Quarta classificata al Fatemi paura! Horror flash contest.
Correzioni
1. Tutti i suoi sensi erano tesi fino allo spasmo e la vertigine non la abbandonava. --> Tra i sinonimi di “vertigine” ho trovato “capogiro, ebbrezza, stordimento” che potrebbero essere calzanti con questa situazione… tuttavia mi stona una cosa: con quel “non la abbandonava” si intenderebbe che la vertigine è già nota e ancora persiste, ma prima hai parlato soltanto di “nausea”, non di “vertigine”, quindi in questo senso l’uso del vocabolo è sbagliato.
Potresti cambiarlo con un sinonimo di nausea come “malessere” (se è quello che intendevi) oppure modificare leggermente la frase per ovviare al – piccolissimo – intoppo.
2. «Ti ho vista prima, sai?», le disse dolcemente, avanzando verso di lei, senza alcuna fretta. --> Tutte queste virgole rallentano eccessivamente l’andamento della lettura. Secondo me (ma è solo un parere soggettivo) potresti eliminare quella immediatamente successiva al dialogo (dato che ce n’è un’altra subito prima) e quella dopo “lei” --> “«Ti ho vista prima, sai?» le disse dolcemente, avanzando verso di lei senza alcuna fretta.”
3. «Lasciami stare.», mormorò Claire […] --> Premetto subito che non è un errore, ma una semplice segnalazione: convenzionalmente si usa lasciare i dialoghi, quando sono seguiti da una frase indiretta che li completa, privi di punto per poi concludere la preposizione alla fine della suddetta frase (che quindi deve iniziare per maiuscola, anche se ci sono punti esclamativi o interrogativi). Per quanto mi riguarda, io preferisco inserire il punto all’interno dei dialoghi, ma in quel caso la preposizione deve intendersi già conclusa, quindi la frase che segue deve iniziare per maiuscola.
Quindi, ricapitolando: puoi seguire la convenzione e lasciare il dialogo privo di punteggiatura (qualora non sia presente un segno di punteggiatura “speciale” come il punto interrogativo e/o esclamativo), iniziando quindi la frase immediatamente successiva per minuscola, oppure puoi concludere il periodo con il dialogo inserendo il segno di punteggiatura forte alla fine dello stesso, all’interno delle virgolette; in quest’ultimo caso, però, dovresti essere coerente e iniziare la frase successiva per maiuscola.
Il tuo metodo è un ibrido tra le due opzioni: non te lo considero errore perché nella mia pagina giudice l’ho specificato soltanto dopo che questo contest era scaduto, ma ho voluto comunque fartelo notare, poi starà a te decidere se continuare per la tua strada o accettare il mio consiglio e seguire invece una delle due opzioni che ti ho proposto.
4. «Lasciami stare.», mormorò Claire, in tono roco. --> Questa virgola rallenta la lettura senza nulla aggiungere al significato, quindi ti consiglierei di eliminarla.
5. Il serial killer le propose un sorriso indulgente […] --> “Proporre” non è il verbo indicato per “sorriso” in quanto significa “esporre, consigliare, sottoporre all’attenzione di qualcuno” e simili. Molto meglio sarebbe “le concesse/regalò un sorriso indulgente” oppure anche un semplicissimo “le sorrise indulgente”.
6. Improvvisamente, si avventò sulla ragazza, ma lei si scansò con un movimento tanto veloce, da risultare inconcepibile. --> Anche in questa frase ci sono troppe virgole che rallentano la lettura; ti consiglierei di eliminarne qualcuna, ad esempio --> “Improvvisamente si avventò sulla ragazza, ma lei si scansò con un movimento tanto veloce da risultare inconcepibile.”
Griglia di valutazione
Titolo: 2/3
Purtroppo il tuo titolo non mi è sembrato molto originale, comunque sia lo trovo azzeccato per la storia che hai scritto.
