Confesso di aver aperto più volte la schermata delle recensioni per lasciare una mia traccia anche qui. A volte con la testa piena zeppa di associazioni, altre fissavo semplicemente questo immenso spazio bianco.
In una visione retrospettica di questa raccolta che pian pianino si costruisce, snodandosi tra un sentiero e l'altro, mi accorgo di questa tendenza al silenzio, a uno spazio vuoto che diventa una distanza incolmabile e che di volta in volta cerchi allo stesso tempo di annullare in una vicinanza di anime o di corpi. Non riesco a capire quale delle due mi tramortisca maggiormente: se leggere di due corpi vicini, ma altrove, o di due anime che si cercano con una tenacia che fa quasi male, perchè nonostante tutto è così che deve andare.
Posso quasi vedere Steve che cerca di "videochiamare" piuttosto che semplicemente "chiamare" Darcy, e lei che rifiuta. Lei che cerca di restare salda su se stessa, ma anche onesta, perchè se lo deve a se stessa. Ci vuole tanta forza per avere rispetto di se stessi, ogni mezzo è lecito. Anche la distanza.

Leggi la risposta dell'autore

Posso vederlo Bucky che apre appena la porta - a volte pericolante sullo stipite, a volte socchiusa, ma sempre aperta - e fa entrare un unico e silenzioso fascio di luce nella stanza. Ho capito cosa mi dà i brividi delle tue descrizioni: è la loro duttilità, la capacità di plasmarsi sul personaggio e fondersi con il contesto. Prendi questa storia: pochi dettagli, ma precisi e ben piazzati, al contempo silenziosi, non sovrastano con inutili espressioni chiassose i personaggi, ma li mettono in risalto. Avverto una fortissima corrispondenza tra questo Bucky e la descrizione tripartita di questa flash che punta sul quotidiano per rafforzare questa frattura, la crepa che Bucky si porta dentro: il peso di essere bloccati in un luogo irraggiungibile - o per lo meno concesso solo a pochi.
Ci prova, Bucky, a farsela andare bene quella pelle da supereroe di città in perenne lotta per fare la cosa giusta. A volte ci soffoca dentro, Bucky, ma trova sempre modo di fare la cosa giusta e tornare.

Adoro il tuo realismo che in questo caso penso emerga moltissimo dai dialoghi stringati - ma efficaci - che inquadrano con rapidità ogni personaggio. 
Nonostante la tua voglia (?) di triangolare la situazione e legare negli affetti il Personaggio non posso fare a meno di avvertire tutto il peso della sua solitudine, il travaglio della sua ricerca. 

Darcy, sei davvero impossibile! Ti riesce davvero cosí assurdo credere che Steve abbia scelto proprio Te (la ragazza che si butta velocemente dentro una felpa e con i capelli raccolti), piuttosto che l'agente Carter (un'altra epoca, un altro Steve Rogers, un'altra vita), Nat (troppo come una sorella, quella che non te le manda a dire) o chiunque altro? - una voce fuori campo questa. Forse la nostra, forse quella spezzata di Steve.
L'ho ben presente questa inquadratura, prima centrale e omnicomprensiva, poi fluttuante, sospesa lungo quel filo che collega lo sguardo malizioso di Darce che Lo guarda di sottecchi, lo stuzzica. E Steve quasi impassibile, o piuttosto, controllato. Misurato, perso in un gesto naturale e quasi intimo - tutto loro - come quello di coccolarle i piedi fasciati in quei calzini buffi e spaiati.
È un tacito accordo il loro, dopo tutto essere spaiati non è necessariamente una brutta cosa. Richiede solo pazienza.
Darcy, Steve ne ha da vendere. - 

(Recensioni che si fanno sempre meno logiche, parte 2)

Le tue Steve/Darcy sono qualcosa di speciale e questo capitolo è specialissimo (?). Ho amato l'atmosfera rilassata e frizzante e ovviamente ho amato Darcy e la sua rivisitazione dei tentativi di Natasha di trovare una ragazza per Steve.
Ora necessito di altre mille storie su di loro perché sono adorabili e tu li descrivi splendidamente.
(Questa recensione fa un po' schifo ma sono dal telefono e tecnicamente dovrei studiare, non fare scorpacciate di feelings) (però davvero non potevo non dirti che la storia mi era piaciuta un sacco)

