Recensioni per
Legame di Sangue
di Melian

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/09/17, ore 18:25

Prima recensione premio per il contest: L'amore è un piatto che va servito freddo"

Innanzitutto devo complimentatmi per come hai creato lo stile della storia che, credo, sia perfetto con la trama e che sei riuscita a portare fino in fondo, senza perderti mai.
Sin dall'inizio ho notato la scorrevolezza del testo data, oltre ad un orrimo utilizzo di punteggiatura, da un lessico forbito e a volte sperimental (es. arti mefistofeliche).
Larion e Demetrius sono due esseri fuori dal mondo in cui si trovano e vivono essenzialmente per il piacere.

Non si sa se Demetrius abbia altri ragazzi sparsi per il mondo ma è certo che è tornato a salvare Larion anche a costo di venir bruciato: credo sia l'inizio di qualcosa portato dalla dine di una vita.

E nulla, ti ringrazio per la lettura così coinvolgente

A presto

milla4

Recensore Veterano
27/06/15, ore 01:06

Recensione premio per il contest "I'll look after you"

Buonasera!!! ^^
Ebbene sì, sono ancora qui! ^^
Sto facendo una vera e propria full immersion, lo so, ma non riesco a resistere; peraltro Larion mi suonava fin troppo familiare, non potevo proprio trattenermi! ^^
Certo, ora mi chiedo che fine abbia fatto Demetrius - oltre che Alphonse... TT.TT -, visto che non mi pare che ci fosse a San Pietroburgo, dico bene? (Tsk, tanto rileggerò tutto l'Eco del Sangue, il connubio Alphonse/Sanakht/Larion è sempre ben accetto XD)
Passando alla storia, devo dire che ho inveito per buona parte della lettura; ho passato tutto il tempo a chiedermi dove fosse Demetrius e a provare un'immensa pena per Larion, anche se non mi aspettavo tanta "fortuna" alla fine, nonostante "sapessi" che non sarebbe arrivata la sua fine... XD
Ti confesso che questa sottomissione mi ha un po' sorpreso, il mio ricordo del Vampiro (qui non Vampiro) era ben diverso: ammazza che cambiamento! *o*
Certo, magari era il suo essere umano a renderlo così sottomesso, oltre all'amore/devozione che lo lega a Demetrius, però sono rimasta colpita! *^*
A parte ciò, come sempre non posso risparmiare i complimenti: le descrizioni sono sempre incredibilmente vivide, i personaggi restano sempre coerenti e finemente approfonditi e le trame risultano sempre originali e accattivanti. Insomma, ormai non so più in che maniera elogiarti senza sembrare un disco rotto, ma penso che sia chiaro che anche stavolta sei stata magnifica! *^*
Alla prossima e ancora tantissimi complimenti! ;)
Bacioni,

Chloe <3

Recensore Master
11/06/15, ore 18:38

Melian – Legame di sangue
 
 
Maestro, signore, padrone, aguzzino, Demetrius faceva l'amore attraverso il sangue, che era, per lui, la sola verità degna di essere perseguita, l'unica via degna di essere percorsa, l'unico conturbante piacere e la poesia ferina di due corpi che si bramano e si trovano.
 
 
Grammatica e stile
Hai uno stile ricco e sciolto, un'ottima padronanza della grammatica e della sintassi, e disponi anche di un ampio lessico, adatto ai toni dark della storia. L'uso consapevole di queste tue capacità ti ha permesso di immergere il racconto in un'atmosfera pienamente gotica.
Ti sei concentrata sulla parte visiva dell'azione, hai delineato perfettamente le scene che volevi descrivere in modo molto grafico e preciso. Decisamente, sai scrivere, e lo fai con disinvoltura.
Nessun errore in vista. Ti segnalo solo quest'ultima frase perché c'è una cosa nella costruzione che non mi piace molto:
-Larion morì alla sua umanità e rinacque nel Sangue Oscuro di Demetrius... → ho capito perfettamente cosa volessi dire qui, però non mi suona bene quel alla. Forse sarebbe meglio dire nella sua umanità, per rendere l'idea, o qualcosa di simile, visto che poi dopo continui con rinacque nel...
 
