere se ha preso dalla parte vichinga effettivamente da parte di nonna. Però sono sicura che anche Gytha e Magnus avranno modo di mettersi in luce, e chissà forse proprio da loro verranno le sorprese più inaspettate. Gunhild pur essendo la più piccola è molto perspicace e riesce a leggere il mondo nella sua complessità mantenendo una visione quasi da adulta, ma forse è anche dovuto al fatto che a quell'epoca si cresceva molto più in fretta. Il suo rango le sta stretto e si vede e probabilmente sarà la croce che segnerà la sua vita. Sono contenta di iniziare con te questa nuova avventura. Spero avrai la pazienza di aspettare per le mie recensioni, perchè nel momento in cui potrò scrivero più che volentieri, anche perchè come sempre riesci a creare del nulla personaggi che come in questo caso sono doppiamente di valore, perchè sono storicamente esistiti e hai cercato materiale per riconoscere i loro meriti in vita e poterli raccontare, ma tiposso dire che il tuo impegno già in questo primo capitolo lo si avverte tutto. 

Recensore Master
03/07/17, ore 16:46
Cap. 14:

Ciao Eilan!
Come avevo promesso, eccomi qui per il finale di questa bellissima storia. Una storia a lieto fine, un finale in cui avevo sperato fin da quando, nei primissimi capitoli, avevo capito di tenere a quel magnifico personaggio che si è rivelata essere Gunhild (all'epoca pure piuttosto piccina). Pensavo che la sua vita sarebbe stata una croce da portare sulle spalle ma, alla fine, in una sorta di karma che paga sempre, la nostra bella ragazza ha avuto ciò che meritava. Suo marito, l'uomo che davvero amava, Alain il Nero. Alain che l'ha attesa, senza prendere moglie, per ben diciannove anni. Alain che non l'ha mai dimenticata e sempre venerata.
Alain che finalmente può dire, felice, che Gunhild è la sua Gunhild, sua moglie, come lei lo può dire di lui.
Li ho visti davvero completi, per la prima volta alla luce del sole, l'uno dell'altra. <3
Questa storia è cominciata in maniera lenta, e lentamente ci ha portati dritti nel cuore della protagonista, che si è aperto poco a poco.
Mi piange il cuore a doverla lasciare ma, come dico sempre, una bella storia rimane tale solo dopo aver letto il finale.
Grazie per tutto, mia cara!
_morgengabe

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