Livello di ansia: 4,5/5
Molto intensa la descrizione di come la ragazza si scopre osservata e cerca di scappare, la storia è un lento crescendo fino ad arrivare al culmine al momento in cui lei indietreggia lentamente e il Macellaio, al contrario, le si avvicina altrettanto lentamente.
Non ti ho dato il punteggio pieno perché il colpo di scena finale – pur essendo molto carino – interrompe bruscamente quest’atmosfera tesa, facendo dissipare tutta l’ansia accumulata nel lettore.
Grammatica e sintassi: 4,75/5
L’unico, piccolo, neo è quell’errore di significato del punto 5.
Per il resto, la grammatica è perfetta e la sintassi molto curata, efficace nell’alternare frasi molto brevi ad altre leggermente più lunghe per dare alla flash un ritmo incalzante ma non serrato.
Caratterizzazione del mostro: 5/5
Il tuo vampiro è delineato molto bene, a tutto tondo: ho particolarmente apprezzato che, nonostante l’introspezione psicologica sia coerente dall’inizio alla fine, la sua interpretazione cambi radicalmente nello scoprire che la ragazza è, al contrario di quanto si supponeva in principio, carnefice e non vittima.
Molto ben azzeccata la battuta finale, quando “fa il verso” a quello che voleva essere il suo assassino, ritorcendogli contro le sue stesse parole: «Non temere: mi prenderò cura di te.»
Caratterizzazione della vittima: 4,75/5
La tua vittima è molto particolare e interessante: il Macellaio è uno psicopatico, vittima in questo caso e carnefice in tanti altri, e la sua caratterizzazione è ben delineata per rendere, con poche pennellate, il quadro di una mentalità distorta che brama il sangue… e che si rende conto solo quando ormai è troppo tardi che il sangue versato, questa volta, sarà proprio il suo.
Non ti ho dato il punteggio massimo per questo dialogo: «Devo averti o diventerai un tarlo fisso che mi bucherà il cervello.»
Probabilmente è solo una mia impressione, ma mi ha dato un che di artificioso, mentre le altre battute mi sono sembrate, al contrario, molto naturali.
Stile e trama: 9/10
In alcuni tratti, l’uso – secondo me – eccessivo delle virgole (ad esempio nei punti 2, 4 e 6) rallenta la lettura, che viene leggermente disturbata anche dalle imperfezioni di significato dei punti 1 e 5.
Oltre a questo, mi ha stonato molto il fatto che Claire, nel voltarsi verso l’uomo che la seguiva, l’abbia subito identificato con “il Macellaio” e non con un potenziale pericolo – si fa per dire – qualunque: il POV è esclusivamente della ragazza, mentre questa certezza assoluta è propria del narratore onnisciente.
Altra cosa che mi ha fatto storcere il naso – ma te ne ho già parlato – è stata quel discorso del Macellaio, che mi è suonato un po’ artificioso, mentre invece ho apprezzato moltissimo la replica beffarda di lei, quel “mi prenderò cura di te” rigirato contro colui che voleva essere carnefice e, invece, si è ritrovato vittima.
In generale, lo stile è molto fluido e coinvolgente, che, nonostante porti il lettore ad immedesimarsi con la protagonista, gli cela la sua vera natura fin quasi alla fine, dando vita ad un inaspettato colpo di scena.
Gradimento personale: 4,5/5
La tua storia mi è davvero piaciuta, in particolare ho molto apprezzato il “cambio di prospettiva” che hai effettuato – con quel ribaltamento vittima/carnefice che spiazza il lettore senza però sconvolgerlo, perché in fondo è azzeccatissimo – e il personaggio del Macellaio, molto realistico e ben delineato.
In conclusione
Titolo: 2/3
Livello di ansia: 4.5/5
Grammatica e sintassi: 4,75/5
Caratterizzazione del mostro: 5/5
Caratterizzazione della vittima: 4,75/5
Stile: 9/10
Gradimento personale: 4,5/5
Totale: 34,5/38. |