Caratterizzazione
Dunque, qui ho avuto qualche perplessità. Hai tracciato a grandi linee questi personaggi dando loro delle caratteristiche basilari, anche se forti: Larion è fedelissimo al suo signore, devoto all'estremo; Demetrius è questo essere oscuro, misterioso e senza tempo che sembra quasi distaccato dal mondo. Ecco, queste cose non mi sono bastate, nel contesto di una OS, per empatizzare con Larion e Demetrius, per capirli e provare emozioni insieme a loro. Penso che il problema sia venuto fuori perché si tratta di una OS inserita in una serie più ampia (ho visto di sfuggita che comprende diverse storie), che dispone, quindi, di parecchio altro spazio per raccontarci di queste creature; sono sicura che tu conosca benissimo i tuoi personaggi e che ci sia molto altro da dire su di loro – solo, da queste scene, prese singolarmente, non mi è passato molto se non l'estrema devozione di Larion.
Sai, ultimamente sto leggendo le Cronache dei Vampiri della Rice, quindi mi sono ritrovata nella dinamica seduttore oscuro/ amante sedotto e devoto; a un certo punto fai dire a Larion che i suoi sentimenti non sono dovuti solo al loro legame di sangue, ed è proprio qui che mi sarebbe piaciuto vederti insistere, perché sarebbe interessante per un lettore esterno che non conosce la tua serie capire bene com'è nato il loro rapporto e come si è rinforzato, fascinazione vampirica a parte.
 
Originalità
Sei stata parecchio originale, non c'è che dire. Ho apprezzato l'ambientazione e il passaggio dal luogo paradisiaco dei ricordi di Larion allo spietato ambiente delle torture in Russia. L'Inquisizione mi ha sempre affascinato e non penso capiti spesso di trovare queste tematiche su EFP, quindi sono stata contenta della tua scelta.
Ho apprezzato anche l'alternanza tra i flashback e la linea temporale del presente, che hanno movimentato la vicenda.
Poi c'è da dire che sei stata fantasiosa e precisa nel descrivere le torture. Povero Lairion, lol.
 
Gradimento personale
La tua storia mi avrebbe trasmesso molto di più se avessi conosciuto meglio i personaggi - e te lo dico perché l'ho trovata costruita bene e tecnicamente scritta in modo preciso e raffinato. 
Comunque, ho trovato la lettura interessante anche grazie al tuo stile impeccabile e vigoroso e all'atmosfera tracciata con tinte molto decise.
La parte che mi ha colpito di più è stata proprio quella della tortura... Mamma mia, detta così sembro una sadica xD In realtà è perché mi è piaciuto che tu ti sia documentata, e penso che questo impegno si senta, nella storia.
 

Recensore Master
10/06/15, ore 13:04

Terza Classificata generale e Prima Classifica parziale al contest "Academy Emotions" indetto da Giuns e me sul forum di EFP

Grammatica e sintassi:

A livello grammaticale non ho riscontrato errori particolari. Secondo me, dovresti riguardare la punteggiatura, che in alcuni punti risulta dubbia, ma ho preferito non decurtarti alcunché in quanto reputo che spesso il suo utilizzo sia piuttosto soggettivo. C’è solo una cosa che vorrei farti notare, riguarda la d eufonica. In molti ne fanno un uso spropositato – anche io, fino a non molto tempo fa –, ma recentemente ho scoperto che, di norma, si utilizza solo se la congiunzione e la parola successiva hanno la stessa vocale; tu, invece, l’hai usata spesso anche dove non avresti dovuto.
Inoltre, qui e là, hai fatto qualche errore di battitura, o refusi di cui non ti sei accorta durante la rilettura:
–        “… gli angusti corridoio…”
“… gli angusti corridoi…”;
–        “Come era potuto finire tra la una manica di sventurati…”
“… tra l’unica manica di…”;
–        “Sei immondo agli occhi dei figlio di Dio…”
“… dei figli di Dio…”;
–        “… si chiese se anche le spine della corona di Cristo dovevano essere state affilate con quelle…”
“… affilate come quelle…”;
–        “… di un gioia selvaggia…”
“… di una gioia selvaggio…”;
–        “… risposte il torturatore…”
“… rispose il torturatore…”;
–        “… non batteva le palpebre e, in quel momenti…”
“… in quel momento…”;
–        “Quei istanti di immobilità…”
“Quegli istanti di immobilità…”
–        “… ciò che sarebbero dovute essere in potenza.”
“… ciò che sarebbero dovute essere in partenza.”
–        “… un violente manrovescio…”
“… un violento manrovescio…”
–        “… non appena si avvento sul collo della preda…”
“… non appena si avventò sul collo della prenda…”
–        “come un quel momento.”
“… come in quel momento.”
Per quanto riguarda la sintassi, invece, non ho assolutamente niente di dire. Frasi perfette, lettura davvero scorrevole e perfettamente chiare. 8/10
 