Dato che ho vinto anche il premio come miglior stalker dell'anno (per la cronaca: sto ancora rimpiangendo la crepe, devo chiaramente rivedere le mie priorità) mi sono sentita in dovere morale di lasciare una recensione come si deve, perciò eccomi! :)

Quiet night of quiet stars , ancora questo titolo che disvela un altro piccolo scorcio di vita quotidiana, di piccole cose che in fondo costruiscono con apparente semplicità la felicità di tutti i giorni. E ci si sente sempre un po' come degli intrusi quando si viene accolti da questi scenari notturni che delinei a tratti leggeri, ci si riscopre a camminare in punta dei piedi e a guardarsi attorno con circospezione.
Questa storia non ha che potuto rimandarmi alla sua "gemella", che ha aperto questa raccolta, ma se lì erano i quieti rumori notturni, quelli degli scarponi che vengono frettolosamente gettati in un angolo vicino ai vestiti ammunticchiati, a fare da sottofondo, qui l'aria è carica di un silenzio totalizzante. Ho trovato questo contrasto molto interessante perchè sottolinea la differenza tra le due coppie e perchè viceversa non potrebbe funzionare - Dio solo sa il casino che farebbe Darcy entrando in camera al buio, come minimo si incollerebbe anche tutti i comodini che non ci sono.
Se è vero che il contrasto è forte ed evidente è anche vero che la stessa delicatezza e premura abbraccia entrambe le storie. A tal proposito una citazione arriva alle mie labbra: "Dove tu sei, quella, è casa", Emily Dickinson. E in quella parolina di sole due lettere, in quel piccolo specchio d'acqua, vi è un mondo, un intero stagno. Un Tu che non è più soggettivo nell'ottica self-centered del termine, ma che pericolosamente ci definisce soggetti nella presenza dell'altro.
E' dura essere il pezzo di trapunta di qualcuno (una chiusura che ha percorso come un brivido la schiena), fa paura. Ma come mi ha ricordato questa storia anche questo è tornare a casa, e ritrovarsi.

Oggi va così. <3 

(Temo sia un po' sconclusionata, ma mi dichiaro innocente)
 
(Recensione modificata il 13/11/2015 - 03:27 pm)

In questa storia sono racchiuse due cose che mi hanno sempre spiazzata o lasciata perplessa: le AU e la Darcy/Steve, con la differenza che mentre per la seconda ormai sono settimane che procedo di buon grado nello svezzamento non posso dire altrettanto per la prima.
La cosa divertente al riguardo è che pur avendo completamente sradicato i personaggi dal loro contesto di origine questo ha richiamato alla mia mente un must nell'ambito delle romance quotes: "No matter what, they were meant to be." :) 
E certe cose non cambiano mai: la sete di conoscenza di Jane, l'acume di Bucky, la sagacità di Darcy, il Prefetto perfetto Steve. Tanto amore.

PS: rileggendo direi che cambierei una concordanza di verbo passandola al singolare in "non passassero tutto il primo mese a perdersi nei sotterranei." ;)
 
(Recensione modificata il 10/08/2015 - 04:21 pm)

Se qualcuno mi chiedesse del punto di forza per eccellenza di questo Avengers avrei pochi dubbi, forse nessuno: Loro.

Quando hai un gemello hai una scaletta di domande ben precisa da rispettare e, nel mio caso, dato le risposte un po' deludenti e così sopra le righe, è bene accompagnarle con le medesime espressioni di incredulità dell'interlocutore per non farlo sentire solo nel suo disappunto ("Aaah maaa non siete uguali?!" "Non vi vestivano uguali?" "Non vi scambiavate nelle ore delle lezioni pallose?" "Non vi passavate i ragazzi per vedere se vi riconoscevano?!" A quel punto butterei giù anche qualche risposta creativa, ma vabbè.).

In questa scarica di domande ve ne è una che solo da un po' di tempo a questa parte mi ha messa seriamente in difficoltà e che avevo da principio trascurato perchè in realtà si palesa come un'affermazione: "Deve essere bello avere un gemello!" 

Com'è avere un gemello? Ad oggi, non so se saprei rispondere. O meglio, qualcosa imbastirei di certo, ma io stessa mi riscopro delusa della mia risposta, sento che non è abbastanza.

Direi che è come sentirsi sempre tirati all'altezza dell'ombelico nella direttrice dell'altro;

ribadirei con forza che è un continuo cercarsi incoscio, anche quando non lo si vorrebbe, quando si preferirebbe infischiarsene ed estraniarsi;

è la reale incapacità di sentirsi soli e insieme l'impossibilità di esserlo quando le circostanze costringono ad esserlo.

