Recensioni per
Un Campo Di Tulipani Rossi
di Relie Diadamat

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/12/18, ore 14:17
Cap. 1:

Recensione premio del contest "Flash contest: in meno di 500 parole [Drabble & Flashfic] indetto da Aledic e giudicato da missredlights sul forum di EFP

Questa storia non solo è intrigante, ma hai creato un contesto e dei personaggi veramente ben stilizzati, tanto da sembrare veri.
E io che credevo che Laura stesse davvero male, e invece era stata tutta un'idea di Eleonora, che poi mi viene da pensare, ma Marleen lo sa o no se sua madre sta male?
Adesso voglio sapere che cosa è successo, per quale motivo si sono lasciati, perché lui continua a drogarsi e perché Laura non ha mai parlato a sua figlia di suo padre. Hai instillato il seme della curiosità in me. Continuerò a seguirla.
A presto
missredlights

Recensore Veterano
23/02/16, ore 15:07

Eccomi di nuovo qua, a deliziarmi con la grazia e la delicatezza della tua scrittura; stavolta mi sono regalata una original, incuriosita dalla sinossi e dal tema - legato alla dipendenza - e dall'ambientazione americana, e in particolare newyorkese, che io amo molto, essendo NY una delle città in cui mi trasferirei senza pensarci due volte.

Ebbene, questi due capitoli me li sono bevuti come un bicchiere di acqua fresca - e non perché il tema sia lieve, ma per il modo in cui tu lo hai affrontato: in punta di penna e con delicatezza, mettendo il focus sull'interiorità dei personaggi, e decidendo di mostrare al lettore le loro ferite senza calcare la mano, quasi con pudore.
La figura di Oliver mi è entrata nel cuore: un uomo di così grande talento - un tempo vivo e vibrante di arte e di ambizione - ridotto a un involucro rancoroso e dipendente dalle sostanze chimiche che lo sostengono e al contempo lo precipitano nel baratro di solitudine e autodistruzione.
Ho amato il modo in cui hai descritto - anche qua, in punta di penna, senza eccedere nei dettagli, in modo quasi "impressionistico" - la sua storia con Laura; le speranze che aveva racchiuso in quell'amore (stupende le metafore che hai usato per descriverla), poi infrante senza un vero motivo; o meglio, il motivo sono certa che c'era, ma tu non lo affronti in questi primi due capitoli, lasciando questa ferita aperta, e ancora sanguinate. Non ti nascondo che, nei futuri capitoli, mi piacerebbe leggere anche la "campana" di Laura, ma al momento il focus è giustamente su Oliver e dunque rileggiamo quel dolore attraverso i suoi occhi, in una mimesi empatica totale.

Devo dire che l'entrata in scena di Eleonora (e della piccola Marleen) è stata a dir poco ad effetto: piccolo tornado che va a sconvolgere la (cupa) routine di Oliver, rimettendo (e rimettendolo) in discussione.
All'inizio sono stata molto contrariata dal modo in cui ha trattato la piccola - ma è comprensibile, dato che non sapeva di avere una figlia, e data la sua situazione contingente, dove non riesce neanche a prendersi cura di se stesso.
Nel secondo capitolo, tuttavia, qualcosa sembra cambiare - e non vorrei dire, ma credo che il primo mattoncino del muro col quale Oliver si è circondato sia stato spostato, e presto altri verranno divelti, fino a far crollare la barriera.

Mi risulta ancora oscura la motivazione di Eleonora di lasciare a Oliver la bambina: probabilmente è qualcosa che si lega a Laura - o forse a lei stessa - ma è bene che questa cosa non sia ancora chiara, perché la storia è appena iniziata, ed è giusto lasciare che le cose si disvelino poco a poco.

Una menzione a parte la faccio sullo stile, che è fluido e delicato, davvero pieno di grazia; sempre molto belle le immagini che riesci a creare - come ad esempio le metafore per definire il colore degli occhi dei personaggi, o quel bellissimo riferimento filosofico a Eraclito nel primo capitolo, che ho trovato davvero ben inserito.

Bene dunque: a questo punto posso sperare in un aggiornamento futuro di questo racconto così colmo di introspezione e umanità? Ti prego, non dirmi di no.