Stile e lessico:
La prima cosa che mi ha colpita di più leggendo la tua storia è stato proprio lo stile. Avendo percepito subito un utilizzo ricco e forbito del lessico, ho temuto che il tuo modo scorrevole e d’impatto di narrare le vicende di Larion e Demetrius avrebbe un po’ perso fervore, invece sei stata bravissima a mantenere una linearità per tutto il racconto. Mi hai catturata dalla prima parola, benché non ami particolarmente il genere, proprio grazie alla tua capacità di tenere incollato fino alla fine il lettore. Il mix tra il registro preciso, il lessico ricercato – ma che non hai reso pesante – e la ricchezza delle descrizioni ha saputo creare qualcosa di davvero attraente e appassionante. 10/10
 
Originalità:
Mi è già capitato in passato di leggere storie di questo genere, benché come ti ho già detto non siano le mie preferite, ma devo ammettere che non ne ho mai trovate come la tua. Hai saputo ben caratterizzare questi due personaggi – anche se, da quel che ho capito, non sono personaggi creati apposta per questo contest quindi forse hai più familiarità con loro e hanno già un background preciso. Anche la scelta del periodo storico e dei luoghi ha sicuramente influito sull’originalità, e la tua fantasia mista alla tua bravura nel narrare le vicende hanno reso il tutto molto vero e realistico – anche se si tratta di vampiri. L’unico neo forse è che in questo periodo ormai i vampiri, in ogni forma e razza, si vedono/trovano/leggono un po’ ovunque, quindi questa cosa ti ha impedito di avere punteggio pieno. 4/5
 
Utilizzo pacchetti:
PACCHETTO 1: Errante – INTERESSATO
Troviamo la parola “errante” quando Larion riflette su quanto Demetrius sia “antico”, sul suo vagare infinito attraverso i secoli; un errante, simbolo di un’esistenza che non ha fine. Per quanto riguarda, invece, l’emozione, diciamo che io l’ho ritrovata di più nel rapporto tra Larion e Demetrius che non negli Inquisitori e nel boia che, comunque, a modo loro nutrivano un certo interesse verso il protagonista e, ancor di più verso il mostro che stavano cercando e verso cui l’umano ha dimostrato profonda lealtà. 4/4
PACCHETTO 2: Porpora – AFFLITTO
Il “porpora” risalta negli abiti talari degli Inquisitori, mentre l’emozione – l’afflizione – è una sperimentazione continua in Larion; non solo nelle carni, durante le torture di fronte alla Chiesa che lo condanna ogni giorno a pene indicibili che lo portano sull’orlo della fine, ma anche nel cuore e nella mente, con questo legame profondo e in qualche modo doloro con Demetrius. Anche nei pensieri che lo tormentano durante la prigionia, quando si domanda come mai il suo protettore non sia ancora accorso in suo aiuto. 4/4
 
PACCHETTO BONUS: Venere – CONSOLATORIO
Lasci intravedere “Venere” durante il tramonto; mentre Larion si consola durante la pena, durante le torture, ripensando in cuor suo ai momenti intensi e meravigliosi passati con Demetrius, nella speranza di poterli vivere ancora, nel sogno di poter vedere premiata quella lealtà che gli stava dimostrando con la concessione di un’esistenza eterna al suo fianco. 2/2
 
Giudizio personale:
Non so se si è capito, ma la tua storia mi ha appassionata davvero un sacco, come non mi capitava da tanto tempo. A parte il fatto che è scritta bene – e questo ultimamente è davvero apprezzato –, sei riuscita a farmi apprezzare una trama e un genere che di solito leggo solo se costretta e con grande disagio. Ho davvero goduto appieno di ogni cosa, dalle descrizioni delle scene, dettagliate e chiare, ai dialoghi, alla storia – mi viene dire al “sirebond” ma farebbe troppo The Vampire Diaries – tra Larion e Demetrius. Credo che se non avessi lasciato quei refusi sparsi per la storia ti avrei messo proprio un bel voto pieno. 4.5/5

Totale Fair: 36.5/40

Recensore Master
09/06/15, ore 10:11

Terza classificata al contest “Academy Emotions”
Legame di sangue, .:Melian:.
 
