Recensioni per
Il gufo e l'usignolo
di Helmyra

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/01/18, ore 11:15

Helmyra,

Prima di tutto, volevo informarti che ho intenzione di incorniciare la frase "magari era quella la dote dei musici... rendere eclatanti atti che, in realtà, erano semplici come la giornata di un contadino." È tanto bella quanto realistica, e l'ho adorata.
Posso intuire lo sforzo che ha richiesto lo scrivere la parte dell'incantesimo. Le immagini scivolano bene in testa, con la loro frenesia mi hanno quasi fatta sentire in imbarazzo... risultato davvero degno di Sanguine. Ho apprezzato, da lettrice curiosa, il commento di Dorisa che spiega, a grandi linee, cosa ha vissuto quando è svenuta. L'accenno all'apertura di un portale dell'oblivion invece mi ha fatto comparire il punto esclamativo rosso di metal gear sopra la testa, con tanto di effetto sonoro; all'improvviso spero che Haraldur e Sevan tornino indietro il più velocemente possibile.
Ho, tuttavia, più perplessita rispetto allo scorso capitolo. La prima riguarda Dorisa: è vero che il titolo di "principe dello stupro" è riservato a Molag Bal, ma certo Sanguine non si tira indietro se a goderci, o guadagnarci, è lui. Dalla sua campionessa non mi aspettavo quindi tanta recalcitranza sulla faccenda, quindi il monologo interiore di Dorisa mentre prepara Elanilde mi ha quasi infastidita, perché ha dato l'idea che lo stesse facendo solo perché costretta. È stata lei a legarsi a Sanguine, che sa bene essere un principe daedrico, non un pezzo di pane. Dovrebbe essere venuta a patti da tempo con queste cose.
Un applauso invece a Ondolemar, per la sua forza di volontà... sperando si sia fermato dal fare l'irreparabile più per coscienza che per senso dell'onore. Un applauso, e poi però un altro scappellotto in testa: ha totalmente sbagliato approccio con cui rivolgersi alla ormai sveglia Elanilde, soprattutto facendole quella proposta. È ricaduto proprio quando speravo stesse crescendo, e la cosa mi dispiace molto, anche se ha un suo perché. Non si eliminano secoli di indottrinamento con uno schiocco di dita e del vino, in fondo.
Tornando alle perplessità, la seconda dovrei definirla direttamente una critica e riguarda proprio il risveglio di Elanilde.
La ragazza sta parlando, per la prima volta dopo anni! Il suo era più un blocco psicologico che fisico, ma mi sarei aspettata molto più pathos per questo momento. Per essere una che è stata ingannata, drogata, spogliata, quasi stuprata, e aver superato un blocco di quella portata, è fin troppo lucida.
La rabbia va bene, ma sarebbe dovuta essere più isterica. Il comportamento verso Ondolemar sarebbe dovuto essere meno risoluto e più sconvolto e anche dai suoi movimenti mi sarei aspettata tremori, lacrime (sbianca, sì, ma perché lui la invita a ucciderla, e dura pochissimo), certo non un "s'era data una ragione della propria nudità".
Comparata alla prima parte, così curata, questa sembra scritta di fretta ed è un peccato, perché sono certa che ti ci sei impegnata in ugual modo. Mi ha lasciato però con un senso di insoddisfazione troppo pungente per ignorarlo

Curse_My_Name

P.S. : non ho capito se il disegno è fatto da te, se sì doppi complimenti perché è stupendo. È un'idea carina accompagnare immagini al testo per dare un'idea al lettore. Se però le misure di Elanilde sono davvero quelle, provo pietà per lei e il dolore che deve aver sopportato tenendosi così schiacciata nelle bende...