A presto,
Flora

Recensore Veterano
25/09/15, ore 19:49

Finalmente trovo il tempo per rispondere allo scambio. 
Probabilmente nemmeno ti ricordi di me quindi ti spiego: ho proposto uno scambio su facebook e mentre tu hai recensito la mia "It's a metaphor" a me toccava scegliere qualcosa dal tuo profilo (solo che lo scambio risale a tipo due settimane fa e io trovo, per modo di dire, il tempo di ircambiare soltanto ora causa scuola e professori che il primo giorno di scuola dicono già di essere indietro con il programma - sembra una barzelletta, ma la prof di scienze l'ha detto per davvero!). 
E comunque, passo al dunque perché anche adesso in realtà sarei un pochino di fretta: solo che tra una pausa e l'altra, un rigo oggi due domani ora che ho finito di leggere ne approfitto per recensire prima che le assurdità di Hegel sostituiscano tutte le cose che dovevo dire (che in realà non sono poi così tante).
Parto dal presupposto che già ti conoscevo, ho già recensito "Parigi non perdona" e come per quella, anche qui il mio parere è cento per cento positivo e mentre quella mi era sembrata "pesante" per la sua lunghezza eccessiva (ricordo di averti detto che sarebbe stata più semplice se divisa in più capitoli e di non essere stata l'unica) questa mi è sembrata molto più fattibile, dal punto di vista della lunghezza. Ora, togliamo il fatto che io ho dovuto leggerla a spizzichi e bocconi per il motivo che ho già scritto, ma se avessi potuto leggere tutto d'un fiato mi sarebbe stato molto più facile rispetto all'altra. 
Per quanto riguarda il resto, non saprei da dove cominciare con i complimenti. I personaggi che stai creando con le loro storie che si intrecciano e il testo così pulito e privo di errori. Te ne faccio una marea, di complimenti. 
blackswan_

Perdonami per la fretta e gli eventuali errori. 

Recensore Junior
29/08/15, ore 20:50

Ciao :) eccomi qui, ho fatto prima che potevo ;)
Essendo solo due capitoli ho pensato di leggerli entrambi. Veniamo al dunque: ti direi di ingrandire il font, perché così piccolo da un po' fastidio mentre si legge. Per la storia in sé, devo essere sincera, il primo capitolo mi ha lasciato un po' interdetta.. siamo partiti con i cliché e sinceramente non ho capito perché si è parlato della bambina che rivedeva il padre.. non era la prima volta che lo incontrava? Non si sa ancora molto su Eleonora e vorrei tanto capire perché ha fatto quello che ha fatto.. e incuriosita dalla piccola che sembra essere abbastanza determinata.. ci sono ancora mille particolari ancora da mettere in chiaro e spero lo farai con i prossimi.. ti consiglierei di non abbandonare la storia.. se ci lavori bene può uscirci una bella storia.. ero un po' indecisa se mettere neutra o positiva.. perché appunto non ho visto molta originalità in partenza ma sono sicura che ne possa uscire qualcosa di buono. La bandierina verde se la merita la bambina ;)

Recensore Veterano
16/08/15, ore 15:55

Eccomi qui! :)
Ti dirò sia per il primo capitolo che per questo. L'unica difficoltà è da dove partire dato che ho un trilione di cose da condividere! LOL!
Cercherò di essere ordinata.

Il titolo.
Quello della storia ha rievocato istantaneamente una piacevolissima immagine, seppur velata di una certa malinconia, nella mia mente attirando definitivamente la mia attenzione.
Quello del primo capitolo, invece, mi ha riportata indietro nel tempo a quando frequentavo il liceo. La citazione in greco ed il significato filosofico della stessa costituiscono un bel ricordo per me e trasmettono la sensazione che i tuoi personaggi abbiano una profonda sensibilità e che riflettano molto sulla propria esistenza.

Il mio povero cuore ha perso diversi battiti incappando in tutte le similitudini e metafore che hai utilizzato, ma anche trovandosi dinanzi ad affermazioni quali "Quella ragazza, era una bellezza senza nazione, appartenente interamente a se stessa". Meravigliosa.