Grammatica e sintassi: 8,4/10.
... e sarai esaudito.», ingiunse...”
Non trovo corretta la doppia punteggiatura, tanto più che al di fuori delle virgolette la frase continua. Quindi, a parer mio, potresti lasciare soltanto la virgola fuori (che però non serve, almeno in questo particolare caso). A questo punto, però, per coerenza dovresti allineare tutti gli altri casi di dialogo, visto che – com’è ovvio che sia – fai la stessa cosa in tutto il racconto. Quando il periodo è composto solamente dalla battuta, allora è corretto avere il punto all’interno. Mi rendo conto che sia tutto molto soggettivo quando si tratta di dialoghi, ma la doppia punteggiatura è in ogni caso da evitare. (-0,05)
“«Adesso, bevi.»
Gli ordinò...”
In questo caso il capoverso è esagerato. Sarebbe andato benissimo, come hai già fatto in altri casi, includere tutto in uno stesso periodo. (-0,05)
“...che quel momento portava con sé, percuoteva Larion...”
Questa virgola, sebbene i molti complementi possano fuorviare (e sebbene la parte che ti ho copiato non aiuti a evidenziare la cosa), è tra soggetto e predicato. (-0,05)
“...con il corpo coperto delle più svariate piaghe...”
Dalle. (-0,1)
“...attraversò gli angusti corridoio della prigione...”
Corridoi. (-0,1)
“Sei immondo agli occhi dei figlio di Dio...”
Del. (-0,1)
“... si chiese se anche le spine della corona di Cristo dovevano essere state...”
Trovo che qui sarebbe stato meglio usare un congiuntivo. (-0,15)
“...affilate con quelle o se...”
Come. (-0,1)
“... brillavano di un gioia selvaggia...”
Una. (-0,1)
“...della ferocia dell'uomo gretto e volgare...”
Ripeti “uomo” anche una riga più su, prova a cercare un sinonimo o a riarrangiare la frase. (-0,15)
“...sembrò prendere vita. lambire e avvolgere...”
Immagino che questa sia in realtà una virgola. (-0,05)
“...e, in quel momenti di perfetta stasi, aveva...”
Momento. (-0,1)
Quei istanti di immobilità...”
Quegli. (-0,1)
“Quant'era antico, Demetrius?”
Questa virgola è tra soggetto e predicato. Stilisticamente ha un suo perché, ma siccome la frase funziona perfettamente senza la virgola, preferisco guardare dal punto di vista grammaticale. (-0,05)
“Il sangue gli ruscellava sul petto e gli insozzava vestiti.”
Manca l’articolo. (-0,1)
“...assieme a Demetrius , rovesciata dalla furia dei contadini.”
C’è uno spazio di troppo tra la parola e la virgola. (-0,05)
“...non appena si avvento sul collo della preda, si udì distintamente.”
Manca l’accento. (-0,1)
“...annodò il suo destino a quella di Demetrius...”
Se il pronome dimostrativo si riferisce a “destino”, va al maschile. (-0,1)
 
Stile e lessico: 8,5/10.
Come ho già avuto il piacere di constatare, hai uno stile molto ricco e articolato, con un’evidentissima impronta personale. Però, sospetto, parte di questa tua impronta è la stessa che ti fa inciampare in piccoli difetti che ti elencherò dopo.
In generale, credo che il tuo modo di scrivere si presti molto bene alle epoche meno recenti, e quindi mi viene da domandarmi se sia nato “prima l’uovo o la gallina”, nel senso: il tuo stile si è plasmato sulle storie che preferisci oppure ti sei accorta che, per via del modo in cui racconti, ti venivano meglio le storie ambientate nel passato? Non è qualcosa di finalizzato alla valutazione, però è una mia curiosità. E credo che sia molto difficile non porsi questo interrogativo, trovandosi davanti una qualunque delle tue opere. Susciti quindi una certa curiosità legata alla genesi della scrittura, non solo della vicenda in sé. Credo che sia qualcosa di molto particolare e, finora, non mi era mai capitato di riscontrare questa caratteristica in altri. Volevo perciò sottolinearlo e dirti che lo apprezzo in generale molto.
Parlando poi dei difetti che ti ho elencato, principalmente si riassumono in uno solo (che ricordo di averti già fatto presente in un’altra valutazione, anche se qui è visibilmente meno marcato): ci sono dei periodi troppo lunghi e a volte contorti per via della punteggiatura che usi. Stai senza dubbio migliorando – ho la fortuna di poter confrontare questa storia attuale con una molto vecchia, quindi posso comparare e ragionare in questo senso – e non posso che esserne soddisfatta, però mi sembra giusto dirtelo ancora, perché l’inghippo non si è ancora “risolto”. Ti porto un esempio:
“La sua voce era un gemito sommesso e implorante, mentre Demetrius gli raccoglieva il capo con la mano forte, dalle dita nodose, trattenendolo per i capelli biondi, così chiari da poter essere scambiati per bianchi.”
Ho preso proprio una delle prime frasi perché volevo anche parlare dell’abbondanza di descrizioni. Non è una cosa negativa, assolutamente (anzi, andrebbero sempre premiati quegli autori che riescono a conciliare l’abbondanza di dettagli con la capacità di mantenere l’interesse del lettore), però spesso sono proprio questi “di più” a rendere ostica la narrazione. In questo periodo che ti ho portato come esempio si nota bene, anche se comprendo la tua scelta di specificare subito l’aspetto fisico del protagonista – trattandosi anche di un prompt, se non ricordo male.
In generale, comunque, il lavoro che hai svolto è molto buono. Anche a livello lessicale il discorso si ricongiunge con quanto detto finora, per cui non ha senso ripetere tutto. Gli unici appunti che avevo da farti te li ho fatti, per il resto mi rimangono solo complimenti.
 
