Allora, cercherò di essere il più precisa possibile nell'illustrarti il perché la mia recensione è critica.
Parto da quel "SONO IN RITARDOOOO" con un numero spropositato di "O" e in maiuscolo. Già quello mi sarebbe bastato per lasciare una recensione negativa.
Andando avanti, si capisce che la storia non è stata ben pensata. O meglio, magari sì, ma secondo me non c'è una trama ben costruita alla base. Ti limiti a raccontare eventi e orari, sembra quasi una cronaca. Devo dirti che poi è soggettivo, in quanto non amo particolarmente questa scelta se non ha una giustificazione che regge.
Altro problema sono i continui salti temporali. In un paragrafo racconti al passato remoto, in un altro racconti all'imperfetto e poi ci butti in mezzo una riga al presente assolutamente ingiustificata. E stona molto. A meno che tu non abbia riletto la storia, credo che avresti dovuto accorgertene da te.
La protagonista è un personaggio piattissimo, e già la storia in sé non regge, se poi i personaggi agiscono a caso… o forse sono io troppo razionale. In certi contesti ci stanno i personaggi piatti, ma qui avresti potuto sviluppare un po' il carattere della ragazza e i suoi pensieri.
Ma la cosa che mi piace di meno è questa: "Ci è stato vietato di riportarvi i particolari, ma possiamo dirvi che la ragazza è stata scoperta da una compagna mentre giaceva in una pozza del suo stesso sangue, la giugulare recisa."
Davvero, io non leggo molti giornali, lo confesso. Anzi, proprio non li leggo, ma questo paragrafo mi sembra così improbabile, ma così improbabile che ci sarebbe da togliere il lavoro all'eventuale giornalista. Intanto, i giornali non parlano mai riferendosi a loro stessi, specialmente in situazioni del genere. E poi, "ci è stato vietato". I giornalisti se ne fregano dei divieti. "Possiamo dirvi" mi sa tanto di giornale di gossip, non di quotidiano serio. Poi, non capisco perché esce un'edizione straordinaria del quotidiano locale. Questa cosa dell'edizione straordinaria è abusata e, a mio parere, insensata.
Non mi soffermo sulla punteggiatura, che è in qualche modo soggettiva. Però c'è un "Fino a ché" che dovresti correggere, perché "che" non vuole l'accento.
L'unica cosa che mi è piaciuta del racconto è la parte finale, con la spiegazione dei colori rosso e blu. Mi è piaciuta finché non ho visto che è presa pari pari dalla leggenda giapponese. Capisco che la storia sia basata su quello e non posso polemizzare. Ma, insomma, se te lo fossi inventato tu la recensione sarebbe anche stata neutra (perché è una cosa tutto sommato originale e interessante). Ma dato che non trovo nulla di innovativo, la recensione è quella che è.
Prima di offenderti per questa recensione, sappi che non era assolutamente mia intenzione essere offensiva e, anzi, odio esserlo. Ho solo cercato di essere imparziale e valutare questa storia come verrebbe valutata seriamente, senza indulgere in inutili tentativi di sollevare da terra uno scritto che non mi ha entusiasmato. E poi, essendo una convinta sostenitrice di "scrivere ciò di cui si sa" e di "attenzione agli errori logici", non potevo fare altrimenti.
Ti consiglierei soprattutto di fare attenzioni ai tempi verbali, e magari di sistemarli anche. Prova anche a riscrivere la parte del giornale, e cerca di approfondire un po' la vicenda. Capisco che non sia semplice scrivere un racconto lungo e articolato, ma questo è molto scarno e considerando che è basato su qualcosa già esistente, non mi sembra neanche il massimo.
-Iama- |