Nel primo capitolo ho trovato una serie di sviste. Nulla di grave comunque: niente strafalcioni, niente orrori - sì, li chiamo orrori - grammaticali. Forse al tuo posto avrei spezzato diversamente un paio di periodi e spostato qualche virgola, ma è una questione di gusto personale e niente affatto un errore.
Nel secondo invece non ho trovato nulla che non andasse.

La trama non è per niente banale e i due capitoli non risultano per nulla pesanti. Abbiamo subito un bel colpo di scena che senza ombra di dubbio tiene incollato il lettore al testo: ottima decisione. I salti temporali tra passato e presente sono una scelta molto appropriata per alleggerire e incuriosire al tempo stesso. Condivido quindi anche questo :)
Ho apprezzato in particolar modo, oltre a similitudini e metafore come ti dicevo prima, l'importanza che hai dato agli occhi dei tuoi personaggi. Quando hai descritto lo sguardo della bambina non ho avuto alcun dubbio in merito alla sua identità. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, si dice, e tu hai reso perfettamente l'idea.

In conclusione non posso far altro che complimentarmi con te e attendere i prossimi aggiornamenti con grande curiosità :)
Alla prossima!

Recensore Master
05/08/15, ore 08:36
Cap. 1:

Ciao! ^^
Che dire? Ancor prima della storia in sé per sé, mi ha colpito il tuo stile: è davvero scorrevole, piacevole e molto musicale. Non c'è una virgola fuori posto e, inoltre, adoro l'utilizzo delle frasi brevi che rendono davvero bene la triste situazione in cui (soprav)vive Oliver. Per di più, attraverso similitudini e metafore hai illustrato in modo efficace, senza scendere nel banale e senza dare giudizi la non-vita che conduce un tossicodipendente.
Ti faccio i miei complimenti!:)
Passando alla storia: ammetto che è un po' difficile credere che una zia lasci la propria nipote ad un padre ridotto in questo stato e che non sapeva nemmeno dell'esistenza della bambina. Tuttavia, è chiaro che sono state le circostanze a richiederlo, anche se non ancora sono chiare... dire che sono curiosa di sapere perché Eleonora abbia preso questa decisione è minimizzare! Cos'ha Laura? Forse la malattia di cui è affetta è molto più grave di quel che sembra? Chissà...
L'arrivo di Marleen ha decisamente scombussolato Oliver che forse, a causa della droga, non si è nemmeno reso conto di ciò che comporterà prendersi cura di una bambina.
Mi piace come hai inserito nella storia la teoria del panta rei e soprattutto la similitudine con la televisione accesa, ma senza il sonoro: credo che l'immagine renda perfettamente questo concetto! Amo la filosofia e quando trovo in una storia dei riferimenti ad essa, mi eccito come una bambina dentro ad un toy-center! :P
Cosa posso aggiungere? La storia promette bene, così come il personaggio di Oliver.
Oliver è un caso umano - io amo i casi umani - e per di più è anche un musicista: lavora bene su di lui, perché ha tutto ciò che serve per farlo evolvere e diventare un personaggio davvero ben strutturato e affascinante. I presupposti ci sono tutti! :)
Marleen mi incuriosisce e mi chiedo quali stravolgimenti porterà nella vita del padre: si sa, i bambini riescono a mettere facilmente in difficoltà gli adulti!
Ti faccio di nuovo i miei complimenti! ^^

A presto!
Elly

Recensore Veterano
04/08/15, ore 22:25

Eccomi di nuovo qui, dopo il primo capitolo ho subito voluto leggere il secondo. Ti confesso che questa storia mi ha presa molto, sono sinceramente curiosa di come possa andare a finire la convivenza dei due e la bugia che la zia porta avanti.
Spero tu continui presto, intanto finisce nelle seguite in attesa di un tuo aggiornamento.
A presto :)

Recensore Veterano
04/08/15, ore 22:12
Cap. 1:

Hey!
Le storie che girano intorno alla droga hanno sempre bisogno di molta attenzione, descrizioni accurate e dettagliate ma senza cadere nell'osceno.
Devo dire che hai trovato un buon equilibrio per raccontare una storia cosi' complicata e delicata allo stesso modo.
La figura del protagonista mi incuriosisce molto, un personaggio del genere non e' prevedibile; sono certa che ci saranno molti colpi di scena e credo anche una sua trasformazione e maturazione. Prendersi cura di una bambina non e' una cosa da prendere alla leggera, cosi' come Oliver non mi sembra il genere che farebbe del male in modo volontario.
Nonostante il contest sono davvero felice che tu abbia pubblicato in modo da darmi la possibilita' di leggere questo primo capitolo.
A presto :)