Recensore Junior
18/01/18, ore 11:11

Helmyra,

Questo capitolo mi è piaciuto molto.
Devo farti i più vividi complimenti per come hai gestito la parte di esplorazione della rovina: un grande cruccio che ho sempre avuto, e che credo sia comune a chiunque voglia scrivere bene di videogiochi, è il lasciare l'ambientazione così come ce la presenta il gioco, oppure reinventare, mantenendo solo qualche tratto dell'opera originale, per rendere tutto più realistico e adatto a un racconto scritto. Le uniche volte in cui mi sono trovata a descrivere un "dungeon", ho glissato e descritto ben poco, mentre tu non solo hai mantenuto tutti i percorsi, il loot, le trappole e i nemici, ma li hai anche fatti sembrare più verosimili di quanto lo faccia il gioco stesso. L'esempio più lampante sta nell'espediente che hai usato per dare a Sevan un arco utilizzabile, cioè fargli ritrovare il cadavere di un avventuriero, che magari non era lì da due giorni, ma sicuramente aveva un arco in migliori condizioni di quello dei draugr... che non dovrebbero mai poter tirare, visto che dopo tutto quel tempo le corde dovrebbero essere andate a farsi benedire, e più di un tiro o due (storti) non potrebbero fare, prima di spezzarsi. È intrigante anche il modo in cui hai descritto il muro di parole e l'effetto che fa al nostro legato... insomma brava, brava davvero.
Andiamo a Sanguine, che inizia a sciogliere i nodi della trama e ci permette di sbirciare avanti (ma anche indietro, quando parla del suo piano da lungo programmato) verso la soluzione. Apprezzo il modo in cui stai facendo proseguire più filoni narrativi insieme, intrecciandoli e alternandoli, ma alla fine il tema principale qui resta Elanilde... per la quale ammetto di sentirmi preoccupata. Sanguine rimane un daedra e Ondolemar... eh. Buon per me che ho letto questo capitolo quando ce ne è un altro già pubblicato con cui saziare la mia curiosità.
Riguardo il colpo di scena di Suleik, lo trovo ben fatto, ma il dremora proprio non mi piace perché lo trovo troppo umanizzato, nonostante quel "se lo sapessero i miei compagni!" mi abbia fatto sorridere, visto che è decisamente da Sanguine farsi beffe dei grandi soldati dell'oblivion relegandoli a fare ghirlande e corone di fiori. Come sempre dimostri la tua maestria nel muovere questo Principe.
Al prossimo capitolo

Curse_My_Name

Recensore Master
30/11/17, ore 08:52

Ahahahahah per Dorisa: non fingere pudicizia di fronte a qualcuno che ha già visto ogni angolo, interno ed esterno, del tuo corpo... e, per favore, non piangere la perdita di una libertà che hai volontariamente abbandonato: è un insulto a tutti quei poveri diavoli che l'hanno persa senza colpa.
Ancor più hahahahah per Ondolemar: non si smentisce mai: fi*a o morte... fi*ga e morte... non fa differenza, basta che la fi*a sia la costante tra le variabili. Ma non mi lamento della sua odiosissima condotta, non stavolta, perché viene ben ripagato. Finale squisito lol.
Di certo ora dovrò aspettare un bel po' prima di poter leggere il capitolo successivo, ma vedo che hai dato il via a una nuova pubblicazione, quindi credo che avrò un buon diversivo in cui perdermi durante l'attesa, nella speranza di non resettare gran parte dei nomi con cui sono entrata in contatto e che non conosco dalla storyline originale :P
PS: anche io voglio scappellottare un Thalmor.

Recensore Master
27/11/17, ore 15:17

“E i monaci, si sa, sotto sotto sono dei gran porcelli”: mi sono istintivamente facepalm-ata con una mezza risata.
'Sti due poveri diavoli che si preoccupano tanto per Sam non sapendo che in realtà si tratta unicamente di un involucro e che ciò che sta al suo interno non può certo essere corrotto come un corpo... ciò non toglie che, Sanguine, con tutto il rispetto, non credo esista davvero un daedra che possa soggiogare il Dovahkiin, prescelto di Akatosh lol.
E su, dai, date 'sta Voce ad Haraldur che sa cosa farsene (Haraldur, se mi fai un volta gabbana finale o qualcosa di simile, distruggo la quarta dimensione, vengo lì e ti tiro tante di quelle pizze in faccia che pregherai Kynareth di trasformarti in un albero... ma, sai che ti dico? Probabilmente non mi importerebbe neppure così tanto: sei a prescindere troppo macho e stoico per generare avversione ahahah).
Per concludere, chiedo perdono per le mie recensioni, colme di idiozia e frivolezze, ma io sono così: bado a come parlo nei primi capitoli, poi prendo confidenza con la storia, coi personaggi, e mi lascio trascinare, dando libero sfogo a ciò che mi passa per la testa e sparando ca***te... però solo nella forma: il contenuto rispecchia sempre pareri personali pensati e fondati e, anche se non sembra, ciò che dico non serve solo a dare aria alla bocca ahahah.
PS: “Intanto, Gunnar era scivolato dietro un pilastro” = Gunnar?

