Recensioni per
Rian nin
di melianar

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
20/02/16, ore 21:09
Cap. 1:

E finalmente, eccomi qui.
Da dove cominciare? Hai presente quella sensazione di quando finisci una storia e sei senza parole, riesci solo a respirare "wow" e a fissare la pagina cercando di riordinare le tue emozioni? Ecco, fondamentalmente è così che mi ha lasciato questo tuo lavoro.
E in parte è stato un problema, perché sai, essere senza parole e dover scrivere una recensione... Be', non è proprio il massimo XD
Ma posso farcela (spero), e in ogni caso diamine, è una gran bella sensazione.
Innanzitutto, mi è piaciuto il contrasto che la piccola Elwing vede tra il presente e il passato. Nel presente ci sono visi seri e voci gravi, nel passato visi gioiosi e melodie. E devo dirlo, non ho potuto fare a meno di provare un po' di risentimento verso i suoi sudditi perché non hanno cercato di fare buon viso a cattivo gioco e di rassicurare un po' questa povera bambina.
E ho apprezzato tantissimo la tua decisione di fargli rivolgere ad Elwing col titolo "rian nin", perché aggiunge davvero altri pesi sulle spalle della bimba. Voglio dire, di certo il massacro è la causa principale di questa sua maturità precoce, ma anche la responsabilità che le affidano dà il suo contributo. Come dimostra ad esempio il fatto che Elwing non pianga perché viene chiamata regina e le regine non piangono.
Ho amato gli accenni linguistici, già da quelle grida selvagge e incomprensibili (pregne d’un’ira antica quanto crudele, quanto ho amato questo punto!) e poi anche nell'incapacità di Elwing di comprendere la parola Silmaril.
Mi è piaciuto l'accenno a Galadriel (supporto totalmente e completamente l'headcanon che sia stata lei a trarre in salvo Elwing, tra l'altro).
Che altro? Ho già parlato di contrasti, e vorrei aggiungere che mi è piaciuto anche quello olfattivo tra gli odori del Menegroth e della foresta e quelli del fumo e del sangue. Nonché quello uditivo tra il sussurro dell'Esgalduin e il canto cupo del mare.
Poi devo citare due immagini che mi sono rimaste particolarmente impresse: gli occhi smarriti di Elwing, e il suo modo di starsene dritta e silenziosa.
Ho amato tanto il punto in cui finge di essere un gabbiano, non solo per la strizzata d'occhio (non so come chiamarla XD) a quanto le accadrà in futuro, ma anche perché è forse l'unico momento in cui si concede di essere un po' bambina. E in effetti, come specifichi, lo fa quando non la vede nessuno. E persino qui, però, non si permette di essere bambina sino in fondo... quale bambina ammetterebbe che non saprebbe che farsene, di un paio di ali?
Mi è piaciuto anche il flashback tra Elwing e suo padre, e il significato di cui viene rivestito il Silmaril, quella speranza che alla fine porta Elwing a sorridere di nuovo. Direi che aggiunge motivazioni alla sua decisione futura di non cedere il gioiello ai rimanenti Feanoriani.
Per finire, ho adorato il modo in cui hai raccontato il tutto. C'è una semplicità che si adatta benissimo al PoV di una bambina, e che non impedisce di delineare in modo più che efficace una storia che somiglia più ad una tragedia che a una fiaba.
Insomma, complimenti! Tantissimi complimenti!

Recensore Junior
26/09/15, ore 02:25
Cap. 1:

Eccomi di nuovo a commentare un altro piccolo capolavoro che ho scoperto da poco.
Non vorrei perdermi in uno dei miei soliti rant contro la rappresentazione dei personaggi femminili negli ultimi film di Peter Jackson perché a quel punto sarebbe il degenero - e del tutto off topic rispetto al senso della storia, sarebbe solo coerente con l’appunto che mi viene da fare tutte le volte che chi non conosce bene il Tolkienverse mi dice: “Beh, ma alla fine di personaggi femminili validi nelle opere di Tolkien non ce ne sono tanti, vanno aggiunti.”
Chiusa la parentesi introduzione, che c’entra di striscio con quello che sto per scrivere…
 
Elwing…
piccina…
*abbraccia senza ritegno il cuscino*
Dato che ho una preferenza spiccata per i Sindar del Doriath puoi immaginare quanto mi sia piaciuta questa oneshot su un altro personaggio del Tolkienverse che mi ha sempre affascinato tantissimo ma che invece da quello che leggo nelle precedenti recensioni non sembra farti impazzire, quindi ancora più complimenti per essere riuscita a renderla così bene.
 