Recensore Veterano
04/08/15, ore 08:27
Cap. 1:

Ciao ^^ Eccomi a recensire!
Anche se ho letto solo questo primo capitolo ti posso dire che la storia è molto affascinante ^^
Lo stile è davvero straordinario, molto curato e magnetico. Riesce a tenere le persone attente e curiose e non è una capacitù di tutti ^^
Appena ho letto il nome del capitolo "Panta Rei" mi ha subito attirata, chiunque conosca questa dottrina di Eraclito (o probabilmente dei suoi seguaci) non può non esserne interessato. Io ammiro molto questo pensiero del tutto scorre e quindi non potevo che essere felice di vederlo proposto in questa storia.
Già si vede che hai tessuto una fitta ragnatela dove il passato riemergerà. Adoro la psicologia che hai creato nei personaggi e sono ben curiosa di come riuscirai a svolgerla ^^
Mi incuriosisce sapere come andrà a finire la storia fra i due. Se trionferà il baratro di Oliver o la dolce innocenza della bambina.
Vorrei fare un complimento anche alle descrizioni, davvero molto belle e ogni parola sembra essere scelta con cura ^^
Alla prossima ^^

Alice Jane Raynor

Nuovo recensore
03/08/15, ore 15:37
Cap. 1:

Ciao! Eccomi finalmente qui per recensire questo primo capitolo!
Allora, vediamo un po'...

Come avevo già avuto modo di dirti quando ho letto (e apprezzato tantissimo!) "Parigi non perdona", trovo che tu non solo sappia scrivere in modo impeccabile dal punto di vista prettamente sintattico e grammaticale, ma penso anche che ogni singola parola inserita nel testo sia stata scelta con cura e dovizia - tenendo costantemente in considerazione l'economia dell'intero racconto. Lo avevo già notato in "Parigi non perdona" e lo noto prepotentemente (in senso positivo, ovviamente!) anche qui: ogni singola descrizione, ogni singola scena si amalgama perfettamente con la precedente e la successiva. Trovo particolarmente coerenti e ulteriormente pertinenti i pensieri e le considerazioni che inserisci spesso all'interno della narrazione, in quanto permettono al lettore di immedesimarsi ancora di più nella psicologia e nei panni dei personaggi, instaurando un sincero rapporto empatico con loro. Mi piace molto anche l'alone di indeterminato che talvolta alcune parole del testo sembrano assumere: citando ad esempio la scena in cui riesci benissimo a condividere con chi legge le riflessioni di Oliver circa l'ormai disgustosa (come la definisce lui stesso) dipendenza dalla morfina, trovo che il termine sostanza con cui fai riferimento a questo alcaloide (sì, qualche settimane fa ho dato l'esame di chimica all'università e mi chiedevo se mai avessi avuto modo di utilizzare nella vita di tutti i giorni il nome della classe di composti che comprende questo tipo di sostanze ahahahahahahah) permetta al lettore di vagare con la propria mente, proprio in virtù di questo carattere di indefinito che permea alcuni passi della storia grazie alla scelta - accorta - delle parole!
Dal mero punto di vista sintattico e ortografico, personalmente non ho trovato alcun errore (se non forse una - e sottolineo una - virgola inserita fra soggetto e verbo, ma nulla che un'eventuale rilettura non possa eliminare) - complimenti vivissimi per la cura che riversi sempre nei tuoi scritti!

