Recensioni per
Figlia della Terra
di Ghen

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
09/06/15, ore 08:35
Cap. 1:

"Figlia della Terra" di Ghen
Sesta classificata e vincitrice del premio speciale "She's the one" per il miglior personaggio femminile al contest "Trick me, deceive me" di GraceAvery.

Credibilità della trama


Perdonami se inizio subito con una “entrata a gamba tesa” ma... mi sento un po' in dovere di farlo. Per quanto appena accennato e non descritto nei particolari, il non-con mi ha un po' toccata. Ho una sensibilità particolare per quelle questioni e, potendo, preferirei non leggerne.
Ad ogni modo... la tua trama è complessa e interessante.
Ho faticato un po' a comprendere la questione Laura-Brixa, ma immagino che la Brixa, avendo assorbito i ricordi di Laura, ne avesse anche colto l'ingenuità di fondo, o sbaglio?
In genere, adoro le storie in cui ci sono vecchie questioni che, a decine di anni di distanza, tornano a farsi vive e colpiscono. Se non ci fosse stato l'espediente “magico” di mezzo, l'intera vicenda sarebbe stata dannatamente attuale e “realistica”, davvero. La vendetta e l'odio sono i due moventi più antichi del mondo, due moventi che funzionano sempre e che possono giustificare qualunque atto. E l'aberrazione per una donna additata come strega, una donna a cui viene strappata la figlia, frutto di violenza, figlia per la quale ha deciso di cambiare se stessa. Da donna, da madre, non posso non apprezzare il modo in cui hai descritto questi punti.
La trama si disvela in modo abbastanza credibile, lasciando abbastanza spazio per chiarire ogni cosa. Il dubbio sul perché la parte introspettiva di Laura – inesistente quindi – sia così presente e preponderante, comunque, rimane.
Hai gestito bene il ricorso ai flashback, affidando loro il compito di chiarire e far comprendere ai lettori quello che sta accadendo, pur senza rovinare la “sorpresa” finale.

Credibilità dei personaggi

La protagonista assoluta della storia è la nostra strega. Strega che scopriamo appartenere a una vicenda passata, strega che conosce Laura per caso e approfitta di lei in molti modi.
Ti dirò: è quasi un peccato che la sua vera natura emerga solo alla fine! Ho un debole per i personaggi “negativi”, e devo dirti che lei suscita tutta la mia compassione, tutta la mia pietà e tutta la mia empatia. Ho sofferto per le sue vicende, le ho trovate ingiuste e disumane, ho compreso il suo desiderio di vendetta e la crudeltà con la quale, così tanti anni dopo le vicende, ha deciso di vendicarsi, di riprendersi ciò che le era stato tolto.
Eppure... alla fine, cosa le rimane? Il tuo personaggio è davvero ben riuscito, in quel senso. In genere, quando scrivo, cerco sempre di disegnare un personaggio sconfitto dagli eventi. E la nostra strega è lì, annichilita, ormai: ha appagato il suo desiderio di vendetta e non ne ha tratto ciò che si aspettava. Anzi, ha dovuto uccidere un'innocente, qualcuno che non aveva nulla a che fare con la sua storia, e questo l'ha costretta ad andare oltre ciò che si era proposta: è arrivata a interferire, suo malgrado, con l'esistenza di sua figlia e quella di suo nipote. Il pianto della neonata strappata dalle sue braccia mi accompagnerà a lungo, credimi, e il desiderio di riscossa è umano, umanamente comprensibile.
Gli altri personaggi sono solo di contorno, almeno dal mio punto di vista. C'è solo quella vicenda, forte e orribile, capace di modificare la stessa natura della strega.

Originalità della storia

Sì, temo di non poter dire che la tua storia non sia originale!
Un po' per l'ambientazione, che non ha previsto cose esotiche, nomi strani o fondali assurdi, presentandoci in tutta la loro bellezza luoghi che conosci bene. Ho letto molte storie ambientate in Sardegna (credo che sia uno di quei posti che rimangono impressi nel cuore di chi se ne allontana, e lo dico da moglie di un sardo), trovando decisamente accattivante il modo in cui hai inserito le ambientazioni reali e il dialetto.
Anche la vicenda è originale: mescoli insieme più vicende, creando qualcosa di decisamente unico e interessante.

Correttezza lessicale, grammaticale e stilistica

Per prima cosa, devo assolutamente complimentarmi con te per il modo in cui hai inserito il dialetto nella tua storia. Farlo è un'arte, un'arte assoluta, soprattutto quando, come nel caso del sardo, il significato delle parole non è immediatamente comprensibile. Sei riuscita a far parlare gli abitanti di Iglesias in modo naturale e credibile.
Dal punto di vista della scrittura, ho notato qualche imprecisione. Oltre all'articolo determinativo davanti a “signora” (non si dice “con signora Assunta”, ma “con la signora Assunta”; la mancanza dell'articolo è corretta soltanto davanti a termini stranieri: “con Lord Tizio, con Mr Caio”), spesso hai fatto un po' di confusione tra i soggetti delle frasi, creando catene di “lei” e “Laura” poco leggibili e talvolta caotiche.
Un altro appunto che devo farti riguarda le parti che hai riportato inframmezzate nel testo, quelle che riguardano un tempo anteriore rispetto a quello del racconto. In questi casi, sarebbe indicato usare il trapassato prossimo al posto del passato remoto, per indicare al lettore il giusto ordine delle vicende e non dargli l'impressione di bruschi cambiamenti nello scenario.
Per il resto, la storia è scritta abbastanza bene. Sei sufficientemente corretta nell'esposizione, il tuo stile è fresco e ben leggibile. Sono certa che le esitazioni spariranno con l'esercizio (scrivere, come qualunque altra attività) è questione di pratica.
Trovo che i tuoi dialoghi siano ben strutturati e abbastanza credibili (niente frasi troppo lunghe, niente mescolanze strane, i turni dialogici sono ben rispettati), le tue descrizioni sono buone e articolate pur senza risultare noiose, c'è un buon bilanciamento tra le varie componenti.
Devo dirti che, soprattutto all'inizio della storia, la tua grande attenzione ai dettagli ha creato qualcosa di estremamente godibile: la scena del ritorno a casa è davvero bella, molto ben definita e descritta con grande attenzione.