Originalità: 3,5/5.
Devo ammettere che, leggendo poco sui vampiri, sia piuttosto difficile ragionare sui dettagli più “nella materia”. Le mie uniche conoscenze si limitano agli urban fantasy più famosi, e nemmeno tutti, per cui mi professo ignorante senza giri di parole.
Tuttavia, quello che ho notato di questa storia è proprio che hai detto poco sui tecnicismi dei vampiri (a parte la questione del sangue, ma se non ci fosse il sangue in una storia che tratta questo tema mi stupirei anche un po’), preferendo intersecare la storia. Mi ha molto affascinata questo dettaglio, a partire dalle piccolezze sulla Grecia per poi finire all’Inquisizione.
Unire i vampiri alla stregoneria in questo modo mi è sembrato interessante, anche perché c’è la contrapposizione tra la storia e i sentimenti che Larion prova per Demetrius, e sono un chiaroscuro davvero intrigante. Credo che, sebbene non ci sia niente di particolarmente innovativo o sconvolgente (in particolare il finale, poiché era prevedibile che prima o poi Larion finisse per attraversare il confine tra vita e non-morte, almeno secondo il mio modesto parere), il fatto stesso che vi sia contrapposizione tra ciò che ti ho detto è molto bello. Anche i due protagonisti secondo me sono molto contrapposti come personalità, e mi sembra una bella cosa il fatto che tutto nel racconto mi riporti a questa specie di yin e yang. È come se ti fossi focalizzata su un punto in particolare e da esso avessi fatto partire molte diramazioni della stessa cosa. Lo considero nell’originalità perché mi sembra più o meno la colonna portante di tutto, ecco, e direi che è ciò che ti ha fatto uscire dal cono della “non originalità”.
 
Utilizzo dei pacchetti: 4 + 4/8.
1) Errante: “interessato”.
Nelle note hai scritto che l’interessamento dovrebbe essere da parte del boia e degli Inquisitori, e mi trovo d’accordo solo a metà. In particolare, mi trovo d’accordo per quanto riguarda il boia, poiché il suo lavoro è quello di infliggere sofferenza e mi sembra ragionevole che si diverta quando qualcuno sopporta più degli altri e gli permetta di giocare più a lungo (di solito le brave persone, anche all’epoca, si sceglievano un lavoro un pochino più... umano, no?). Non sono sicura però che gli Inquisitori siano realmente interessati, poiché loro danno per assunto che tutto ciò che riguarda Larion sia frutto della natura demoniaca del “mostro” che devasta le loro terre. Quindi, mi sembra che siano più che altro avidi di sofferenza, così come anche Dmitriy, ma Dmitriy è anche interessato.
Anche Larion, comunque, è estremamente interessato nei confronti di Demetrius. Si chiede spesso quanto sia antico, come sarà il futuro, si chiede un po’ di cose riguardo la loro relazione e credo che, per quanto sia inutile spendere molte parole a riguardo, questo sia il vero interessamento che volevo leggere. Forse l’hai fatto inconsapevolmente, ma l’hai fatto bene.
Anche la parola “errante” è stata inserita molto bene, poiché rispecchia benissimo il ruolo di Demetrius nei secoli (probabilmente) che ha attraversato. Un essere immortale non appartiene a nessun’epoca diversa da quella in cui è nato, ma si ritrova immerso in tutte quelle che è costretto a vivere. Non ha possibilità di accomodarsi in nessuna, perché ecco che subito sono passati cinquant’anni ed è approdato in un’altra. Molto bello.
2) Porpora: “afflitto”.
Anche qui ti sei gestita alla perfezione, poiché Larion è afflitto da ogni possibile punto di vista. È afflitto fisicamente, poiché sotto tortura da molto tempo; è afflitto psicologicamente, perché Demetrius non va a salvarlo ma anche perché la sofferenza fisica inevitabilmente affligge anche psicologicamente. Anche nei flashback c’è una vena di amarezza – sebbene non possa proprio essere definita afflizione – quando Larion pensa in un certo senso di non essere abbastanza, all’altezza, del suo amato. Di sicuro è un sentimento molto importante per tutta la durata della narrazione e penso che non avresti potuto renderlo meglio di così.
Anche la parola è inserita molto bene. Ti è forse risultato più facile per via della grande quantità di sangue presente più o meno ovunque (non è forse un’altra delle colonne portanti?), ma ciò che conta è che la consegna sia stata rispettata, per cui ti vanno i complimenti e nient’altro.
 