Passando alla trama e ai personaggi, dico subito che a me intrigano particolarmente quelle storie in cui un personaggio scopre di avere un figlio e si trova quindi a doversi confrontare con un senso paterno talvolta decisamente latente (trovo infatti che trame del genere, per quanto spesso accompagnate da elementi non propriamente allegri, permettano però di avvicinarsi particolarmente alla psicologia del protagonista, indagando i suoi pensieri e le sue sensazioni - e il suo dopotutto naturale smarrimento - di fronte alla consapevolezza di essere padre senza mai averlo saputo) - non ti nego, infatti, che io stesso avevo avuto una vaga idea di inserire un qualcosa di simile nella mia FanFiction, salvo infine rinunciare a tale proposito. Ti confesso che la reazione di Oliver davanti a questa notizia mi ha inizialmente un po' sorpreso: il carattere rude con cui egli accoglie questa notizia è sicuramente influenzato dalla morfina che circola nelle sue vene e dalla situazione precaria in cui egli si ritrova a vivere, ma è innegabile che si tratta comunque di una reazione forte (in particolare se paragonata alla naturalezza con cui la piccola Marleen lo chiama papà pur non avendolo mai visto prima). Immagino che questa reazione sia dettata principalmente dalla scarsa stima di se stesso e dalla consapevolezza di condurre una vita che è decisamente poco adatta a prendersi cura di una piccola bambina, però il lato umano di Oliver riesce comunque ad emergere e a vincere in piccola parte la sua iniziale reticenza: certo, in tutto questo capitolo egli non perde quella venatura decisamente rude che lo porta a rapportarsi con la piccola (intimarle di sbrigarsi ad andare nella sua stanza per non rischiare di incappare in una punizione quale quella di dormire per terra è effettivamente un comportamento molto rigido), eppure egli non manca di promettere ad Eleonora di prendersi cura di Marleen.
Trovo che Oliver sia un personaggio complesso e dalla psicologia interessante - soprattutto, a mio parere, se svilupperai per bene le motivazioni che lo hanno spinto a cadere nel circolo della tossicodipendenza; mi hanno colpito molto le riflessioni circa il carattere talvolta effimero della fama e del desiderio di riuscire a scalare la montagna del successo pur di assicurarsi uno dei posti alla sua cima - non mancano, infatti, esempi di artisti che, pur avendo un grandissimo successo e un patrimonio economico invidiato da molti, finiscono poi per gettare al vento la propria vita per colpa di alcool e droga. Credo che questi siano esempi calzanti del - talvolta - sottovalutato proverbio "I soldi non fanno la felicità" - anche se penso che sia la fama stessa a nascondere un lato decisamente oscuro: un giorno tutti sembrano osannare il tuo nome e le tue gesta (siano esse in campo musicale, artistico, sportivo o recitativo) e il giorno dopo, con la stessa medesima velocità con cui sei diventato famoso, tutti sembrano essersi dimenticati di te. Deve essere orribile vivere il sogno di una vita con la continua paura che essa finisca di colpo - e, pur non condividendo le scelte attuate da molti personaggi famosi, riesco forse a comprendere perchè essi cadano vittime di depressione e spesso conseguente abuso di sostanze stupefacenti. Forse è un modo per non sentirsi così soli, o forse è soltanto l'unica via di uscita che alcune anime fragili riescono a intravedere davanti a sè...
Tornando alla tua storia, mi ha anche colpito leggere le diverse modalità con cui Oliver e Laura si sono innamorati l'uno dell'altra: lui, colpito prima di tutto dalla bellezza della ragazza, riesce poi ad innamorarsi anche della sua persona e ad andare quindi oltre un'iniziale attrazione soltanto fisica (o, perlomeno, questo è ciò che ho percepito io leggendo questo primo capitolo); lei, invece, che si innamora di Oliver attraverso la sua musica, proprio come se l'arte fungesse da intermediaria per permettere alla ragazza di conoscere l'amore (un concetto per certi versi legato al Romanticismo, a mio modesto parere - l'arte che, attraverso la sua bellezza e la sua maestosità, conduce ad una nuova sensibilità). Non fai immediatamente riferimento a cosa sia effettivamente accaduto fra i due giovani amanti (ecco ancora il "tema" dell'indefinito e del mistero che, inevitabilmente, spinge il lettore a volerne sapere di più, mantenendo viva la sua curiosità - sai decisamente giocare molto abilmente con la suspense!), ma deve sicuramente trattarsi di un qualcosa di importante, specie se ha spinto Laura a nascondere ad Oliver di essere diventato padre. Un passo che ho apprezzato molto circa l'evolvere del sentimento fra i due protagonisti è il seguente:

