Recensioni per
Trio
di Clockwise

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/12/15, ore 10:09
Cap. 1:

- Grammatica e stile
La storia è corretta dal punto di vista grammaticale ed è scritta con uno stile personale, che trova un buon equilibrio fra periodi più complessi e periodi più lineari. Si legge bene, in modo scorrevole, e alcune frasi hanno il potere di saper esprimere perfettamente le emozioni e le interiorità dei personaggi, grazie alle figure retoriche e alle scelte lessicali.
Ti faccio qualche appunto davvero piccolo, che non incide affatto su questa voce della valutazione.
- Lo dice con chiarezza e fermezza, come se stesse constatando un dato di fatto – temperatura a ventitré gradi centigradi lì all'ombra del padiglione, assolato, umidità al sette percento, la cravatta non ti dona e, sì, ti amo, John.
Utilizzerei il corsivo, come da altre 0parti, per enfatizzare la seconda parte della frase.
- deve tenerlo d'occhio, non sembra granché affidabile...
Metterei un punto prima di questa frase.
- regalato per compleanno
Mancherebbe un “il” o “il suo” dopo il “per”.
Come detto si tratta di una storia ben scritta e ben gestita stilisticamente, quindi – per fortuna – non ho altro da aggiungere.

- Personaggi e trama
I personaggi e la trama sono perfetti. John e Sherlock sono IC in maniera evidente e anche l’OC, Amanda, è tridimensionale, umano e palpabile. Da questo punto di vista, quindi, sei stata davvero brava e non posso che rinnovare i miei complimenti.
I legami e i rapporti fra i personaggi sono riportati con verosimiglianza, senza perdersi in esagerazioni romantiche. Ne riporti gli aspetti quotidiani e semplici, ma non per questo meno forti o meno importanti.
La trama, poi, è davvero bella. Una storia fatta di passato e presente, di amore e di lontananza, di cicatrici che sbiadiscono davanti alla forza di un legame che ha superato la prova del tempo e quella delle tragedie, ma che ha ancora le sue fragilità. Fragilità che scompaiono nel finale, quando John ha la sua personale epifania e realizza che qualcosa di fondamentale manca e che solo lui può riempire quel vuoto.
Una storia toccante, che non si sofferma eccessivamente sui risvolti tristi, per alternare invece i ricordi allegri a quelli più malinconici, in un’atmosfera dolceamara che è una sintesi perfetta.

- Gradimento personale
Questa storia mi ha coinvolta e emozionata. Bellissima dalla prima all’ultima riga. Mi ritrovo quindi un po’ senza parole per questa voce della valutazione. Innegabilmente e oggettivamente la tua storia è ben gestita, ma personalmente l’ho proprio amata. Un amore scattato quasi subito, quando ho letto di personaggi IC e molto umani, con le loro fragilità e le loro forze, con le loro vite così particolari eppure tanto comuni per quei sentimenti che sono un po’ di tutti. Ho apprezzato la forma del tuo scritto e ne ho letto avidamente il contenuto, per ritrovarmi alla fine decisamente in lacrime. Complimenti!

Recensore Veterano
18/04/15, ore 12:32
Cap. 1:

Tu non puoi, non puoi farmi questo quando ho la febbre e piango anche guardando i cartoni animati. Non puoi, chiaro? It's not fair.
Adoro Amanda, adoro ciò che hai scritto e sto piangendo come una bambina. E' troppo bello.
Smetti di sfoggiare la tua conoscenza musicale, please. Mi fai sentire ignorante. (anche se The Scientist l'ho riconosciuta subito, eheh <3)
Che altro c'è da dire? Niente, a parte che sono felice che ci hai regalato un lieto fine. Anche se mi hai fatto venire un colpo, prima.
Bien, ti lascio. Alla prossima.
-H

Recensore Junior
05/04/15, ore 18:06
Cap. 1:

Io sto piangendo, ti giuro. Commovente alla morte, e struggente, e bellissima, e intensa, e ecc... senza parole, davvero. Stupenda. STUPENDA. STU-PEN-DA. Tra le preferite, SUBITO

Recensore Master
01/04/15, ore 14:05
Cap. 1:

Ciao, inizio questa recensione dicendoti che non mi aspettavo per niente un sequel di "Aforismi", è stata una meravigliosa sorpresa. E poi è bella da mozzare il fiato, dico sul serio. Devo dire che se ciò che di tuo ho letto fino ad ora mi aveva colpita, con questa penso che tu abbia davvero superato te stessa. L'ho amata fin dall'idea di partenza, ovvero da questo insolito miscuglio tra i Coldplay e Ravel. Personalmente non amo in modo particolare la musica di Ravel, però ho ascoltato per curiosità il brano che hai linkato alla fine. E ho avuto davvero la sensazione che tu ci avessi costruito attorno l'intera storia, "sensazione" che ha trovato una sorta di conferma alla fine, quando è dichiarato il fatto che John sia il violoncello che manca. Similitudine che mi ha molto, ma molto colpito. Ma andiamo con ordine, altrimenti mi perdo XD Prima di tutto, ti ho perdonato questa immane sofferenza, solo per il finale, altrimenti per come si stavano mettendo le cose sarei probabilmente stramazzata. Credo che andrò per punti, perché ho troppe cose da dire e rischio di dimenticarmi dei pezzi.