“Silmaril. Silmaril.
Che cosa vogliono? Cosa significa Silmaril? Avrebbe voluto chiedere.”

Mi associo a Kanako e adoroh questo riferimento alla barriera linguistica.
Soprattutto mi immagino la paura di una bambina che non comprende quello che le voci intorno a lei stanno dicendo ma in compenso ne percepisce l’ira e la violenza, confrontando la lingua sconosciuta con quella dei Cantori…
*right in the feels*
 
“Elwing lo ricorda. Ricorda ogni cosa. L’odore fresco e rassicurante di Menegroth e quello intenso e pregno di segreti della foresta di neldoreth. Ma ricorda anche l’odore acre del fumo e quello penetrante, inconfondibile, del sangue.”
Menegroth… ancora piango come un vitello al pensiero di quello che è successo e di tutta la devastazione della quale Elwing è stata testimone.
 
“Perché sono morti, tutti. Suo padre, sua madre, i suoi fratelli.
Lo ha capito subito. Prima che glielo dicesse hiril Galadriel, con quel tono gentile con cui spesso gli adulti si rivolgono ai bambini.”

Galadriel, altro mio ammmore riscoperto da poco.
Concordo ancora con Kanako, è davvero plausibile che sia arrivata per portare via la piccola e il Slmaril e fare gnegnegne alla stirpe di Feanor; non avevo mai considerato la possibilità e anche se non è canon 100% consideralo accettato.
 
“Ma non saprebbe che farsene, Elwing, di un paio di ali.”
Di nuovo troppe emozioni tutte insieme!
 
“Spesso lo sguardo le cade sul Silevril, splendente come una stella sul suo petto.
Un gioiello pesante, troppo per una bambina. Ma lei non ha voluto separarsene.”
“E’ anche la tua storia, bambina mia. La nostra storia”

Come nel caso di Quentar Lomeo apprezzo questo lato dolceamaro della storia, il fatto che noi lettori sappiamo benissimo quanto siano profetiche queste affermazioni; come per il piccolo Maeglin, del tutto all’oscuro di ciò che il destino gli riserva, anche Elwing ancora non sa quanto quel gioiello e un paio di ali saranno significanti per la propria storia e tutta la storia di Arda.
 
Che cosa aggiungere… devo andare a recuperarmi tutta la serie dei Ritratti di Dame!
 
 
(Recensione modificata il 18/10/2015 - 05:44 pm)

Recensore Master
15/08/15, ore 16:59
Cap. 1:

Valar!
è la tua prima storia che leggo e mi sto letteralmente prendendo a frustate per non aver curiosato prima nella tua pagina.

Innanzittutto complimenti per come hai gestito il racconto e perché, per quanto ho letto nella recensione di Kanako, sei pro Feanor quindi dev'essere stato un po' rognosetto parlare della piccola Elwing ma fidati che lo hai fatto in maniera impeccabile.
Il ritratto di lei che ci hai dato è qualcosa di assolutamente magnifico e la magia dello stesso Tolkien aleggia su questo meraviglioso racconto.
Fa adombrare il cuore leggere di una bambina così piccola che deve raccogliere un'eredità così grande specialmente per via della maledizione che sappiamo la seguirà (Sia maledetto Thingol! Perché quella volta Melian non gli ha tirato una padellata in testa?!?)
Il fatto che poi lei s'impedisca di piangere è una stilettata al cuore.

---> "Silmaril. Silmaril.

