Recensioni per
Tornerò
di Monique Namie

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/04/16, ore 20:28
Cap. 1:

Recensione premio

Bellissima. Mi ha fatto emozionare e riflettere tanto. Il finale è inaspettato, la lettura ha un livello di suspense altissimo dall'inizio alla fine. Trama curiosa, scelta ardua trattata dignitosamente. Mentre leggevo mi venivano in mente Gravity e Interstellar (amo i film ambientati nello spazio).
"Tutto perde di significato: che cos’è lo spazio senza le tre dimensioni? Che cos’è il tempo senza una direzione?" Brividi. Il protagonista è attratto dal buco nero, ma chi non lo sarebbe, se si pone questi quesiti? Non riesco a pensare che cosa si potrebbe provare in una circostanza simile; forse orrore, paura tale da avere un infarto, ma anche curiosità.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, che scrivi bene te l'ho già detto, ma questa storia è veramente un BOOM di pathos, proprio come la stella che è collassata. Ci sono frasi davvero forti, il finale fa venire la pelle d'oca, quando concretizzi la metafora dell'amore che supera ogni barriera attraverso la fotografia. Davvero una lettura meravigliosa, con un esito sorprendente, toccante, delicato. Bravissima!
(Recensione modificata il 30/04/2016 - 08:44 pm)

Recensore Junior
01/03/16, ore 21:11
Cap. 1:

E' la prima volta che mi capita una fan fiction ispirata da una canzone.
BELLA, mi piace molto. Non conoscevo la canzone, ma ascoltandola mentre leggevo era piacevoli, tant'è vero che è riletto tutto due volte senza rendermene conto (sono un po' pignola con le ff "lunghe").
Hai detto che sul finale l'intento era quello di lasciare dubbi? Beh, complimenti, ci sei riuscita. Però non mi soffermerò a domandarmi come "continua".
Bella! Non mi pare nemmeno di aver notato errori di alcun genere, perciò non posso far'altro che sventolare una bella bandierina verde.
Ancora bravissima!

Recensore Junior
28/01/16, ore 15:44
Cap. 1:

Ed eccomi qui, come già avevo anticipato nella mia precedente recensione, a commentare questa storia per conto dello scambio indetto dal gruppo Facebook.
Come già ti avevo riferito, sono una grande appassionata di fantascienza e ho un debole per tutto ciò che riguarda la teoria della relatività e i viaggi nel tempo e, perché no, lo spazio, quindi anche questa tua storia è un po' un invito a nozze per me. ​
Innanzitutto ci tenevo a complimentarmi nuovamente per la grammatica impeccabile e per l'ottima impostazione grafica della storia, sono così chiare che la lettura è un vero piacere. Devo dire che anche questa storia è stata una più che piacevole sorpresa, in quanto, nonostante la trama apparentemente lineare, mi ha riservato non poche sorprese. Se posso essere sincera mi aspettavo il peggio, come finale, credevo che il protagonista non ce l'avrebbe fatta e poi... si risveglia. Sono rimasta davvero scioccata nel vedere come avesse effettivamente viaggiato nel tempo attraverso la singolarità del buco nero. Per curiosità, ti sei ispirata alla teoria dei wormhole o dei buchi neri di Kerr? La cosa che mi ha particolarmente colpita, infatti, è proprio il finale: il protagonista si ritrova ad aver viaggiato indietro nel tempo al giorno dopo la sua partenza, ma con la navicella in avaria e una capsula come unica salvezza. Sei stata molto brava nel lasciare il lettore con il dubbio struggente della sua salvezza o meno, specialmente dopo aver letto tutti i suoi pensieri nel corso della storia e trovo che sia molto bello lasciare ai "posteri" il compito, se così lo si può definire, di interpretare a proprio piacimento quello che succede.
Mi sono piaciute tantissimo le riflessioni in punto di morte, se così le vogliamo chiamare, a cui il tuo protagonista lascia spazio. Ho apprezzato moltissimo il tema del "ne è valsa davvero la pena?", perché trattato in modo diverso dal solito, contando che effettivamente colui che fa le riflessioni ha visto con i propri occhi cose che noi probabilmente possiamo sognare o possiamo vedere solo grazie alle fotografie dei telescopi spaziali ma dall'altro lato sa di aver abbandonato la persona che amava "solo" per inseguire il proprio sogno. Trovo molto calzante, infatti, il suo pensiero nel momento in cui è combattuto tra l'onore di essere il primo ad osservare l'orizzonte degli eventi e la consapevolezza che comunque, con grandissima probabilità, non sarà in grado di raccontare quello che ha visto ad altri.
Come sempre i riferimenti alle varie teorie fisiche così come i termini scientifici sono perfettamente integrati nella narrazione e non minano affatto la comprensione di quest'ultima, anzi,  rendono la cosa ancora più realistica. Ho apprezzato molto le descrizioni quasi poetiche che hai dato ai pulsar, alle giganti rosse e le nane bianche, ma ancora di più ho apprezzato il modo in cui effettivamente ti sei concentrata sul concetto di tempo come relativo focalizzando spesso l'attenzione sull'orologio atomico e sulla differenza di percezione del tempo tra quella del protagonista e quella delle persone che vivono sulla Terra, in special modo quello della persona da lui amata. Inoltre il finale, con quella frase che consacra l'amore del protagonista come qualcosa che "trascende lo spazio e il tempo" è stato un po' la ciliegina sulla torta, perciò ti faccio davvero i miei più sentiti complimenti. Spero di avere occasione di leggere altre tue storie! Alla prossima,
Class

