Recensioni per
Uscita di scena
di Angel of Opera

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/03/15, ore 17:24

ciao sono la ragazza dello scambio recennsioni su fb.
la tua poesia mi è piacit molto. il tema nn è facile ma ho apprzzato il modo leggero con cui lo hai svolto. quasi da canzoncina per bambini, mi ha ricordato un po' il computer impazzito di 2001 odissea nello spazio, ma questa è un altra storia.
di solito non sono un faan del genere poesia ma devo farti tutti i miei complimenti.
ancora brava.
a presto
Aris

Recensore Junior
05/03/15, ore 01:28

La poesia l'avevo già letta in passato ma ancora non recensita. Per questo adesso sono qui :D
Inizio col dire che amo il fatto che i versi siano in rima, perché aiutano di più il suono e la scorrevolezza della poesia.
Ovviamente il tema è molto complesso e il fatto che tu abbia messo il conto dei numeri rende la poesia ancora più incalzante. Ad ogni parola immaginavo l'orologio e le lancette con il loro ticchettio. Più andavano avanti e più l'atmosfera si incupiva. E poi alla fine tutto tace. Le lancette smettono di muoversi. E si sentono quelle angeliche voci. Gli angeli che segnano la rinascita.
La mia frase preferita è stata ( e tu lo sai perché ne avevamo già parlato): "Ormai la morte mi ha sedotto"
E' affascinante come una persona possa desiderare così tanto la morte ...
Lo sò che detto così può suonare un pò lugubre, però spero che tu capisca.
Un grandissimo bacio :-*

Recensore Veterano
28/02/15, ore 21:50

Come se la morte potesse veramente liberare dal dolore.
Questa è una domanda che mi sono sempre posto.
Il dolore sparisce davvero dopo la morte? Soprattutto dopo la morte causata da se stessi?
Si sa che è impossibile giudicare le scelte degli altri. Chiunque trova nella propria vita i pretesti per scegliere da se ciò che è più giusto.
E infatti non mi permetterei mai di giudicare le scelte personali di chiunque.
Tuttavia il discorso mi intriga, in qualche modo accende la mia anima polemica e sadica al contempo.
Si potrebbe essere più codardi che lasciare agli altri il proprio dolore?
Mi chiedo, se mai potessimo lasciare tutto indietro, se fossimo consapevoli che la morte è solo un'altra via del tutto.
Niente religione, né paradigmi, tutta fisica quantistica e forse un pizzico di indecenza la mia.
Ma piombando sulla tua poesia, non posso non essere convinto che questa sia una bomba ad orologeria! Cioè un fulcro vitale di discussione.
E' intensa e forte, colpisce l'anima di chi legge. Ti ci proietta, ti fa diventare giudice, giuria, boia e condannato al contempo.
Per questo mi diletto a complimentarmi con la forza della tua scrittura.