Pacchetto bonus: 1,5/2.
Questo pacchetto è stato inserito in modo forse meno evidente degli altri, o almeno io l’ho colto in modo più lieve. Forse la consolazione è un sentimento meno “schiaffeggiante” rispetto, in particolare, all’afflizione; ma nonostante questo non si può certo dire che sia assente o usato a caso.
Come hai detto tu stessa nelle note – anche se non penso che mi abbiano influenzata, o non ti avrei dato il punteggio quasi pieno – il pensiero di Demetrius è per Larion un grande punto di forza, al pari del suo sangue che accelera la guarigione. Lo consola sapere che verrà a salvarlo, lo aiuta a superare tutto con più determinazione; e, anche quando è ormai giunto all’ultimo istante e perde la speranza di essere salvato, lo consola il fatto di essere riuscito a mantenere al sicuro l’identità del suo amato signore. È quindi molto importante anche questo, sebbene nei flashback l’emozione sia assente, così come in alcuni tratti del racconto. Ma, come ti ho già detto, dipende solo dal fatto che sia stato inserito in modo più delicato – non male, assolutamente.
Venere compare nel testo e anche nel cielo. Confesso la mia estrema ignoranza in questo campo, sebbene l’astronomia abbia sempre suscitato un certo interesse in me (ma non ho tempo, come per la maggior parte delle cose), ma ti ringrazio per avermi fatto scoprire che appare in cielo subito prima dell’alba. L’uso che hai fatto del nome di questo pacchetto mi ha davvero lasciata piacevolmente stupita, perché è molto originale e anche collegato bene a tutto il contesto.
 
Gradimento personale: 3/5.
Ti dirò che non sono pienamente convinta di questo punteggio, perché la tua storia è oggettivamente ben strutturata e mi dispiace avere il braccio corto, ma sono davvero indecisa. Come ti ho già anticipato, non leggo molto sui vampiri e principalmente non lo faccio perché non mi garbano molto. Ho probabilmente fatto indigestione con tutto il trash che gironzola nell’ambito telefilmico da anni – e da cui non riesco a separarmi perché le cose che inizio le devo finire (riferimenti a questo contest sono puramente casuali, ma comunque molto azzeccati). Quindi non ero proprio entusiasta quando ho iniziato a leggere. Però, a parte questo, hai toccato un paio di miei punti deboli, che sono essenzialmente i seguenti: la Grecia e l’attenzione ai dettagli.
Sono stata in Grecia per Pasqua, e questo viaggio è forse stato la causa scatenante del mio ritardo, e mi sono letteralmente innamorata di Atene. Il Pireo, che hai citato, è davvero meraviglioso e in particolare questa casa bianca con le imposte blu che hai descritto nella tua storia me ne ha ricordata una di cui mi sono innamorata proprio lì al porto. È vero che le case lì sono tutte su questi toni “da mare”, però ho pensato a quella nello specifico e mi hai emozionata. E poi... beh, per quanto riguarda l’attenzione ai dettagli, i tecnicismi riguardo le torture, tutto il lavoro di documentazione così palese dietro al racconto, tutto ciò che trasuda dalla tua storia in questi termini mi ha proprio mandata in brodo di giuggiole. Per me la verosimiglianza è l’anima di qualsiasi pagina scritta, per cui ti devo dare tutto il merito di questo.
Però il tema dei vampiri... beh, se posso lo evito. Per cui ha frenato il mio entusiasmo. Perdonami.
 
Totale: 32,9/40.

Recensore Junior
18/03/15, ore 10:33

Recensione premio per il contest Scegli la tua carta, scrivi la tua storia!

