- Grammatica e stile |
Tu non puoi, non puoi farmi questo quando ho la febbre e piango anche guardando i cartoni animati. Non puoi, chiaro? It's not fair. |
Io sto piangendo, ti giuro. Commovente alla morte, e struggente, e bellissima, e intensa, e ecc... senza parole, davvero. Stupenda. STUPENDA. STU-PEN-DA. Tra le preferite, SUBITO |
Ciao, inizio questa recensione dicendoti che non mi aspettavo per niente un sequel di "Aforismi", è stata una meravigliosa sorpresa. E poi è bella da mozzare il fiato, dico sul serio. Devo dire che se ciò che di tuo ho letto fino ad ora mi aveva colpita, con questa penso che tu abbia davvero superato te stessa. L'ho amata fin dall'idea di partenza, ovvero da questo insolito miscuglio tra i Coldplay e Ravel. Personalmente non amo in modo particolare la musica di Ravel, però ho ascoltato per curiosità il brano che hai linkato alla fine. E ho avuto davvero la sensazione che tu ci avessi costruito attorno l'intera storia, "sensazione" che ha trovato una sorta di conferma alla fine, quando è dichiarato il fatto che John sia il violoncello che manca. Similitudine che mi ha molto, ma molto colpito. Ma andiamo con ordine, altrimenti mi perdo XD Prima di tutto, ti ho perdonato questa immane sofferenza, solo per il finale, altrimenti per come si stavano mettendo le cose sarei probabilmente stramazzata. Credo che andrò per punti, perché ho troppe cose da dire e rischio di dimenticarmi dei pezzi. |
Inaspettatamente bella questa fic, perché scovata per caso, nell'attesa che gli autori preferiti scrivano, è giusto lasciar loro il tempo di riordinare le idee. Così si fa "zapping" nel fandom, spiluccando qui e là, troppo spesso restando delusi nel leggere cose già viste troppe volte o scritte in modo ingenuo. Qui, il contrario: stile curato, ricco lessicalmente, con un'alternanza piacevole di riflessioni ("...La parte razionale del suo cervello gli dice che non avrebbe motivo di andarsene...") e immagini efficaci ("..C'è qualcosa di incredibilmente solido e rassicurante nel sorriso di John..."). Non c'è alcunché di scontato o di forzato: credibile la lite, credibilissimo il rappacificarsi di due anime così indissolubilmente legate. A fare da spartito la figura dolce ma ferma di Amanda, che ricuce due vite spezzate. Ti ho letto volentieri, cogliendo anche l'invidiata (da me) perizia musicale. A presto. |
È davvero poetica, e dolcissima. E questo Sherlock, che non può fare altro che amare John, beh, lo adoro. Se davvero ci si può vedere un sottotesto nella serie secondo me è proprio questo: Sherlock non può fare a meno di amare John con tutto se stesso, fino a fare male a se stesso in nome del bene dell'altro. E John, beh, John amava Mary, non c'è niente da fare. Ma forse amava di più Sherlock in un certo senso, e questo viene fuori perfettamente dalla tua storia. Brava brava! Complimenti |