E' una forza, ma anche una debolezza.



Mi piace tanto la tua storia, non solo perchè è incentrata su questa coppia (#OTPDELLANNO), ma anche perchè accarezza un tema a cui sono affezionata piuttosto che legata.

Lo stile è meno incalzante rispetto a tutte le storie della raccolta viste fin ora, mi piace. Per quanto possa risultare incongruente è il suo punto di forza. Mi richiama moltissimo i movimenti rapidi e fluidi di Pietro, o i movimenti ipnotici ipnotici delle mani di Wanda. Le parole si richiamano e scivolano leggere e questo guida il lettore verso l'acme conclusivo in cui il legame dei due è - ancora una volta - sottolineato dall'assenza di uno o dell'altro.

Mi incuriosisce molto il fatto che per la seconda volta tu prediliga la figura di Wanda come "l'anello debole" della catena piuttosto che il fratello, che dolcemente sa come prenderla e rassicurar(si)la.


Bella <3

 
(Recensione modificata il 02/08/2015 - 10:10 pm)

Ed eccoci all'ultimo capitolo: come previsto sono un budino di feelings incapace di esprimermi COSA MI HAI FATTO
Pietro e Wanda sono bellissimi e aflgddajfmnj
Sappi che tvb tantissimo per questa splendida raccolta (e più in generale per tutte le storie sulla Marvel e le Bekah/Caroline), è una di quelle cose che non sapevo di volere ma ora che c'è non posso farne a meno.

Anche questa mi ero persa e dannazione, inizio a perdere colpi (prima mi dimentico di averti promptata la Bekah/Caroline fantasmi au, poi mi sfugge la Tony/Pepper e ora questa).
Descrivi Steve così bene che penso amerei qualsiasi coppia con lui se sei tu a scriverla, dico sul serio. Ogni volta che lo citi o approfondisci il suo punto di vista io mi riempio di feeling e tieni presente che all'inizio non mi piaceva nemmeno troppo come pg.

QUESTA ME L'ERO PERSA come ho potuto ED E' COSì CRACK E INASPETTATA CHE E' STUPENDA STO PIANGENDO DAL RIDERE
Pls scrivi altre Tony/Pepper perché per quanto li shippi non mi è mai capitato di leggerne molte (due o tre compresa la tua) e non va affatto bene, non trovi?

LA BELLEZZA DI TUTTO CIO' IO NON SO SE TE NE RENDI CONTO MA LA BELLEZZA DI TUTTO CIO'.
Piango perché è tutto così perfetto che non trovo le parole per farti capire quanto la ff mi piaccia (tantissimo elevato al quadrato, per intenderci). La rileggerei in eterno perché Darcy è così Darcy e Steve è così Steve - grandi motivi, lo so. In più c'è Pepper che tratta con avvocati di Zuckerberg.

STEVE E DARCY SONO DEI PATATINI BELLISSIMI:non smetterò mai di ripeterlo anche se tu già lo sai, come non smetterò mai di ripeterti che amo il modo in cui descrivi la coppia. E' tutto così bello e perfetto e spontaneo che nclpf, ne voglio ancora (e l'accenno a Bucky mi dà un sacco di feelings) (e quello a Jane e Thor è adorabile).

No vabbè ciao. La colpa è mia che ti do certi prompt abbinati a certe coppie MA ORA STO MORENDO CI SONO FEELINGS OVUNQUE! OVUNQUE!
(Approvo l'headcanon comunque; è un headcanon bellissimo e utilizzalo ancora pls)

Sto rileggendo la raccolta e credo che per quando arriverò all'ultimo capitolo sarò talmente sommersa dai feelings che i miei unici commenti saranno afkksavmk e ancora ajrbfjfsdkl.
Già adesso mi risulta difficile elaborare una frase di senso compiuto per dirti quanto mi sia piaciuta questa Clint/Natasha. E' perfetta e io ho solo feelings, tanti feelings. Ne vuoi un po', perché io scoppio.

Ero sicurissima di aver recensito non solo questo capitolo ma anche gli altri e invece no. Shame on me veramente.
Rimedio ora, comunque, perché va detto, ribadito e sottolineato che amo le tue storie e che mi stai facendo piacere questa coppia sempre di più. Steve e Darcy sono bellissimi e riesci a renderli in modo perfetto.