Io con te non rimango davvero mai delusa! Sono stata felicissima di leggere la trasformazione definitiva in vampiro di Larion, personaggio a cui mi ero già molto affezionata nell'Eco del Sangue. Rivederlo qui come protagonista mi ha quasi un po' emozionata, per questo mi piacciono le raccolte! In questo caso scopriamo un sacco di cose su di lui, come il suo rapporto con Demetrius, la fedeltà assoluta che lo contraddistingue, la sua psiche non ancora del tutto vampiresca e legata in modo viscerale ed in un certo senso ancora umano al suo creatore... Mi piace come lo hai caratterizzato, ferreo e "morale nella sua natura immorale" mentre sotto le torture dell'Inquisizione non rivela in alcun modo l'identità di Demetrius. Egli sopporta gli orribili supplizi con coraggio e forza, aiutato anche dal potere del Sangue Oscuro.
Il testo è questa volta molto lineare, anche se non mancano i colpi di scena. Non sospettavo minimamente che il pezzo iniziale del racconto fosse un sogno/ricordo di Larion ispirato a quando si trovava in Grecia con Demetrius, all'inizio della sua vampirizzazione. Mi hai decisamente spiazzata nel momento in cui hai rivelato la verità, ovvero che si trovava imprigionato in una prigione già da due settimane...
Come al solito le tue note e la tua ricerca approfondita sono delle chicche che non mancano mai. L'Inquisizione è un argomento che mi affascina, ho letto molta documentazione in proposito e senza leggere le tue note finali avevo già notato quanto tu ti sia concentrata sul realismo, descrivendo cosa davvero succedeva in quelle celle buie.
Devo farti come sempre i complimenti per ciò che ci regali con questi racconti!
RedLolly

Recensore Master
08/03/15, ore 22:15

Vicina! *-* buonasera, carissima!
sono proprio a bocca aperta, ecco... vado spesso a dare un'occhiata alle stoire dei contest, e poi era ora che leggessi un tuo racconto di vampiri, insomma, è il mio argomento!
E' perfetta, secondo me. Già sapevo che sei una maestra del genere storico, che adoro, ma qui c'è tutto.
amo le storie ricche come questa, dove puoi trovare personaggi affascinanti, dettagli veri e fantastici uniti così bene...
tutti e due i protagonisti hanno la loro complessità e interesse, e la paura di vedere il povero Larion terminare la sua vita sfortunata nella sala delle torture era forte.
I mostri sono gli umani, non i vampiri; infatti, il dono oscuro (così Anne Rice *-*) di Demetrius rappresenta la vita, per assurdo.
mi hai catturata e allacciata alla pagina, Melian, e di solito amo le Os più corte!
l'inquisizione Russa neppure sapevo ci fosse stata, pensa che ignoranza; in effetti sarà stata presente più o meno in tutta Europa, e mentre da noi si cercavano quasi solo streghe, nell'Est, giustamente, la paura dei vampiri era più radicata, credo dai tempi di Mattia Corvino, anche se li eravamo in Ungheria, i popoli slavi in fondo hanno avuto anche Dracula.
che bella idea, non posso smettere di dirtelo; la cosa brutta è la botta di insicurezza che sento adesso, pensando al contest!
bravissima, e credo che cercherò l'inizio di questa tua mitologia, amica storica!
baci, Setsy