Che cosa vogliono? Cosa significa Silmaril? Avrebbe voluto chiedere."
Questo pezzo è di un'intensità spaventosa. 
Poche parole per racchiudere un'infinità di sentimenti e una storia lunga quanto quella di Aman stessa.
La scena di distruzione e morte nasce spontanea davanti ai miei occhi, sento il clangore delle spade e posso vedere la piccola Elwing afferrare la veste della madre in preda al panico, impietrita da una lingua che non conosce di cui, eppure, percepisce tutta la rabia e l'odio.

L'immagine di Galadriel che soccorre la piccola non so... mi ha fatto fangirlerare come una demente.
Non so perché XD Forse perché ha messo in luce il suo senso materno, in un certo senso (Lo so, ho problemi XD)

----> "Siede in silenzio, diritta, composta, a osservare questa terra così lontana, così diversa" T.T

----> "“Me lo regali, ada?” Aveva chiesto una sera, saltando sulle ginocchia del padre.

Lui aveva riso. “E’ un gioiello importante, questo”.
Così le aveva detto, e le aveva raccontato una storia. Una storia d’amore e di morte, di sacrificio e speranza.
“E’ anche la tua storia, bambina mia. La nostra storia”." 
Meravigliosa scena colma d'amore e affetto che mi ha fatto scendere una lacrimuccia.

Sì, lei è l'ultima discendente di Melian ed in lei è riposta la speranza del suo popolo ed è confortante alla fine vederla sorridere.


 Per quanto riguarda il tuo appunto, non credo che tu l'abbia resa più adulta di quanto dovrebbe essere. Ha vissuto un'esperienza traumatica e devastante per questo dev'essere cresciuta prima del tempo.
Il suo essere bambina, infatti, lo troviamo all'inizio quando non capisce il perchè si riferiscano a lei con il termine con cui si erano sempre riferiti alla madre, nel suo turbamento per il cambiamento dell'approcciarsi nei suoi confronti e lo ritroviamo poi nel suo imitare il gabbiano per volare via lontano da quella terra che non è la propria.
Che altro dire?
Davvero tanti tantissimi complimenti per questa bellissima storia.
Un bacio, Echadwen. 

Recensore Master
05/07/15, ore 18:14
Cap. 1:

'Silmaril. Silmaril.' Una bella scelta stilistica: mi sono immaginato i sette figli di Feanor e i loro soldati correre per le sale di Menegroth sporche di sangue reclamando la pietra.
La descrizione di questa bambina già cresciuta, già regina è bella e colpisce; anche il cenno al volare (e alle future vicende di Elwing ed Earendil) mi è piaciuta molto.

Recensore Master
28/06/15, ore 07:20
Cap. 1:

Il canto del mare è troppo cupo, feroce. Un canto che racchiude in sé segreti,

Che splendida, splendida storia. Non mi sono mai soffermata a lungo su Elwing, anche se la storia di come sia andata incontro ad Earendil sotto forma di uccello marino mi ha sempre affascinata, non ho mai riflettuto molto su di lei. Certamente il Silmaril dev'essere stato un enorme peso, tanto più grande per una bambina che ha perduto tutto ciò che amava. Commovente il finale con quell'accenno di sorriso alla speranza altrui, come se avesse accettato il proprio ruolo e il proprio posto, per quanto difficile.
Tu sei sempre stupendamente brava e io sono mortificatissima del ritardo, ma ho avuto due mesi da incubo! A presto spero!!

Nuovo recensore
10/06/15, ore 20:12
Cap. 1:

Questo racconto breve mi ha stupito in diversi modi. Primo per la scelta inconsueta di storia e protagonista, poi per la voce della protagonista, che come tu hai sottolineato risulta molto più adulta di quello che era. In effetti Elwing sembra pensare ed esprimersi come una bambina, ma certe espressioni e parole non sono proprie di un bambino, come alcune delle reazioni emotive. Tutto sommato l'ho gradito. Ho avuto l'impressione di ascoltare un'anima antica nel corpo di un bambino. Grazie e a presto

Recensore Junior
09/06/15, ore 18:21
Cap. 1:

