Recensioni per
Il peso di un'antica profezia
di MaxT

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
01/06/21, ore 13:11

Ciao Max,

Bel racconto, che espone la profezia ed alcuni punti già discussi in "Ritorni", ma che mette in primo piano anche le difficoltà di una "vecchia" guardiana.
Queste donne servono sin da ragazze un potere superiore che non rivela loro il fine ultimo della sua opera e che, talvolta, pare anche non in grado di svolgere i suoi compiti.
Certo, la storia diventa più ricca e divertente se si mescolano le vicende di vita normale delle W.i.t.c.h. con le loro imprese da eroine, opere però, queste ultime, sconosciute al loro mondo. In "Ritorni" abbiamo a che fare con Orube e con le altre ragazzine che devono trovarsi un lavoro o costruirsi un futuro, ma anche rispondere alle chiamate di Kandrakar con la massima urgenza.

Yan Lin ha dovuto scegliere di non sposarsi, di crescere un bambino e di mantenersi da sola pur di fare la guardiana... Come compenso, ha capito poi di aver dedicato la sua vita a qualcosa di giusto, ma se la sua missione si fosse rivelata incompatibile con l'essere madre di un bambino piccolo, cosa avrebbe fatto? Tra il fare la guardiana e l'affidare il figlio a qualcun altro, cosa avrebbe scelto?
Forse sarebbe più semplice per tutti far vivere i guardiani di tutti i mondi a Kandrakar e farli tornare nel loro mondo tramite i portali quando possono o per svolgere le missioni. Certo bisogna strapparli alle loro famiglie, ma poi, a Kandrakar, avrebbero la possibilità di trovare l'anima gemella in qualche altro giovane a servizio della Congrega.
Bisognerebbe istituire un ordine di sentinelle forse, che continiono a risiedere sul mondo, ma credo potrebbero avere mansioni molto più facili e leggere.

Ti segnalo tre cose:

> poi si dirige a passo prudente verso la porta del seminterrato.
Scende con prudenza le scale nella penombra, ...


troppa prudenza

> "... voi state agendo per una causa nobilissima. Non rinunciare. Io spero tanto che un giorno arriverà per te il momento di prendere anche il mio posto quassù a Kandrakar."

Dal "voi" (voi guardiane) si passa a un "tu" implicito. A primo impatto stona quel "non rinunciare", perché sembrerebbe più corretto un "non rinunciate", salvo poi leggere la frase succiva. Credo, però, che sarebbe meglio aggiungere qualcosa: "Nipotina mia, non rinunciare."


> Perde lo sguardo verso l’orizzonte, dove le nubi si stanno diradando e svelano un’alta catena di montagne azzurre, raramente visibile all’orizzonte della fortezza.

E qui troppo orizzonti...


Alla prossima! (Sono entrato nella top ten dei recensori di W.i.t.c.h.!)

Recensore Master
30/08/19, ore 12:14

Ciao Max ^.^
Visto che sei stato così gentile da leggere la mia storia ho pensato di passare anche io dalle tue parti :-)
Faccio una breve premessa: il delle witch ho letto dei fumetti a suo tempo e a casa ho anche alcuni libri, ma a parte la trama generale (e molto vaga) i nomi delle protagoniste (e poco altro) non mi ricordo molto. Ho poi letto che questa OS si inserisce in una tua long, quindi chiedo scusa se questa mia recensione non sarà molto centrata.
Ma bando alle ciance!
Mi piace moltissimo il tuo stile narrativo. è molto scorrevole, ricco e preciso. Ho apprezzato le descrizioni sia dei luoghi che dei personaggi, del loro muoversi nella storia. Si percepisce tutta l'ansia e la preoccupazione, timori e incertezze, di Hai Lin nella sua raffica di domande, il suo bisogno di avere delle risposte più chiare, più "vere". La dolcezza della nonna mi ha fatta sorridere, le sue parole non sono quelle che la nipote vorrebbe, ma trasmettono forza e saggezza, che riescono a rassicurarla ugualmente.
La seconda parte del racconto mi è stato un po' più oscura lo ammetto poichè non ricordo molti dei nomi che citi, ma allo steso tempo ho trovato il dialogo tra Tibor e Yan Lin molto vivido. Non conoscevo la storia di Yan Lin, e concordo con Tibor nel dire che è stata coraggiosa.
In generale l'atmosfera mi ha incuriosita riportandomi alla memoria questi mondi misteriosi e affascinanti.
Complimenti, sei molto bravo :-)

