come nelle altre tue storie dedicate a Minerva Mcgranitt, sono rimasta senza parole per la forza che hai saputo tirar fuori da questa donna. Un'altro racconto veramente fantastico, e perfettamente plausibile. Complimenti Abelthort e Minerva uniti dal rimorso del sopravissuto e dall'ombra di Albus. La Rowling certi personaggi secondari ma di vitale importanza (sto parlando di alcuni prof e di altri dell'ordine) li ha trattati proprio male non dedicandogli tempo e spazio. Fortuna che ci sono autori come te.

Bwah. çOç Come ho appena finito di dirti su msn questa fic mi commuove immensamente - non so se la Minerva della Row sarebbe davvero stata così equanime, ma la tua lo è, e sentirla ricordare tutti i suoi studenti, i suoi ragazzi... è giusto e commovente, proprio come dovrebbe essere per una grande professoressa, e per una donna intelligente che sa che il torto non sta mai da una parte sola.
Il riferimento a Bella mi ha davvero commosso. Ma il colpo di grazia è stata la domanda "da bambino" di Aberforth: Cosa farebbe Albus adesso? Posso davvero immaginare una voce infantile che pronuncia con fiducia queste semplici parole, in tempi non sospetti. E... è giusto che sia proprio Minerva a rispondere.
Però... non c'è Sev. >< Ecco!
XD

Davvero commovente, e come tutte le fiction che hai scritto, straordinaria! Scusami se non riesco a tirare fuori un commento un po' meno banale, ma mi hai proprio lasciato senza parole! Non esiste descrizione per le tue capacità!!!