Prima di tutto c'è lo stupore per come sei riuscita a dar voce a questa Elwing bambina. Perché so che lei non è un personaggio che apprezzi particolarmente, e ancor più perché trovo difficilissimo riuscire a delineare i pensieri, i sentimenti di un bambino.
Poi c'è la meraviglia per quella magia che si respira nel testo. Per quel sentore di fiaba che permea ogni parola, filtrata dalle percezioni di una protagonista che conosce ancora poco del mondo e ancora lo stempera di fantasia. Ma là, nei visi impietriti, nella perdita, in quel gioiello che pesa tanto quanto brilla, si scorge il germe di una realtà spietata, di una tragedia che Elwing comunque intuisce. La intuisce, ma si dimostra forte. Perché una Regina non piange e lei, a tre anni, con un popolo di esuli e un Silmaril, lo è già. Può solo limitarsi a piccole fantasie, immaginare di volare, semplicemente volare, perché non ha più un posto in cui recarsi... Può ricordare, come fanno gli adulti. Ma oltre il ricordo delle tenerezze di un padre a cui non potrà più rivolgersi, c'è la luce di una speranza, di una storia che le appartiene e che potrà continuare a scrivere.
Ecco, io proprio come te non sono una grande appassionata di Elwing, né di molte altre dame del legendarium, ma questa tua storia mi ha aperto un mondo sul quale avevo sempre soprasseduto. Ed è stato meraviglioso. Una storia di maturazione, di passaggio. Il racconto di una tragedia immane, cernito dallo sguardo di una bambina coraggiosa.
Davvero, credo fosse tutto perfetto, anche l'accenno a Galadriel (che personalmente non avevo mai immaginato alle Bocche del Sirion), a Dior...
Leggendo questa storia ho compreso per la prima volta l'importanza che il Silmaril, anzi il Silevril, aveva per Elwing, per suo padre e per il loro popolo... Quindi ti ringrazio, di cuore.

(E ora mi piacerebbe davvero leggere qualcosa di tuo suoi Feanorioni per controbilanciare. So che è impegnativo, quasi ansiogeno, pensare di scrivere di personaggi che tanto si ama, ma sono certa che tu possa farlo... )

Un bacio.

Recensore Master
08/06/15, ore 16:05
Cap. 1:

Ciao carissima! Io, come sempre, devo renderti solo merito, visto che ogni volta, con i tuoi racconti, affronti argomenti contenuti nel Silmarillion e vari Racconti perduti, ritrovati, rismarritti ecc. ecc. che io ho sempre considerato al pari della Bibbia di Arda, ed in cui io mai e poi mai oserei avventurarmi! Quindi, questo è già un punto a tuo favore! :-)
Come hai detto tu stessa, effettivamente i pensieri di Elwing sembrano quelli di una bambina più grande e non di soli tre anni, ma accetto la tua spiegazione: è molto probabile che gli elfi di tre anni abbiano molta più maturità degli esseri umani, o comunque così siamo liberissimi di credere. E' molto probabile anche che il Doriath sia effettivamente bruciato: di solito, durante le battaglie è inevitabile che accada qualcosa del genere...
Quindi, tornando a noi, non trovo affatto questo racconto "mediocre", come lo hai classificato tu, ma ben riuscito, leggibilissimo e molto molto piacevole e coinvolgente!
Bacioni!
Evelyn

Recensore Master
07/06/15, ore 11:21
Cap. 1:

Chiamalo mediocre, questa piccola parentesi su una Elwing ancora bambina! E' profonda e semplice, proprio come piacciono a me :)

Hai ritratto una bambina che d'un tratto si ritrova coinvolta nella furia dei figli di Feanor in prima persona, e che ha dovuto abbandonare troppo presto la spensieratezza dell'infanzia sostituendola con un mondo che lei non avrebbe dovuto conoscere cos' presto: quello distante degli adulti. Ed ancor più gravoso è il ruolo che deve rivestire al posto del padre (era Dior, se non erro), con quel Silmaril che porta al petto di cui ancora non conosce il peso e l'importanza.
Il cambiamento, o sarebbe meglio dire il passaggio, dall'infanzia all'età adulta non è avvenuto per gradi come ci si aspetta, ma come un fulmine a ciel sereno. Gli Elfi attorno a lei sono diventati distanti, quasi freddi, improvvise e terribili maschere della consapevolezza che quella piccola creatura di soli tre anni ora non potrà che rivestire un ruolo a cui neanche è stata preparata.

