Valutazione per il "contest al contrario" di DonnieTZ:
Scrivo prima alcune frasi su cui ho qualche dubbio a livello grammaticale, di scelta lessicale o stilistica.
- "Non hai visto la parte migliore però. Quella che la pone immediatamente negli oggetti della Scatola"
In questa frase utilizza la parola “pone” che, a mio parere, dimostra una proprietà di linguaggio eccessiva per la bambina a cui l’hai attribuita. Non bisogna scordarsi di chi parla, a mio parere, e delle capacità che la sua età comporta.
- “La Scatola era stata creata per contenere tutti gli oggetti, i più strani che fossero riusciti a trovare.”
L’ho letta e capisco perfettamente si tratti di una questione personale, di gusto, però continua a non suonarmi bene. Te la segnalo, ma è solo perché leggendola non l’ho trovata fluida quanto il resto.
- “plois” sarebbe “pois”, immagino.
- “sebbene Jules ha il sospetto che sia per l'amica che quel posto è tanto speciale ai suoi occhi.” dovrebbe essere “abbia il sospetto”.
Per il resto si tratta di una storia corretta, stilisticamente semplice, che si preoccupa più di rimandare alla trama e ai personaggi nella loro evoluzione, che non di avere uno stile particolare.
Se posso fare un appunto visivo, però, è il fatto che le citazioni, per quanto inventate, andrebbero in qualche modo distinte dal testo (scrivendole in corsivo? mettendole a destra?), per dar loro maggior risalto. Non sono certa di apprezzare al cento per cento l’idea che siano inventate, ma che comunque sia stato posto il riferimento sotto (o, almeno, è questo ciò che ho capito leggendo le note). Di certo si tratta di una scelta particolare.
La tua storia ha molti punti di forza, di cui parlerò in seguito, però voglio prima parlare di quei dettagli che mi hanno lasciata un po’ perplessa, anche se non sono poi così rilevanti. Prima di tutto il fatto che sia una storia molto semplice e lineare, che ho già incontrato diverse volte leggendo femslash nei meandri del sito: l’amicizia d’infanzia e l’amore non corrisposto sono due punti che, assieme, si ritrovano davvero spesso. Non sono però una sostenitrice dura e pura dell’originalità a tutti i costi. Se una storia ha quel qualcosa in più, allora la sua originalità (o meno) mi sono del tutto indifferenti. In questa storia ho sentito un po’ la mancanza di quel “qualcosa in più”, ho trovato il tutto molto “semplificato”. Però questo è un aspetto minore, che è frutto del mio gusto personale e del modo in cui io mi approccio alle storie.
Altro aspetto, ancora meno rilevante del primo, riguarda le note. So che non sono nella storia vera e propria, ma leggendo direttamente dalla storia pubblicata non posso fare a meno di scorrerle. Le ho trovate un po’ troppo esplicative e hanno avuto, su di me, l’effetto di non farmi indagare troppo a fondo la storia. Hai parlato dei due personaggi azzerando la loro tridimensionalità (una è innamorata e quindi non riesce a giudicare con discernimento, l’altra è subdola e le piace vivere fregandosene) e così sono rimasta “fregata”. Nel senso che io vi avevo letto molte più sfumatura che poi, dopo le note, mi sono chiesta fino a che punto fossero volute e fino a che punto fossero accidentali.
In ogni caso la tua storia ha delle caratteristiche interessanti. La relazione fra le due, prima fra tutte, che è espressa in modo vivido e diretto e che viene sentita dal lettore in modo coinvolgente. Altra punto forte è l’idea delle lucciole e delle falene, l’idea del passato e di come le relazioni si evolvano, l’idea che a volte si resti abbagliati dalle persone per finire poi bruciati. Inoltre hai inserito tutta una serie di oggetti chiave, come la scatola e l’albero, che sono andati a prendere significati ben più importanti di quelli che realmente hanno. Apprezzo quando si inseriscono questi dettagli nelle storie. Mi è piaciuto particolarmente il finale, con la presa di coscienza da parte di Jules e il suo allontanamento da Ann che continua a chiamarla. Una perfetta conclusione, forse la parte migliore della storia. Avrei spinto ancora di più su queste caratteristiche “vincenti”, le avrei rese più profonde, più evidenti, ma solo perché le ho davvero apprezzate.
Insomma una buona storia, scorrevole da leggere, che mi ha lasciato qualche dubbio, ma che comunque ho gradito. |