 

Recensore Veterano
13/11/15, ore 00:45
Cap. 1:

Ciao, ho letto con molto piacere questa song-fic, e l'ho trovata molto affascinante e suggestiva.
Le strofe della canzone sono ben amalgamate nella narrazione, e sei riuscita a far percepire il contrasto tra la sete di conoscenza del navigatore - che l'ha spinto verso quel viaggio dentro l'ignoto - e la nostalgia della donna che ama, il rimorso di averla lasciata e - forse - di non rivederla mai più.
Molto bella la parte in cui il cosmonauta si trova risucchiato nella singolarità - e poi il suo riaffacciarsi davanti alla Terra, al di là di ogni sua speranza o previsione.
Mi piace anche che tu abbia lasciato il finale in sospeso, anche se io sono certa che la capsula abbia retto al rientro in atmosfera, e il viaggiatore abbia potuto riabbracciare la sua donna. Mi resta solo un dubbio su che cosa significhi questa frase:
"In un lampo capisco che non si è trattato di una coincidenza. È stata una mossa azzardata da parte tua, perché sarei potuto rimanere compresso oltre l’orizzonte degli eventi per un tempo infinito, e allora no, non ci saremo mai più rivisti."
Sembra che la sua amata abbia avuto un qualche ruolo nel suo ritorno a casa, e credo che ciò abbia a che fare con l'orologio atomico, ma mi sfugge pienamente il nesso. Anche così, però, rimane un racconto di grande fascino, che mi ha fatto piacere leggere. :)

Recensore Veterano
03/10/15, ore 15:15
Cap. 1:

Questo pezzo dei Santo California mi mancava... Inizio questa recensione con una doverosa precisazione: i brani anni '70/'80 all'italiana, quelli con i cori in falsetto e -che Dio, uno qualsiasi ci salvi tutti- le parti parlate, sono di quanto più musicalmente esilarante io possa trovare in ambito musicale; È più forte di me, quindi vorrai perdonare lo spirito con il quale ho letto il testo dopo l'ascolto del brano. Tuttavia, andando avanti con la lettura, immergendomi in questa ambientazione fantascientifica così ben curata e degna di uno sci-fi a cinque stelle, il brano scelto mi è sembrato assolutamente perfetto. Il fatto è che il brano mi ha trasportata in un mondo futuristico, ma futuristico alla anni '70, con tanto di macchine volati su sfondi bidimensionali, battaglie galattiche e Star Wars.
Ho particolarmente apprezzato l'attenzione al dettaglio: la descrizione di buchi neri, apparecchiature e quadranti inesplorati dell'universo rendono il tuo futuro quasi tangibile, futuro che non sembra neanche essere molto lontano.
Il protagonista è reso nel migliore dei modi, l'introspezione, il pentimento e anche la paura (strettamente collegata alla speranza) lo rendono umano in un universo alieno. L'amore, il sentimento di appartenenza al pianeta d'origine e la voglia di tornare si leggono in digitale e si sentono in analogico in una commistione ottimale.
La trama regge se stessa e il fatto di avere un finale aperto è forse la scelta migliore. Il lettore -cioè io ;) - si sente così più coinvolto e poi sposta l'attenzione non su quello che sarà, ma su quello che è appena successo.
Interessante il fatto che tu abbia sottolineato il discorso temporale, più volte citato attraverso l'orologio atomico. Mi ha sempre affascinata l'idea che nello spazio il tempo possa fluire in modo differente rispetto alla terra, astronauti che non invecchiano e cose così. IL tempo diventa quasi un secondo protagonista, di fatto, entrando nel buco nero, l'astronauta viaggia nel tempo e torna indietro, a un solo giorno dalla sua partenza dalla terra.
Lo stile di scrittura è fluido, corretto e molto piacevole.
La song-fic ha, ovviamente, il mio giudizio positivo e mi è molto piaciuta per le varie scelte compositive come la canzone e il tema temporale.
Alla prossima,
LuxLuxis.