Recensore Junior
04/12/16, ore 19:39

---Questa recensione partecipa alla mia challenge personale di “1000 parole al giorno”. Durante la prossima settimana (8 gg) posteró una recensione (minimo mille parole) al giorno per storie scelte a caso tra i miei autori e fandom preferiti (o persone che ritengo scrivano particolarmente bene). Non é un concorso, non vinco nulla, é solo un modo per dire “grazie” a tutte quelle persone che leggo e seguo in questi cinque anni di EFP.---


Devo precisare che io non ho esperienza con il fandom di W.i.t.c.h., ma solo di te come autore creativo e grafico sul forum di EFP. Quindi scrivo subito che potrei fare errori sulla serie originale ed i nomi. Non considererò affatto quanto i personaggi siano IC ai fini della storia o meno.

La storia si apre nel buio della notte, in una località dalla consistenza terrena, cosa che si intuisce dalla descrizione della prima frase. Ed infatti questo racconto si basa tutto su dettagli finissimi, particolari tecnici, personaggi, dialoghi ricchi di informazioni, cose dette e non dette. Da lettrice, mi trovo a dover “indagare” e dedurre, sono sempre sulla corda, non c’è la possibilità di distrarsi o annoiarsi.


Proprio dalle prime frasi, viene presentata subito Hay Lin, guardiana dell’aria, trovarsi di fronte alla vecchia libreria e riaprire quel portale che la collegherà con la nonna, in un passaggio nella dimensione di Kandrakar.
Il vocabolario usato e i dialoghi, l’ambientazione e le riflessioni della ragazza, ci portano subito a capire come si senta in dubbio sulle sue azioni, su quello che sta succedendo attorno a lei. In questa dimensione il tempo sembra distorcersi e non c’è più “spazio” fisico, inteso in maniera terrena, non c’è più ombra o materia, le descrizioni ambientali cambiano e si adattano ad un nuovo mondo.


Dal dialogo con la nonna Yan Lin, il lettore percepisce una serie di informazioni, ad esempio è parte di una congregazione pronta a proteggere e gestire gli elementi, nomi di altre guardiane a lei vicine, la gestione di un compito difficile e l’umanità di non saper sempre gestire un potere così importante. Questo evidenzia ancora di più il turbamento che passa nei pensieri di Hay Lin, ma che la nonna, parte dell’antica generazione, conosce bene ed è in grado di rassicurare, almeno in parte.
Hay Lin si chiede se ci sia speranza di riportare una vera pace nel Metamondo, laddove si sono susseguiti tanti nemici nel corso degli anni. La nonna descrive la sua esperienza, la consegna del Cuore di Kandrakar, i suoi tanti anni in quel ruolo ed il suo passaggio di generazione.


La nonna spiega la sua realtà divisa tra scienza e religione, la situazione in cui Kandrakar ha riunito in un certo senso i suoi massimi poteri in un’unica forza al servizio del male, ma che non tutti sono però disposti a compiere del male. La nonna continua la spiegazione descrivendo il ruolo dell’Oracolo come figura diplomatica neutrale e quella di Nerissa, spiegando poi come la sua rivalità sia poi nata da un’incomprensione proprio su questo ruolo.


C’è un passaggio di protagonisti, Hay Lin lascia la nonna, con una parte dei suoi dubbi chiariti, ma una serie di discorsi rimasti di proposito irrisolti. C’è un passaggio anche dimensionale, restiamo con Yan Lin e la sua realtà “eterea”, fatta di un ambiente intriso di storie e leggende, una fortezza, in questa dimensione ultraterrena. Lei si sofferma un’altra volta sugli affreschi che decorano le pareti, gli dèi e le leggende che raccontano. É qui che ritrova Tibor.