A proposito, l'immagine dei figli di Feanor che ripetono "Silmaril, Silmaril" è davvero suggestiva! :D
Ne sottolinea l'ossessione. o.o

L'idea di ritrovarsi con le braccia aperte, così desiderosa di spiccare il volo ha un retrogusto quasi profetico, se pensiamo a quel che succederà quando verrà salvata da Ulmo e raggiungerà Earendil. *^*

Bene, sclero finito!
Mi è piaciuta moltissimo! ^o^ Tanto più che sono personaggi questi che non vengono trattati moltissimo. Trovare qualcosa del genere mi fa immenso piacere! :*

Recensore Junior
06/06/15, ore 20:41
Cap. 1:

Ciao! Felicissima di poter leggere ancora qualcosa di tuo e i miei più sinceri complimenti per questo bellissimo racconto, che definirei quasi il ritratto di una “piccola dama”. Se è vero che Elwing non è uno dei tuoi personaggi preferiti lasciati dire che te la sei cavata egregiamente!
Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui sei riuscita a rendere il massacro del Doriath perpetrato dai feanoriani attraverso la percezione della piccola “regina”, con gli accenni al cambiamento nel tono di voce di coloro che la circondano e alla lingua che lei non conosce. Di notevole effetto l’uso del termine Silevril in contrapposizione con Silmaril, parola che per noi dice tutto e che invece per Elwing non ha significato. Sappiano che in futuro ella imparerà a proprie spese quanto pesante sia l’eredità ricevuta dal padre, ma per ora non può che guardare il gioiello che indossa con gli occhi innocenti di una bambina.
Splendido il riferimento al mare e al volo degli uccelli che volteggiano sulle foci del Sirion, e che non possono non richiamare il destino di Earendil il marinaio e della stessa Elwing .
Per quanto riguarda Galadriel ti confesso che ho sempre pensato che ella non fosse presente quando i Noldor hanno distrutto Menegroth, ma se mi domandi il motivo di questa mia convinzione non ti saprei dare una risposta. Non vi è ragione per cui ella non possa aver assistito all’ennesima follia dei feanoriani e ho trovato toccante l’immagine di queste due donne che parlano, una adulta e l’altra ancora bambina ma entrambe inconsapevoli di come il futuro le avvicinerà attraverso l’unione dei loro figli. Fra molti secoli, quando Galadriel ancora duellerà nella Terra di Mezzo ed Elwing si librerà invece in cielo come gli uccelli che ora ammira incantata.
Bellissimo lavoro e di nuovo complimenti!

Recensore Veterano
06/06/15, ore 16:47
Cap. 1:

Mel!!! *-*

oddio, una tua storia, sono felicissima di leggerti ancora! <3
tanto più l'argomento (che mi strazia il cuore) e il personaggio trattato (che so che Elwing non ti piace molto XD) ma te la sei cavata brillantemente, davvero! *-* ... questa qui è una storia breve ma intensa, direi che mi sono commossa. la piccola Elwing, troppo piccola per capire cosa esattamente sia successo, cos'è che le ha strappato via la famiglia e la sua vecchia vita, e che vede le persone attorno a lei che la vedono come una sorta di punto di riferimento, l'unico dopo quello che è successo nel Doriath ... 
mi è piaciuto tantissimo anche l'alternanza linguistica (brava, sapevo che ci avresti pensato per prima cosa ^-^) tra il Silmaril detto dai Feanoriani e il Silevril della piccola Elwing, la prima parola che le assorda le orecchie e che lei non sa cosa voglia dire ...
e l'accenno a Galadriel! sai che la adoro e mi fa piacere vederla, specie perché in teoria dovrebbe salvare Elwing (ne avevamo già parlato, mi sembra, anche se non è canon al 100%) e la piccola, senza nemmeno che glielo dica, con quella sensibilità che a volte i bambini hanno, sa già che ha perso tutta la sua famiglia ...
bellissima anche la descrizione del regno del Sirion, questo mare immenso che un po' la spaventa, e che preferirebbe mille volte essere ancora accanto all'Esgalduin, a casa sua ... mi ha toccata, così come mi ha toccata il desiderio di Elwing di diventare un uccello, di volare via lontano da lì, un' anticipazione di ciò  che le accadrà davvero in futuro, ma lei non sa dove andare, non ha un posto da poter chiamare casa ... davvero stupendo! <3
bellissimo anche il breve accenno a Dior, a lui che le racconta la storia della sua famiglia, quella storia che ha portato a tutto questo ... e bellissimo anche il finale, con le genti del Sirion che stanno iniziando a considerarla la loro regina, e che sperano che il Silmaril porti loro pace e prosperità ... davvero stupendo, si vede già come Elwing sia destinata a divenire la regina forte ed energica che reggerà poi il regno dopo la partenza di Earendil. non credo sia improbabile, dopotutto parliamo di una bambina che è stata costretta a crescere più in fretta del dovuto e che ha dovuto affrontare cose che non avrebbe mai dovuto vedere nella sua infanzia ... mi è piaciuto tantissimo! <3
insomma, per farla breve, ti faccio i miei complimenti, sei riuscita a scrivere una storia piccola e semplice ma intensissima, con poche brevi frasi che vanno dritte al cuore del lettore, su un personaggio che solitamente non ti piace, e che invece qui (e anche nei ritratti, sì) hai reso benissimo! ma complimenti ancora dear! :*
ok, mi sa che è meglio che chiudo qui questa recensione sconclusionata (l'ho scritta troppo in fretta, uuuuuuuu! spero mi perdonerai per il nonsense della reccy! XD)
mia cara, ci sentiamo presto! un bacio, 


Feanoriel 

Recensore Veterano
06/06/15, ore 15:04
Cap. 1:

Oh Mel, sei tornata!

Non con un ritratto, ma comunque con un personaggio femminile del Silmarillion, giusto per ricordare a tutti quanto sei brava a descriverli *____*
Sapevo che avresti prodotto qualcosa degno di te, ma non avevo idea di cosa e, come ti ho detto, non volevo fare ipotesi.

E sei riuscita comunque a sorprendermi!

Posso adorarti perché scrivi un personaggio che non ti fa impazzire, anzi, con una sensibilità e una profondità che spesso e volentieri non si trova neppure quando alcuni scrivono dei loro personaggi preferiti (sarà che proiettano i loro ideali e non pensano al personaggio). Mi rendo conto che forse non è un gran complimento questo e che rispettare i personaggi che non piacciono sia il minimo sindacale per uno scrittore, ma non è una cosa comune in questo fandom perciò… kudos.
E, a parte questo, per una feanoriana DOC come te, scrivere ben due volte di Elwing è quantomai incredibile e ti voglio tanto bene per come hai esplorato questo personaggio!

Perché, ecco, con i discorsi che abbiamo fatto su Elwing a partire dal tuo ritratto di lei, questo racconto mi mostra qualcosa che mi incuriosisce e che non avrei avuto altro modo di leggere *__*
Ma dopo quest’intro immensa e inconcludente, provo a spiegarti perché ho gli occhi che sbrilluccicano.

Posso quasi vedere Elwing seduta davanti alla corte, con un’espressione vuota negli occhi, mentre semplicemente non capisce. Non vede tutto il disegno di quel che le è successo, sa solo che la sua famiglia non c’è più e che improvvisamente la chiamano come veniva chiamata sua madre. All’inizio, c’è questa sensazione di non appartenere, di trovarsi di fronte a sconosciuti e di essere addirittura sconosciuta a se stessa.
Non è troppo matura per la sua età, è pure sempre una bambina elfica, ma c’è un che di infantile e innocente nel modo in cui è spaesata e piena di domande all’inizio. I suoi ragionamenti non sono complessi per gli anni e le esprerienze, anzi, sembra di vederla cercare di mettere insieme i pezzi e non capire. Ricorda per immagini, per quegli attimi felici prima del Fratricidio e per quel che è successo quel giorno terribile. È tutto molto delicato e ovattato, segnato dall’incomprensione.