-Primo: Amanda. Personalmente sono sempre scettica sulle parent!lock (anche se questa lo era in modo atipico visto che John e Sherlock non crescono la bambina come una coppia, ma come amici e, bah, conviventi?) e non per altro, ma spesso e volentieri lo sono riguardo il bambino o la bambina di turno, che diventa una specie di Sherlock in miniatura e quasi sempre pur non essendo figlia sua. In questo caso ho apprezzato diverse cosette di lei. Prima di tutto, il suo essere sì intelligente, ma non una specie di genio spuntato dal nulla. Pare essere estremamente intuitiva e soprattutto sensibile (il che la rende al cento per cento la figlia di John) anche alle più piccole sfumature, più che altro perché conosce Sherlock piuttosto bene. E riesce, per esempio, non solo a smascherare i suoi sentimenti, ma sa anche dove questi ha nascosto il violino.Fondamentalmente, Amanda è una ragazza molto normale e lo si intuisce da come scrivi del suo matrimonio e dell'uomo che ha scelto di sposare. Poi, mi è piaciuto tanto il fatto che tu l'abbia resa parte del trio, mettendola a suonare il pianoforte. Lo strumento gliel'hai cucito bene addosso e ce l'ho vista molto bene.

-Sherlock. Strappa il cuore il tuo Sherlock. Sappilo. E in certi frangenti, specie quando ti sei soffermata a descrivere la portata dell'amore che hanno uno verso l'altro, mi ha ricordato tanto la serie soprattutto nel modo del tutto opposto che hai avuto di descrivere i rispettivi modi di amare. Hai sottolineato la differenza tra i due personaggi e lo hai fatto in un modo che condivido. L'amore che prova Sherlock è puro e quasi innocente e infantile per certi versi. Lui ama e lo fa in un modo che è plateale e palese, è sotto gli occhi di tutti. Sherlock ama John in un modo chiaro ed evidente e non riesce a nasconderlo, nonostante si tratti notoriamente di un personaggio chiuso e riservato. Insomma, la descrizione che hai dato, l'ho amata tantissimo. Altro dettaglio, il modo che ha di voler bene ad Amanda. Le vuole bene perché è la figlia di John e non può non amarla a prescindere, nonostante Mary.

-E poi c'è John. Che tu descrivi come uno dei più dilaniati che abbia mai letto. Quello che ci arriva, anche dopo tanti anni, è un John terrorizzato alla prospettiva delle api (e di una vita insieme, ma per davvero questa volta). Il matrimonio di Amanda spaventa e non tanto per l'atto in sé, ma perché Amanda è stata la loro barriera e quando lei se ne andrà, che ne sarà di loro? Cosa succederà a Sherlock e a John? Ma soprattutto, che cosa sono uno per l'altro? Questo tuo John è uno che ha sofferto ed è incredibilmente simile alla serie. Prima c'è la guerra, poi il tuffo e la finta morte, poi Mary e tutto ciò che ne è seguito e adesso il non riuscire ancora ad accettare il proprio amore. A tratti fa rabbia, perché non si rende conto che non c'è da avere paura, lui e Sherlock sono già una coppia e lo sono sempre stati. Ma è incredibile, e qui ho adorato la complessità con cui l'hai descritto, si tratta di una maniera completamente differente. Meno evidente, ma più sfaccettata, più ricca di piccole sfumature e per certi versi, ancora più intensa.

Insomma, sarà tipo tre quarti d'ora che sono su sta recensione... spero d'aver detto tutto. Continua a piacermi molto il tuo stile particolare, il tuo modo del tutto personale ed unico di scrivere una storia. Ancora complimenti per le citazioni, amo i Coldplay. E mi auguro che tu decida di scrivere altro.
Koa

Recensore Master
01/04/15, ore 00:13
Cap. 1:

Inaspettatamente bella questa fic, perché scovata per caso, nell'attesa che gli autori preferiti scrivano, è giusto lasciar loro il tempo di riordinare le idee. Così si fa "zapping" nel fandom, spiluccando qui e là, troppo spesso restando delusi nel leggere cose già viste troppe volte o scritte in modo ingenuo. Qui, il contrario: stile curato, ricco lessicalmente, con un'alternanza piacevole di riflessioni ("...La parte razionale del suo cervello gli dice che non avrebbe motivo di andarsene...") e immagini efficaci ("..C'è qualcosa di incredibilmente solido e rassicurante nel sorriso di John..."). Non c'è alcunché di scontato o di forzato: credibile la lite, credibilissimo il rappacificarsi di due anime così indissolubilmente legate. A fare da spartito la figura dolce ma ferma di Amanda, che ricuce due vite spezzate. Ti ho letto volentieri, cogliendo anche l'invidiata (da me) perizia musicale. A presto.

Recensore Junior
31/03/15, ore 20:58
Cap. 1:

È davvero poetica, e dolcissima. E questo Sherlock, che non può fare altro che amare John, beh, lo adoro. Se davvero ci si può vedere un sottotesto nella serie secondo me è proprio questo: Sherlock non può fare a meno di amare John con tutto se stesso, fino a fare male a se stesso in nome del bene dell'altro. E John, beh, John amava Mary, non c'è niente da fare. Ma forse amava di più Sherlock in un certo senso, e questo viene fuori perfettamente dalla tua storia. Brava brava! Complimenti