Recensore Master
24/11/17, ore 13:17

Eeeeeh Dorisa, è tardi per rimpiangere questo e rimpiangere quello.
Il problema di questa ragazza è che giunge alle conclusioni corrette... e poi le ignora. Non so se riesco bene a spiegare il concetto, però, insomma, chi intuisce di star giocando per perdere -a causa ovviamente della volontà d'altri- cambia alleato o abbandona il gioco. A scacchi o si è re o si è pedone... e diamine, chi mai desidera essere un pedone? Evidentemente, tale non è il suo modo di ragionare.
“Potrei usare i miei poteri per aiutare qualcuno” = esatto, Dorisa! Esatto, potresti, ma tanto non lo fai! Non lo fai mai. E a sto punto, sai che ti dico? Chi se ne frega lol. Tamriel è sopravvissuta alle proprie sciagure prima di te e lo farà dopo di te, anche senza l'aiuto che potresti darle. Ci sono altri, più competenti e bendisposti, cui è decisamente più saggio rivolgere la propria fiducia... magari, che non si lasciano manipolare a tal punto. A noi non resta che stare a vedere come andrà a finire.
Mi aspetto grandi cose da Sevan e Haraldur -maronne, che Highlander, Haraldur-. E per “grandi cose” intendo un immenso bordello e uno sciame di culi fracassati. Sono in visibilio all'idea ahahahahah. Per ora di certo non deludono.

Recensore Master
22/11/17, ore 21:10

Sono felice di aver conosciuto questa storia in ritardo, perché è trascorso quasi un anno tra la pubblicazione del capitolo precedente e questo (anche se, forse, altro è stato prodotto e postato nel frattempo) e, a causa della mia imbarazzantissima inabilità mnemonica, difficilmente sarei riuscita a perseverare (mi dispiace, io m'impegno, ma è proprio un difetto di fabbrica ahahah). Spero che pause così portentose non accadano in futuro e questo semplicemente perché mi piacerebbe proseguire nella lettura senza scordarmene, ma se dovesse accadere, ovviamente, farei del mio meglio per non accantonare la storia e continuare ad avere fiducia nel suo proseguo.

Ah, che inguaribile romantico, se non che... no. No, Ondolemar. Per me sarai sempre un inguaribile st***zo. Considerami pure di mente ristretta, accusami di giudicare alla leggera, ma carta canta e abbiamo tutti le prove di quanto tu sia st***zo... e mi aspetto cose st***zissime da parte tua, come il finale di questo capitolo lascia intendere.
Detto questo.
Ecco le prime gocce di sindrome di Stoccolma trasudare dalla psiche di Elanilde, anche se, lo ammetto, cominciavo a temere che davvero non sarebbe più fuggita da Markarth.
E shame on you, Bastian! Shame on you!