Recensore Master
05/03/15, ore 21:51

Grammatica 9/10
A parte delle D eufoniche, che spiego nel documento e che, contrariamente a quanto si crede non sono una scelta dell’autore ma seguono regole ben precise, ho riscontrato poco altro.
Delle ridondanze, un paio di errori di battitura, uno di discordanza, nulla di grave, comunque.
Lessico, stile, espressività 6/10
Quello che ti penalizza, nella mia visione, è l’eccessiva, e quasi compulsiva, aggettivazione. Similitudini e metafore riempiono, riga dopo riga, il racconto appesantendo la lettura, altrimenti estremamente fluida e gradevole. Amo la prosa “poetica e un po’ barocca”, amo il suono delle parole, quando si “rotolano in bocca” e tu le usi molto bene. Ma, come in tutto, il troppo stroppia.
Sei espressiva ed evocativa, ma spesso superi quell’invisibile confine tra “l’evocare con le parole” e il “confondere.
Quando accenni alla casa sull’Egeo, ti faccio giusto questo esempio, ti senti in dovere di aggiungere, dopo una descrizione particolareggiata e fine solo a se stessa, -da pescatore-.
A parte che dubito fortemente che lo fosse, nel periodo da te indicato nelle note come momento in cui collochi la storia (direi che la parte greca vada collocata poco prima), le case dei pescatori erano catapecchie, in Grecia, e lì non mi pare corrispondere a un riparo che sia poco più di una capanna.
In soldoni la tua eccessiva aggettivazione, il tuo superare troppo spesso quell’invisibile confine, ti ha penalizzato ai miei occhi, mi spiace.
Sviluppo della trama 6/10
Trama molto semplice, scarna e lineare. Un momento, direi IL momento che porta al dono dell’immortalità vampirica da parte del Sire Demetrius a Larion. Un iniziale escursus slash, che ai fini della storia in sé è abbastanza irrilevante ma che non posso negare di aver apprezzato, apre il racconto.
Lì ci presenti Demetrius e Larion, il loro rapporto e la sudditanza del ragazzo nei confronti del vampiro.
Passiamo a una seconda scena, lì troviamo Larion torturato. Qua mi sento di dire che, la graticola dell’inquisizione, non era un pentolone. Era quello che dice la parola stessa, una graticola, hai presente le costolette alla brace? Ecco, esatto :D
Comunque, Larion è un “succube” fedele, e non cede, tiene i segreti del suo Sire rinchiusi nel suo cuore fino al momento della salvezza. Dalla descrizione, non so bene il perché, inizialmente mi ero figurata una bestia demoniaca tipo una specie di lupo. Poi leggendo ho capito, soprattutto grazie alla parte dello stivale. Il salvataggio, dirò, non mi è affatto giunto inaspettato. L’ho trovavo abbastanza scontato, così come il finale. Non c’è stato nessun colpo di scena a mio giudizio, nulla che mi smuovesse particolarmente nella storia. La trama, lineare e purtroppo scontata, per quanto fluida, non dona veri brividi. Apprezzo molto il modo in cui hai narrato questo piccolo momento, ma purtroppo non trovo in questa storia spunti di particolare pregio a livello di sorprese, di cose inaspettate, nulla mi ha fatto battere in modo particolare il cuore.
Ho apprezzato, con il mio lato macabro, le varie torture,
Caratterizzazione dei personaggi 3/10
Di Larion, sopratutto, spicca solo qualcosa. La sua lealtà, l’amore verso il suo Sire, la fedeltà granitica. Ma non colgo altro, di lui. Questa qualità da “servo fedele” me lo fa immaginare succube e sottomesso, anche per via della scena iniziale, ma sono solo supposizioni, nulla è chiaro e definito.
Mentre su Demetrius intuisco solo il suo attaccamento verso il giovane,ma non colgo la motivazione di tale “affetto”. Tra virgolette perché non so se sia affetto in quanto tale, non lo capisco dal racconto.
Purtroppo non spiccano in nulla, non hanno una vera caratterizzazione. Hai avuto poco tempo, sicuramente è a causa di ciò, ma sapevi anche che poteva essere di non dare un tutto tondo alla storia con solo una decina di giorni di tempo. Non posso, però, favorirti per una scelta rischiosa, non posso usare due pesi e due misure, devo quindi dirti che la valutazione risente molto di questa assenza di caratterizzazione.
Utilizzo dell’immagine all’interno della storia 13/15
Hai usato come prestavolto il vampiro della storia, ma non ho trovato i riferimenti alle “catene spinate”, diciamo così, che nell’immagine hanno un ruolo importante. Forse, con il fatto che fosse incatenato dall’inquisizione, hai cercato di supplire, ma non posso darti il voto pieno.
Utilizzo dell’obbligo all’interno della storia 15/15
I vampiri direi che ci sono, innegabilmente. Anche se una interpretazione meno letterale sarebbe stata fonte di una maggiore originalità e gradimento.
Vampiro. Il prompt non specificava nulla e, volendo, si poteva rielaborare.
Ad esempio parlando di vampirismo energetico, o di un “vampiro” inteso come qualcuno che ruba la vita, insomma, usare la fantasia e spaziare. :)
Gradimento Personale 7/20
La storia, senza voler essere offensiva, è senza infamia ma senza lode. Uno spaccato breve, fluido, ma che non mi ha lasciato molto. Nei miei parametri personali molto, moltissimo, è dato dalla capacità di una storia di sorprendermi, di farmi immedesimare e dalle sensazioni che, arrivata alla parola fine, mi ha lasciato.
Pur apprezzando il linguaggio, con le pecche di cui già ti ho parlato, la forma e diciamo la “presentazione”, la cornice di questo quadro, il dipinto in sé non mi ha emozionato, non ha avuto quel potere.
Ho gradito la scenografia, diciamo, ottima fotografia (tempo di Oscar, si vede °_°;) ma… pochissime emozioni.
Mi spiace, ma nel gradimento personale questo ti ha enormemente penalizzato.
TOT 59/90