Non so da dove cominciare a commentare, e ho paura che non avrò molto da dire. Farei prima a dire che ho amato ogni singola parola.
Io... ti invidio??? Invidio il tuo registro quasi poetico e il fatto che tu sia riuscita a dire così tanto in così poche righe. Su Grantaire in primis, ma anche su Enjolras.
"La bandiera rossa che ci ripara dal sole, che ci protegge dalla notte, e le mie dita tra i tuoi capelli.
Non ci è permesso."
OUCH.
E la frase finale:
"Rimpiango il mio bel paese, il vino, e la tua mano che non ha mai tremato"
Solleva una riflessione interessante. Grantaire prova rimpianti, in quel momento?
Mi piace quella frase perché riassume il personaggio di Grantaire nel libro: "Rimpiango il mio bel paese", la sua epifania rivoluzionaria e il rendersi conto che questa volta hanno fallito; "il vino", beh, questo si spiega da solo; "e la tua mano che non ha mai tremato", la profonda ammirazione per Enjolras e per la sua forza, il fatto che fino all'ultimo non si sia tirato meno al suo ruolo e non abbia avuto dubbi, al contrario di Grantaire. |