Recensore Master
20/11/17, ore 12:16

Ero così concentrata nella prima parte ahahah anche se, fortunatamente, avevo intuito cosa Dorisa stesse sperimentando, avevo capito che stesse assistendo passivamente a un evento passato, consapevolezza che è diventata certezza quando ho letto il nome della Montagna Rossa.
Ci voleva Sulak: era ora che incontrassi un personaggio che esprime apertamente ciò che io penso di Sanguine e Dorisa ahahah
Allo stesso modo, seppur per motivi diversi, mi piace leggere del personaggio di Sevan che io, come ormai sappiamo, conosco solo in questo frangente: sembra assennato, ma orgoglioso al tempo stesso; ferito nell'animo, ma comunque difficile da scalfire. Uno spirito forte, che ben conosce i propri scopi, soprattutto perché se li è imposti, e che, esattamente per questo, non permette ad altri, qualsiasi sia la loro posizione, di dissuaderlo da essi, restando pur sempre nei limiti dell'accortezza.
Sono felice che il grande scontro a conclusione di questo capitolo, saturo di caos e panico, sia stato visto prevalentemente coi suoi occhi. E GRAZIE A DIO NON SIAMO UNICAMENTE NELLE MANI DI DORISA AHAHAHAHAH.
Mi ci voleva anche questo. Un Nord coi contro c***i che sa quel che fa (o almeno è ciò che spero) e dispone dei mezzi per spaccare il culo a qualche drago. Yey!!!

Recensore Master
16/11/17, ore 15:36

“Spero solo di finire la storia entro i primi d'ottobre”: eheheh.
Da persona che non indossa mai abiti particolarmente femminili e che si sente strappata da sé stessa al solo timore di doverlo fare, comprendo Elanilde. Quelle circostanze che ti costringono a dimostrare che “ehi, mondo, sono una donna”, ma il solo pensiero ti accappona la pelle... poi indossi un abito, manco fosse “una bestemmia”, come dici tu, e alla fine ti stupisci di pensare, guardandoti allo specchio, “ma dai, non mi dire, non faccio poi davvero così schifo alla m***a” ahahah.
Ah, Ogmund, non ce la faccio, troppa saggezza - semi cit.
Ho solo un consiglio dal punto di vista formale: tu puoi vantare una notevole abilità, vale a dire la capacità di esporre una situazione limitando il palesamento dei soggetti. Questo accentua la natura “poetica” della prosa, mette alla prova l'abilità interpretativa del lettore ed evita fastidiose ridondanze. Tuttavia, talvolta la soglia che separa l'intuizione dalla confusione è labile: a volte (ribadisco, solo a volte) diviene piuttosto difficoltoso comprendere a chi determinate azioni vadano attribuite, proprio perché il soggetto è sottinteso quel tanto da valicare tale soglia. Il tutto si chiarisce sempre, o almeno così è sempre stato per me, ma talvolta occorre procedere nella lettura per interi paragrafi, o rileggerli più volte, prima di averne certezza. Ovviamente, può essere che si tratti unicamente di una mia difficoltà comprensiva, non la elevo certo a fatto oggettivo, dunque ciò che ho detto ha, come sempre, il valore di una mera e pura considerazione.

Recensore Master
12/11/17, ore 21:26

Premetto che non ho letto “Il sonno della belva” e sarò sincera nel dire che, siccome non leggo narrazioni dal contenuto sessuale particolarmente spinto perché non sono di mio gran gusto, non lo leggerò: ciò che d'ora in avanti saprò di Sevan e Varasa dipenderà unicamente da “Il gufo e l'usignolo”.
E comunque, testimoni di Geova fatevi da parte: Dorisa sì che sa esaltare il Signore di cui segue i dettami e indottrinare persino coloro che lo guardano con sospetto. E non solo! Fa pure servizio gratuito di seduzione e abbordaggio lol.
E Sanguine... seriamente... la polvere di stelle ce l'hai nel cervello ahahah.
Un elemento di questa pubblicazione che, per un qualche motivo, non ho ancora commentato nonostante volessi farlo già da tempo ha a che fare coi titoli dei vari capitoli: prima di tutto, sono stata davvero soddisfatta di vederli in italiano, cosa che non erano in A Wine of Character, e questo perché -fissa del tutto personale, ovviamente- mi urta vedere vicende scritte in italiano con titoli in lingua inglese... va molto di moda su questo sito e io stessa un tempo lo facevo, ma adesso ho cambiato prospettiva; secondo motivo, a parte poche eccezioni, gravitano insistentemente attorno al medesimo tema, il quale si ricollega a sua volta al titolo dell'intera storia e questi sono dettagli che mi piacciono :P
PS: “Orfano di quadri, di mantelle, di messaggi di benvenuto per illustrare agli avventori il menù del giorno. Puntato nella feritoia del muro, inosservato, nella pietra più dura di Skyrim” = la descrizione più aulica e poetica d'un chiodo in cui io sia incappata e in cui mai incapperò nella vita, ne sono certa.