Mentre il dialogo con la nipote è tutto un composto di “dire e non dire” quello con Tibor è più riflessivo: uno sguardo sulla vita di una donna anziana che, incaricata lei stessa a suo tempo di essere guardiana, decise allora di rinunciare all’amore ed infine anche a suo figlio, allo scopo di mantenere il suo segreto allontanandosi dal mondo terreno e mantenere il suo ruolo nella congregazione. I due riflettono sull’antica profezia che incombe sulle guardiane degli elementi.
In queste ultime righe, si scopre come molti altri portali sono andati perduti, ma non quello appena visitato da Hay Lin, si percepisce come Yan Lin trovi l’Oracolo (attuale) troppo coinvolto con gli affari terreni ed il timore che questa profezia misteriosa venga alla fine rivelata, ma Tibor la rassicura.


Scrivi molto bene, con un linguaggio ricchissimo e dettagliato, ti rifai spesso a termini tecnici che, anche se spesso non guastano, sto imparando io stessa ad equilibrare sui miei personaggi, può essere difficile a volte trovare il giusto vocabolario per una storia o “far parlare” un personaggio in un certo modo. Questa storia presenta pochi personaggi, tutti sotto lo stesso “ordine” ed onestamente il non cambiare registro in questo caso non infastidisce. Forse sono io, ma in alcuni casi ho fatto un po’ fatica a mantenere la concentrazione su alcuni punti della storia, ad esempio quando la nonna ha un ultimo dialogo con Hay Lin e si interrompe per lasciar passare le nuvole o quando introduci la scena introspettiva di lei nella fortezza.


Lasci il finale di questa storia concludersi con un saluto a Tibor, forse avrei dilungato un po’ di più quei momenti finali con una vaga introspezione (non più di una o due frasi, una cosa tipo: -i due si incamminano nel porticato, ma i turbamenti di Yan Lin hanno trovato pace nelle parole di Tibor, mentre attorno ai due, nella fortezza al centro dell’infinito, tutto parla una lingua antica di migliaia di anni, migliaia di ere, migliaia di tappe...- per esempio).
Non ho notato errori veri e propri, ma ci sono alcune incertezze sull’uso del congiuntivo/condizionale, forse sono solo il risultato dello scrivere in presente. Su questa tecnica, infatti, devo farti solo i complimenti, perchè è difficile per me scrivere una storia in presente e mantenere il tempo “costante” come riesci a fare tu.
I personaggi di questa storia raccontano tantissimo.


É un racconto carico di informazioni, ma anche di bei passaggi, di situazioni e frasi da leggere anche due volte, le cui personalità sono definite e attive.
Hay Lin ha un dubbio e si rivolge alla nonna, la nonna non ha gli stessi dubbi, ha la sicurezza che il tempo sistemerà le cose, ma si trova a riflettere su di se, la profezia, sul suo passato ed il futuro, sia personale che della congregazione.


Ti faccio ancora i miei complimenti e spero di leggere ancora molto delle tue storie!
(Recensione modificata il 04/12/2016 - 08:06 pm)

Recensore Master
15/04/15, ore 11:42

Credo che anche senza profezie, una guerra tra popoli diversi o disastri provocati da essi, si possa avverare comunque. Basta che ci sia qualcuno che lo voglia. Non parlo solo della tua storia ma in generale. Però Yan Lin non ha detto nulla di preciso perchè niente, in una profezia, è preciso. Però è stata molto più saggia dell'Oracolo stesso nel rendersi conto che certe spiegazioni sono inutili. Meglio agire. Mi ha fatto piacere che ci sia pure Tibor, anche se non ricordavo affatto che fosse anche lui di Basiliade, era uno dei personaggi più interessanti (alla fortezza di Kandrakar).
Mi piace.