Ho adorato questo dettaglio:
E quell’unica, assordante parola a risuonarle nelle orecchie:
Silmaril. Silmaril.
Che cosa vogliono? Cosa significa Silmaril?
Oltre all’accenno alla barriera linguistica (cosa che mi fa impazzire di fangirling), il pezzo in sé è stupendo! Potevo sentire le urla per i corridoi del palazzo, il clangore delle armi, il silenzio in cui dovevano essere piombati Nimloth, i gemellini ed Elwing, la madre perché aveva capito cosa stava succedendo, i bambini per l’esatto opposto. Mi chiedo se in quel momento Galadriel fosse con loro o se fosse arrivata in seguito.
Una cosa è certa: l’idea di Galadriel che aiuta a portare via Elwing con Silmaril LA ADORO. Mi sembra una cosa che lei potrebbe fare (e di certo non c’è alcun dettaglio negli scritti di Tolkien che dica il contrario), perché come potrebbe rifiutare un’occasione per togliere il Silmaril ai figli di Feanor? E nel mentre salvare anche l’ultima discendente di Melian? È una situazione win-win per Galadriel e l’immagine di lei che porta via la piccola Elwing è troppo bella.

È triste vedere Elwing che dice di non piangere mai, perché le regine non piangono. È una bambina obbligata a prendere un ruolo per cui non è pronta e che fa affidamento solo a quello che crede (e/o che le è stato detto) sia il comportamento giusto per quel ruolo. Non è che abbia avuto molti esempi, dopotutto.
Però in questo pensiero, intravedo la Elwing che sarà. La Elwing che si getta in mare col Silmaril per cui sono morti suo padre, sua madre, i suoi fratelli, per cui crede siano morti i suoi figli. Perché è questo che fa una regina, una regina si sacrifica per non lasciar vincere i nemici.
E una regina siede dritta e composta, e non ha neppure più la voglia di un tempo di ridere e giocare tra gli alberi. È triste di per sé, ma bellissimo per come lo hai scritto. Elwing emerge viva dalle tue parole e completa i ragionamenti che tu lasci immaginare.
Oddio, resta il fatto che mi si stringe il cuore in questo punto in particolare.

Dolce e malinconica la riflessione sulle Bocche del Sirion, col paragone con i fiumi più a monte, che le ricordano tempi migliori, meno cupi e feroci di quelli in cui vive. 
Ed Elwing vorrebbe volare e, ovviamente, questo pensiero mi fa gongolare come la fangirl matta che sono, perché ovviamente (x2) non si può non pensare a cosa le riserva il futuro e a come questo suo desiderio sarà esaurito, seppur in un momento ancora più buio di quello in cui vive in questo momento.

Infine, torniamo al Silmaril, che tutti vogliono e anche anche lei stessa da bambina voleva (OMG, che dolcezza la scena in cui Dior le racconta di come quel Silmaril è arrivato nella loro famiglia. Non mi fermo spesso a pensare a Dior padre, ho solo rivolto qualche pensiero di sfuggita a Dior figlio, ma ora vorrei scene familiari di questa famiglia così particolare e sfortunata), e che alla fine porta Elwing a capire e a trasformarsi in una regina a tutti gli effetti.
Si rende conto che la chiamano regina e vogliono vedere il Silmaril, perché lei rappresenta la speranza in quel periodo di guerra e morte e buio. Decide di indossare quella veste e quel sorriso finale è il punto di svolta. In quel momento, Elwing diventa la Elwing che abbiamo incrociato quando i Feanoriani arrivano alle Bocche del Sirion per prendere il Silmaril, che si getta dalla finestra in mare e che vola fino allo stremo fino a trovare il marito. 
A questo punto, devo chiederti: scrivere questo racconto ti ha fatto vedere qualcosa in modo diverso? Ti sei resa conto di qualcosa che non avevi preso prima in considerazione? Sai che sono curiosa anche quando si tratta di questi piccoli retroscena :D

Poi, vabbè, sai che ho a cuore il Doriath, i suoi abitanti e i suoi sovrani, più di quanto mi piaccia ammettere, perciò adoro che tu ti sia soffermata su questo momento in particolare e MAI avrei potuto immaginare che avresti scritto questo.
Non mi puoi vedere, ma ho sorriso da ebete sulla faccia XD

Direi che posso concludere a questo punto e lo faccio con la speranza di rileggerti ancora, che sia in un Ritratto o in un altro racconto, mi son resa conto che mi mancavano i tuoi scritti :°)
E l’html ha reso tutto più accessibile, come meritava di essere!

