Oh Mel, sei tornata!
Non con un ritratto, ma comunque con un personaggio femminile del Silmarillion, giusto per ricordare a tutti quanto sei brava a descriverli *____*
Sapevo che avresti prodotto qualcosa degno di te, ma non avevo idea di cosa e, come ti ho detto, non volevo fare ipotesi.
E sei riuscita comunque a sorprendermi!
Posso adorarti perché scrivi un personaggio che non ti fa impazzire, anzi, con una sensibilità e una profondità che spesso e volentieri non si trova neppure quando alcuni scrivono dei loro personaggi preferiti (sarà che proiettano i loro ideali e non pensano al personaggio). Mi rendo conto che forse non è un gran complimento questo e che rispettare i personaggi che non piacciono sia il minimo sindacale per uno scrittore, ma non è una cosa comune in questo fandom perciò… kudos.
E, a parte questo, per una feanoriana DOC come te, scrivere ben due volte di Elwing è quantomai incredibile e ti voglio tanto bene per come hai esplorato questo personaggio!
Perché, ecco, con i discorsi che abbiamo fatto su Elwing a partire dal tuo ritratto di lei, questo racconto mi mostra qualcosa che mi incuriosisce e che non avrei avuto altro modo di leggere *__*
Ma dopo quest’intro immensa e inconcludente, provo a spiegarti perché ho gli occhi che sbrilluccicano.
Posso quasi vedere Elwing seduta davanti alla corte, con un’espressione vuota negli occhi, mentre semplicemente non capisce. Non vede tutto il disegno di quel che le è successo, sa solo che la sua famiglia non c’è più e che improvvisamente la chiamano come veniva chiamata sua madre. All’inizio, c’è questa sensazione di non appartenere, di trovarsi di fronte a sconosciuti e di essere addirittura sconosciuta a se stessa.
Non è troppo matura per la sua età, è pure sempre una bambina elfica, ma c’è un che di infantile e innocente nel modo in cui è spaesata e piena di domande all’inizio. I suoi ragionamenti non sono complessi per gli anni e le esprerienze, anzi, sembra di vederla cercare di mettere insieme i pezzi e non capire. Ricorda per immagini, per quegli attimi felici prima del Fratricidio e per quel che è successo quel giorno terribile. È tutto molto delicato e ovattato, segnato dall’incomprensione.
Ho adorato questo dettaglio:
E quell’unica, assordante parola a risuonarle nelle orecchie:
Silmaril. Silmaril.
Che cosa vogliono? Cosa significa Silmaril?
Oltre all’accenno alla barriera linguistica (cosa che mi fa impazzire di fangirling), il pezzo in sé è stupendo! Potevo sentire le urla per i corridoi del palazzo, il clangore delle armi, il silenzio in cui dovevano essere piombati Nimloth, i gemellini ed Elwing, la madre perché aveva capito cosa stava succedendo, i bambini per l’esatto opposto. Mi chiedo se in quel momento Galadriel fosse con loro o se fosse arrivata in seguito.
Una cosa è certa: l’idea di Galadriel che aiuta a portare via Elwing con Silmaril LA ADORO. Mi sembra una cosa che lei potrebbe fare (e di certo non c’è alcun dettaglio negli scritti di Tolkien che dica il contrario), perché come potrebbe rifiutare un’occasione per togliere il Silmaril ai figli di Feanor? E nel mentre salvare anche l’ultima discendente di Melian? È una situazione win-win per Galadriel e l’immagine di lei che porta via la piccola Elwing è troppo bella.
È triste vedere Elwing che dice di non piangere mai, perché le regine non piangono. È una bambina obbligata a prendere un ruolo per cui non è pronta e che fa affidamento solo a quello che crede (e/o che le è stato detto) sia il comportamento giusto per quel ruolo. Non è che abbia avuto molti esempi, dopotutto.
Però in questo pensiero, intravedo la Elwing che sarà. La Elwing che si getta in mare col Silmaril per cui sono morti suo padre, sua madre, i suoi fratelli, per cui crede siano morti i suoi figli. Perché è questo che fa una regina, una regina si sacrifica per non lasciar vincere i nemici.
E una regina siede dritta e composta, e non ha neppure più la voglia di un tempo di ridere e giocare tra gli alberi. È triste di per sé, ma bellissimo per come lo hai scritto. Elwing emerge viva dalle tue parole e completa i ragionamenti che tu lasci immaginare.
Oddio, resta il fatto che mi si stringe il cuore in questo punto in particolare.
Dolce e malinconica la riflessione sulle Bocche del Sirion, col paragone con i fiumi più a monte, che le ricordano tempi migliori, meno cupi e feroci di quelli in cui vive.
Ed Elwing vorrebbe volare e, ovviamente, questo pensiero mi fa gongolare come la fangirl matta che sono, perché ovviamente (x2) non si può non pensare a cosa le riserva il futuro e a come questo suo desiderio sarà esaurito, seppur in un momento ancora più buio di quello in cui vive in questo momento.
Infine, torniamo al Silmaril, che tutti vogliono e anche anche lei stessa da bambina voleva (OMG, che dolcezza la scena in cui Dior le racconta di come quel Silmaril è arrivato nella loro famiglia. Non mi fermo spesso a pensare a Dior padre, ho solo rivolto qualche pensiero di sfuggita a Dior figlio, ma ora vorrei scene familiari di questa famiglia così particolare e sfortunata), e che alla fine porta Elwing a capire e a trasformarsi in una regina a tutti gli effetti.
Si rende conto che la chiamano regina e vogliono vedere il Silmaril, perché lei rappresenta la speranza in quel periodo di guerra e morte e buio. Decide di indossare quella veste e quel sorriso finale è il punto di svolta. In quel momento, Elwing diventa la Elwing che abbiamo incrociato quando i Feanoriani arrivano alle Bocche del Sirion per prendere il Silmaril, che si getta dalla finestra in mare e che vola fino allo stremo fino a trovare il marito.
A questo punto, devo chiederti: scrivere questo racconto ti ha fatto vedere qualcosa in modo diverso? Ti sei resa conto di qualcosa che non avevi preso prima in considerazione? Sai che sono curiosa anche quando si tratta di questi piccoli retroscena :D
Poi, vabbè, sai che ho a cuore il Doriath, i suoi abitanti e i suoi sovrani, più di quanto mi piaccia ammettere, perciò adoro che tu ti sia soffermata su questo momento in particolare e MAI avrei potuto immaginare che avresti scritto questo.
Non mi puoi vedere, ma ho sorriso da ebete sulla faccia XD
Direi che posso concludere a questo punto e lo faccio con la speranza di rileggerti ancora, che sia in un Ritratto o in un altro racconto, mi son resa conto che mi mancavano i tuoi scritti :°)
E l’html ha reso tutto più accessibile, come meritava di essere!
Bon, chiudo qui o finirò per ripetermi, anche se probabilmente non ho sottolineato a sufficienza quei dettagli e quei passaggi che mi sono piaciuti. Spero riuscirai a leggerle tra le righe quello che mi ha fatto fangirlare in maniera indecente!
A risentirci quando torni dalla montagna :*
Kan |