Recensore Junior
22/09/15, ore 19:36
Cap. 1:

Oddio è bellissima *O* mentre leggevo avevo i brividi e la tristezza addosso.. pensavo alle peggiori soluzioni e questo finale enigmatico mi da' la possibilità di fare ogni ipotesi che voglio. Il rimpianto diventa quasi protagonista in questa storia e quasi mi sono sentita male anch'io, come se avessi anch'io fatto la scelta sbagliata. Ti giuro che mentre leggevo pensavo ai miei piccoli rimpianti, a considerazioni filosofiche su ciò che si fa e ciò che non si fa. Tuttavia se lui non fosse partito avrebbe rimpianto per sempre la partenza e magari se la sarebbe presa con la fidanzata. Forse è meglio che sia partito allora?
Davvero complimenti, sei stata bravissima. Questa va tra i preferiti (è la prima).
A presto, Em.

Recensore Master
02/06/15, ore 13:18
Cap. 1:

Ciao!
Sono qui per lo scambio di recensioni su Facebook :)
Inizio col dirti che, anche se mi reputo una vecchia da sola per i miei gusti musicali, questa canzone mi mancava; anche se non l'ho mai ascoltata, ho amato le parole che tu hai trascritto che, per giunta, ci stanno benissimo con il testo che hai creato.
Il tuo, è un punto di vista molto originale che ho apprezzato davvero molto: mi è sempre - okay, non sempre, ma quasi - capitato di pensare a come sia viaggiare nello spazio e tu, beh, sei riuscita a risolvermi questi enigma; hai descritto davvero bene l'ambiente circostante, tanto che mi sono sentita davvero catapultata in quella navicella danneggiata con il nostro protagonista.
Ma, la parte che ho più apprezzato, è l'immagine liquefatta come un quadro di Dalì. E' stata una bellissima fantasia, complimenti.
Se dovessi citarti, penso che finirei per riscriverti tutto il testo perché, davvero, hai fatto un ottimo lavoro.
Inoltre, ho gradito particolarmente la continua ripetizione dell'orologio atomico: hai dato quasi una musicalità alla tua fanfiction e questo, l'ho apprezzato moltissimo.
L'unico errore, presente in tutta la stesura è "sè stesso": quando il sè è affiancato dalla parola "stesso", non va accentato.
Per il resto, non ho nulla da ridire.
L'idea è molto originale, è stata sviluppata in modo perfetto e magistrale.
Insomma, OTTIMO lavoro.
Ah, ho gradito particolarmente l'happy-ending.
Alla prossima! :)

Recensore Veterano
02/06/15, ore 11:16
Cap. 1:

Ciao Monique :)
Ho scoperto questa tua storia grazie al nostro gruppo di scambio su FB.
Anche a me piace leggere opere di fantascienza (Tra l'altro l'ultimo libro che letto il mese scorso, è stato proprio uno di Heinlein ^^ ).. perché è uno
dei miei generi preferiti.

La tua song fic in particolare l'ho trovata molto evocativa.
Il modo in cui hai descritto l'ambientazione e gli stati d'animo del tuo protagonista è stato coinvolgente ed efficace, senza mai perdersi in "dettagli di troppo".

Il finale leggermente ambiguo invece trovo sia stata una bella trovata.
(Anche a me, a volte, piace lasciare il lettore nel dubbio e alla libera interpretazione. XD )
In conlcusione... hai davvero fatto un ottimo lavoro.
Tant'è che ora ho anche la curiosità di ascoltare la canzone a cui ti sei ispirata.
A presto.
Salutoni.
Lara.

p.s. Ho dato uno sguardo anche al tuo profilo. Se ti interessano i vecchi manga di SF, ti consiglio 2001 Nights (almeno questo è il titolo con cui era uscito in Italia). Non sono molti volumetti ma la/le storie meritano.

Recensore Master
27/05/15, ore 18:22
Cap. 1:

Complimenti Monique,
scrivere un libro di sci-fi è difficile. Il genere, correggimi se sbaglio, ha avuto i suoi anni d'oro dal 1930 al 1950. E' un genere che non ha più mercato, a parte Avatar e pochi altri, eppure anche io vorrei scrivere una Saga interminabile (chissà che troverei in te un attenta lettrice).
I caratteri, lo stile e la narrazione sono ottimi. Le descrizioni astronomiche sulla supernova e il relativo buco nero, sono bellissime e scientificamente pertinenti, per quanto ne so.
Forse dovresti mettere un pò più di mordente, anche se la storia sentimentale funziona, non dare per scontato che finisce male, altrimenti si perde il gusto del mistero, che tiene il lettore incollato al monitor, per sapere come finisce la storia.
Bravissima comunque, mettere la canzone dei I Santo California è geniale intervallando i versi alla storia.
Continua a scrivere hai buone idee e la mia stessa passione per lo spazio e la fantascienza, l'astronomia e l'astrofisica.
Un saluto cordialissimo
a presto
Paolo