Recensioni per
Marking Circles
di avalon9

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/04/15, ore 15:59

Io arrivo tardi, ma arrivo su questo splendido spaccato di vita. 
Roy è un personaggio sporco, ma non lo sporco che incrosta Gotham e chi vigila su di essa, ma qualcosa di molto più umano, di molto più tangibile. 
Il modo in cui hai usato il concetto d'indipendenza è stato originale, particolare, sorprendente. 
Hai preso il trio del New 52 e li hai collocati perfettamente nel pre-reboot, regalando a tutti una trama degna di un fumetto che tutti dovrebbero leggere. 
Roy è il vero simbolo d'indipendenza. Lui, che si è staccato da Queen e lo ha fatto con una forza, un coraggio - una disperazione - diverse da quelle degli uccellini di Batman (Jason è stato letteralmente strappato a Bruce, e cerca comunque un contatto alla fine, fosse solo la tristezza di un bambino deluso che rivolta il mondo per urlare "guardami! Guarda quello che mi hai fatto, quello che hai permesso mi facesse quel clown!")
Lui, che di dipendenze ne sa qualcosa - eppure è ancora qui, a combattere. 
Lui, che dietro la facciata scanzonata nasconde molto altro. 
Bellissimo ritratto per un personaggio a cui non viene mai resa sufficiente giustizia. 
Complimenti! ♥♥♥♥♥♥

*sbudina*

 

Recensore Master
10/04/15, ore 09:54

“Uno scemo e un figlio di puttana dicevo” riprende Jason. “Che però ha i coglioni per fare quello che ritiene giusto, anche se è la cosa più sbagliata al mondo.”

AWN.
Questa frase ha sciolto il sorriso maligno e sarcastico che mi ha incurvato le labbra per tutta la lettura. Ché sì, me la sono goduta, questa storia. Me la sono scialata, come un piatto di spaghetti alle vongole in riva al mare, con la salsedine che ti riempie le narici e ti risveglia quell'appetito improvviso che ti fa assomigliare più ad un lupo affamato dopo il disgelo, che ad un essere umano ben pasciuto.
Sono felice che ti sia piaciuto l'arciere. Sono felicissima che tu ti sia divertita a fare la conoscenza di Roy Harper Jr e dei suoi personalissimi casini. Accennati, come una folata di vento che ti scompiglia la frangetta, restando quello che sono. Pennellate di colore che arrotondano, che non pesano che non incidono sul quadro generale e su Roy. Non prendono spazio e non sviano l'attenzione del lettore dalla situazione poco simpatica in cui hai messo Rot. Ché diciamocelo, ne ha passate di peggiori, il signorino; ma ogni maschietto non va nel pallone quando la propria ragazza (e sì, Roy le considera un po' tutte la propria ragazza) pone loro dei quesiti semplici ma allo stesso tempo esistenziali?
Certo che sì.
E se il dubbio qui è più linguistico che filosofico (ma una lingua non basa se stessa sulle parole che utilizza e che crea e che modifica?), sempre in contropiede lo prende, la bellissima Koriand'r. Adorabile Koriand'r, che dopo tutti questi anni sulla Terra no, non si piega ai modi di fare di questo piccolo pianeta azzurro. E fa di testa sua. Lo fa apposta. Per vedere se Roy non la stia davvero pigliando per il culo. E per farlo restare come un merluzzo, la stessa espressione con tanto di bocca aperta e occhio pallato.
Qui hanno ragione tutti.
Roy, quando spiega che l'indipendenza nasce prima da una sensazione personale che poi si manifesta in azione; ché se prima non senti il desiderio di essere indipendente, non vai da nesusna parte;
Kori, quando dimostra la sua indipendenza - come persona - a Roy e bacia Jason. per mille ragioni, prima su tutte, quella di prendersi una piccola vendetta - innocente e proprio per questo sottilmente crudele - su Roy ed i suoi tentennamenti;
Jason, quando ricorda all'arciere pazzo dal grilletto facile (sì, lo so che gli archi hanno corde che si rilasciano e non certo grilletti come le pistole, ma rendeva bene l'idea) che l'indipendenza è alla base dei suoi passi. Che ci è voluto tutto il coraggio di questa terra e di un'altra mezza dozzina di pianeti per dimostrare a Queen che Roy sa farcela da solo. Con l'aiuto di Dinah e Hal, certo, ché un ragazzetto con la passione degli aghi in vena non va molto lontano se non ha qualcuno che gli mostra la strada (e la luce verde aiuta più di bizzarre frecce-rete, frecce-pugno e via cantando, in certi casi). Ma il mazzolin di fiori se l'è fatto Roy. Dimostrando a tutti cos'è la vera indipendenza. Quella che ti porta anche a spalare chili e chili di merda fumante - mi si perdoni il francese - ma che ti porta nella direzione giusta. nessuno ha mai detto che sia facile. ma proprio perché non è facile, l'indipendenza è ancora più preziosa.
Grazie a TE per questa storia. Roy dovrebbe essere conosciuto da più persone, perché non sarà l'eroe dalla specchiata moralità o dal passato traaaaaaggggicoooo (anche se...), ma sotto sotto è un ragazzo comune. Guascone, sfrontato, ribelle e con un'insana passione per il rosso. Ma alla fine, è uno di noi. Uno che viene dalla strada e che non ha dimenticato quanto i suoi calci sappiano fare male. Uno che non ha paura di guardare dritto nelle palle degli occhi splendide principesse aliene o divinità scese in terra. Il ragazzo della porta accanto, insomma. Quasi. Quello che fa ciò che gli passa per il cervello. Essendone pronto a pagare il prezzo, fino all'ultimo centesimo, per quanto salato esso sia. Ma vuoi mettere il gusto?

