'maglie... maglione' non è proprio corretto, i termini sono troppo simili e danno una fastidiosa ridondanza. Meglio sostituire 'maglie' con 'fibre', che credo sia anche più corretto dal punto di vista lessicale.
Dunque, dunque. La grammatica e la sintassi sono corrette, lo stile è un po' acerbo, ma con le descrizioni devo dire che ci sai fare. Soprattutto la scena dove descrivi il volo di Anna è molto particolare: un miscuglio tra fantastico puro e onirico, il cui effetto finale è molto interessante. E' un modo decisamente nuovo - per me, almeno! - di affrontare il fantasy, e non mi dispiace affatto. La morale di fondo è buona, ma permettimi di non essere del tutto d'accordo nel modo in cui viene trattata. Vedi, se c'è un problema nel tuo testo (e non è detto che ci sia, è solo una mia opinione) è che la morale è troppo... 'moralistica'. Sembra più una paternale, che un racconto con l'intento di insegnare un valore. Io non sono uno scrittore, ma so che quando leggo il messaggio di un racconto o di un romanzo mi rimane davvero impresso solo se viene snocciolato attraverso un sapiente intreccio di eventi, che portano il protagonista a interrogarsi sulla questione che tu (scrittrice) gli vuoi sottoporre. In soldoni: se vuoi che al lettore interessi salvare il mondo, scrivi un racconto dove la tua protagonista si imbatta in scelte ed eventi che la costringano a riflettere sull'importanza di adempiere la sua missione. In questo modo, oltre ad Anna, rifletterà anche il lettore! E' meglio non 'spiattellare' il messaggio finale nel primo capitolo: è un consiglio tecnico, perché più cose tieni nascoste al lettore, più sarà invogliato ad andare avanti. Se gli riveli già la finalità del tuo racconto, perché andare avanti a leggere? Cerca di mantenere sempre un po' di mistero in quello che scrivi, mi raccomando.
E' scritto bene comunque, bel lavoro! |