[ Il loro amore sbocciò come un fiore a primavera. Puro, candido e profumato. Un amore fatto di tenerezza e di passione. Dopo l’estate però, com’è giusto che sia arriva sempre l’inverno. Ed arrivò anche per loro. Come Eraclito aveva affermato, tutto scorre. Nulla, nella vita, rimane immutato. È l’eterno supplizio di ogni amore che crede e s’illude di essere infinito quando invece, esistono solo infiniti mutamenti ]

Trovo molto significativo il riferimento alla filosofia di Eraclito - e, con esso, il richiamo al titolo del capitolo e all'interpretazione della filosofia del carattere mutevole del mondo, esemplificata dal celebre passo che spiega come un uomo non possa affermare di essersi immerso due volte nello stesso fiume (l'acqua - pur essendo quella che scorre nel bacino del sopracitato fiume - che scorre nel fiume stesso non sarà più la stessa, il che sottolinea il carattere mutevole della realtà, anche di quella con cui ci confrontiamo quotidianamente!)
Il personaggio di Eleonora mi è piaciuto molto: ho apprezzato la risolutezza con cui riesce a fronteggiare le parole e l'atteggiamento di Oliver; ho apprezzato il suo coraggio nel decidere di affidare Marleen ad un uomo che, oggettivamente, non rappresenta al momento il modello ideale da seguire - ma che, dopotutto, è il padre della piccola. Eleonora mi ha fatto molta tenerezza nel momento in cui ha dovuto mentire a Laura, decidendo di omettere quanto ella aveva appena compiuto per non rischiare di compromettere ulteriormente la salute della sorella con nuovi pensieri e preoccupazioni (e sinceramente non mi sento assolutamente di giudicare negativamente Eleonora per la sua scelta, anzi!)

In definitiva, quindi, trovo che questo primo capitolo sia decisamente ben scritto e, al contempo, anche molto intrigante!
Come sempre, davvero tantissimi complimenti!! Noto con tantissimo piacere che sei assolutamente capace di scrivere storie sublimi spaziando in numerosi contesti e generi anche molto differenti fra di loro (basti pensare alla tematica totalmente differente che tratti invece in "Parigi non perdona" - eppure i tuoi personaggi e le tue storie riescono sempre ad essere realistiche e davvero, davvero sublimi!)
Bandierina verde meritatissima, a mio parere!!
A prestissimo!!!!
Ciaooooo!!

Matteo
(Recensione modificata il 03/08/2015 - 03:44 pm)

Nuovo recensore
01/08/15, ore 15:26
Cap. 1:

Ed eccomi di nuovo qui, a recensirti.
L'unica cosa che mi chiedo è perché; perché scrivi così bene? Te lo giuro, sei un talento. Come Oliver con il piano, tu con la scrittura.
Il fatto che ogni tua singola storia mi tenga attaccata allo schermo dalla prima maiuscola fino all'ultimo punto non è una novità, e questo capitolo non ha fatto eccezione. Sai già che adoro il tuo stile, le descrizioni, le narrazioni, le similitudini, e ora voglio complimentarmi anche per la trama, perché hai introdotto un tema delicato, duro, ma purtroppo ricorrente al giorno d'oggi. Un tema posto in un contesto che sembra interessante, che mi attira, e che sono sicura svilupperai meravigliosamente, come tuo solito.
A presto :)

Recensore Master
28/07/15, ore 13:51

Ciao. Avevo letto tempo fa il primo capitolo, così sono andata avanti adesso.
Interessante e penso piena di segreti la storia, anche se devo essere sincera mi sono persa un po' tra le parentele e i cognomi e chi è zio, sorella di chi. Immagino che verranno spiegati meglio più avanti, però avrei preferito qualche parola in più adesso per avere chiaro i diversi ruoli.
Continuo a dire che lasciare la bambina con quel uomo sia stato un atto irresponsabile, perché lei non lo conosce, lui si droga e non sa come si cresce e si cura una bambina quindi non so cosa verrà fuori, per di più l'hanno affidata senza il permesso della madre da quello che ho capito, quindi sembra quasi che nessuno la volesse...
per adesso è tutto,
A presto,
Principe Dracula