Recensore Master
10/04/15, ore 09:31
Cap. 1:

Intollerante al rabarbaro? Peccato, io lo adoro!

Scemenze a parte, queste sfide sono bellissime e intrigantissime. E tutto ciò che, in un modo o nell'altro, riconduce a Calvino e al suo Castello (e alla sua Locanda!) dei Destini Incrociati è per me come il canto di una sirena. Una sirena che proviene da una città sul mare dove piove sempre e dove gli appuntamenti si danno sui tetti, e non sugli scogli battuti dalla spuma del mare, ma vabbé. Sono dettagli...

Recensore Junior
06/04/15, ore 22:16

Ciao :-)

Premessa: chi sia Roy Harper me lo sono andata a cercare, idem Kori (Jason no, anche se ero rimasta a che era morto, ma vabbè, mi sono rimessa in pari); pertanto non so se questo mi da delle "credenziali" per recensire una fic: generalmente chi lo fa conosce a menadito di quello che legge, e pertanto può fare osservazioni in questo o in quest'altro senso. Io no.
Io prendo la storia di per sé, e me ne frego abbastanza del resto: non mi interessa sentirmi raccontare quel certo tipo di storia con quel tipo di personaggio, non so se rendo; anche il concetto di "canon" è per me molto molto labile, e, sotto un certo punto di vista, anche abbastanza discutibile (specialmente in un qualcosa come Batman, dove cambiano le carte in tavola a giorni alterni, mi par di capire).
Io sono il tipo di persona che si tuffa a leggere in un fandom che non conosce e poi scrive anche cosa ne pensa: talvolta mi viene la curiosità di guardare/leggere il prodotto originale, ma in realtà il più delle volte mi limito a godermi quello che leggo qui; non mi capita di rado di preferire l'elucubrazione del/della fan al materiale d'ispirazione: e più l'elucubrazione è personale, più tradisce il materiale di base (con intelligenza e gusto, ovviamente) più la storia mi stuzzica.

Venendo alla tua storia: mi piace tantissimo come scrivi. Hai carattere, affetto, empatia, una certa peculiare dolcezza e una voce particolare e distinguibile: mi piace il carattere fisico, carnale e pulsante che dai a ogni tua frase. Mi piace come fai muovere i personaggi, come mostri le loro reazioni e esprimi i loro pensieri. Mi piace come li fai dialogare, con quell'asprezza tipica di chi fa fatica a tirare fuori le cose, ma che quando lo fa lo fa con il cuore in mano, disarmato, quando prima era corazzato fino al midollo.
Mi piace questa storia perché c'è cuore, nel senso di organo pulsante, e non metafora di un sentimento; mi piace perché i tuoi personaggi hanno anche un corpo (che si percepisce dolorante e anche un po' ammaccato) e non solo un' anima.
Insomma, sei bravissima, e, davvero, leggerti è una gioia, e non solo un piacere.

A presto
MissD