Recensore Master
09/11/17, ore 11:43

Aaah, ma buongiorno, signor Camus!
Citazioni a parte... torto: il più profondo problema di lui; ottusità: il più profondo problema di lei. Il torto, che quasi fa pena, di chi è troppo lento o chiuso di comprendonio per comprendere quanto beoti (ed esecrabili, ma nel contesto letterario l'esecrabilità è secondaria lol) siano i propri comportamenti; l'ottusità di chi non comprende il limite elementare che separa l'amor proprio dalla pura, idiotica caparbietà.
Anche se il secondo sottocapitolo mi ha fatto sinceramente sorridere: Dorisa e il suo capo daedrico finiscono con l'essere impiegati quale sorta di consulenti personali, consiglieri in amore, al servizio di qualcuno da cui mai ci si aspetterebbe un simile comportamento... e questo finora è esattamente il messaggio dell'intera vicenda.
Mi spiace, Ondolemar, so che t'impegni, ma sei ancora ben lungi dal generare empatia o compassione in me nei tuoi confronti. Anche voi, Dorisa e Sanguine, dovete impegnarvi di più ahahah. Sebbene ammetta che poche siano le cose più tristi e frustranti del preservare in sé un'ambizione per cui non si è mai profuso l'impegno che si avrebbe voluto... a volte la determinazione o la buona fede non sono sufficienti a cambiare le cose.
Ad ogni modo, grazie mille Dorisa, davvero, di fregartene completamente di ciò che sei e del ruolo che Akatosh in persona ti ha affidato, grazie di lasciare che Alduin divoratore di mondi faccia i propri comodi indisturbato. Suppongo che entro breve dovrai fartela con Sanguine nel suo regno, perché ne resterà ben poco di Tamriel ahahah

Recensore Master
05/11/17, ore 20:31
Cap. 3:

In pratica abbiamo la versione Fight Club dei sacerdoti di Mara: all'amore dalle sembianze di splendido balocco e utopistica cura ad ogni male, sostituiamo una bella terapia a suon di soddisfazioni fisiche e pulsioni corporee. Oh, so' tecniche diverse. Mai accantonare a prescindere le possibilità offerte dalla vita ahahah.
E seriamente... concordo nel dire che Ondolemar ne abbia bisogno. Cribbio, uomo, a essere in te tenterei qualsiasi cosa pur di distendere un po' i nervi. Sai, una partita a bocce, un torneo di freccette, la lettura di un buon libro. Suvvia, giusto per calmarsi un po'... ma dopotutto, è di un Thalmor che stiamo parlando: non possiamo pretendere troppo lol.
Comunque, scherzi a parte, questo capitolo ha avuto momenti molto forti: s'è giunti a un passo dalla perpetrazione d'uno stupro. Inutile tentare d'addolcire la pillola o rovesciare la medaglia: lui se la stava prendendo e lei lo stava lasciando fare. Assolutamente d'accordo con la scelta della ragazza: la propria incolumità prima di tutto. Ma vaffan***o qualsiasi morbosità s'annidi nella mente di quell'individuo, vaffan***o il fatto che i personaggi in questo racconto s'abbassino ancora a parlare d'amore: è un pezzente e andrebbe preso a calci nelle palle lol
Infine... che bello il disagio pressoché costante di Dorisa ahahah e vaffan***o anche ad Argis: quel beota mi si è buggato nel corso di uno dei miei gameplay e non è più tornato alla base: mi ha bellamente piantata in asso ahahah