Bon, chiudo qui o finirò per ripetermi, anche se probabilmente non ho sottolineato a sufficienza quei dettagli e quei passaggi che mi sono piaciuti. Spero riuscirai a leggerle tra le righe quello che mi ha fatto fangirlare in maniera indecente!

A risentirci quando torni dalla montagna :*

Kan 

Recensore Master
06/06/15, ore 12:47
Cap. 1:

Ciao amica mia!
Ci tenevo tantissimo ad essere la prima, e spero tanto di esserci riuscita… ma se non fosse, pazienza ^^”.
Non sai che emozione tornare finalmente a recensire un tuo testo. Così tanta che sicuramente farò un pastrocchio, dimenticandomi metà delle cose che vorrei dire.
La mia gioia per il tuo ritorno su questi schermi te l’ho già anticipata privatamente perciò non mi ripeto. Mi limito solo a ringraziarti per le tue parole nelle note, e a ribadire che per me è un assoluto piacere poterti aiutare (per quel poco, miserrimo che ho fatto ^^”), perché sei mia amica, certo, ma ancora di più perché amo e ammiro ciò che scrivi e come lo scrivi.
Quando ho letto il titolo, complice anche la mia totale ignoranza della lingua elfica xD, ho fatto per un secondo i salti di gioia, perché ero convinta che tu avessi deciso di parlare di Rian ^O^. Buahahaha mi viene da ridere per questo errore grossolano.
Ad ogni modo Elwing mi è sempre piaciuta molto anche lei (al contrario di te lol), perciò va bene comunque. Mi hai sorpresa davvero, conoscendo il tuo diciamo ‘fastidio’ e la tua antipatia nei suoi confronti.
Come sempre riesci a calarti nei panni del personaggio che stai trattando con maestria e naturalezza, interpretando sempre al meglio i suoi pensieri, e rendendo partecipi i lettori, oltre ogni dire.
Sei riuscita a trasmettermi appieno lo stupore, lo smarrimento, l’inquietudine di questa povera bimba di appena tre anni, che si è ritrovata improvvisamente sulle spalle un fardello enorme. In un battibaleno ha perso tutti coloro che le erano cari ed ha ereditato il gioiello più bello e ‘pericoloso’ mai forgiato in Arda. Gioiello attorno al quale ruotano, e hanno ruotato, i destini di innumerevoli anime.
Spalle fragili, di una creatura che non dovrebbe pensare altro che ai giochi e agli affetti, e che invece si è ritrovata a dover crescere a velocità disumana.
Ha un popolo da guidare, un popolo che nella luce al suo collo ricerca orgoglio, dignità, speranza…
Anche la nostalgia di casa, di un passato e di un’innocenza perdute è resa magistralmente con poche efficaci parole… ma sinceramente, conoscendoti, non so davvero perché mi stupisco ancora ;)
Il tuo amore per quei luoghi e quelle storie è palpabile e arricchisce il testo che un non so che di personale, che lo rende ancora più avvincente e gustoso.
Un meraviglioso ritorno amica mia, che spero sia solo il preludio all’aggiunta di un altro splendido ritratto.
Ok, avevo detto che non mi sarei ripetuta  ma è più forte di me: BENTORNATA GIULI ^O^!!!
Sono tanto, tanto felice <3 <3<3
Uh, ultima cosa: il tuo headcanon riguardante Galadriel mi è piaciuto tantissimo: ho adorato la maniera molto materna in cui l’hai resa. Amo molto quel personaggio, è uno degli Elfi che sento più vicino a me come ‘umanità’.
E’ tutto ^^!
Ti abbraccio forte e ti auguro una buona montagna e un buon week end (oltre a in bocca al lupo per gli esami ;))!
Spero davvero a presto <3
 
Tua,
 
Benni