La lettura risulta piacevole, il testo è sciolto e pulito. Nel primo capitolo mi è piaciuta moltissimo la riflessione sugli alberi che al termine dell’inverno risorgono sempre. “Le piante risorgevano comunque, senza curarsi d'altro se non del verde vivo delle proprie foglie.” Appare come una metafora della vita umana: dopo la morte, chi ha fede, crede in una nuova vita. Questa considerazione profonda, inserita in un testo storico ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, è qualcosa che ho apprezzato moltissimo.
Il lettore può facilmente immaginarsi la zona geografica in cui si svolgono i fatti, questo grazie alle buone descrizioni e soprattutto ai nomi propri delle località. Forse avrei apprezzato ancora di più se tu avessi inserito delle note in cui dicevi due parole suoi luoghi, magari menzionando il loro nome attuale. A tal proposito, spinta dalla mia inguaribile curiosità, ho fatto una ricerca ma non ho trovato nulla riguardo alcuni dei nomi citati, per esempio Berezni: hai inventato qualcosa o sono tutte città esistenti
Nel secondo capitolo ho apprezzato la scena del saluto in cui lei dice: “vado a studiare, non parto mica per la guerra”, che racchiudere un brutto presagio di realtà futura
Una cosa che non sta in piedi sono 100km a piedi. Da come hai scritto pare che Roza li percorra tutti in un giorno, ma per farlo avrebbe dovuto partire all’alba e non fermarsi mai né per riposarsi, né per mangiare.
La descrizione dei profumi di città, alla fine di questo capitolo, è la mia parte preferita. Ripeto che comunque l’aggiunta di alcune note aiuterebbe molto nella comprensione. Arkhangelsk è per caso l’odierna Arcangelo in Russia? Intuisco di sì, per il riferimento al Mar Bianco. Se è quella, c’è da migliorare anche la parte sul tempo impiegato per raggiungerla in treno. A parte la questione temporale, la trama è interessante e il testo si legge volentieri
Di seguito ti segnalo qualche refuso.
Dal 1° cap:
camminava nella neve -> sulla
parva di luce -> piena?
espressione di circostanze -> circostanza
Dal 2° cap:
appena illuminato da una candela appena accesa -> la ripetizione di “appena” rende poco armoniosa la frase. Si potrebbe sostituire il secondo con “da poco”
altrettante intensità -> altrettanta
faccia avere ->facci
profumava di nuovo e avventura -> di avventura
come fossero stati vecchi parenti -> di solito si dice “vecchia amici”
scese dal mezza - >mezzo
Alla prossima!
M. |