Recensore Master
31/10/17, ore 06:28

C'è stata una scena che mi ha fatto sorridere. Non per divertimento o perché mi piacciono gli atteggiamenti ribellini (lol), ma per immedesimazione, credo: il Thalmor si prodiga in preghiere e salmi silenziosi, in ginocchio e devoto come una suorina... e nello stesso istante, lei impreca contro il suo dio. Mi piace la figura “mitologica” di Auri-el (e l'arco che porta il suo nome è una figata ahahah) e in ogni caso non credo che lei provi reale rancore nei confronti di una divinità... voglio dire, mai le parlerà e mai lei saprà se ascolta i suoi insulti. Però è a questo che ti spinge l'odio: disprezzi tutto ciò che coloro che odi amano. Forse è stato questo a farmi sorridere: il suo atteggiamento capriccioso (non ritengo che qui il vocabolo abbia significato negativo, semmai il contrario) nei confronti di... un'effigie... un sasso sagomato.
E vai così, Ondolemar! Un passo alla volta, con pazienza, perché non dobbiamo mai dimenticare che W la fI*A! (chiunque legga questa recensione non se la prenda a male, per Diana: è ironia. IRONIA lol. Il sopruso è esecrabile, il PTSD è terribile, così come una sindrome di Stoccolma di cui miracolosamente Elanilde non mostra i sintomi).
E mi auguro che la ragazza abbia una bella calligrafia, perché m'immedesimo nell'impresa di leggere i suoi sproloqui, in caso contrario ahahahah

Recensore Master
27/10/17, ore 09:28

Lo dico a tutti gli autori di cui leggo storie a più capitoli: abbiate pazienza perché faccio una fatica madornale a orientarmi coi nomi e rischio davvero di fare confusione. Io mi impegno, ma è proprio una mia mancanza intellettiva lol
Dunque, qualcuno potrebbe dire che si gioca per vincere facile, gettando subito davanti al lettore la classica oppressione Thalmor. Voglio dire, tutti odiano i Thalmor. E' incredibile come siano riusciti a unificare chiunque si sia appassionato a questo contesto immaginario... facendosi odiare.
Ma i fatti sono due: prima di tutto, la repellenza che causano non perde mai il proprio smalto; secondo, qui la questione è gestita molto bene.
E' stato introdotto un tema che, se ci pensiamo, appartiene pressoché a tutte le dittature ideologiche e religiose avvenute, e che continuano ad avvenire, nel mondo reale: quando l'oppressore fa i conti con le proprie mancanze, quando comprende d'essere lui non meno di altri vulnerabile al peccato e alla perdizione, allora non può accettare la compromettente verità di rappresentare una minaccia agli ideali, se così possono definirsi, che tirannicamente propina al popolo... e rigetta la colpa su un capro espiatorio, nella cui condanna può ripulire la propria integrità.
Ora come ora, inoltre, pare che alla piccola Elanilde non sia riservato un futuro molto roseo: la sua voce era il motivo per cui le era stato concesso di vivere; persa questa, perde la propria garanzia di sopravvivenza.

