Ciao! :)
La parte che più mi ha colpita e che mi ha commossa è stato il finale. Le ultime parole di Antonietta sono ammirevoli, razionali e al tempo stesso accorate, semplicemente vere: bisogna amare tante persone e, soprattutto, bisogna sempre dire ciò che si pensa, si prova. In un certo senso e per motivi diversi mi trovo in una situazione che mi porta ad essere d'accordo con Antonietta, perché le persone non sono "isole" e hanno dei bisogni da soddisfare, come l'amare e l'essere riamati.
Ammetto che all'inizio la vicenda non mi aveva preso, perché sembrava quasi il racconti di un fatto di cronaca. Ma poi, le parole di Antonietta hanno iniziato ad esprimere emozioni e quando sono arrivata all'annuncio di Giacomo e alla loro separazione, mi sono salite le lacrime agli occhi.
Queste sono le storie che valgono la pena di essere raccontate, perché i fatti storici possono essere letti sui libri. La memoria è importante, aiuta a capire davvero gli errori del passato e sulla base di quelli l'umanità può e deve imparare a non commetterli più.
Perdonami, forse ho un po' divagato...!
Comunque, il tuo stile mi piace: non è ampolloso, ma confidenziale; è ordinato e l'utilizzo delle frasi brevi dà molta enfasi alle azioni e alle parole dei personaggi. Nel monologo di Antonietta ho notato che ci sono molti termini "colloquiali": non so se li hai inseriti volutamente, ma li ho trovati in linea con ciò che la protagonista ha annunciato prima di iniziare il racconto, ovvero che la sua sarebbe stata una confidenza e nient'altro.
Complimenti!
A presto,
Elly |