Recensore Junior
19/07/15, ore 09:41

Ciao, vengo dallo scambio di recensioni su EFP. 
"mentre una stella tremò", credo sia meglio usare l'imperfetto, per enfatizzare l'idea di continuità cui, solitamente, è legata la congiunzione "mentre".
Onestamente non comprendo la similitudine "crucciato come un cane famelico". Crucciato significa preoccupato e tra preoccupazione e ferocia esiste una certa differenza (ok, sto anche soppesando l'ipotesi che da qualche parte sia sottintesa la presenza di un volto pieno di rughedi preoccupazione, fosse anche di espressione, così come il muso di un cane tende ad arricciarsi quando la bestia ringhia).
Il debutto di Oliver sa un pochino pochetto di cliché. Insomma, il ragazzo povero-ma-talentuoso che trova l'occasione per farsi notare come sostituto, come ultima speranza per il padrone di un locale che, altrimenti, rischierebbe se non il fallimento almeno di perdere un bel po' di soldi. Tuttavia sei stata in grado di descrivere il tutto senza risultare pesante. 
La scena in cui si sente per la prima volta la voce di Marleen è molto carina, soprattutto la fine. Di nuovo, ha il sapore del già visto, ma ormai quasi tutto lo ha. Quindi non è poi un problema cos' grande. 
Alla prossima!

 

Recensore Master
18/07/15, ore 18:04
Cap. 1:

ciao, eccmi per lo scambio.
so che avevo iniziato a leggere un'altra storia ma quando ho letto l parola "pianista" non ho resistito!
l'idea mi piace (non ho grande stima per i tossici ma dato che al mondo esistono anche loro è giso che si scriva anche su di loro). il capitolo è appassionante e lega il lettore allo schermo. se io fossi stata Eleonora non gli avrei mai lasciato mia nipote, mi semra evidente che Oliver allo stato attuale non è capace di bada né a sé stesso né ad un minore. però la storia  tua ed Eleonora non fa parte dei servizzi sociali. 
devo farti notare alcune sviste, piccole imprecisioni scappate alla correzione del testo più che altro, per il resto mi sembra tutto grammaticalmente giusto ma ricontrolla comnque tutto per sicurezza.

Entrava pochissima luce nelle stanze.
La casa era un labirinto di confusione. Chiunque vi fosse entrato in quel momento, magari l’avrebbe scambiata per una casa colpita da un urgano, tanto era elevato il disordine nelle camere. -- ripeti entrare e casa
era come… avere un’idea di ciò che succedesse al mondo, senza volerne dare realmente importanza -- il tempo corretto e "che succede" ma per questioni di sfumature di significat usarei "ciò che accade"
New York city. -- non vorrei sbagliare ma credo che anche City vada maiuscolo.
piano. -- pianoforte cara. se io lo chiamassi piano dvanti al mio insegnante passerei l'ora di lezione a farmi rimproverare! non è un errore, per ci sono rimast male lggendolo. 
La sua sembrava una vita tutta in salita, piena di nuove soddisfazioni. -- forse è in discesa, se  piena di soddisfazioni.
«Quindi ha pensato bene di affidarla a me.» presumete l’uomo, con fare sbrigativo e seccato. -- presumette con due t, altrimenti è voi presumete (tempo presente e non passato)

a presto Aris

Recensore Junior
10/07/15, ore 22:58

Ciao,
eccomi qui! Ho letto entrambi questi due capitoli e ho apprezzato entrambi tantissimo. Trovo questa fanfic molto drammatica ed è stato corretto inserirla in questa categoria, visto che l'inserimento di un problema attuale come le dipendenze la rende ancora più realistica e vicina a chi legge.
Mi piace anche il fatto che tu abbia inserito due personaggi danneggiati in qualche modo, non perfetti e stereotipati, tra cui ovviamente spicca Oliver, ma anche Laura e la sua bugia sulla sua salute.
Insomma,non sono una Mary Sue e una Gary Stue! Anche Eleonora è un personaggio positivo, è stato intelligente da parte sua dare una chance a Oliver di fare il papà.
A tutto si unisce la piccola Marleen che porta una nota di positività e speranza nella storia, una piccola luce nel buio. In fondo forse i parenti di Laura lo vedranno come una causa persa, ma quella bombetta si fida di lui e magari nell'accudirla potrebbe ritrovare sé stesso.
Aggiungo che ho trovato fluffuosissima la scena fra lui e la bambina, nel lettone.
Molto tenera. Complimenti

Ciao.

D.

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