Recensore Junior
29/09/17, ore 15:03

Helmyra,
mi sento molto sciocca. La storia era aggiornata e io non lo avevo notato, perché mi limitavo a dare un'occhiata senza guardare il numero di capitoli, e manteneva sempre la prima posizione sulla pagine visto che nessun altro ha scritto nulla intanto. Per questo motivo, recensisco il non capitolo solo ora.
Avevi già anticipato che non sarebbero stati presenti Elanilde e Ondolemar, ma questo "gioco" di intrecci di situazioni diverse lasciate a metà lascia un senso di suspence che è solo un pregio quando si tratta di una storia a capitoli, perché mantiene viva l'attenzione. Rimango curiosa su cosa aspetta la nostra protagonista (anche se quell'accenno ai Manto della Tempesta ha fatto suonare un campanello di allarme nella mia testa), ma allo stesso tempo lo sono su Dorisa. Questo ti dà un bel vantaggio come autrice, quindi complimenti :)
Parlando del capitolo, anche qui ho molto apprezzato le scene di azione, e il personaggio di Haraldur mi piace sempre di più... non parlo invece di Molag Bal, del suo attacco a Sanguine tramite Dorisa, e delle particolarità del drago, perché le prime due cose non mi sono ben chiare e l'ultima... hai detto che hai preso spunto da ESO e non sono affatto oggettiva quando si parla di quel gioco, riempito a mio parere di scuse becere e tentativi di aggiungere epicità e storie leggendarie a un gioco che non reggerà mai il confronto coi titoli originali. Quindi, ecco, eviterò sempre di commentare perché sarebbe ingiusto da parte mia giudicare il tuo lavoro in base a miei pensieri personali. Ammetto però di essere rimasta perplessa, perché mi sembra di stare perdendo il filo della trama originale, cioè il gufo e l'usignolo, Elanilde e la sua lotta per la libertà. Avevi detto che avresti accennato cose che uscivano un po' da questo tema, ma dopo aver letto questo capitolo faccio fatica a capire come collegherai Dovahkiin, drago non morto, Molag Bal e Sanguine e Dorisa, le cui storie già sono ben intrecciate, a Elanilde e i Thalmor. Non mi resta che aspettare e vedere cos'hai in serbo, suppongo.
Mi rendo conto che come recensione questa può sembrare poco adulatoria, perché ho paralto più delle mie perplessità che di altro, ma non ho davvero niente da dirti sullo stile, che mi sembra intoccabile qui, o sul modo in cui hai gestito l'azione. Per me è tutto fatto bene tecnicamente, quindi non credere che il capitolo non mi sia piaciuto, e nemmeno mi aspetto delucidazioni che potrebbero portare a spoiler, quindi non sei obbligata a rispondere a tutti i miei dubbi.
Hai tutta la mia attenzione per il continuo del racconto

Curse

Recensore Junior
12/09/17, ore 21:26

Helmyra,
meglio postare capitoli fatti bene a grande distanza gli uni dagli altri che capitoli frettolosi uno dietro all'altro. Non preoccuparti quindi nel tempo, finché l'ispirazione non ti lascia e la storia va avanti problemi non ce ne sono.
Come hai detto nelle note finali hai lasciato delle cose in sospeso, mi pare più del solito, o forse è solo una mia sensazione visto che sono cose che mettono molta curiosità addosso (per esempio, cosa succederà ad Elanilde ora). Non so se sono io, ma raramente mi è capitato di indovinare le tue intenzioni durante la storia, quindi non ho onestamente idea di quale sarà la scelta di Ondolemar. Credo sia una cosa voluta, per tenere alta la curiosità, ma nel caso avessi messo qualche indizio già da questo finale, mi scuso ma proprio non l'ho notato, e quindi rimango molto indecisa e curiosa.
Hai sfoltito la parte iniziale del racconto, e in effetti prosegue scorrevole, ho davvero apprezzato la tua descrizione del drago. Troppo spesso nell'ambiente di Skyrim i draghi vengono sottovalutati, probabilmente perché il gioco ci permette di sconfiggerli senza troppe fatiche, invece tu hai li hai resi terribili come dovrebbero essere, e hai calcato sul trauma che, giustamente, ha colpito Elanilde dopo aver visto la furia di uno di loro. Mi è piaciuto anche come Igmund abbia messo da parte le divergenze per constrastare questa grande minaccia: non è un cieco il nostro jarl, in fondo.
Non mi hanno affatto convinto invece i dialoghi di Moth (il cui nome, a proposito, si scrive "Moth gro-Bagol", e non "Moth-Gro Bagol"), che mi sono sembrati molto costruiti e troppo astrusi, e parlo sia della risposta data a Bastian sia, soprattutto, alla spiegazione del piano di fuga, che ha richiesto un mio rallentamento della lettura per capirlo per bene.
A parte questo, il resto del capitolo è piacevole e contiene una buona dose di azione ma anche di psicologia, visto che vediamo tutti i pensieri, i dubbi e le autoconvinzioni di Elanilde. Avere un personaggio muto in un certo senso costringe l'autore a calcare su quello che gli passa per la testa, e devo dire che tu rendi bene la sua mentalità.
Spero che tu riesca a continuare questo racconto, a qualsiasi velocità, perché a questo punto inizio ad affezionarmi molto alla sua trama

Curse_My_Name

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